28 milioni di euro sono uno stanziamento necessario per la prima fase di questa emergenza, che abbiamo condiviso. Ci sembra un segnale importante che la regione abbia trovato buona parte dell’importo, 12,5 milioni, togliendolo allo stanziamento 2017 per Darsena Europa. Una conferma che la messa in sicurezza del territorio è la vera grande opera utile sulla quale investire e scegliere di mettere in questa i soldi è solo un fatto di volontà politica, come diciamo da sempre.

Peccato che il duo PD-Rossi se ne sia reso conto solo a seguito di un’alluvione drammatica con nove morti, senza tuttavia dimostrare di aver appreso completamente la lezione. Perché al netto delle dichiarazioni importanti di Rossi sui limiti normativi, gli ricordiamo che in soli due anni la sua maggioranza ha già votato trecento correzioni della legge cardine in materia di governo del territorio, la 65/2014 promossa da Anna Marson.

Avrebbe aiutato a segnare il vero punto di discontinuità l’approvazione dei nostri atti di indirizzo, in primis il ritiro e la censura di quelle proposte di legge del gruppo PD e della giunta che vorrebbero permettere frazionamento o modifica della destinazione d’uso di edifici presenti entro i dieci metri dai corsi d’acqua. Purtroppo li hanno bocciati, al pari della nostra proposta per gli sgravi fiscali alle imprese colpite dall’alluvione e la verifica insieme al Ministero sul finanziamento di demolizioni e ricostruzioni in altra area sicura di quelle abitazioni, anche condonate, che oggi sono a rischio perché entro fascia di rispetto dei corsi d’acqua.

Ancor meno comprensibile la scelta di dire no alla revisione dei Piani di Gestione di Rischio Alluvionale in funzione dei cambiamenti climatici e al chiedere in conferenza Stato Regioni un programma per il progressivo rifacimento dei ponti RFI che creano strozzature pericolose per lo sbocco a mare dei corsi d’acqua. Un punto sottolineato dai tecnici durante il sopralluogo di venerdì scorso per il quale votare contro significa o non aver capito il problema o ritardare a data da destinarsi la sua risoluzione.

Una scelta inefficiente al pari del no alla proposta di individuare i Sindaci dei Comuni colpiti dall’alluvione come soggetti attuatori per i provvedimenti del Commissario Rossi. Ovunque in Italia, e abbiamo citato il caso recente dell’Abruzzo sul terremoto, questo è il metodo di gestione più efficiente per le fasi successive a questi disastri. Speriamo tra i motivi del voto contrario non ci sia il fatto che tra i sindaci ce n’era uno del Movimento 5 Stelle.

GIACOMO GIANNARELLI

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