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‪#‎5MINUTIA5STELLE‬ TOSCANA – quinta puntata

– Questa settimana Gabriele Bianchi ci fa un resoconto sull’attuale situazione del trasporto pubblico locale in Toscana e sui disagi che cittadini e lavoratori stanno subendo in questo momento.

– ATO Toscana Sud è il primo ambito in cui il PD ha sperimentato il suo modello di gestione dei rifiuti: fallimentare per ogni indicatore. Giacomo Giannarelli riepiloga quanto accaduto.

– La nostra Irene Galletti ci spiega quanto è accaduto in Regione in materia di Turismo e quali siano le incoerenze rilevate in commissione sul tema;

Enrico Cantone Consigliere Portavoce alla Regione Toscana fa il punto sul fenomeno dei fallimenti delle cooperative edili in Toscana, spiegando cosa farà il M5S per arginare questo problema;

– Questa settimana il PD ha bocciato una nostra mozione, in cui chiedevamo di intervenire per climatizzare il centro sociale anziani di Lastra A Signa, eccellenza nel settore. Andrea Quartini ci racconta come si sono svolti i fatti;

Infine, il nostro Luigi Di Maio chiude la quinta puntata di 5 Minuti a 5 Stelle con un messaggio molto importante per tutte le ‪#‎PMI‬ toscane e per tutti i cittadini che vogliono avviare una nuova attività.

State a sentire.

RIFIUTI “AVEVAMO RAGIONE NOI. MODELLO PD FALLIMENTARE”

Il Movimento 5 Stelle raccoglie le evidenze delle indagini scattate sulla gara ATO Toscana Sud e rilancia la propria idea di governo sulla gestione rifiuti alternativo a quello del Partito Democratico. Oggi conferenza stampa in Consiglio regionale.

Giacomo Giannarelli consigliere regionale M5S e vicepresidente commissione Ambiente e Territorio:
“ATO Toscana Sud è il primo ambito in cui il PD ha sperimentato il suo modello di gestione dei rifiuti: fallimentare per ogni indicatore, dal costo per i cittadini alle percentuali di raccolta differenziata, e ora per la Procura di Firenze anche terreno di potenziali illeciti. Recentemente l’Antitrust ha dato ragione alle nostre posizioni in materia di rifiuti: la gestione del servizio è ottimale con bacini di massimo 100mila cittadini e 90mila tonnellate di rifiuti da trattare e soprattutto ci devono essere gare ogni 5 anni. Quando l’assessora regionale dice che l’inceneritore di Montale sarà chiuso entro il 2023, conferma che abbiamo ragione noi, ma governa secondo tempistiche molto diverse dalle nostre”.

“Le anomalie nell’affidamento della gara di ATO Toscana Sud erano palesi ma solo noi le abbiamo denunciate. Quando un bando è tagliato su misura sul vincitore resta poco spazio all’immaginazione e una situazione analoga è stata già evidenziata per ATO Toscana Costa dai nostri consiglieri comunali di Pisa. Presenteremo un’interrogazione su queste strane procedure di gara e la porteremo in tutti i comuni dove siamo presenti. Intanto ne abbiamo presentato una sullo scandalo convenzioni con gli impianti di smaltimento, dove ATO Toscana Sud ha firmato clausole sul conferimento minimo contrarie alla normativa italiana ed europea”.

L’argomento è stato chiarito dagli avvocati Donella Bonciani e Claudio Fiori, tecnici M5S in materia di rifiuti “L’Antitrust evidenzia conflitti di interessi tra chi affida la gara e chi la vince. Alcune modifiche alle convenzioni esistenti tra ATO Toscana Sud e gestori degli impianti includono delle “soglie minime” di rifiuti garantite a questi ultimi, in violazione delle norme UE. Questi atti dovevano poi passare preventivamente dall’assemblea per approvazione ed è grave che questo non sia avvenuto. Bene l’indagine della Procura di Firenze perché le nuove clausole del contratto di gestione vanno contro gli interessi dei committenti stessi: un gestore inadempiente ha comunque diritto a pagamento previsto, ATO riceverà comunque soldi e non sono previsti pareggi con crediti vantati dai Comuni. Altro esempio: il bando prevedeva che l’aggiudicatario rimborsasse al vecchio gestore la TIA non riscossa (circa 10 milioni di euro). È chiaro che tale clausola scoraggia possibili nuovi gestori. Inoltre la durata del contratto è indefinita temporalmente da 15 a 25 anni e questo scoraggia nuovi gestori, perché la differenza monetaria è pari a un miliardo di euro”.

