Col consueto lavoro di squadra del Movimento 5 Stelle tra i vari livelli istituzionali abbiamo portato in Consiglio regionale il caso ampliamento della discarica “il Fossetto” sita a Monsummano Terme (PT).

Il progetto di ampliamento della discarica il Fossetto contrasta con la normativa regionale e basterebbe questo alla Giunta Rossi per non autorizzarlo. Questo senza dimenticare il rischio idrogeologico dato dalla vicinanza col Padule di Fucecchio, il problema già noto per la discarica dell’impermeabilizzazione delle vasche con la pericolosa conseguenza di far arrivare il percolato nella falda acquifera, fino all’impatto sanitario di questi impianti già oggetto di uno studio CNR, ARS e ARPAT nel 2005, lasciato senza conseguenze da un Rossi allora assessore alla sanità. Si parlò allora di correlazione tra mortalità tumorale e residenza nei pressi delle discariche come il Fossetto. Noi esigiamo che questo studio abbia un seguito, nuovi approfondimenti, quantomeno per un principio di precauzione.

Tutta la normativa europea e nazionale sui rifiuti indica lo smaltimento come ultima fase di un processo di gestione che deve ridurre al minimo quantità e volumi di quanto ancora oggi mandiamo in discarica. Persino la Regione Toscana, nonostante il suo 13esimo posto in Italia per raccolta differenziata, fissa con la l.r. 61/2014 degli obiettivi minimi in tal senso.

Se quindi la Valdinievole non ha oggi né avrà in futuro quei volumi di indifferenziata tali da giustificare una nuova vasca da 200mila metri cubi per la discarica di Monsummano, in base a cosa la si vorrebbe autorizzare? E non si parli di Piani Interprovinciali, perché sono stati superati da quello Regionale da 3 anni. Il Fossetto doveva chiudere nel 2013 e quest’operazione vorrebbe tenere in piedi la discarica fino al 2022, senza alcuna giustificazione visti i numeri della raccolta differenziata prodotta dal territorio.

I rifiuti possono diventare una chiave di sviluppo economico, se trattati come descritto nella nostra proposta di legge “Economia circolare per una Toscana a Rifiuti Zero”. Quando mostriamo come arrivare entro il 2025 all’80% di riciclo e a 150 kg annui di indifferenziata a persona, stiamo descrivendo un sistema in grado di dare migliaia di posti di lavoro, dove non esistono più inceneritori ma impianti di trattamento a freddo e le discariche – per quel poco che resterà – diventeranno prima degli spazi di ricerca, per evitare che quanto non sia recuperabile o riciclabile sia prodotto, poi un lontano ricordo”

GIACOMO GIANNARELLI

La nuova vasca costerà 9 milioni di euro e leggendo i dati forniti dalla stessa amministrazione di Monsummano è chiaro che per coprire la spesa ci sono due soli modi: far arrivare rifiuti ben oltre il nostro territorio oppure tenere in vita la discarica per altri 8-9 anni. I numeri non mentono: la nuova vasca regge economicamente se arriveranno a il Fossetto 35-40 mila tonnellate di indifferenziata, il 30% in più di quanto produce ad oggi la Valdinievole. Ai monsummanesi quindi solo proventi economici irrisori dalla discarica e dall’impianto di biogas (prorogato anche questo senza modificare le condizioni economiche con il gestore C.M.S.A.): mentre restano le esalazioni maleodoranti, e non ci sono compensi, o promesse di scuole o piazze che possano ripagare il malessere quotidiano subito dai monsummanesi. Senza contare i rischi per la salute che si rifiutano di valutare dal 2005. Da tenere presente tra l’altro che le valutazioni vengono fatte sugli effetti eventualmente già riscontrati in riferimento alle statistiche delle malattie diagnosticate.

RODOLFO CIONI e ALBERTO NATALI
M5S Monsummano Terme