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Sanità, piano Marshall della Grillo: 257 milioni per la Toscana

Sono quasi 257 i milioni di euro previsti per l’edilizia sanitaria toscana dal piano voluto dal ministro della Salute Giulia Grillo. “Si tratta – spiega il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Andrea Quartinidi un vero e proprio piano Marshall, così come lo ha definito direttamente il nostro ministro”.


I denari sono stati sbloccati in seguito ai lavori della Conferenza delle regioni che è giunta a un’intesa per il rifinanziamento dei 4 miliardi del Fondo per l’edilizia sanitaria e il rinnovo tecnologico. Si tratta di coperture previste dalla legge di Bilancio 19. “A questi – prosegue Quartini – vanno sommandosi i circa 890 milioni di euro di fondi strutturali”.

L’obiettivo è quello di rinnovare l’ormai vecchio impianto infrastrutturale e di macchinari a servizio della sanità pubblica. “A undici mesi dall’insediamento come ministro della Salute – sottolinea Quartini – la Grillo è riuscita a stanziare circa 5 miliardi per mettere nelle condizioni i territori di avere nuovi ospedali e tecnologie all’avanguardia. Un primo importante traguardo che è anche un punto di partenza verso quello che sarà il completo ammodernamento del sistema sanitario italiano”.

Nei mesi passati anche la Corte dei conti aveva segnalato la necessità di un rinnovo del parco macchine delle strutture mediche. “La situazione – conclude Quartini – era chiara a tutti da diverso tempo. Solo che la vecchia politica stentava a intervenire in modo incisivo. Noi, con questo innovativo piano, puntiamo invece a un completo rilancio del servizio sanitario.

Conti sanità Toscana, Andrea Quartini (M5S): “Scongiurare commissariamento, Rossi riferisca subito in aula”

“Occorre fare immediata chiarezza e trasparenza sui conti regionali della sanità”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Quartini.

“Come Movimento 5 Stelle presenteremo subito una richiesta di comunicazione affinché il presidente Rossi riferisca in aula circa gli elevati debiti di 200 milioni riscontrati dal governo nazionale nei conti regionali. Non vorremmo mai – incalza Quartini – che la sanità venisse commissariata per colpa di un sistema che si è dimostrato alquanto disattento e poco reattivo. Già l’anno scorso, infatti, la Corte dei conti aveva contestato sul rendiconto 2017 l’accumulo di elevati debiti. È  utile ricordare che l’attuale situazione debitoria in sanità deriva anche dal fatto che la Toscana ha voluto costruire i nuovi ospedali utilizzando il project financing, sistema che avvantaggia soltanto i privati e danneggia fortemente il pubblico, con pesanti oneri pluridecennali. Adesso – insiste Quartini – i nodi vengono al pettine ed è giusto che si faccia piena luce”.

Sull’argomento interviene anche il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Giacomo Giannarelli: “Inoltre non dimentichiamo che gravano ancora i forti dubbi sugli effetti nefasti del buco di Massa, mai del tutto chiariti”.

Sostegno all’agricoltura, il M5S chiede il resoconto dei risultati di Banca della terra

Banca della terra, il Movimento 5 stelle presenta un’interrogazione al presidente della giunta regionale per avere un resoconto dei risultati ottenuti.

“Vorremmo sapere – spiega il consigliere Irene Galletti – quante attività agricole sono nate grazie ai terreni dati in concessione e in affitto e quante risorse regionali sono state impiegate per il funzionamento di Banca della terra dal 2012 a oggi”.

In Toscana, così come indicato nei giorni scorsi sulla stampa da Coldiretti, ci sono circa 500mila ettari di superficie agricola in stato di abbandono. Spazi nei quali l’attività della coltivazione potrebbe facilmente riprendere. “Invece – insiste Galletti -, anche a causa di politiche miopi, assistiamo a un progressivo decremento delle aree agricole sfruttate a dovere con effetti negativi che portano, tra le altre cose, ad acuire pericolose situazioni di dissesto idrogeologico”.

