Il definanziamento cronico della sanità pubblica è un fatto non un’opinione. Va avanti da una decina d’anni su tutto il territorio nazionale e ha significato tagli per 37 miliardi, in gran parte risparmiati sul personale. Governi di centrosinistra e centrodestra stanno smantellando il servizio sanitario pubblico, e tra questi va incluso il governo regionale.

Lo avevamo detto contrastando la controriforma Saccardi Rossi, fatta per risparmiare 250 milioni proprio a carico del personale sanitario bloccando il turn over per 2500 tra medici infermieri e operatori socio-sanitari. Un’operazione che ha significato liste d’attesa intollerabili, pronti soccorso ingolfati, posti letto che mancano.

E in questo quadro è imbarazzante e surreale che l’attuale dirigente regionale alla sanità, Monica Calamai, annunci 45 milioni di tagli sul personale e il Presidente Rossi, la sua assessora Saccardi e la maggioranza PD- MdP facciano finta di stupirsi. Calamai ha eseguito i loro ordini, quel taglio è scritto nero su bianco nel bilancio previsionale 2017-2019 e nel DEFR 2018 presentati dalla Giunta regionale il 30 novembre scorso e approvati in fretta e furia dalla maggioranza il 20 dicembre. Lì sono citati 42,4 milioni in meno di spesa al netto dell’avanzo, che aumentano sommati ad altri tagli dei capitoli riguardanti i Livelli Essenziali di Assistenza.

In aula prima che il PD e MdP si votassero questo taglio dichiarammo insostenibile e insopportabile quell’ennesimo definanziamento della sanità pubblica a vantaggio della sanità privata e della mercificazione del dolore. Ma la maggioranza tirò dritto.

Adesso Rossi dice che non è colpa sua ma del Governo nazionale, che ha sostenuto fino a ieri ed è guidato dalla sua maggioranza in Consiglio regionale. Forse non aveva letto il suo stesso bilancio? Vada all’opposizione nel caso.

E’ umiliante e poco dignitoso poi che oggi il PD cada dalle nuvole e il presidente della commissione Sanità Scaramelli chieda chiarimenti su quello che lui stesso ha approvato senza colpo ferire. Saremo noi con credibilità a chiedere a Scaramelli che Rossi e Saccardi vengano a riferire in commissione sanità e in aula su come intendono gestire questi 45 milioni di tagli al personale. Perché se pensano di prendere in giro qualcuno non possono prendere in giro noi con la storia del ricorso alla Consulta su una che hanno sostenuto come maggioranza politica.

Se la sanità toscana non è ancora collassata definitivamente lo si deve proprio allo spirito di sacrificio degli operatori sanitari. E Rossi e il PD vogliono proprio tagliare lì, nell’ultimo baluardo di garanzia costituzionale del diritto ad una sanità pubblica e universale? Intollerabile.

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AGGIORNAMENTO
La giunta regionale, per bocca dell’assessora Saccardi, ci ha risposto in Consiglio regionale il 14 marzo. Trovate qui il comunicato stampa ufficiale del Consiglio regionale sulla risposta e la mia replica.

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