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PARTITI DA SINISTRA A DESTRA VOGLIONO TENERSI I RACCOMANDATI

Il Consiglio regionale ha bocciato la nostra proposta di legge sulle nomine.

Per noi le nomine regionali dovevano essere tolte dalle mani dei partiti e indirizzate per merito. Ma il voto di oggi ci dice che quando si tratta del potere di tenersi i raccomandati i partiti sono tutti dalla stessa parte, da sinistra a destra.

Con la nostra proposta la selezione pubblica sarebbe stato l’unico criterio per arrivare ad una nomina. Avremmo reso più stringente il contrasto al conflitto di interesse, obbligato chi si candida ad una poltrona pubblica a dichiarare l’appartenenza ad associazioni segrete, l’estensione della parità di genere e la sanzione di 2mila euro per i nominati cui si revoca l’incarico perché hanno agito contro le direttive istituzionali. Tutte idee di buon senso che questi gruppi politici non sanno e non possono accettare.

Ma noi non molleremo!

AD AMPUGNANO SI CONTINUA A VOLARE …

E’ arrivata la risposta della giunta regionale alla nostra interrogazione sull’operatività dell’aeroporto di Ampugnano.

I cittadini di Sovicille avevano visto giusto, niente visioni e miraggi: nell’aeroporto di Ampugnano decollano e atterrano un bel po’ di aerei nonostante la gara per la gestione sia stata annullata.

Li autorizza ENAC per il tramite della sua Direzione Toscana e anche, aspetto non da poco, fuori dalle categorie consentite.

Anche sui lavori di manutenzione, come la verniciatura della struttura verificata dai cittadini di Sovicille, tutto vero e secondo ENAC anche regolare. Come scritto nella risposta della giunta PD-Rossi il gestore sta lì e continuerà a “svolgere i servizi previsti” fino a quando sempre ENAC “non emetterà il provvedimento di decadenza o annullamento”. Siccome non ha interesse a produrlo, fino a data da destinarsi.

Una situazione kafkiana vista la sentenza del Consiglio di Stato e la nota volontà della popolazione di riprendere possesso dell’area. Uno modo per chiudere il lungo capitolo fallimentare dello scalo, testimonianza incontestabile del groviglio armonioso legato a Monte Paschi di Siena nonostante le assoluzioni processuali e la prescrizione cui hanno goduto alcune sue figure.

Per l’aeroporto di Ampugnano la nostra ricetta è chiara: dobbiamo consentire alla Regione di ottenere l’area. Solo così si potrà destinarla urbanisticamente a scopi sociali e produttivi, offrendo un reale aiuto a quel territorio; e se comunque la pista dovesse rimanere, questa dev’essere per piccoli velivoli e attività da aeroclub compatibili con le altre attività decise dal territorio.

EMPOLESE VAL D’ELSA CHOC: 85 AGENTI DI POLIZIA MUNICIPALE PER 170MILA ABITANTI

La Regione assicura importanti finanziamenti all’Unione dei Comuni dell’Empolese Val d’Elsa e deve far leva su questo per sostenere le richieste del personale di polizia municipale che dal 1 gennaio 2018 è finito nel suo organico per volontà degli undici comuni.

Serve chiarezza sulle posizioni contributive inps e inail del personale, grande punto interrogativo da ormai sei anni, e soprattutto la presa di coscienza che 85 agenti non possono gestire un circondario così esteso dove vivono 170mila persone.

A Prato, per un bacino simile, sono in 172 e ne vorrebbero 250.

Visto che la Regione definisce l’esigenza di un vigile urbano ogni mille abitanti, noi vorremmo che si adoperasse perché questo criterio sia rispettato. Aspettiamo risposta alla nostra interrogazione per capire come.

La qualità della nostra vita come cittadini dipende anche dalla sicurezza urbana e per troppo tempo si sono spese parole di elogio a chi la assicura per professione lasciando però questi pubblici ufficiali senza le risorse umane e materiali per svolgere a dovere i loro compiti e senza le adeguate coperture piene e dirette per la causa di servizio. È l’ora, anche in questo, di cambiare.

TOSCANA CANDIDATA PER ACCOGLIERE DEPOSITO NAZIONALE RIFIUTI RADIOATTIVI?

