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ANNULLA APPUNTAMENTO. MA PAZIENTE LO TROVA IN INTRAMOENIA

Il governo del servizio sanitario pubblico richiede regole e controllo. Se sulle prime qualcosa va registrato a livello nazionale, sull’assenza del secondo il problema è tutto in capo alla Regione Toscana.

Abbiamo ricevuto segnalazione che nei giorni scorsi ad Empoli un cittadino ha visto annullare il suo appuntamento di visita specialistica, in seguito alla sospensione dell’attività clinica specifica (visita ematologica), giustificata dalla carenza di personale. Nell’assurdo approccio della macchina amministrativa ASL, invece di trovare una soluzione alternativa, il cittadino è dovuto tornare dal medico di famiglia e tentare nuovamente la sorte per un nuovo appuntamento. E lì la beffa: la soluzione trovata era un appuntamento in libera professione intramoenia, con lo stesso specialista che avrebbe dovuto garantire il servizio sospeso, per cui l’appuntamento era stato annullato.

Un cortocircuito del quale chiediamo conto all’assessora Saccardi con una nuova interrogazione sulle disfunzioni del servizio pubblico sanitario toscano.

45 MILIONI DI TAGLI SUL PERSONALE SANITARIO TOSCANO. CONSIGLIERI PD E MDP SAPEVANO E HANNO VOTATO A FAVORE

Il definanziamento cronico della sanità pubblica è un fatto non un’opinione. Va avanti da una decina d’anni su tutto il territorio nazionale e ha significato tagli per 37 miliardi, in gran parte risparmiati sul personale. Governi di centrosinistra e centrodestra stanno smantellando il servizio sanitario pubblico, e tra questi va incluso il governo regionale.

Lo avevamo detto contrastando la controriforma Saccardi Rossi, fatta per risparmiare 250 milioni proprio a carico del personale sanitario bloccando il turn over per 2500 tra medici infermieri e operatori socio-sanitari. Un’operazione che ha significato liste d’attesa intollerabili, pronti soccorso ingolfati, posti letto che mancano.

E in questo quadro è imbarazzante e surreale che l’attuale dirigente regionale alla sanità, Monica Calamai, annunci 45 milioni di tagli sul personale e il Presidente Rossi, la sua assessora Saccardi e la maggioranza PD- MdP facciano finta di stupirsi. Calamai ha eseguito i loro ordini, quel taglio è scritto nero su bianco nel bilancio previsionale 2017-2019 e nel DEFR 2018 presentati dalla Giunta regionale il 30 novembre scorso e approvati in fretta e furia dalla maggioranza il 20 dicembre. Lì sono citati 42,4 milioni in meno di spesa al netto dell’avanzo, che aumentano sommati ad altri tagli dei capitoli riguardanti i Livelli Essenziali di Assistenza.

In aula prima che il PD e MdP si votassero questo taglio dichiarammo insostenibile e insopportabile quell’ennesimo definanziamento della sanità pubblica a vantaggio della sanità privata e della mercificazione del dolore. Ma la maggioranza tirò dritto.

Adesso Rossi dice che non è colpa sua ma del Governo nazionale, che ha sostenuto fino a ieri ed è guidato dalla sua maggioranza in Consiglio regionale. Forse non aveva letto il suo stesso bilancio? Vada all’opposizione nel caso.

E’ umiliante e poco dignitoso poi che oggi il PD cada dalle nuvole e il presidente della commissione Sanità Scaramelli chieda chiarimenti su quello che lui stesso ha approvato senza colpo ferire. Saremo noi con credibilità a chiedere a Scaramelli che Rossi e Saccardi vengano a riferire in commissione sanità e in aula su come intendono gestire questi 45 milioni di tagli al personale. Perché se pensano di prendere in giro qualcuno non possono prendere in giro noi con la storia del ricorso alla Consulta su una che hanno sostenuto come maggioranza politica.

Se la sanità toscana non è ancora collassata definitivamente lo si deve proprio allo spirito di sacrificio degli operatori sanitari. E Rossi e il PD vogliono proprio tagliare lì, nell’ultimo baluardo di garanzia costituzionale del diritto ad una sanità pubblica e universale? Intollerabile.