Andrea Borella, consigliere comunale M5S di Bucine:
“Così non si premiano le eccellenze del territorio: se un Comune differenzia tanto. In conseguenza sarà impossibile applicare la tariffa puntuale e far pagare ai cittadini meno se differenziano di più. Il Movimento 5 Stelle vuole una gestione dei rifiuti trasparente e soprattutto efficiente”.

Giacomo Gori sindaco, Il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle per Grosseto:
“le anomalie sulla gara oggi riportate dalla stampa sono il frutto di anni di analisi e studio del Movimento 5 Stelle sul tema. Il nostro modello di gestione dei rifiuti è quello europeo, opposto a quello oggi in Toscana: ambiti territoriali minimi e molte più gare di quelle che ci sono oggi. Adesso non abbiamo concorrenza e pertanto aumentano le tariffe. In ATO Toscana Sud solo il 38% è differenziata. Per invertire la rotta occorre incentivare le attività che tolgono il rifiuto dal sistema di smaltimento. Occorre “affamare” il sistema attuale e crearne uno nuovo che prevede recupero e differenziata. Il rifiuto non è tale quando ci vediamo dentro una risorsa per i cittadini”

“Oggi abbiamo una sottomissione costante dei comuni rispetto agli Ato. Occorre premiare i comuni che attuano una maggiore differenziata”.

FALLIMENTI COOPERATIVE EDILI “TOSCANA ARGINI IL FENOMENO DEI SOCI TRUFFATI E SENZA CASA”

320 famiglie solo nei casi di Scandicci, San Miniato e Livorno sono rimaste senza una casa e senza i fondi anticipati per costruirla a causa dello scandalo fallimenti di cooperative edilizie. Il Movimento 5 Stelle accende un faro regionale sulla questione, seguita a livello comunale dai consiglieri M5S dei tre centri toscani citati. La mozione di indirizzo sarà votata nel prossimo Consiglio Regionale.

“L’unico appiglio minimo di tutela per i soci delle cooperative edilizie di fronte al loro fallimento sarebbe il decreto legge 122/2005, ma resta in gran parte disapplicato. La Regione Toscana dovrebbe esigere dal governo misure per evitare l’elusione di questa legge fondamentale, che tutelerebbe quantomeno i denari versati dai soci in anticipo per la realizzazione della loro casa, tramite le fidejussioni obbligatorie. Ma oltre a quest’opera di pressione verso il governo Renzi, possiamo anche creare strumenti di garanzia, come un fondo di tutela dedicato, per limitare il danno subito dalle famiglie che hanno investito in queste operazioni. Ad oggi questi cittadini sono stati truffati, in molti casi da cooperative senza scrupoli” ha dichiarato Enrico Cantone, consigliere regionale M5S e vicepresidente della commissione Toscana Costiera e Arcipelago.

“Le 300 famiglie coinvolte a Scandicci nel fallimento della cooperativa Unica hanno subito anche la richiesta maggioritaria del prezzo di vendita delle case. Sono passati da 140mila euro a 260mila euro per appartamento. Pensate che a Scandicci un signore si è visto passare il terra tetto da 300mila euro a 420mila euro e poiché alla firma del rogito si è opposto è stato buttato fuori dalla cooperativa e a fine marzo la sua abitazione andrà all’asta. Il totale della differenza tra prezzo iniziale e prezzo finale saldato dai soci ammonta a 25 milioni di euro in tutto” ha precisato Fabiana Fulici, consigliera comunale M5S di Scandicci.

“Non dobbiamo trascurare il problema correlato degli oneri di urbanizzazione – ha precisato Edoardo Marchetti, consigliere comunale M5S di Livorno – in molti casi prima sono state costruite le case in aree non servite da infrastrutture cruciali, come le strade, e poi le amministrazioni comunali hanno avviato i lavori per farle, lasciandoli a metà per assenza di fondi. A Livorno l’amministrazione precedente ha addirittura evitato di costruire alcune infrastrutture viarie strategiche per servire aree dove erano stati edificati palazzi. Noi abbiamo invertito la questione: ora a Livorno prima si fanno le opere infrastrutturali e poi si rilasciano eventuali permessi a costruire” ha concluso il Cinque Stelle.

