Saranno discusse oggi in Consiglio Regionale le risoluzioni dei gruppi politici associate alla comunicazione della Giunta Rossi sullo scandalo rifiuti ATO Toscana Sud. Il Movimento 5 Stelle presenterà un atto in linea con la sua proposta di legge in materia e commenta la contrarietà dei segretari PD di Piombino, Grosseto, Siena e Arezzo verso l’idea dell’ATO unico regionale per gestire i rifiuti. Una soluzione, ricordando i Cinque Stelle “prospettata nei documenti di indirizzo della giunta Rossi e presentata dai consiglieri regionali del Partito Democratico Marras, Mazzeo e Monni nella risoluzione n.39, votata all’unanimità dal PD in Consiglio Regionale il 6 aprile 2016”.

“Contestiamo l’ATO unico regionale per gestire acqua e rifiuti sin dai primi atti dove abbiano letto questa idea malsana del PD, da sempre approvati all’unanimità dai consiglieri regionali del Partito Democratico, inclusi quelli del territorio interessato dallo Scandalo rifiuti: Marras e Anselmi. E i vertici PD erano così convinti dell’ATO unico regionale da infilare la proposta in una risoluzione dove c’entrava ben poco, presentata proprio a prima firma Marras, col seguito Mazzeo e Monni. Bene che almeno i segretari PD di quei territori siano arrivati a darci ragione, anche se con tempi e modi da post-verità, ma quanto contano queste prese di posizione a mezzo stampa rispetto ai voti dei loro rappresentanti in consiglio regionale? Riusciranno a convincere anche Marras, ex presidente della Provincia di Grosseto e oggi capogruppo in Consiglio Regionale, che la miglior proposta di gestione dei rifiuti è quella del Movimento 5 Stelle?”.

“Dall’11 novembre è agli atti in Consiglio Regionale la nostra proposta di legge n.140. Nero su bianco è già scritto lì come superare sia il modello attuale, dimostratosi fallimentare su ATO Toscana Sud, sia quell’abominio burocratico che sarebbe l’ATO unico regionale per gestire rifiuti e l’acqua”.

“Proponiamo per i rifiuti un modello già sostenuto dall’Autorità Garante per Concorrenza e Mercato, con raccolta e spazzamento per ambiti comunali o forme consortili per bacini di massimo 90mila abitanti o 100mila tonnellate di conferimento. Questo servizio pubblico, gestito dai Comuni, sarà completato dalle attività di riciclo, recupero e smaltimento in capo esclusivamente alle imprese private, senza alcun conflitto di interesse con i primi. Diciamo così basta ai cortocircuiti pubblico-privato, pieni di conflitti di interesse, che hanno segnato la sorte di ATO Toscana Sud. Questo modello di gestione unito all’indicazione obbligatoria per legge di buone pratiche di raccolta e incentivi ai Comuni virtuosi sono la chiave per passare dal problema rifiuto, al rifiuto come opportunità economica”.

“Solo la mente antidemocratica e antistorica del PD toscano poteva dimenticare queste opportunità di sviluppo sostenibile ed elaborare un ente unico per acqua e rifiuti, che significherebbe meno controllo dei territori, meno tutele per i cittadini e tanto possibile lucro sui servizi di base per un socio privato del quale gli 800mila toscani dell’ATO Sud conoscono già modi e termini”.
Giacomo Giannarelli

Link per visionare al proposta di risoluzione n.39 http://decreti.consiglio.regione.toscana.it/VisualizzaFront…
(ATO Unico regionale citato al punto 4 degli impegni, p. 8)