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M5S PRESENTA LEGGE PER RIDURRE VITALIZI “MA NON CI BASTA. CAMPAGNA DAL BASSO PER CHIEDERE A ROSSI & CO RINUNCIA AL PRIVILEGIO”

“Ogni mese paghiamo circa 360mila euro a centosessanta ex consiglieri regionali. Andando avanti così, 4,6 milioni l’anno continueranno a sparire dal bilancio per un privilegio di cui godranno anche alcuni esponenti in attività come Enrico Rossi, Eugenio Giani o Stefano Mugnai, le eventuali mogli e i figli fino al 26esimo anno d’età. Purtroppo la normativa attuale tutela questo privilegio immorale, ma con la nostra proposta potremmo ridurlo in forma percentuale, nei limiti richiesti dalla Corte Costituzionale. Solo così risparmieremmo mezzo milione di euro l’anno”.

“Ci siamo appoggiati sulla legge regionale n.3/2009 che consente di ridurre il vitalizio per emergenze sociali. 155 mila famiglie toscane in povertà, in attesa del nostro reddito di cittadinanza, ci sembrano un motivo chiaro per chiedere al PD e al resto dei partiti una trattenuta sui vitalizi ai loro ex consiglieri regionali. Oggi abbiamo casi limite come Pietro Ralli, consigliere dal 1980 al 1990, che prende 4700 euro al mese. Togliergli almeno il 20% rientra per noi nella ragionevolezza richiesta dalla Corte Costituzionale”.

“La riduzione che presentiamo è una proposta tarata sulla possibilità di un voto favorevole del Consiglio Regionale. La Corte Costituzionale chiede infatti che la misura sia temporanea ma non specifica di quanto. Per questo partiremmo subito col taglio previsto per poi chiederne il rinnovo sul 2018”.

“Chiariamo: tutto questo non ci basta, perché vogliamo la fine immediata della spesa per vitalizi regionali. Per questo abbiniamo alla proposta di legge il lancio di una campagna di pressione. Pubblicheremo per ogni fruitore attuale o futuro del vitalizio regionale una richiesta di rinuncia, scaricabile dal nostro sito web e dai nostri profili social network*. Chiediamo l’aiuto dei cittadini per raggiungere l’obiettivo. Se tutti i fruitori di questo privilegio rinunciassero, ritirando il versato, la Regione renderebbe 7 milioni una volta sola e chiuderebbe un rubinetto capace di costarci 200 milioni in cinquant’anni. Dobbiamo far capire a queste poche centinaia di privilegiati che i cittadini hanno smesso di chiedere un passo indietro dai loro privilegi ed iniziato ad esigerlo”.
Gabriele Bianchi

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SMEMBRATA OPERA DI PIERO DELLA FRANCESCA PER ALLIETARE EVENTI NATALIZI MILANESI. REGIONE INTERVENGA

Il “Polittico della Misericordia”, opera di Piero Della Francesca conservata nel Museo Civico di Sansepolcro (AR), sarà smembrata prestando la parte centrale al Comune di Milano per una mostra natalizia a Palazzo Marino. La scelta oggetto di un’interrogazione del Movimento 5 Stelle a firma Irene Galletti, consigliera regionale M5S vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Cultura.

“Siamo di fronte all’ennesima scelta di ignoranza e malgoverno: ignoranza perché un Polittico, come dice lo stesso nome, è opera unica e non andrebbe esposta smembrata, soprattutto quando costituisce il “fondo principale di un Museo”, nella definizione indicata dallo stesso Codice dei Beni Culturali all’art.66; e che la Madonna della Misericordia lo sia per il Museo Civico Piero della Francesca è indubbio”.

“Il malgoverno è evidente non solo per il metodo decisionale, la scelta dall’alto non condivisa nemmeno col Consiglio Comunale, ma perché sotto Natale l’opera di Piero della Francesca poteva essere un ottimo richiamo turistico sia per Sansepolcro sia per il resto dei Comuni interessati dal circuito Piero della Francesca: Arezzo e Montevarchi. A poco serve infine aumentare l’assicurazione del capolavoro da 20 a 50 milioni quando ci si garantisce su una parte di qualcosa d’inestimabile”.