PORTAVOCE OPPOSIZIONE “TRUFFA SEMANTICA, NOSTRA PROPOSTA DI CHIAREZZA. SE CENTRODESTRA E’ COALIZIONE PARLI CON VOCE SOLA”

Bocciata in Commissione Affari Istituzionali la proposta del Movimento 5 Stelle di convertire la figura del “portavoce dell’opposizione” in “portavoce della coalizione” con limitazione delle dichiarazioni di voto ad una sola figura per tutte le tre forze politiche parte della coalizione.

“La chiarezza è caratteristica necessaria per riportare fiducia nelle istituzioni. Peccato non la pensi così il partito unico PD-Lega Nord-Forza Italia-FdI. Evidentemente per loro presentarsi alle elezioni come divisi e poi formare una coalizione senza sostanziarla nel voto, al solo scopo di spartirsi poltrone, non è un problema”.

“La nostra proposta cercava solo di rendere meno ipocrita e inefficiente il Consiglio Regionale: sostenere che esista un “portavoce dell’opposizione” è una truffa semantica. Esiste un portavoce di una coalizione che si è dichiarata al Consiglio e include Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Peccato che alle elezioni i cittadini avevano trovato 2 liste divise: una guidata da Borghi (LN-FdI) e una da Mugnai (Forza Italia). Se è riscoppiato l’amore appena entrati in Consiglio, con buona pace degli elettori, lo si sostanzi con una sola figura che fa dichiarazioni di voto per tutta la coalizione. Altrimenti che coalizione è?”.

“La verità è che per l’ennesima volta i regolamenti e gli statuti scritti dai partiti sono cuciti ad arte per alimentare truffe semantiche, a danno dei cittadini, e giochetti politici per garantire a qualche poltronato più soldi per sé e uno staff di collaboratori di cui i bilanci consiliari potrebbero fare a meno. Auspichiamo un ripensamento del Partito Democratico prima del voto in Consiglio Regionale”.

ENERGIA-TOSCANA, SEI BANDI PER IL PRIMO PACCHETTO DEL PIANO ENERGIA M5S

Il Movimento 5 Stelle presenta il primo pacchetto di interventi del suo Piano energia per la Toscana. Sei bandi regionali per favorire interventi di produzione distribuita d’energia da fonti rinnovabili, risparmio energetico e bonifica dei tetti d’amianto. I sei atti presentati, a prima firma Giacomo Giannarelli consigliere regionale M5S vicepresidente della commissione ambiente e territorio, saranno all’attenzione del prossimo Consiglio Regionale.

“La Toscana consuma circa 20mila GWh di energia elettrica, ma solo il 43% proviene da fonti rinnovabili. Si può fare di più per abbandonare progressivamente la dipendenza dalle fonti fossili e occorre farlo secondo una visiona nuova. Iniziamo con  sei bandi per 1000 interventi ciascuno, 100 per provincia, dedicati a interventi di risparmio energetico, solare termico, mini eolico e fotovoltaico. Le risorse a bilancio ci sono e una parte sono integrabili da fondi indiretti UE legati al rispetto della Direttiva 27. Basta la volontà politica di sposare la terza rivoluzione industriale: non abbiamo bisogno di un impianto da 1 milione di chilowattora ma di un milione di cittadini che si producono 1 chilowattora di energia da fonti rinnovabili, mettendola in rete”.

“Il nostro primo pacchetto del piano energia è anche un sostegno alle piccole e medie imprese del settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, prima sostenuto dallo Stato e poi depennato dall’agenda governativa di PD e centrodestra. Auspichiamo che qui in Toscana il Partito Democratico regionale accolga questi sei interventi di buon senso e buon governo”.

“Le prossime misure che proporremo saranno dedicate alle altre due componenti energetiche: trasporto e energia termica. Quest’ultima già presente in questo primo pacchetto con interventi dedicati ad efficientamento energetico degli immobili e solare termico”.

VERDE URBANO “SERVE MAPPATURA REGIONALE E PIANIFICAZIONE CON CRITERI DI QUALITA'”

Il verde urbano toscano ha bisogno di migliorare, rispettando quanto prescritto nella legge 10/2013. Il Movimento 5 Stelle chiede una programmazione delle aree verdi come beni d’interesse pubblico e regole certe su bandi e controllo specie nocive provenienti dall’estero. Presentata una mozione in discussione nel prossimo Consiglio Regionale a firma Irene Galletti.

