Tutto il Consiglio regionale, compatto, deve esprimere una condanna istituzionale verso le inaccettabili discriminazioni subite dai lavoratori TMM: omettere il pagamento del mancato preavviso di licenziamento a chi ha partecipato ad un pacifico presidio per la difesa del lavoro è un atto che merita una reazione unanime di tutte le forze politiche.

Auspico che tramite la presentazione di questa mozione e il dibattito relativo in aula si possa poi aprire una riflessione seria sulle condizioni che hanno portato alla crisi TMM.

Le industrie generano indotto ma un tessuto produttivo troppo legato alle loro sorti si è dimostrato assetto portatore di sventure. L’indotto Piaggio ha sofferto le scelte di esternalizzazione, quelle stesse salutate con enfasi da Enrico Rossi nel 2012, così come l’indotto Baker Hughes GE sta soffrendo da tempo la progressiva marginalizzazione dell’Oil & Gas nei piani aziendali. Il tutto lasciando letteralmente per strada non solo gli operai, ma anche figure di altissima specializzazione come giovani ingegneri gestionali legati a B-Cube.

Dobbiamo ripensare i rapporti con la grande industria toscana, lasciando da parte per un attimo accordi di programma più mediatici che sostanziali, e ripartendo dall’ascolto proprio delle esigenze delle PMI dell’indotto. Coglieremmo così gli spunti migliori per fare in modo che le istituzioni le aiutino a differenziare la produzione e saper reggere l’urto di un eventuale calo di commesse da quella grande azienda industriale cui oggi legano il loro destino in modo eccessivamente esclusivo.

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