La sentenza rivoluzionaria – prima in Italia – che a Prato ha condannato, in base alla nuova legislazione sul caporalato, due imprenditori cinesi di 29 anni che sfruttavano decine di lavoratori in condizioni disumane, accende un faro sul problema ‘caporalato’ in Toscana.

Da oltre due anni lavoriamo come MoVimento 5 Stelle su questo tema e grazie ad una mozione a mia prima firma, approvata in Consiglio regionale nel dicembre 2016 ed attuata dalla Giunta l’anno successivo, la Regione, in concerto con i sindacati, ha firmato un protocollo per monitorare il fenomeno, per raccogliere informazioni, attivando numeri verdi in gestione alle varie sigle e in grado di far emergere un fenomeno che si nutre soprattutto di anonimato. La lotta al caporalato è una battaglia di civiltà e siamo orgogliosi come MoVimento 5 Stelle di avere dato il nostro contributo.”