“Chiediamo alla Regione di intervenire per evitare questo incomprensibile accordo del sindaco di Sansepolcro con un Comune come Milano che, crediamo, non abbia bisogno di danneggiare i toscani per ottenere una buona offerta turistica. Il marketing territoriale sulle opere culturali non si fa certo spedendo le migliori fuori città, ma attirando gli interessati a venire a vederle nel Comune dove stanno”.
Irene Galletti

SANITA’ / PISA “NUOVA SALA DONATORI APERTA IN UN ANNO SOLO UNA DOMENICA SU 10. RISULTATO: PISA HA DONAZIONI 6 VOLTE INFERIORI A LUCCA, NONOSTANTE IL PERSONALE”

Il Movimento 5 Stelle chiede notizie alla giunta Rossi del sottoutilizzo della sala donatori dell’Ospedale Cisanello. Inaugurata il 13 dicembre 2015, la sala è rimasta chiusa 40 domeniche su 46 nonostante una dotazione di personale e mezzi superiore ad altri centri, quali quello di Lucca. In conseguenza il numero di donazioni per 1000 abitanti della Provincia di Pisa è 6 volte inferiore a quello della Provincia di Lucca. Presentata interrogazione a firma Andrea Quartini, consigliere regionale M5S in Commissione Sanità.

“708.202 euro di spesa, un’inaugurazione alla presenza di parlamentari PD e del consigliere regionale Mazzeo, non sono bastati per ottenere l’unico risultato utile per i cittadini: un numero di donazioni congruo alle necessità del territorio al punto da costringere l’Azienda Sanitaria ad acquistare le emazie da altre Regioni”.

“Speriamo che Saccardi sappia spiegarci perché in un anno la sala sia rimasta chiusa una domenica su dieci e le sei volte in cui è stata aperta, i cittadini non ne hanno avuto notizia al punto che non erano citate nemmeno su AgenDona, lo strumento regionale di programmazione delle donazioni. Il risultato? Solo 25 donazioni domenicali in un anno, quando il vicino Servizio Trasfusionale di Lucca, con meno posti a sedere e meno personale, è riuscito a raccoglierne 700 proprio tenendo aperta la sala donatori tutte le domeniche. Invece a Cisanello con 13 dirigenti medici e 7 infermieri in organico si è arrivati persino a chiudere le donazioni domenicali per tutta l’estate, da luglio a settembre, quando la carenza di emocomponenti è persino maggiore”.

“Ci permettiamo un consiglio al PD: associare ai momenti di taglio di nastro anche un minimo di monitoraggio sugli effettivi benefici per i cittadini di quanto inaugurano”.
Andrea Quartini

TESECO DRAMMA OCCUPAZIONALE E BOMBA ECOLOGICA. REGIONE VIGILI SU CONCORDATO

Il Movimento 5 Stelle rilancia l’allarme su Teseco spa, società pisana in concordato preventivo di continuità dall’ottobre 2015. Presentata una mozione in discussione nel prossimo consiglio regionale di martedì 22 novembre, a prima firma Irene Galletti, consigliera regionale M5S vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Rurale.

“La situazione di Teseco somma dramma occupazionale e bomba ecologica. La Regione deve far sentire la sua vicinanza alle sorti dell’azienda pisana entro il 24 novembre, perché in quella data i creditori dovranno decidere se accettare o meno il piano di rientro proposto dal commissario giudiziale. In assenza di un accordo sarebbe irreversibile il licenziamento delle circa 100 persone ancora impiegate dopo il primo ridimensionamento, drastico, di 60 dipendenti. E Pisa si troverebbe a dover gestire un problema ecologico complesso con rifiuti speciali stoccati nell’area industriale in attesa dell’opportuno trattamento a fini di smaltimento”.

“Siamo consapevoli che Teseco versi in una crisi strutturale, i 13 milioni di fatturato in meno in tre anni, uniti ai tre tentativi a vuoto di vendere l’azienda denotano una difficoltà che solo l’intervento pubblico potrebbe rendere meno traumatica in questa fase di concordato. La mozione che portammo in Consiglio Regionale nel novembre scorso, votata all’unanimità, è servita a poco sul fronte aziendale, favorendo solo la CIGS per i dipendenti terminata pochi giorni fa. Per questo chiediamo all’aula una nuova espressione d’emergenza che auspichiamo possa indurre il Presidente, l’assessora al lavoro Grieco o l’assessore ombra Simoncini ad intensificare l’analisi delle soluzioni. 100 famiglie aspettano risposte e 90mila cittadini pisani devono poter star tranquilli sulla gestione dei rifiuti industriali nel territorio”.
Irene Galletti

