Dopo 2 mesi di melina il PD ha gettato la maschera alla prova del voto, bocciando la nostra richiesta di chiusura dell’inceneritore di Montale entro il 2023, ovvero l’anno di conclusione del mutuo sull’impianto. Cade così quindi anche l’ultima scusa ipocrita del Partito Democratico per tenere in piedi un inceneritore da sempre osteggiato giustamente dalla popolazione. Se non è un problema di mutuo, questa scelta si poggia quindi solo su un disegno perverso portato avanti da una classe politica incapace di assicurare la salute pubblica, con una gestione dei rifiuti virtuosa che renderebbe inutile quell’impianto in 3 anni.

I cittadini di Agliana, Quarrata e Montale chiedono da tempo la fine di questo incubo e la nostra proposta chiedeva almeno di dare all’inceneritore di Montale una data di scadenza. Siamo sinceramente furibondi per questa scelta che conferma come il PD non sappia porre la prevenzione sanitaria e lo sviluppo sostenibile in materia di rifiuti prima di altri interessi. Avranno l’ultima occasione per ridefinire questa posizione antistorica e illogica quando sarà discussa la nostra proposta sull’economia circolare: in quel caso vedremo se sapranno mettersi di traverso ad una legge che in tre anni renderebbe inutili 4 inceneritori toscani su 5 e quest’ultimo resterebbe in attività, prima della conversione a freddo, per solo altri due anni. Tutto questo riducendo la tariffa ai cittadini, aumentando i ricavi per i comuni di 35 mln, creando oltre duemila posti di lavoro e dismettendo 20 discariche.

Contro questa maggioranza fossile e meschina, che non sa chiudere un inceneritore pericoloso solo per incapacità di governo, protesteremo insieme ai cittadini di Agliana, Quarrata e Montale sabato 8 aprile.

GIACOMO GIANNARELLI