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AGGIORNAMENTO
La giunta regionale, per bocca dell’assessora Saccardi, ci ha risposto in Consiglio regionale il 14 marzo. Trovate qui il comunicato stampa ufficiale del Consiglio regionale sulla risposta e la mia replica.

PRIORITA’ PD SULL’ACQUA? CREARE CERCHIO MAGICO E ALLONTANARE TERRITORI

Oggi il Partito Democratico si è approvato in aula una riforma del servizio idrico.

Avranno pensato alla necessità di ripubblicizzare il servizio come promuoviamo noi? No.
Avranno pensato alla diminuzione delle tariffe come chiedono i cittadini in molte zone toscane? No.
Avranno pensato a migliorare la rappresentatività dei piccoli e medi comuni nelle scelte di indirizzo? Esattamente il contrario.

Come ho detto in aula: non c’è una motivazione razionale per approvare questa norma. Questa proposta del PD dedita al centralismo aumenta la burocrazia e aumenterà le tariffe ai cittadini. Perché il cerchio magico ristretto creato per decidere i destini dei territori taglierà fuori dai giochi cittadini e comuni esclusi. Come faranno questi ad ottenere voce in capitolo sui mancati investimenti in una rete che oggi perde il 40% e non vede investimenti profondi di gestori che fanno 70milioni di utili?

Votiamoli via il 4 marzo

REGIONE RIGETTI AMPLIAMENTO DISCARICA IL PAGO DI FIRENZUOLA

Quando manca la visione e la politica va per spot, anche le buone notizie possono diventare cattive in poco tempo. Due mesi fa Rossi si è svegliato sull’economia circolare, dopo tre anni di nostre insistenze e una legge proposta e bocciata anche dal suo gruppo, parlando della non necessità di Case Passerini. Ottimo, ma in attesa di vedere qualcosa di scritto ci troviamo con questo percorso di ampliamento della discarica il Pago di Firenzuola che ci sa tanto di polvere sotto il tappeto. La Regione deve rigettare la richiesta del gestore.

Il nostro no all’inceneritore di Case Passerini è legato infatti a studi e proiezioni che ci dicono come una raccolta differenziata seria renda inutile investire nell’impianto. Ma come sempre quando il Movimento 5 Stelle indica la luna, il PD e Rossi guardano il dito. E infatti temiamo che abbiano pensato di spedire a Firenzuola quanto pensano di non poter più incenerire a Case Passerini. Speriamo di sbagliarci e soprattutto torniamo ad invitare Rossi e il PD ad un confronto serio sul tema rifiuti ed economia circolare, in Consiglio regionale. Se vogliono intestarsi le nostre idee facciano pure ma almeno cerchino di capirle prima tutte.

La vicenda Firenzuola è stata affrontata una settimana fa in Commissione. Ho ribadito a Sindaco e Comitato che siamo contrari a questa riapertura, col quinto lotto, perché basta una politica seria di gestione dei rifiuti – diversa da quella tenuta finora dal PD regionale e da Rossi – e anche questa discarica perderebbe ogni senso. A meno che, col trucchetto del suo riferirsi all’Ambito dell’Emilia Romagna, ci sia un concorso di interessi con i compagni di partito di quella regione.

La comunità di Firenzuola, dopo lo choc dell’Alta Velocità di Vallico e la chiusura della discarica, aveva voltato pagina e puntato su un modello di sviluppo economico a noi caro: tutela e alla valorizzazione delle risorse culturali, storiche e ambientali, produzioni agricole e allevamenti di qualità. Una politica seria e lungimirante aiuterebbe questo sviluppo, puntando anche sul turismo. Non penserebbe a riaprire la discarica per mandarci il frutto dell’incompetenza gestionale del PD fiorentino.

“MORTE DEI PASCHI” LEGGETELO E FATELO LEGGERE

Questa settimana sarò a Montemurlo, San Miniato e Arezzo, per accompagnare il tour di presentazione del libro “Morte dei Paschi” di Franco Fracassi e Elio Lannutti.

Consiglio a tutti di leggerlo e farlo leggere. Soprattutto in corrispondenza di questa competizione elettorale nazionale.

