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BOLLO AUTO IBRIDE. TOSCANA SEGUA ESEMPIO REGIONI DOV’É ESENTE

Otto regioni italiane, tra le quali Lazio e Liguria, non fanno pagare il bollo alle auto ibride. La Toscana dovrebbe seguire il loro esempio e vorremmo capire le intenzioni delle Giunta a riguardo.

La Regione ha già esentato dalla tassa automobilistica disabili, vetture antincendio e autobus di linea – precisa il vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali e Bilancio – sfruttando i margini di manovra forniti dalla normativa statale. Tutte scelte legittime, ma la leva fiscale è un modo per dare segnali di indirizzo e qui manca verso la transizione 100% elettrico. Quella che caratterizzerà l’Italia nei prossimi trent’anni, se dal 4 marzo uscirà una maggioranza a trazione M5S.

La giunta regionale vuole andare in questa direzione e iniziare a ridurre cosĂŹ anche le emissioni inquinanti?

300 CARROZZINE FERME PER PROBLEMA INFORMATICO DELLA DITTA AFFIDATARIA. MA NIENTE PENALI … PERCHE’ SE N’ERANO

Vi ricordate la nostra interrogazione sul caso delle trecento carrozzine bloccate nel magazzino dell’ufficio ausili ASL Toscana Centro (Firenze) per mancata revisione e sanificazione? E’ arrivata la risposta.

Trecento carrozzine ferme, i cittadini con disabilità costretti a rivolgersi al privato a pagamento e il motivo è che il software della ditta affidataria dell’appalto non si parla con quello ASL. In pratica l’applicativo non legge le richieste inserite dal Centro Ausili e quest’ultimo non legge la disponibilità di ausili igienizzati, sanificati, incelofanati utili per la consegna. Un problema informatico quindi, venuto fuori negli ultimi sei mesi, che questa ditta con un contratto da 4,3 milioni di soldi pubblici non ha saputo risolvere. Pagheranno almeno la penale? Certo che no, perché la parte pubblica si è dimenticata di inserirla nel contratto.

Un bel vantaggio per questa impresa e un bello svantaggio per i cittadini: a quale dirigente dell’ex ESTAV, di nomina politica, dobbiamo questo errore? Speriamo ce lo dicano e speriamo siano presi a riguardo tutti gli opportuni provvedimenti.

Leggiamo che per risolvere il problema software della ditta esterna è dovuto andare addirittura un tecnico ESTAR e si sono dovute acquisire 2100 nuove carrozzine per limitare i disagi. Paga sempre ‘pantalone’ e tutti zitti?

Spiace poi rilevare che Saccardi ha evitato di risponderci su una questione cruciale del caso: la normativa nazionale – il DM 332 del 199 – prevede che un cittadino bisognoso di carrozzina debba aspettare al massimo 20 giorni lavorativi per ottenere quanto gli spetta di diritto senza doversi rivolgere altrove, a pagamento. Appurato il problema informatico, come si giustifica questo mancato rispetto della legge?

Infine ci sembra interessante la parte di risposta sul tema carrozzine proveniente dall’ASL Toscana Sud EST. Secondo il Direttore Generale va tutto bene, ma i dati forniti lasciano qualche dubbio: nel 2016 risultano sanificate, ricondizionate e riciclate 2838 carrozzine. L’anno successivo, da gennaio a settembre, solo 2248, con 84 parcheggiate in magazzino in attesa di pezzi di riparazione. Perché sono sparite quasi 600 carrozzine da un anno all’altro e come mai il monitoraggio 2017 ci viene fornito oggi solo per il periodo gennaio settembre 2017?

LE FAKE NEWS IN TOSCANA SI DIFFONDONO COI SOLDI PUBBLICI. REGIONE CHIARISCA!

Ieri cittadini e cittadine della Toscana hanno trovato sulla propria home di facebook un annuncio a pagamento del progetto pubblico di infomobilitĂ  Muoversi in Toscana. Il testo aveva tutto tranne che le caratteristiche di una informazione sul traffico e si presentava come un chiaro post di propaganda politica.

Il post recita: ‘20 miliardi per le infrastrutture in Toscana. 20 miliardi destinati a rendere più moderna la nostra regione, a connetterla con il resto del Paese e con i traffici internazionali e a renderla più competitiva e attrattiva’. 20 miliardi alla Toscana? Qui siamo ad un livello oltre la semplice fake news. Infatti aprendo la pagina imbeccata con l’annuncio a pagamento, pagato da tutti i toscani con le loro tasse, l’utente facebook avrebbe potuto accedere a quello che tutto sembra tranne un “servizio” nel senso giornalistico del termine, ospitato nel portale intoscana.it.