L’Italia è sotto procedura di infrazione della Commissione Europea perché da due anni tarda ad indicare il luogo dove saranno stoccati i rifiuti radioattivi nazionali: 75mila metri cubi a bassa intensità e 15 mila ad alta attività. La questione dovrebbe chiudersi entro marzo e le regioni hanno la possibilità di indicare il proprio territorio come area potenzialmente idonea ad accogliere questo maxi deposito. Noi vogliamo sapere se PD e Rossi hanno candidato la Toscana per accogliere questo deposito nazionale o almeno questa ce l’hanno risparmiata.

La nostra interrogazione attende ancora risposta nonostante siano già passati i sessanta giorni da regolamento. Salvo sorprese dell’ultimo minuto, dovrebbe arrivare durante il Consiglio regionale di domani.

Ricordo che la Carta delle Aree Potenzialmente Idonee ad accogliere il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare (CNAPI) è di competenza di due Ministeri: Ambiente e Sviluppo Economico. La mappa esiste già, realizzata dall’azienda SOGIN che cura la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, e doveva finire in un decreto governativo che ancora non è pubblico. A livello formale solo dopo questo decreto le regioni potranno manifestare l’interesse ad accogliere il maxi-deposito, ma sappiamo come ragiona la politica dei partiti: i giochi sono già fatti e il silenzio opportunistico in periodo elettorale non dovrebbe tranquillizzare i cittadini.

Ricordo che nella nostra Toscana è ancora attiva la ferita del CISAM di Pisa, dove la radioattività non è ancora un brutto ricordo, speriamo che nessuno voglia tornare ad esporre la popolazione a questi rischi.

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Aggiornamento: oggi 16 gennaio la giunta regionale ci ha risposto che “La Regione Toscana ha già espresso l’assoluta indisponibilità” ad ospitare il deposito. Ma sapete a chi l’hanno detto? Ai giornali e basta! Nemmeno una delibera, un atto formale, una lettera.

ODISSEA PER EMPOLESE INFARTUATO A VITERBO: SI PAGA L’AMBULANZA PER TORNARE IN TOSCANA , MA IN NESSUN OSPEDALE DELL’ASL CENTRO C’E’ POSTO

Ieri sera un empolese ha avuto un infarto a Viterbo, dove si trovava per lavoro. Necessitava di sorveglianza e cura ma nessun ospedale laziale lo poteva accogliere. Quest’uomo si è pagato l’ambulanza per a Empoli dove ha scoperto che nemmeno la sanità Toscana poteva aiutarlo in tempi civili. È stato parcheggiato nel pronto soccorso dell’Ospedale cittadino per ore, ma né lì né in ogni altro centro dell’ASL Toscana Centro c’era posto per lui: Prato, Pistoia, Careggi, Torregalli erano tutti pieni.

Un ennesimo scandalo intollerabile che testimonia il fallimento delle politiche sanitarie PD e, nella parte Toscana, il peggioramento della qualità del servizio sanitario pubblico dovuto alla riforma Saccardi-Rossi. Se questo cittadino ora è finalmente sdraiato sotto osservazione nell’Ospedale di Pontedera lo si deve solo e soltanto alla straordinaria dedizione di servizio di alcuni operatori sanitari.

Senza questi avremmo fatto la figura del Lazio”.

BOCCIATA LA CONFERENZA PERMANENTE ANTIMAFIA, PARTITI SE NE FREGANO DELL’ALLARME ROSSO

Bocciata in Commissione Affari Istituzionali la nostra proposta di legge che istituiva la Conferenza Permanente Antimafia regionale. Contrari i commissari PD, il centrodestra non ha partecipato al voto. Martedì in Consiglio regionale il voto finale.

Ci siamo lasciati alle spalle un 2017 segnato da maxi-inchieste sulle infiltrazioni mafiose nel ciclo dei rifiuti toscano. E appena ieri sono arrivati due arresti a Prato e Montalcino in una grande operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Eppure il PD vuole continuare a non fare niente oltre un ordinario surreale in materia antimafia. Un atteggiamento ben oltre la semplice ipocrisia.