Se oggi esiste una Commissione d’inchiesta parlamentare sul sistema bancario lo si deve a noi e in parte anche a quell’inchiesta regionale sullo scandalo MPS che ho condotto personalmente. Il Monte dei Paschi è stato sicuramente spolpato da PD e quelli che oggi sono finiti in MdP ma non dimentichiamoci che a guidare l’Antonveneta targata MPS ci andò un uomo del centrodestra, legato a Denis Verdini.

Parliamo di uno scandalo trasversale, il più grave di sempre nel mondo finanziario europeo e secondo nel mondo solo a Lehmann Brothers, che racconta la degenerazione di quella politica che vogliamo lasciarci alle spalle dal 4 marzo

Vi aspetto insieme a Franco Fracassi nei seguenti appuntamenti

Mercoledì 14 febbraio
c/o Teatro Sala Banti, Piazza della Libertà, 3 – MONTEMURLO (PO) – ore 17
c/o Sala Bastione, Corso Garibaldi, 25 – SAN MINIATO – ore 21

Sabato 17 febbraio
c/o SpazioMorini Caffetteria, Corso Italia 262 – AREZZO – ore 16:30

PD IPOCRITA: MESI DI ANNUNCI SU ASSUNZIONI IN SANITA’ E POI TAGLIANO IL PERSONALE

Basta prendere in giro i toscani. Mancano medici e infermieri, da mesi la Regione a guida PD e Rossi fa annunci su assunzioni in vista e poi mandano avanti Monica Calamai a dire nei tavoli operativi che dovranno tagliare 45 milioni di spesa sul personale. Bene ha fatto la CGIL ad alzare i toni.

L’ipocrisia del Partito Democratico ha raggiunto vette insopportabili. Da tempo segnaliamo che la linea della nuova sanità post-riforma Saccardi è evidentemente quella di chiudere alcuni reparti, in continuità con quanto Calamai stessa ha già fatto a Careggi, tagliando la Stroke Unit.

I cittadini chiedono liste d’attesa più corte e la politica PD risponde con 45 milioni di euro in meno per il personale. Questo è l’antipasto di quanto succederà se il Movimento 5 Stelle non uscirà vincitore dalle prossime elezioni.

REGIONE FORNIRA’ DATI SANITARI DEI TOSCANI A PRIVATI AUTORIZZATI DAL GARANTE?

Arriverà martedì la risposta della giunta regionale alla mia interrogazione riguardante l’applicazione toscana della contestata legge 167/2017.

A molti è sfuggito ma, quasi a fine legislatura, PD e sodali hanno modificato di fatto il Codice della Privacy introducendo la possibilità che il Garante – di nomina politica –autorizzi il “riutilizzo” dei dati sensibili per fini di ricerca e statistica. A prescindere dal pastrocchio normativo, che parla per la prima volta della parola “riutilizzo” gettando nel caos legali e pubblica amministrazione, il problema è molto serio e riguarda tutti i cittadini.

La Regione detiene un’enorme mole di informazioni sensibili a lei fornite da cittadini e imprese. Con la legge targata PD un qualsiasi privato, con l’assenso del Garante, potrebbe chiedere di riusare quei dati, purché resi anonimi e minimizzandone il contenuto (altro concetto nebuloso). Il problema è quindi duplice: da un lato quello tecnico di capire se e come la Regione riesce a rendere anonimi i nostri dati e a minimizzarli come prescritto, dall’altro comprendere se invece ha la volontà politica di saltare il problema e mandarne, anche solo una parte, “in chiaro”.

Le sole Aziende Sanitarie hanno una massa di dati sensibili e i cittadini finora hanno sempre, legittimamente, pensato che questi dati restassero ben chiusi a chiave negli archivi pubblici. Con questa legge però potrebbe aprirsi un pertugio nella legislazione, nonostante la diffusione di dati sanitari sia espressamente vietata dalla legge.

Sentiremo martedì come e se la Regione intende tutelare i cittadini da questa ennesima mossa poco avveduta del Partito Democratico.

