Dal nostro ingresso in Consiglio regionale abbiamo chiesto maggiore attenzione alla mobilità ferroviaria e all’intermodalità. Parliamo di una scelta di visione dove noi crediamo fermamente nella necessità di ridurre il trasporto su gomma a fronte di uno spostamento di merci e persone sul trasporto su ferro, mentre chi governa e il centrodestra continuano a voler tenere i piedi in due staffe.

Durante la campagna elettorale abbiamo approfondito l’argomento parlando col distretto cartario e conoscendo da vicino la realtà Top Rail, azienda parte del grande gruppo Logistica Uno Europe. Quest’ultimo vorrebbe realizzare un network intermodale che colleghi Nord e Sud con Porcari quale nodo di rete. Un’occasione da sfruttare quanto prima in termini di sviluppo sostenibile e riconversione occupazionale.

Basti pensare che Top Rail in un anno ha sostituito col suo trasporto merci ferroviario l’equivalente di 4642 camion, riducendo del 64% le emissioni di CO2, e la Toscana ha contribuito al risultato con solo il 2,7%. Possiamo fare molto di più.

Il come passa da almeno tre impegni che portiamo al voto in Consiglio regionale.

Il primo è sollecitare RFI, a parità di garanzie di sicurezza, per aumentare la lunghezza dei treni merci da 17 a 19 vagoni. Con la lunghezza attuale si sostituiscono 30 camion, con due vagoni in più il beneficio commerciale sarebbe ancora superiore e basterebbe un aggiornamento disciplinare.

Il secondo impegno è sul potenziamento dello scalo di Porcari con la sottoscrizione di un nuovo Accordo di Programma con enti e società interessate. Il Distretto Cartario potrebbe raccogliere la sfida riducendo anche i costi di trasporto dal 5 al 10% ma la Regione deve accelerare sul collegamento ferroviario coi porti, Livorno e Piombino in primis, l’aggiornamento dello scalo strategico della lucchesia e la riattivazione della movimentazione merci nella stazione di Castelnuovo Garfagnana.

Siamo certi che questo, unito al necessario supporto alle start up che investono per portare persone e cose a muoversi su ferro rispetto alla gomma, possa rappresentare l’aggiornamento giusto a quella “cura del ferro” che il PRIIM regionale già indica senza tuttavia il necessario aggiornamento e con troppa vaghezza sull’effettiva data di esecuzione delle opere.