Nell’articolo si leggono frasi come “Fondi sbloccati e programmati gli interventi per migliorare la viabilità in Toscana e connetterla con il resto del Paese e con i traffici via mare”, “Oltre 20 miliardi a cavallo degli ultimi due Governi per le infrastrutture della Toscana” e di lì un elenco di fondi e opere fantasma come la Bretellina di Piombino, data dall’articolo come certa grazie “ad un finanziamento di 50 milioni”.

Praticamente la classica narrazione del PD renziano dove tutto è smentibile semplicemente conoscendolo, come confermeranno i cittadini di Piombino. Per intendersi la “bretella” ci risulta giĂ  presente in un’intesa Governo-Regione di 15 anni fa e il via libera del CIPE è solo sul primo lotto. Se ad ogni annuncio pubblico di un’opera seguisse l’opera a quest’ora ci sarebbero almeno venti bretelle di Piombino.

Vogliamo sapere chi è responsabile di questa trovata e sapere da Rossi se, con uno slancio di decenza, prevede provvedimenti disciplinari a riguardo.

Riteniamo inaccettabile che con soldi pubblici si producano e promuovano fake news, di chiara promozione delle forze politiche al governo regionale da sempre. Talmente chiara che l’autrice dell’articolo scrive persino che l’elenco delle opere date è “la cornice entro la quale si potrà inserire lo sviluppo infrastrutturale della Toscana al netto dell’incognita del 4 marzo, con le elezioni politiche”. Vuole anche dirci chi votare all’uninominale? Un’idea ce la siamo fatta comunque.

DISTRETTO CARTARIO SCELGA ALTERNATIVE ALL’INCENERIMENTO E DIVENTI MODELLO DI ECONOMIA CIRCOLARE

Le alternative all’incenerimento del pulper esistono e sono l’unica strada per rendere il distretto cartario un modello di economia circolare, con benefici evidenti per imprese e cittadini. Per raggiungere questo obiettivo ho presentato una serie di atti di indirizzo al Consiglio Regionale.

Il pulper è composto per il 70% da plastiche e il 30% da cellulosa, entrambi materiali recuperabili, inoltre, come spiegato da ENEA, rappresenta solo il 7% del macero. Questo, unito al tema dell’umiditĂ  – che per legge deve essere oltre il 30% – ci limita l’orizzonte del pulper prodotto in provincia di Lucca a circa 63.800 tonnellate l’anno. Un quantitativo che rende insostenibile la scelta inceneritorista, anche sul piano economico, mentre apre scenari di profitto e opportunitĂ  per impianti “low technology” di recupero o piattaforme con sistemi di selezioni in acqua, come SCA Packaging sperimentato 15 anni fa nel territorio.

Se alziamo gli occhi e guardiamo alla Provincia di Treviso troviamo già un modello di economia circolare da copiare, in Provincia di Treviso, con 35 mila tonnellate l’anno di pulper trattabili tramite selezione e vibro vagliatura per recuperare tutto il recuperabile e immetterlo nuovamente nel ciclo produttivo. Senza considerare che un buon accordo tra enti locali, imprese del cartario e CONAI-Comieco renderebbe possibile ridurre il 15% dell’intera produzione di pulper solo con le buone pratiche. Per dirne una: differenziare il cartone dal mix di carta mista negli uffici regionali e nei Comuni. Solo così si riduce l’impurità del pulper e cresce persino il quantum corrisposto da CONAI.

Il Distretto Cartario e in esteso la lucchesia hanno bisogno di trovare risposte serie e di lungo respiro su tutte le problematiche che la caratterizzano da decenni: l’incenerimento non è niente di questo, come non lo sono gli assi viari il cui secondo lotto è ancora oggi tutto da progettare. Le soluzioni ci sono, basta avere il coraggio di prenderle: per evitare gli assi viari basterebbe riprendere la proposta dell’autostrada free slot per i camion e tir del distretto cartario, la portammo in Consiglio regionale ma il PD di Baccelli disse no. Con lo stesso spirito raccoglieremo lo spunto della aziende che puntano alla mobilità su ferro e chiederemo alla Regione di premere con RFI per aumentare la lunghezza dei treni merci, portando la composizione da 17 a 19 vagoni. Una misura che renderebbe finalmente il trasporto merci ferroviario più conveniente di quello su gomma.

FUORI LE CARTE SU EX DISCARICA CARBONAIE: PERICOLOSA PER CITTADINI E AMBIENTE?

