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Nel preambolo della legge che stabilisce le “Disposizioni in materia di istituzione del servizio di psicologia di base” si alimenta lo stereotipo di genere relativo alla presunta debolezza della donna. Le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle annunciano un intervento per correggere il testo.

“È evidente – affermano Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 Stelle – che durante la pandemia la componente femminile della società abbia subito maggiori sofferenze, ma non per una debolezza intrinseca. Nella società odierna il carico delle incombenze domestiche, le attività di caregiving nei confronti di anziani e malati nonché l’accudimento dei bambini, da sempre, sono attività caricate sulle spalle delle donne. Sempre durante l’emergenza sanitaria abbiamo assistito anche a maggiori licenziamenti, o abbandoni, da parte delle donne e non solo per il carico familiare, anche per il gap salariale che da sempre penalizza il genere femminile.”

“Condividiamo lo spirito della legge che regola l’istituzione del servizio di psicologia di base – chiariscono le pentastellate – ma il preambolo, per come è stato scritto, sembra sottintendere una maggior fragilità della donna come naturale condizione e non come il frutto di una situazione indotta da un contesto culturale, ancora profondamente maschilista, in cui si trova immersa.”

“Il primo bisogno delle donne – precisano – non è semplicemente quello di avere uno psicologo che le sostenga per sopportare le condizioni in cui si trovano, ma necessitano di un vero progresso culturale che porti ad un ammodernamento di questa società e ad una parità di genere nei fatti, anche nei compiti familiari, nei ruoli sociali e nelle remunerazioni professionali. Pertanto interverremo per favorire una più corretta riformulazione di questo preambolo affinché non venga perpetrato in un testo di legge regionale lo stereotipo di genere relativo alla debolezza della donna.”

Così Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 Stelle.