Sarà discussa nel prossimo Consiglio regionale la nostra proposta di moratoria sui nuovi impianti di cremazione.

Il Piano di Indirizzo Territoriale della Regione aveva già chiarito che i nove forni crematori regionali sono sufficienti per esigenze della Toscana.

Eppure in alcuni Comuni si avanzano proposte per nuovi impianti. Una richiesta irricevibile sul piano tecnico, visto anche che la Regione non ha ancora elaborato il nuovo Piano Regionale di coordinamento dei crematori. Una scelta consapevole, legata a doppio filo all’approvazione in Senato del DDL 1611 che prevede proprio il superamento della dimensione comunale per la gestione di questo servizio. Quindi se da un lato la domanda pare già soddisfatta dall’impiantistica attuale, dall’altro a breve arriverà anche la legittimazione normativa su questo assetto toscano.

Consapevoli di questo e consci del fatto che le cremazioni in Toscana sono ferme al 10,7%, risultato di molto al di sotto della media nazionale (16,3%), abbiamo chiesto e ottenuto un dibattito in aula su una proposta di buon senso legata al governo della questione: una moratoria sui nuovi impianti di cremazione almeno fino all’approvazione del Piano regionale di coordinamento che ancora latita. A PD e Rossi diciamo: capiamo la domanda di servizio, verifichiamo se il PIT era stato ottimista o realista e alla luce di tutto questo potremo o meno riaprire i giochi per nuovi forni crematori. Nel frattempo stop a qualsiasi nuovo impianto.

GIACOMO GIANNARELLI

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