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NOSTRA VITTORIA: EDILIZIA SCOLASTICA È PRIORITÀ REGIONALE, FAREMO ATTO UNICO IN CONSIGLIO

“Da 16 mesi incalziamo il Partito Democratico sullo stato dei nostri edifici scolastici e oggi abbiamo ottenuto una vittoria politica cruciale: il riconoscimento della maggioranza che il problema è una priorità regionale e va affrontato con una programmazione seria. Dopo mesi di visite nei plessi dove circa la metà dei nostri studenti e docenti rischiano quotidianamente la loro incolumità, il Movimento 5 Stelle mette quindi all’angolo la maggioranza, ottenendo una risposta chiara e netta verso la Giunta Rossi. Quella Giunta che, per bocca dell’assessora Grieco, arrivò addirittura a dichiarare che la Regione non aveva competenze in materia”.

“Porteremo in Consiglio un atto di indirizzo unitario, costruito sulla nostra mozione. Ennesima prova della capacità di governo del Movimento 5 Stelle”.
Giacomo Giannarelli

VITTORIA M5S: EDIFICI REGIONALI A ENERGIA QUASI ZERO. REGIONE RECEPIRA’ PROGETTO UE: REPUBLIC_ZEB”

“Grazie al nostro atto la Toscana potrà replicare il progetto europeo RePublic_ZEB, grazie al quale potremo avere un censimento energetico degli edifici pubblici regionali con annesse emissioni di CO2 relative cui poter intervenire tramite precise indicazioni risolutive. Isolanti e infissi ad alte prestazioni, insieme a piccoli interventi come la riduzione del riscaldamento di ambienti non popolati possono toglierci il bisogno dei combustibili fossili”.
Giacomo Giannarelli

REFERENDUM ABROGATIVI “BOCCIATA PROPOSTA M5S QUORUM ZERO “PD SI TIENE STRETTO GIOCHINO ASTENSIONE”

Bocciata in Consiglio Regionale la proposta del Movimento 5 Stelle per eliminare il quorum nei referendum abrogativi.

“Quando i cittadini vogliono cancellare una legge e riescono a raccogliere le firme necessarie per indire un referendum, la sfida dev’essere tra chi vota sì e chi vota no e la maggioranza vince”.

“Se i cittadini sapessero che chi vota decide, sarebbero stimolati a partecipare. Invece oggi, col giochino dell’astensione, continuano a decidere per loro i partiti”.
Gabriele Bianchi e Enrico Cantone Consigliere Portavoce alla Regione Toscana

VIA AEROPORTO FIRENZE “CASO COREZZI TENTATIVO PD DI DISTRARRE CITTADINI. GIA’ CHIARO QUADRO VIA DA DOCUMENTI REGIONALI, INTANTO ROSSI CI SPIEGHI QUESTIONE LIMITI DI VELOCITA'”

Il Movimento 5 Stelle commenta gli ultimi sviluppi sul progetto del Nuovo Aeroporto di Firenze e presenta un’interrogazione al Presidente sull’ennesimo errore di governo relativo all’opera. La Giunta garantì infatti nell’Integrazione al PIT di poter limitare la velocità a 100 Km/h nei tratti del’A1 e A11 interessati dal masterplan Nuovo Peretola. Ma l’istituzione presieduta da Rossi non aveva potere in tal senso.

“Un PD in stato confusionale usa vecchie tecniche di distrazione di massa come il “caso Gorezzi” – geologo tirato in ballo dal Ministro Galletti in merito al ritardo della VIA ministeriale sul Masterplan dell’aeroporto fiorentino – per distogliere i cittadini dal mix di notizie che sanciscono il crollo del sistema toscana e con essa dell’illusione del buongoverno regionale tanto cara a Rossi”.

“Sul masterplan di Peretola si è già espresso il Nucleo Tecnico di Valutazione Regionale ed è chiaro che in sede ministeriale sarà impossibile evitare di ricordare a Toscana Aeroporti che per fare la pista da 2400 metri della quale Rossi si è innamorato nell’ultimo anno – dopo averla osteggiata per anni – sono talmente tante le opere di mitigazione che nell’attesa di realizzarle tutte prima del Nuovo Peretola forse faremo una stazione aerospaziale su Marte”.

