Le visite mediche preventive servono per verificare l’idoneità di un lavoratore alla mansione retribuita che andrà a svolgere. Per legge – D.lgs 81/2008 – sono a spese del datore di lavoro, possono precedere l’assunzione, e il lavoratore dovrebbe svolgerle dal medico competente o da professionista analogo nei dipartimenti di prevenzione delle ASL.

In questi è assicurata tutta la filiera di questa ‘sorveglianza sanitaria’ – così si chiama – quindi anche esami (clinici e biologici) e indagini diagnostiche per chiarire eventuali rischi identificati dal medico al momento del primo colloquio.

Se ad esempio un lavoratore destinato a fare l’autista di scuola-bus sembra avere un consumo problematico di alcol, il medico può disporre esami di accertamento e verificare se questo quadro clinico sia o meno incompatibile con quel tipo di mestiere.

Purtroppo abbiamo ricevuto segnalazione che in Toscana questa sorveglianza sanitaria, così si chiama, da sempre gestita dal servizio pubblico è stata esternalizzata. Pare che alcune analisi siano state affidate a Istituti di analisi mediche, previo pagamento.

Ci troveremmo di fronte all’ennesimo tassello della privatizzazione in atto della sanità pubblica toscana, per questo vogliamo capire se la segnalazione è vera e come l’assessora Sacccardi possa giustificare questa operazione. Un’operazione che sottrae ai dipartimenti di prevenzione delle ASL parte del loro ruolo in materia di sorveglianza sanitaria del lavoro.

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