A questo si affianca anche un altro importante argomento: Valorizzare il patrimonio agricolo sottolinea l’esponente del M5S – significa difendere e potenziare il tessuto produttivo locale. Al contrario, non sostenere questo impianto porta come conseguenza la perdita di posti di lavoro e di materie prime di qualità”. È dunque fondamentale porre in adeguata considerazione l’universo agricolo.

“Ecco perché – conclude Galletti – siamo molto attenti ai riflessi delle scelte che la politica fa su questi temi. Banca della terra è una realtà che dovrebbe essere protagonista nella tenuta e nel rilancio del settore primario. Conoscere i risultati della presenza di questo istituto di credito in questi sette anni di attività è un primo passo per direzionare al meglio le scelte politiche del futuro”.

Arti, il M5S: “Chiarezza sulle nuove assunzioni, siano preservate professionalità”

“Vogliamo chiarezza sull’iter procedurale che porterà alle nuove assunzioni previste per l’Agenzia regionale toscana per l’impiego, occorrono garanzie che tengano conto della professionalità acquisita da chi ha già svolto in passato questo genere di lavoro”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Irene Galletti, che ha depositato un’interrogazione alla giunta. 

Arti è titolare della gestione regionale del servizio che ha il compito di far incontrare domanda e offerta nel mondo del lavoro. Al fine della messa in funzione del Reddito di cittadinanza le regioni sono state autorizzate a incrementare la dotazione organica di personale per il supporto amministrativo delle politiche attive del lavoro.

“Nei prossimi anni – spiega Galletti – sono previste assunzioni con contratti sia a tempo determinato che indeterminato. Parliamo di un intervento sostenuto dallo Stato con un miliardo di euro all’anno. Vorremmo sapere in Toscana quanti saranno gli assunti con un genere di contratto a termine e quanti con l’altro”. Non solo: per procedere al reclutamento del personale nel triennio 19/21 è previsto lo scorrimento delle graduatorie approvate a partire dal Primo gennaio di quest’anno.

“Un iter – sottolinea l’esponente del M5S – che comporterà lo svolgimento di bandi di concorso, uno pare sia previsto per il 30 giugno di quest’anno.Accanto a questo apprendiamo dalla stampa che la Regione sta lavorando pure alla firma di un protocollo d’intesa con le organizzazioni sindacali, atto i cui contenuti, a oggi, non sono ufficialmente noti. Si fa un gran parlare di valorizzazione dell’esperienza maturata dagli operatori, ma vorremmo comprendere come questo possa realizzarsi all’atto pratico. Sì, perché molti degli attuali dipendenti del Consorzio Servizi Lavoro rischiano di non riuscire a partecipare al concorso previsto per fine giugno con la spiacevole conseguenza di ritrovarsi, poi, nel dicembre 2020, al termine del loro contratto, disoccupati. Sarebbe invece opportuno – conclude Galletti – mettere sul piatto un idoneo principio di merito che vada a premiare chi ha accumulato nella propria esperienza lavorativa delle competenze che potranno tornare utili nel riassetto dell’Agenzia regionale toscana per l’impiego”.

Commissione rifiuti, le parole di Giannarelli

Di seguito riportiamo un estratto dell’intervento conclusivo di Giacomo Giannarelli, presidente della commissione regionale d’inchiesta sui rifiuti ed esponente del Movimento 5 stelle.

Ritardi nel piano regionale.
Nel 2020 scadrà il piano regionale rifiuti. Occorrono tra i 18 e i 24 mesi per elaborare un nuovo modello, pena l’inadempienza dinanzi all’Europa. Esprimiamo forte preoccupazione per il ritardo accumulato.
Tra l’altro, un nuovo piano può nascere solo su di una premessa di assoluta chiarezza del modello di governance futura: un unico o più Ato? Quale dimensione per gli ambiti di spazzamento, raccolta e smaltimento? Tutte questioni sino a oggi per nulla chiare con la Regione che ha suddiviso il territorio in tre aree conservando atti di pianificazione che parlano di un unico ambito. Occorre dunque un netto cambio di passo. Il Movimento 5 stelle chiede da anni la nascita di un unico ambito regionale di smaltimento e tanti piccoli ambiti di raccolta e spazzamento.