Basti pensare che il capogruppo Marras, dato dai giornali come aspirante deputato, ha giustificato il voto contrario segnalando che l’Osservatorio regionale sul fenomeno “lavora già bene” e ha recentemente pubblicato “un’ottima ricerca”. Peccato che questa sia stata fatta dalla Normale di Pisa, per 340mila euro di spesa, e PD e Rossi si sono dimenticati da anni di nominare i membri di quell’Osservatorio, rendendolo una scatola vuota.

Prendiamo atto che se questo è il PD, il centrodestra non è diverso: siamo alla noncuranza tale che prima di discutere l’atto il suo commissario si è alzato e se n’è andato.

Prendiamo atto di essere l’unica forza di governo della Regione ad aver letto come un allarme rosso le cronache giudiziarie e le segnalazioni dei territori in materia di infiltrazioni mafiose.

REGIONE BATTA UN COLPO SULL’OSPEDALE DI SAN MARCELLO

Abbiamo portato in Consiglio regionale un atto per il riconoscimento della Montagna Pistoiese come Area Particolarmente Disagiata, requisito indispensabile per restituire dignità al presidio ospedaliero di San Marcello pistoiese.

La Regione deve riconoscere la Montagna pistoiese intorno al Presidio di San Marcello come “Area particolarmente disagiata”. È l’unica via per salvarlo e garantire così, anche per il futuro, un servizio sanitario degno ai cittadini del territorio tra San Marcello e Abetone, oltre ai tanti turisti che lo visitano ogni anno.

Mercoledì in Consiglio regionale sapremo se i partiti sono d’accordo o meno con noi su questa linea, votando il nostro atto.

Quanto proponiamo riprende l’obiettivo richiesto dalle comunità di San Marcello Piteglio e Abetone Cutigliano tramite due delibere votate l’anno scorso, ad oggi disattese dalla Giunta Rossi.

Ricordiamo che la Regione può riconoscere l’area come particolarmente disagiata, lo dice il Decreto Ministeriale 70/2015, nel passaggio in cui la certifica come il modo di definire una zona dove i cittadini sono distanti più di 60 minuti dal primo pronto soccorso utile. E il Presidio di San Marcello* è già stato definito “Area interna periferica” in una deliberazione relativa alla Programmazione dei Fondi UE perché sta tra i 40 e 75 minuti dal polo di servizio sanitario più vicino.

Chiediamo alla maggioranza di non giocare col cronometro e comprendere come ciò di cui si sta parlando è la qualità della vita di chi abita la montagna pistoiese e la sceglie per le sue vacanze. In tutto e per tutto cittadini di serie A e non di serie C come oggi sentono di essere considerati.

*La definizione estesa è ‘Presidio Integrato Ospedale Territorio’

CHIUDIAMO CAPITOLO RACCOMANDATI DI PARTITO: SEMPRE E SOLO SELEZIONE PUBBLICA

Sarà discussa domani in Commissione Affari Istituzionali la nostra Proposta di Legge sulle nomine e designazioni di competenza del Consiglio Regionale.

Il sistema delle nomine regionali va cambiato, vanno tolte dalle mani dei partiti e indirizzante per merito. Se la nostra legge fosse già in vigore avremmo una Garante per l’infanzia da due anni, posto oggi ancora vacante per le beghe del PD, e ad amministrare società partecipate e enti controllati inefficienti non ci sarebbero i vari raccomandati di PD, Lega Nord e Forza Italia, ma persone magari in grado di chiudere bilanci in attivo e offrire servizi efficienti.

Domani vedremo in Commissione che aria tira: se con le elezioni nazionali alle porte i partiti difenderanno il loro potere di raccomandazione o sapranno darci ragione, scegliendo finalmente il principio “nomine sempre e solo da selezione pubblica per titoli tra libere candidature”.

Il caso Calamai è solo la punta dell’iceberg di un sistema chiuso e autoreferenziale che vogliamo iniziare ad abbattere dal Consiglio Regionale. Tolto il potere ai gruppi politici e ai consiglieri di raccomandare il nominato, ripresenteremo la nostra proposta originaria di portare ogni nomina in capo all’assemblea elettiva più vicina: non più il Presidente sceglie, ma la Giunta fissa i criteri e valuta i candidati e, dove possibile, il Consiglio rispetto alla Giunta.