DISCRIMINAZIONI INACCETTABILI VERSO LAVORATORI TMM, CONSIGLIO DIA CONDANNA UNANIME

Tutto il Consiglio regionale, compatto, deve esprimere una condanna istituzionale verso le inaccettabili discriminazioni subite dai lavoratori TMM: omettere il pagamento del mancato preavviso di licenziamento a chi ha partecipato ad un pacifico presidio per la difesa del lavoro è un atto che merita una reazione unanime di tutte le forze politiche.

Auspico che tramite la presentazione di questa mozione e il dibattito relativo in aula si possa poi aprire una riflessione seria sulle condizioni che hanno portato alla crisi TMM.

Le industrie generano indotto ma un tessuto produttivo troppo legato alle loro sorti si è dimostrato assetto portatore di sventure. L’indotto Piaggio ha sofferto le scelte di esternalizzazione, quelle stesse salutate con enfasi da Enrico Rossi nel 2012, così come l’indotto Baker Hughes GE sta soffrendo da tempo la progressiva marginalizzazione dell’Oil & Gas nei piani aziendali. Il tutto lasciando letteralmente per strada non solo gli operai, ma anche figure di altissima specializzazione come giovani ingegneri gestionali legati a B-Cube.

Dobbiamo ripensare i rapporti con la grande industria toscana, lasciando da parte per un attimo accordi di programma più mediatici che sostanziali, e ripartendo dall’ascolto proprio delle esigenze delle PMI dell’indotto. Coglieremmo così gli spunti migliori per fare in modo che le istituzioni le aiutino a differenziare la produzione e saper reggere l’urto di un eventuale calo di commesse da quella grande azienda industriale cui oggi legano il loro destino in modo eccessivamente esclusivo.

MARIOTTI VIA PER CLIMA IMPENSABILE IN UNA SANITA’ PUBBLICA

Oggi sul giornale abbiamo potuto leggere il punto di vista di Carlo Mariotti sulla vicenda che lo sta allontanando da Careggi.

Quanto accaduto con Carlo Mariotti è solo l’ultimo evento di una serie che ci racconta quanto a Careggi, in molti ambiti, si respiri un clima impensabile per una sanità pubblica dedita al servizio alla cittadinanza.

Questo clima ha radici antiche ed è il risultato di una lettura del servizio sanitario che contrastiamo in ogni modo.

E’ intollerabile che la direzione di Careggi, di nomina politica, non sappia gestire casi come questi di conflittualità interna tra professionisti pagati dai cittadini per offrire alla cittadinanza le risposte migliori per i suoi bisogni di salute.

La sanità toscana dei feudi deve lasciare spazio ad un’epoca nuova, dove l’abnegazione al servizio e la volontà di offrire il miglior servizio sanitario pubblico siano l’unica stella polare. Moltissimi operatori, di ogni età, lo sanno da tempo e così si orientano nel loro quotidiano.

Noi stiamo dalla parte dei cittadini e degli operatori della sanità pubblica e non possiamo accettare che chi governa pensi solo alle poltrone e alle catene di comando che, come ormai è evidente a tutti, sono fallimentari.

REGIONE TACE SU CONFLITTO DI INTERESSE E VA AVANTI SU DISCARICA BULERA

La giunta regionale tace sul conflitto di interesse legato al procedimento autorizzativo per la discarica Bulera. Un quadro tratteggiato in un’inchiesta giornalista che l’assessora Fratoni ci scrive di non ritenere pertinente con la questione.

Noi pensiamo il contrario e questo silenzio ci sembra poco rispettoso verso i comitati e i cittadini del territorio che da tempo chiedono risposte anche sul punto.

Apprendiamo dalla risposta alla nostra interrogazione che SCL Italia spa ha ottenuto il 9 gennaio in conferenza dei servizi la revisione di una prescrizione e comparteciperà alla copertura dei costi che ASA spa dovrà sostenere per verificare l’impermeabilità continua del “setto in argilla bentonica iniettata nella ghiaie a valle del campo pozzi di Puretta.

Ricordo che ad una precedente interrogazione la giunta regionale rispose che è ‘preferibile utilizzare un sito già compromesso e autorizzare un ampliamento di una discarica esistente piuttosto che utilizzare nuove aree’. Una linea più politica che tecnica, distante dalla nostra visione a riguardo.