“La Toscana è indietro rispetto alle aree verdi urbane. Nell’ultimo rapporto “Qualità dell’ambiente urbano” di ISPRA la Toscana continua ad avere in molti comuni valori medi inferiori al 5%. La aree verdi però sono fondamentali per prevenire il dissesto idrogeologico, assorbire anidride carbonica ed altri gas serra e migliorare la qualità dell’aria. Basti pensare che ogni albero produce in media 20-30 litri di ossigeno al giorno, su un fabbisogno per persona di 300. L’Italia ha una legge apposita che obbligava le regioni a realizzare una mappatura del patrimonio arboreo, in accordo coi Comuni. Purtroppo né i Comuni né la Regione si sono mossi in tal senso e per questo chiediamo un’accelerazione”.

“La Regione Toscana potrebbe promuovere criteri per bandi e appalti sul verde urbano dove sia data precedenza alla piantumazione delle varietà autoctone, a basso impatto allergico e la spesa sia divisa al 40% per il costo delle piante e al 60% per la loro manutenzione, garantita da personale qualificato, da realizzarsi per i cinque anni successivi”.

“Infine la Regione potrebbe vincolare i Comuni ad approvare e applicare appositi piani di gestione del verde urbano, realizzati da figure formate in tal senso e quindi competenti. Scongiureremmo in questo modo operazioni che magari prevengono il diffondersi di vere e proprie epidemie da organismi nocivi non autoctoni, come il tristemente celebre punteruolo rosso, originario del sud est asiatico, che ha decimato le chiome di moltissime palme toscane”.

Atto disponibile al seguente link http://bit.ly/1RPObqm

SICUREZZA STRADALE “BOCCIATA NOSTRA PROPOSTA. PD NON VUOLE SISTEMARE LA VOLTERRANA”

Bocciata la proposta del Movimento 5 Stelle di concludere la messa in sicurezza della SR68, c.d. Volterrana, come indicato negli accordi di programma del 2010 tra regione, enti locali interessati (Comuni di Volterra, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Colle Val d’Elsa, San Gimignano, Casole d’Elsa) e la Cassa di Risparmio di Volterra spa con la sua Fondazione.

“Abbiamo un’idea di governo alternativa al Partito Democratico e lo dimostra questo atto: per noi la priorità sono piccole opere strategiche, tra le quali la sistemazione della Volterrana. Interventi in grado di garantire l’incolumità dei cittadini e turisti che transitano nel nostro territorio. Ma per il PD vengono prima progetti faraonici, inutili e senza fine come il sottoattraversamento TAV di Firenze e il Nuovo Peretola”.

“Auspichiamo una presa di posizione forte dei Sindaci penalizzati dall’ultima scelta del PD regionale in tema di infrastrutture, nell’augurio che la disciplina di partito non si anteponga all’interesse dei cittadini che governano”.

MICROCREDITO 5 STELLE ANCHE IN TOSCANA

Grazie al gentle agreement tra Movimento 5 Stelle e finanziaria regionale anche in cittadini toscani potranno usufruire del c.d. “microcredito 5 stelle” e sottoscrivere prestiti fino a 35 mila euro protetti dal Fondo di Garanzia nazionale, alimentato da 16,7 milioni di stipendi “restituiti” dai parlamentari Cinque Stelle. Aperto un plafond dedicato di 5 milioni da Fidi Toscana spa.

Giacomo Giannarelli
“Un recente studio di Unioncamere ci dice che tre imprese toscane su quattro non investono in competitività per tre motivi: eccessiva pressione fiscale, un mercato bloccato e difficoltà di accesso al credito. Se sui primi possiamo poco, sul terzo ci siamo attivati sin dall’insediamento per sbloccare una situazione che penalizzava i cittadini toscani. E oggi possiamo dire di esserci riusciti”