Con la nostra proposta portiamo anche trasparenza, ordine e giustizia, nel sistema nomine: i candidati non possono avere conflitti di interesse, devono dichiarare anche l’appartenenza ad associazioni segrete (quali le logge massoniche) e quando sono per legge suggeriti da associazioni riconosciute, sindacati o università, queste devono presentare sempre un uomo e una donna per parità di genere. Inoltre inseriamo la sanzione di 2.000 euro per quei nominati cui viene revocato l’incarico perché hanno agito palesemente contro le direttive istituzionali.

Che dite: ce la voteranno?

MAXI OPERAZIONE ANTIMAFIA E TOSCANA ANCORA COINVOLTA. FERMIAMO LA COLONIZZAZIONE!

C’è anche la Toscana tra le regioni coinvolte nella maxi operazione Stige coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e condotta dall’Arma dei Carabinieri.

Per l’ennesima volta la Toscana è coinvolta in una maxi operazione sull’infiltrazione mafiosa nel ciclo dei rifiuti.

Alzare gli anticorpi contro la criminalità organizzata, e in particolare sul tema rifiuti, non è più un indirizzo ritardabile: esigiamo una reazione immediata da PD, MdP e centrodestra, già domani quando in Commissione arriverà la nostra proposta di istituzione di una Conferenza Permanente Antimafia. Si approvi subito e all’unanimità.

La Conferenza, unita alla Commissione d’inchiesta regionale sul ciclo dei rifiuti istituita su nostra iniziativa, saranno gli strumenti istituzionali di reazione di quella che ormai sembra a tutti gli effetti una colonizzazione.

Basti pensare che la ‘ndrina coinvolta, Farao – Marincola, ha scelto da tempo la nostra regione e aveva subìto qui arresti importanti, dei quali uno a Pisa nel 2008. Questa volta sono arrivati a Prato e Montalcino, oltre alla misura restrittiva data in Calabria ad una nativa di Siena.

Bisogna agire tempestivamente, con tutti li strumenti utilizzabili per arginare questa colonizzazione di fatto che non riguarda di certo solo la ‘ndrangheta.

CALAMAI NON HA NEANCHE PARTECIPATO ALLA SELEZIONE! ROSSI SI DIMETTA

Abbiamo portato il caso Calamai in Consiglio regionale con due atti: un’interrogazione orale question time e una mozione sulle nomine di esclusiva competenza del Presidente della Giunta regionale.

La selezione per il dirigente della Direzione regionale che gestisce oltre l’80% del bilancio toscano si sta rivelando ormai una farsa.

Addirittura la prescelta Monica Calamai, incoronata prima dei termini da un comunicato stampa ufficiale della giunta, attesta ad una cronista di aver dichiarato al Presidente della Regione la sua disponibilità al ruolo quando Rossi l’aveva contattata a proposito, senza tuttavia aver inviato alcuna candidatura nei termini richiesti dalla selezione pubblica.

A questo punto o la selezione pubblica verrà ritirata nell’imbarazzo generale o il suo esito potrà essere impugnato da ciascun partecipante che arriverà dopo la vincitrice, per evidenti vizi di forma che inguaierebbero il responsabile del procedimento. Così dice la normativa, in particolare l’art. 21octies della legge 241/1990.

In un paese normale il Presidente della Regione si sarebbe scusato con la cittadinanza per questo ennesimo scandalo dell’arroganza e avrebbe fatto un passo indietro. Ci auguriamo lo faccia, magari dopo il Consiglio regionale di martedì durante il quale dovrà spiegarci di persona tutti i termini di questo scandalo toscano. Sempre sperando che non fugga come in altre occasioni, mandando qualche assessore a sostituirlo.

Da questa vicenda però il Consiglio regionale deve maturare la consapevolezza che non è possibile lasciare solo né Rossi né nessun altro Presidente futuro per le nomine di sua esclusiva competenza.

Dobbiamo dare un mandato chiaro: la selezione pubblica ci dev’essere sempre, dev’essere a norma di legge e i cittadini devono poterla monitorare. Cioè devono sapere prima i criteri di scelta, poi avere accesso ai curriculum dei candidati e poter leggere perché chi vince ha presentato la miglior soluzione possibile secondo i criteri indicati.