Abbiamo portato in Regione il caso dell’ex discarica Carbonaie. Secondo indiscrezioni emerse dalla stampa l’area è oggetto di un’inchiesta della Procura di Lucca, basata su rilievi ARPAT mai pubblicati.

La campagna elettorale non è una giustificazione per tenere nascosta la verità ai cittadini su quanto li riguarda.

Con 6,5 milioni di euro dei toscani il capitolo bonifica dell’ex discarica Carbonaie doveva essere chiuso. Invece la Procura lo sta riaprendo ipotizzando fatti gravi come che l’intervento non sia stato risolutivo. Se ARPAT ha notizie dell’inquinamento di falda deve pubblicarle. Carbonaie è ad un passo dal Lago di Massaciuccoli, ci vivono e lavorano tante persone: se la situazione è pericolosa per loro e per l’ambiente abbiamo il diritto di saperlo e la giunta PD-Rossi ha il dovere di dirlo pubblicamente.

Vogliamo leggere i rapporti ARPAT sul tema e capire cosa intenda fare la Regione per risolvere una situazione che sulla stampa è stata già battezzata, senza smentite, un “bomba ambientale”.

E dopo anni in cui l’area era rimasta una discarica a cielo aperto di rifiuti abbandonati, servono risposte e soluzioni anche su questo punto.

SOLIDALI CON SINDACA DI EMPOLI

Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alla sindaca di Empoli Brenda Barnini, bersaglio di un atto vile e deprecabile. La condanna di qualunque atto di violenza, di minaccia, di intimidazione è nel DNA della nostra Costituzione antifascista. Tutti quanti siamo chiamati a difendere questi principi, indispensabili alla garanzia della dialettica democratica.

PRATO CAPITALE EUROPEA DELLA MAFIA CINESE E IL PD REGIONALE CONTINUA A DORMIRE

Ringraziamo Ettore Squillace Greco, da cui tutto è partito, il Servizio Centrale Operativo e la Procura di Firenze per l’operazione “China Truck”. Un colpo al cuore della mafia cinese, che ne esce decapitata, e per questo una boccata d’ossigeno per imprese e cittadini onesti danneggiati dalla sua presenza territoriale.

Certo leggere che Prato è diventata la capitale europea della mafia cinese a noi pare un segnale evidente e preoccupante, la conferma di quanto diciamo da anni: le istituzioni, la politica, e quindi qui soprattutto chi è maggioranza quindi il PD, hanno sicuramente sottovalutato la presenza delle organizzazioni criminali nella nostra regione.

Proprio Biffoni, sindaco di Prato che ieri plaudeva giustamente alla Procura per l’operazione, nel 2013 attaccò il Procuratore nazionale antimafia perché aveva osato allertare tutti delle infiltrazioni mafiose a Prato dove si stavano consolidando i rapporti tra camorra e malavita cinese.

Ma è soprattutto il PD regionale che continua a dormire e lo dimostra da il voto contrario da loro espresso in compagnia col centrodestra sulla nostra proposta di istituire una Conferenza Permanente Antimafia in Consiglio regionale. Vogliono farci fare la fine dell’Emilia e della Lombardia? Per noi è inaccettabile.

Ricordo che la presenza della malavita organizzata in Toscana inquina il tessuto produttivo, distorce mercati e quindi danneggia le imprese oneste, senza dimenticare il tema usura e l’infiltrazione negli appalti pubblici. Gli enti locali non hanno gli strumenti per difendersi per questo serviva un supporto regionale nella circolazione delle informazioni, nella sensibilizzazione sul comprendere quali sintomi ci dicono che la mafia c’è e va fermata prima che sia entrata in circolo. Ma per il PD va già tutto bene così, da due anni non nominano nemmeno i membri dell’Osservatorio sulla legalità e si accontentano di fare qualche dichiarazione alla presentazione del Rapporto commissionato alla Normale di Pisa sulla presenza della mafia in Toscana. Dichiarazioni che, viste le pagine del rapporto, fanno forse alla cieca e per pro forma.

Sulla presenza della mafia in Toscana siamo all’allarme rosso. O si alzano le difese immunitarie o sarà troppo tardi. Continuiamo a dirlo, a scuotere tutti i livelli istituzionali. Speriamo qualcuno si svegli dal torpore” conclude bianchi.

M5S SCENDE NELLE PIAZZE TOSCANE PER PRESENTARE IL PROGRAMMA DI GOVERNO 2018

Il 19 – 20 – 21 Gennaio 2018 il Movimento 5 Stelle scende in piazza per illustrare il programma elettorale in contemporanea con l’evento nazionale Villaggio Rousseau a Pescara. L’evento sarĂ  proiettato in streaming in alcuni banchetti dai quali partirĂ  l’opera informativa realizzata da attiviste e attivisti, portavoce, candidati e candidate alle parlamentarie.