Approccio virtuoso.
La commissione converge anche su di un altro importante punto che da sempre è alla base della politica del M5S in ambito gestione dei rifiuti: orientare le azioni del futuro piano verso una vera economia circolare, un approccio rispettoso delle normative europee e di una gerarchia di smaltimento dei rifiuti che prevede al primo posto il ridurre il quantitativo di scarti per poi passare all’implementazione della raccolta differenziata porta a porta e il sostegno al riuso e l’incremento, dunque, del riciclo effettivo dei materiali. 
Oggi in Toscana si fa un ricorso eccessivo dello smaltimento in discarica e il dimensionamento degli impianti non è coerente con gli indirizzi europei e il fabbisogno reale.

Obiettivi lontani.
A oggi gli obiettivi del vecchio piano regionale rifiuti sono ancora lontani dall’essere centrati.
La raccolta differenziata, che nel piano è prevista al 70 per cento entro il 2020, oggi si ferma quasi venti punti percentuali sotto. Mentre il conferimento in discarica, idealizzato al 10 per cento entro il 2020, attualmente è quattro volte superiore.
Questo significa che occorre investire maggiormente sulla differenziata porta a porta e sulla premialità dei comportamenti virtuosi tramite una tariffazione calibrata sulla reale produzione di spazzatura indifferenziata e non sui metri quadri delle abitazioni.

Punto nevralgico resta l’economia circolare.
La commissione chiede che la giunta si attivi per procedere alla definizione di una normativa ad hoc sul tema dei distretti per l’economia circolare. Una vecchia battaglia del Movimento 5 stelle che ho portato avanti negli anni con atti e proposte di legge. 
L’economia circolare può rappresentare la risposta alla crisi occupazionale della nostra regione. Già oggi questo settore rappresenta 88 miliardi di fatturato e 22 miliardi di valore aggiunto, pari all’1,5 per cento del Pil nazionale. Sono oltre 575mila gli addetti.

Piano socio sanitario regionale integrato, i dubbi del M5S

“Il Piano socio sanitario regionale integrato presentato stamani in commissione mostra enormi criticità”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Andrea Quartini.

“Ci pare a tutti gli effetti un atto celebrativo, fine a se stesso. Questo testo dovrebbe incarnare l’indirizzo politico per la giunta, ma viene presentato a un anno dal termine del mandato. Cosa, tra l’altro, avvenuta già lo scorso quinquennio con il vecchio Pssir approvato nel 2014. Fatte queste premesse Quartini chiede un forte coinvolgimento degli esperti. “A questo punto penso sia quanto mai necessario che tutti i portatori d’interessi siano ascoltati con grande attenzione: le audizioni saranno decisive nel raddrizzare un piano altrimenti troppo carente”.

Sì, perché in questo momento “il testo – insiste Quartini – si presenta autocelebrativo, una narrazione di attività _ e, talvolta, pure sogni _ di una maggioranza che dimostra arroganza e miopia e non risolve in alcun modo né la mancanza di posti letto, né il deficit dell’organico socio sanitario toscano”.

Il Movimento 5 stelle annuncia dunque battaglia: “Vogliamo – argomenta Quartini – unitarietà obbligatoria e uniforme del servizio sociale organizzato e diretto da personale qualificato, così come è chiaro il bisogno di puntare su di una pianificazione regionale e zonale semplice, precisa e verificabile”. Infine pieno sostegno all’impianto sanitario pubblico: “Il privato sociale merita adeguata considerazione, ma la politica sanitaria regionale deve privilegiare un approccio universale e accessibile da tutti”. 


Glifosato a ridosso di un’area di estrazione dell’acqua, interrogazione del Movimento 5 stelle

Criticità sollevate dai cittadini a Pistoia, interviene il consigliere regionale Irene Galletti

Uso di glifosato nei pressi del pozzo di San Pantaleo a Pistoia, Il Movimento 5 stelle presenta un’interrogazione a firma del consigliere regionale Irene Galletti.