“Spostare un lago (sito di interesse comunitario) richiede la ricostruzione dell’habitat nel nuovo insediamento: parliamo di almeno cinque anni solo per questo, una volta che hanno scoperto e deliberato dove ricreare questo lago, con annessi atti urbanistici del Comune ospitante. Per non parlare del resto di interventi di prevenzione idrogeologica”.

“Ma, in attesa di ascoltare Rossi gioire per una VIA favorevole mentre i tecnici gli spiegheranno da parte che decine e decine di prescrizioni sanciranno definitivamente la fine di questo progetto inutile e dispendioso, intanto inizi a preparare la risposta alla nostra interrogazione sui limiti di velocità. Sì perché per l’ennesima volta il Presidente ha garantito cose che non rientravano nella sua discrezionalità: per ridurre l’inquinamento atmosferico ha garantito la riduzione della velocità sul tratto A11 e A1 a 100 km/h. Peccato che all’approvazione della Variante PIT dedicata al Nuovo Peretola né la Regione aveva inviato una richiesta ad Autostrade Spa per verificare se fosse possibile né l’Istituzione preposta a decidere i nuovi limiti di velocità, cioè il Ministero delle Infrastrutture, aveva rilasciato alcuna autorizzazione. Ci spiegherà Rossi come ha fatto a garantire qualcosa che non rientra nei suoi poteri, possibilmente senza invocare la rivoluzione socialista”.
Giacomo Giannarelli

Interrogazione disponibile al seguente link https://goo.gl/zBCKaT

CACCIA/ATC “PAGAMENTI E BANDI IN REGIME DI ILLEGITTIMITA’. E ORA ARRIVANO I LICENZIAMENTI”

“L’ennesima prova dell’incapacità di governo PD tornano a pagarla i cittadini. Milioni di fondi, in buona parte pubblici, sono stati gestiti per due mesi in regime di illegittimità. Bonifici, bandi approvati dai Presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia, rischiano di essere oggetto dell’ennesima inchiesta su un uso dei patrimoni “allegro”, per usare un eufemismo” hanno dichiarato in conferenza stampa Chiara Gagnarli, deputata M5S in Commissione Agricoltura, e i consiglieri regionali M5S Irene Galletti e Gabriele Bianchi.

“A fine 2014 fu approvata una riforma regionale degli ATC giudicata anticostituzionale e quindi illegittima. Il PD ha pensato bene di prorogare tale stato di illegittimità nel giugno scorso, tradendo nel merito il rilievo della Corte Costituzionale e causando quanto avevamo ventilato. In tale regime di illegittimità sono stati compiuti atti amministrativi di fatto senza copertura normativa. Tra le conseguenze ne segnalo due: la Regione insiste nel dire agli agricoltori che le riforme promosse dalla giunta sono necessarie per pagare gli indennizzi a chi di loro ha subito danni dalla selvaggina. Purtroppo a causa di quanto spiegheremo potrebbe risultare impossibile per non dire illegittimo saldare questi importi alle imprese agricole. Tutto questo nel pieno dell’ attuazione della legge Remaschi che si basa sulle ATC “anticostituzionali””.
Irene Galletti

“In Commissione Ambiente della Camera ci siamo occupati della situazione generata dalla legge regionale 39/2016. Sono stata personalmente al Ministero e ho condiviso il suo richiamo alla Regione per superare l’illegittimità di quanto stabilito. Purtroppo la Regione lo ha fatto senza normare la gestione commissariale e in conseguenza i Comitati di Gestione degli ATC non potevano agire senza incorrere in problemi”.

“Il presidente dell’ATC aretino ha emesso bandi senza avere legittimità e sono state effettuate spese senza protezione normativa. Sappiamo della situazione aretina grazie ad un solerte revisore unico dei conti che, leggi alla mano, ha pensato giustamente di chiedere chiarimenti in Regione prima di validare alcune operazioni. E la Regione ha risposto due mesi dopo facendo riferimento al buon senso. Non si opera “col buon senso” si opera con o senza legittimità normativa e in questo caso lo si è fatto senza. Enrico Rossi era informato della questione perché il revisore dei conti aveva indirizzato a lui le sue richieste, al pari dell’assessore che ho incontrato insieme a Gabriele Bianchi. Il loro imbarazzo e stupore fanno da triste pendant con il licenziamento di 5 dipendenti nell’ATC di Arezzo cui forse ne potrebbero seguire altri nel resto del territorio toscano”.
Chiara Gagnarli