PROVINCIA DI AREZZO

19 gennaio 2018
Castiglion Fiorentino, Piazza Garibaldi dalle ore 9 alle ore 13
Arezzo, Corso Italia civico 221, dalle ore 15 alle 19.30
Terranuova Bracciolini, zona mercato dalle ore 8 alle ore 13
Foiano della Chiana, Piazzale Garibaldi.Dalle ore 9 alle ore 13

20 gennaio 2018
Sansepolcro, Piazza Torre della Berta. Dalle ore 10 alle 12 e dalle 17 alle 19
Arezzo, Zona Giotto-Mercato postazione 3, dalle ore 10 alle ore 12.30
Arezzo, Piazza Guido Monaco , dalle ore 15 alle ore 19.30
Montevarchi, Piazza Varchi dalle ore 8.30 alle ore 13
Sangiovanni Valdarno, Piazza Cavour dalle ore 10 alle ore 13

21 gennaio 2018
Sansepolcro, Piazza Torre della Berta. Dalle ore 10 alle 12
Arezzo, Piazza Risorgimento , dalle ore 10 alle ore 19.30
Montevarchi, Piazza Concetto Marchesi dalle 8.30 alle ore 13
Sangiovanni Valdarno, Piazza Cavour dalle ore 10 alle ore 13

PROVINCIA DI GROSSETO

19 gennaio 2018
Grosseto, Piazza Dante

20 gennaio 2018
Grosseto, Piazza Dante
Castiglione della Pescaia*
Orbetello*

21 gennaio 2018
Follonica*

*dati in aggiornamento

PROVINCIA DI LIVORNO

19 gennaio 2018
Livorno, Piazza Cavour*
Rosignano (Vada), Piazza della Repubblica – dalle 15:30

20 gennaio 2018
Livorno, Piazza Cavour
Volterra, Via Turazza
Rosignano (Castiglioncello) in Pineta Marradi, dalle 15.00
Piombino, Piazza Verdi
San Vincenzo Piazza della vittoria, dalle 16:30

21 gennaio 2018
Livorno, Piazza Cavour*
Rosignano, Piazza della Vittoria, dalle 15.00
Piombino, Piazza Cappelletti*

*dati in aggiornamento

PROVINCIA DI MASSA CARRARA

20 gennaio 2018
Massa, Piazza Garibaldi, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20
Massa, Via Bastione, dalle 15 alle 19
Montignoso, davanti la EKOM, dalle 9 alle 12.30

21 gennaio 2018
Marina di Massa, zona Pontile, dalle 14.30 alle 19
Massa, Piazza Garibaldi, dalle 15 alle 19
Marina di Carrara, zona Porto, dalle 10 alle 18

PROVINCIA DI PISA

19 gennaio 2018
Pisa, Largo Menotti, dalle 9.30 alle 19.30

20 gennaio 2018
Pisa, Largo Menotti, dalle 9.30 alle 19.30

21 gennaio 2018
Pontedera Piazza Curtatone, dalle 9.30 alle 19.30
Volterra, Via Turazza*
Calcinaia*

*dati in aggiornamento

PROVINCIA DI SIENA

19 gennaio 2018
Colle Val d’Elsa, Piazza UnitĂ  dei Popoli, dalle ore 8 alle ore 14
Siena, Piazza Madonna delle Nevi, dalle ore 16 alle ore 20

20 gennaio 2018
Siena, Piazza Indipendenza, dalle ore 10 alle ore 20
Poggibonsi, Largo Gramsci, dalle ore 15 alle ore 19

21 gennaio 2018
Torrita, Via Ottavio Maestri, dalle ore 9 alle ore 19.30

PROVINCIA DI PISTOIA

19 gennaio 2018
Pistoia, Piazza Gavinana, dalle ore 14.30 alle ore 19
Lamporecchio, Piazza Francesco Berni. dalle ore 10 alle ore 13

20 gennaio 2018
Pistoia, Piazza Gavinana, dalle ore 10 alle ore 19
Pescia, Piazza Mazzini, dalle 10 alle 13
Quarrata, Piazza Risorgimento, dalle 10 alle 13
Agliana, Piazza Bellucci, dalle 10 alle 13

21 gennaio 2018
Pistoia, Piazza Gavinana, dalle ore 10 alle ore 19
Montecatini Terme, Piazza del Popolo, dalle ore 10 alle ore 19
Monsummano Terme, Piazza Giusti, dalle ore 10 alle ore 13
Buggiano, Piazza Coluccio Salutati, dalle 10 alle 13

PROVINCIA DI PRATO

19 gennaio 2018
Prato, Centro Storico: Piazza San Francesco, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20
Carmignano, Via Morandi, in angolo con Via De Chirico, dalle 16 in poi.

