Siamo tornati sul caso “Bulera”, discarica sita nel Comune di Pomarance oggetto di procedimento regionale di VIA-AIA per ampliamento. Ho presentato un’interrogazione orale urgente come promesso a cittadini e comitati durante il mio ultimo sopralluogo alla discarica.

Una recente inchiesta giornalistica getta ombre pesanti sul procedimento di ampliamento chiesto dalla SCL Italia spa e la Regione non può evitare di pronunciarsi a riguardo quando sta per fornire il suo parere finale su un’operazione così osteggiata dai cittadini.

L’articolo apparso su ilfattoquotidiano.it, finora non smentito, attribuisce la richiesta di autorizzazione alla necessità di introitare le risorse necessarie per sostenere la messa in sicurezza del sito e la gestione post mortem, oltre a consentire nuova occupazione. Proprio rispetto alla dinamica economica dell’operazione la giornalista evidenzia un conflitto di interesse non da poco: chi ha firmato i pareri tecnici del procedimento, ovvero la responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Pomarance, ha un figlio alle dipendenze del gestore della discarica – la SCL – società che non ha mai nascosto di poter de localizzare la propria attività se non ottenesse i servizi con inevitabile ricaduta sul personale, figlio della signora incluso.

Prendo atto della difesa del Sindaco e della stessa responsabile sulla correttezza degli atti, ma non posso che chiedere alla giunta regionale di esprimersi su questo aspetto prima della valutazione finale della documentazione fornita dal Comune. La legge 241/1990 infatti è molto chiara e impone ai responsabili dei procedimenti come ai titoli di uffici competenti di astenersi da questi in caso di conflitto d’interesse anche potenziale.

Allo stesso tempo vorremmo che ci fossero date garanzie anche sul ruolo della politica d’area PD nell’operazione. La presenza dell’ing. Ghezzi – vicesindaco di Pisa – come progettista di SCL per l’ampliamento della discarica è un altro elemento su cui servono chiarimenti.

Non dimentico che la giunta regionale rispose alla nostra interrogazione sulla discarica Bulera sostenendo la tesi secondo cui è ‘preferibile utilizzare un sito già compromesso e autorizzare un ampliamento di una discarica esistente piuttosto che utilizzare nuove aree’. Questa si chiama linea politica e ben poco ha a che vedere con la tecnica.

Se quindi la politica sta facendo sentire il suo peso in questo procedimento per arrivare ad un destino già scritto, noi siamo dalla parte dei cittadini nel recriminare a riguardo.