“Abbiamo appreso da recenti uscite sulla stampa nazionale del possibile utilizzo di glifosato a ridosso di un’area deputata all’estrazione di acqua destinata alla potabilizzazione. Un’azione che ci vede profondamente contrari. Il glifosato – prosegue Galletti – è un erbicida classificato come cancerogeno probabile: siamo intervenuti più volte in consiglio regionale a riguardo, a inizio legislatura fu anche approvata una nostra mozione contro l’utilizzo extra agricolo di questa molecola.

È preoccupante che si sia verificato un fatto simile nelle vicinanze di un luogo da cui viene estratta l’acqua che poi finisce nelle tavole dei cittadini pistoiesi. Il principio di precauzione in questi casi è fondamentale, non possiamo accettare rischi simili per la salute delle persone”. Il Movimento 5 stelle si schiera dunque dalla parte di chi chiede chiarezza sulla vicenda e rivendica il diritto alla piena salvaguardia dell’ambiente e, di riflesso, della salute di tutti. “La giunta regionale – conclude Galletti – dovrà assumersi la responsabilità di scelte da noi ritenute discutibili e che vanno a incidere, a nostro parere in modo negativo, sulla vita dei cittadini”.

Dissesto idrogeologico, in arrivo altri nove milioni e 800mila euro per la Toscana

Il ministero sblocca ulteriori fondi: sale l’impegno per la salvaguardia della nostra regione

Dissesto idrogeologico, in arrivo altri nove milioni e 800mila euro per i municipi della Toscana. Il Ministero dell’Ambiente guidato da Sergio Costa prosegue nella propria azione a difesa dei territori. A margine del ProteggItalia giunge un accordo di programma integrativo siglato con la Regione: “Stiamo parlando – spiega il presidente del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, Giacomo Giannarellidi ulteriori risorse per interventi urgenti e prioritari a tutela del nostro patrimonio territoriale, una realtà tanto bella quanto fragile e dunque bisognosa di attenzioni”.

Nel dettaglio sono previsti un milione e 130mila euro per la cura dei corsi d’acqua del bacino Toscana sud (Grossetano); un milione e 800mila euro per il ripristino dell’officiosità idraulica nell’alto Valdarno  (Montevarchi, Incisa, Figline e altri centri) e altrettanti per il nord della Toscana e la zona tra il Magra e il Serchio (Massa-Carrara, Pisa, Pontedera e altri municipi). Due milioni e 300mila euro andranno poi per lavori idraulici nei corsi d’acqua del basso Valdarno e nel bacino della costa toscana che comprende pure il municipio di Livorno. Due milioni e 422mila euro sono invece indirizzati alla cura di fiumi e torrenti del medio Valdarno: nell’area che insiste nella piana fiorentina particolare attenzione sarà data ai fiumi Arno, Ombrone, Elsa ed ai torrenti Ema e Greve. Quasi 300mila euro sono infine destinati alla messa in sicurezza della via consolare riminese e dei fabbricati limitrofi alla strada nel territorio comunale di Badia Tedalda.

“Una serie d’interventi capillari – prosegue Giannarelli – destinati a migliorare in modo sensibile la sicurezza idrogeologica della nostra regione. Assieme all’altro stanziamento complessivo già previsto dal ProteggItalia del ministero – conclude Giannarelli – saranno 78 i milioni di euro definitivi erogati dallo Stato per la Toscana nel triennio 19-21, un forte e tangibile cambio di marcia rispetto al passato”.

Primo maggio: il diritto di non essere ammazzati da un sistema che non funziona, non controlla, non tutela

Siamo il soggetto politico che più di ogni altro ha concretizzato l’importanza della tutela del lavoro e dei lavoratori: basta pensare al Decreto Dignità e al Reddito di cittadinanza, due misure che hanno inciso profondamente nella vita di milioni di persone. Senza considerare l’insistenza per una legge sul salario minimo garantito, cruciale e non rinviabile.