20 gennaio 2018
Prato, Centro Storico: Piazza San Francesco, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20

21 gennaio 2018
Prato, Centro Storico: Piazza San Francesco, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20
Montemurlo, Centro Storico: Piazza Don Milani, dalle 16 alle 20

PROVINCIA DI FIRENZE

19 gennaio 2018
Campi Bisenzio, Piazza Dante, dalle 11.30 in poi.

20 gennaio 2018
Firenze, Piazza Stazione lato scalette*

21 gennaio 2018
Empoli, Piazza della Vittoria, dalle ore 10 alle ore 19.

*dati in aggiornamento

PROVINCIA DI LUCCA

20 gennaio 2018
Lucca, Piazza San Frediano, lato in Via Fillungo, tutto il giorno.

TOSCANA SI ATTIVA GRAZIE A NOI SUL PERSONALE AL MUSEO DELLA CERTOSA DI CALCI

Approvata dal Consiglio regionale la mozione che ho presentato sul Museo della Certosa di Calci.

Nel momento del rilancio il Museo deve avere il personale necessario. Il fatto che i pensionamenti, senza le nuove assunzioni, mettano a rischio le aperture domenicali doveva essere affrontato. E sono contenta del fatto che la Toscana su questo si presenti celere e concorde: si attiverà col Ministero, di concerto con gli enti locali interessati, per trovare una rapida soluzione. Sabato 20 gennaio saranno inaugurati gli splendidi affreschi restaurati proprio coi fondi FAI ed era importante presentarsi all’appuntamento avendo affrontato positivamente il problema. Ricordiamo che la Certosa prese quel contributo perché secondo ‘Luogo del cuore FAI’ a livello nazionale. Un risultato che onora tutto il territorio e rende ancor più doverosa la massima attenzione verso le necessità anche gestionali di questo patrimonio.

Abbiamo condiviso e recepito nell’atto l’idea di associare alla soluzione della carenza di personale anche lo stimolo ad una concertazione e condivisione allargata sul futuro della Certosa tra Mibact, Università, Regione e soprattutto enti locali, associazioni e comitati legati alla sua valorizzazione che da sempre si sono impegnati nella tutela di questo patrimonio e meritano la massima gratitudine.

Tra gli obiettivi realizzabili di certo il biglietto unico tra Museo della Certosa e Museo Nazionale di Storia Naturale.

SE GIOCHI D’AZZARDO RISCHI, TOSCANA L’HA CAPITO GRAZIE A NOI

L’aggiornamento della legge toscana sul gioco d’azzardo porta con sé una novità importante, frutto di una nostra risoluzione approvata all’unanimità. La Toscana si farà promotrice a livello nazionale della sostituzione in legge della dizione “gioco d’azzardo patologico” con “disturbo da gioco d’azzardo”. Chi gioca si espone comunque a rischio, come da tempo sostiene la comunità scientifica. Per questo l’intera comunità, e le sue istituzioni in primis, devono prevenire quel comportamento.

La Regione aveva già una buona legge sul gioco d’azzardo, ora l’abbiamo migliorata, ma fa solo riduzione del danno. Il fatto che si sia posta l’obiettivo di migliorare la prospettiva in cui si legge il fenomeno non è da poco.

Chi come me ha lavorato nel campo delle dipendenze sa che esiste un continuum tra essere sani e malati in questo ambito e nessuno può considerarsi al sicuro esponendosi al rischio.

Per questo dobbiamo alzare l’asticella della prevenzione: nel nostro paese il volume delle giocate è di 97 miliardi l’anno. Di questi 10 ne intasca lo Stato e altrettanti i concessionari. La differenza è che lo Stato spende poi 12 miliardi per curare le conseguenze del disturbo da gioco d’azzardo. Il vero problema quindi è l’ipocrisia con cui finora i governi hanno trattato l’azzardo: sul divieto di pubblicità non hanno fatto nulla e su questo hanno pesato anche i conflitti di interesse dei politici. Alcuni anche del PD toscano.

Un’azione seria nazionale sull’azzardo, come quella che abbiamo noi nel programma elettorale, sarebbe un aiuto alle famiglie divorate dal fenomeno, un colpo alle mafie che nel settore riciclano denaro sporco, un togliere fiato agli usurai. Vietiamo le pubblicità dell’azzardo, eliminiamo le concessioni e togliamo alla lobby la possibilità di finanziare politi e partiti di destra e sinistra.