Il Consiglio regionale ha votato contro la nostra proposta di risoluzione ispirata dall’inchiesta Pasimafi che ha portato all’arresto Guido Fanelli e altre 18 persone su un presunto business legato alle terapie del dolore.

Dopo l’inchiesta PASIMAFI serviva un confronto e approfondimento franco sul tema conflitto di interesse in sanità per scongiurare nel futuro quanto accaduto anche in Toscana, a tutela della salute pubblica. Ma il duo Partito Democratico – Art. 1 si è confermato omertoso sul tema, al punto da contrastare un’iniziativa di buon governo quanto mai urgente. Solo ieri la Corte dei Conti spiegava per l’ennesima volta alle istituzioni che la corruzione nel nostro paese è “devastante” e “ha ricadute” economiche gravi anche “sulla sanità”.

Se per il PD, per bocca del consigliere regionale Pieroni, ci sono già tutti gli strumenti di controllo, cioè va tutto bene, prendiamo atto che ormai siamo al partito mentalista che dice sempre che va tutto bene sperando che la gente se ne convinca.

Ricordiamo che la parte toscana dell’inchiesta coinvolge un medico facente funzioni di primario a Careggi, due importanti aziende farmaceutiche toscane (Molteni Farmaceutici e Menarini) e alcune figure sotto indagine sono manager di aziende che hanno avuto commesse anche col sistema sanitario regionale. Il Consiglio regionale aveva il dovere di reagire al campanello d’allarme.

Evidentemente siamo l’unica forza politica che ha serietà e mani libere per ascoltare i richiami della Corte dei Conti. E per questo puntiamo a risolvere il cancro conflitto di interessi partendo proprio dal lavorare su quella zona grigia tra interesse pubblico e interesse privato che non ci possiamo più permettere. Se per il PD tutto si riduce a qualche mela marcia per noi il problema è chi gli ha consentito di marcire a spese dei contribuenti.

IRENE GALLETTI