Oggi, Primo maggio, ricorre la festa dei lavoratori, di tutti i lavoratori. E il nostro pensiero va alle migliaia di persone che ogni anno finiscono vittime di incidenti, troppo spesso mortali, proprio sul luogo di lavoro. La mente va alle loro vite e a quelle dei loro familiari, esistenze spezzate da fatti che non dovrebbero avvenire, colpite da drammi che non si dovrebbero verificare.

Oggi rivendichiamo il diritto a non morire sul lavoro. Il diritto a non essere ammazzati dalle conseguenze di un sistema che spesso non funziona, non controlla, non tutela.

Fare politica significa avvicinarsi al prossimo, darsi da fare per il prossimo. Significa cercare di risolvere i problemi, offrire una prospettiva, segnare una via. Il solco tracciato dai padri costituenti deve sempre essere presente nei nostri pensieri, nelle nostre azioni, nelle nostre scelte.

Questa Repubblica di cui siamo orgogliosi di essere parte basa la propria storia e il proprio futuro sulla parola lavoro. Troppe volte la (mala)politica ha voltato le spalle ai lavoratori, illudendoli davanti a un futuro fatto di cartapesta. Oggi ripensiamo anche a tutte le promesse non mantenute, alle rassicurazioni mancate: avere buona memoria sarà molto importante per fare, domani, scelte adeguate.

Buon Primo maggio a tutti.

Dirigente a tempo indeterminato in Arti, il M5S chiede approfondimenti alla Regione e invia tutto a Corte dei conti e Anac

Assunzione a tempo indeterminato di un dirigente presso l’agenzia Arti: il presidente del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, Giacomo Giannarelli, presenta una seconda interrogazione a risposta scritta alla giunta e si rivolge a Corte dei conti e Anac.

“Nel febbraio scorso – spiega Giannarelli – avevo presentato un primo atto volto a fare luce sulla stabilizzazione a tempo indeterminato di un dirigente dell’Agenzia regionale Toscana per l’impiego. Dirigente che è andato a svolgere funzioni entro un ruolo nato di recente. Nell’interrogazione riferivo di aver riscontrato presunte criticità nel merito del percorso che aveva portato alla firma di questo contratto a tempo indeterminato in Arti. La risposta arrivata dal governatore della Regione Enrico Rossi e dall’assessore Cristina Grieco faceva riferimento a un accordo tra l’assessorato di quest’ultima e quello guidato da Vittorio Bugli e le sigle sindacali (firmato il 25 maggio dello scorso anno) e a un incontro (8 ottobre 2018) tra le parti politiche e il comitato paritetico Arti. Insomma, per la Regione è tutto regolare. Ma accordi tra assessori regionali e sindacati – insiste Giannarelli – non sono in grado di confutare, nello specifico, concorde e autorevole giurisprudenza”. Tra le altre cose, nell’incontro sopracitato non è stato concordato alcunché con riferimento allo scorrimento delle graduatorie concorsuali a tempo indeterminato della Regione Toscana e degli enti dipendenti.

“L’attuale normativa – prosegue Giannarelli – inoltre, vieta lo scorrimento di graduatorie per posti di nuova istituzione. E riguardo casi simili si è già espressa anche la Corte dei conti in Piemonte. Vorremmo quindi sapere da quale verbale del comitato paritetico di Arti riunitosi nell’ottobre 2018 la giunta desuma le affermazioni inserite in risposta alla mia prima interrogazione. Vorremmo inoltre capire se la Regione non ritenga oggi inappropriato il riferimento alla legge regionale 1/2009 e se sia a conoscenza della delibera 114/2018 della Corte dei conti del Piemonte e quale valutazione ne dia con riferimento alla questione sollevata nelle interrogazioni citate negli atti da noi depositati. Per quanto ci riguarda – conclude Giannarelli – restiamo ulteriormente in attesa di un riscontro da parte della Procura della Corte dei conti regionale così come dell’Autorità nazionale anticorruzione cui abbiamo inviato tutto il materiale prodotto dagli uffici competenti”.