“A settembre abbiamo raccolto la richiesta del revisore unico dell’ATC aretino cui la Regione stava evitando di rispondere, traducendola in un’interrogazione. Ne aspettiamo al calendarizzazione da 45 giorni. In parallelo ho scritto personalmente due volte a Rossi, da vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali e Bilancio, e davanti al suo silenzio io e Chiara Gagnarli abbiamo incontrato Remaschi e il dirigente di settore. Abbiamo assistito così ad un teatrino in cui regnava l’imbarazzo. Ci inquieta purtroppo che quanto emerso sull’ATC aretino, grazie ad un onesto revisore dei conti, possa essere replicato su tutti gli altri Ambiti. Manca il controllo sui bilanci delle ATC e siamo preoccupati per quello che potrebbe rivelarsi uno sperpero di denaro, in parte pubblico, cui aprire posizioni di danno erariale”.
Gabriele Bianchi

“Un’ultimo fatto degno di nota. I 5 dipendenti a tempo indeterminato dell’ATC aretino hanno ricevuto la lettera di licenziamento il 26 ottobre. Questi lavoratori hanno dovuto gestire per anni la contabilità di un bilancio vicino ai 2 milioni di euro con un foglio excel. Da sempre chiedevano uno software gestionale, anche a garanzia e trasparenza dell’amministrazione, senza successo” ha chiuso Galletti.

 

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SCANDALO RIFIUTI (ATO SUD) “PARTITI DA DESTRA A SINISTRA VOTANO LA CONTINUITA’. TACCONI RESPONSABILE ANCHE SUL BANDO DI GARA”

Il Movimento 5 Stelle critica la designazione di Enzo Tacconi a Direttore Generale di Ato Toscana Sud e presenta un’interrogazione alla giunta Rossi. L’ingegnere aretino, votato all’unanimità dai sindaci dei territori coinvolti (Siena, Grosseto e Arezzo), era infatti Responsabile unico del procedimento nell’ente guidato da Andrea Corti (oggi agli arresti domiciliari per corruzione) e seguì anche la gara, secondo l’inchiesta, “truccata” vinta da Sei Toscana spa.

“I partiti da destra a sinistra votano la continuità. Tacconi è stato esecutore di una direzione che i PM segnalano “fuorilegge”. Un atteggiamento di governo vicino agli interessi dei cittadini, quale il nostro, avrebbe evitato figure come la sua per il dopo Corti. Ma evidentemente i partiti, da sinistra a destra, sono orientati solo dall’ansia da poltrona e senza curarsi di 800mila cittadini che pagano una TARI tra le più alte d’Italia per un servizio scadente di raccolta e smaltimento dei rifiuti”.

“Ma il principale responsabile dell’accaduto resta la Regione, a guida Partito Democratico, in primis il Presidente Enrico Rossi. Solo la sua capacità di dissociarsi dalla realtà potrebbe giustificare il suo annuncio di una commissione tecnica d’inchiesta sul caro costi del servizio dopo la gara vinta da SEI Toscana. A 3 anni dall’avvio del primo modello di gestione per macroATO da lui deciso e sostenuto, Rossi ha bisogno di una Commissione tecnica d’inchiesta per capire che il servizio, pessimo, costa più che da altre parti? Bastava leggersi le nostre interrogazioni e mozioni su ATO Toscana Sud, presentate anche in Regione, per scoprire che i Comuni pagavano prima della gara poco meno della metà di quanto pagano ora”.

“Il Partito Democratico dovrebbe farsi da parte per manifesta incapacità di governo. La Toscana è sulle pagine dei giornali nazionali per inchieste su corruzione, grandi opere inutili e incompiute, e caos nella gestione dei servizi di base stravolti dalle riforme firmate da Enrico Rossi: sanità, rifiuti, acqua. Era tutto rosa e fiori prima del nostro arrivo in Consiglio Regionale o il problema era l’atteggiamento da “spartiamoci la torta” che tutti i partiti hanno avuto, di maggioranza e minoranza, sulla pelle dei toscani? Noi abbiamo proposte di governo concrete, come quella di riforma del sistema di gestione rifiuti, depositata giovedì scorso: economia circolare per una Toscana a “rifiuti zero””.
Giacomo Giannarelli