Luigi Di Maio
“1100 imprese italiane sono nate o si sono sviluppate grazie al microcredito 5 stelle, cioè grazie al fatto che i parlamentari M5S ogni mese si dimezzano lo stipendio e lo restituiscono ai cittadini insieme ai rimborsi delle spese non effettuate, scegliendo un’iniziativa che è una filosofia di governo. Chiarisce infatti che tipo di banche vogliamo in questo paese e quale Stato vogliamo essere per le imprese. Noi vogliamo una banca pubblica per investire là dove serve: settori trainanti e cittadini esclusi dal credito. I settori li conosciamo: energia, Hi Tech e tutela del territorio. A noi non servono impianti da 1 milione di chilowattora ma 1 milione di cittadini che producono 1 chilowattora ciascuno e lo mettono in rete. La Germania ha la sua Banca d’investimento pubblica per sostenere queste politiche, perché noi no?”
“Ho un messaggio per i cittadini: siamo stanchi di scovare ogni giorno le schifezze di questo governo. Dateci la possibilità di governare. Noi facciamo quello che diciamo, sul microcredito lo abbiamo dimostrato tagliandoci gli stipendi e lottando contro la burocrazia per vederlo realizzato. Ci abbiamo messo un anno: in Italia per attuare una buona idea ci vogliono 12 mesi, è anche per questo che esiste il Movimento 5 Stelle. Con noi il governo sarebbe un’altra storia e ogni legge porterebbe con sé la sua attuazione. Da due anni abbiamo fatto approvare una legge che dice “no al cibo spazzatura nelle scuole” e l’hanno attuata con una circolare ministeriale che diceva “venite a informarvi all’Expo”. Alle prossime elezioni ricordatevi di chi per credibilità parte da + 1 e non come altri – 10. Tutti prometteranno ma solo noi abbiamo la credibilità per essere ritenuti affidabili”

Alfonso Bonafede
“16,7 milioni dei nostri stipendi restituiti ai cittadini per sostenere le piccole e medie imprese, lo avevamo detto e l’abbiamo fatto. Per noi è normale mantenere le promesse ma nella politica italiana ci rendiamo conto che sia rivoluzionario. Abbiamo restituito questi soldi, scegliendo di non gestirli, perché pensiamo che questo in più, rispetto ad uno stipendio corretto di un parlamentare, sia dei cittadini non nostro” ha chiarito Alfonso Bonafede, deputato M5S. “Il microcredito 5 stelle dimostra quanto noi siamo vicini ai cittadini, mentre lavoriamo in Parlamento a contatto con una casta che non conosce la loro vita quotidiana. Basti pensare all’ultimo regalo del governo Renzi alle banche a discapito dei cittadini onesti: sette ritardi di pagamento, anche non consecutivi, nella storia di un mutuo magari trentennale e si prendevano la casa. Il PD è diventato un divoratore famelico dei diritti dei cittadini”.

Laura Bottici – Movimento 5 Stelle
“Dal 2002 la Toscana era esclusa, insieme a poche altre regioni, dal Fondo di Garanzia nazionale per una delibera della Conferenza Stato Regioni. Siamo riusciti a sbloccare questa condizione penalizzante tramite la finanziaria regionale, là dove non era voluto intervenire né il Consiglio regionale, né il Parlamento. L’accesso al microcredito è necessario per consentire una rinascita alla Toscana, rinascita sempre più necessaria e urgente”.

Sara Paglini
“Per ogni microcredito erogato si ottengono 2,5 posti di lavoro, una soluzione concreta contro le truffe numeriche e semantiche sull’occupazione, del governo Renzi. Dicono che i posti di lavoro sono aumentati, ma rispetto al 2014 abbiamo meno persone che trovano occupazione”.

MICROCREDITO UNA SPERANZA CHE CRESCE!

 

Il microcredito protetto dal fondo di garanzia statale arriva anche in Toscana. Grazie ad un recente accordo con la finanziaria regionale, i cittadini toscani potranno richiedere finanziamenti fino a 35 mila euro, protetti dal Fondo di Garanzia alimentato con gli oltre 14 milioni di euro di stipendi restituiti dagli eletti del Movimento 5 Stelle in parlamento.

Presentazione ufficiale dell’iniziativa lunedì 7 marzo 2016 c/o Sala Gonfalone del Consiglio Regionale della Toscana (Via Cavour, 2-4) ore 11.

Interverranno nell’occasione:

  • Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei Deputati
  • Alfonso Bonafede, parlamentare M5S e vicepresidente commissione giustizia
  • Laura Bottici, parlamentare M5S e questore al Senato
  • Sara Paglini, parlamentare M5S commissione lavoro
  • Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S e presidente del gruppo consiliare

Vi aspettiamo!

ABOLIZIONE RETROATTIVA VITALIZI “RACCOGLIAMO LA SFIDA, ENTRO L’ANNO NOSTRA PROPOSTA SUL TAVOLO”

Il Consiglio Regionale dà mandato al Movimento 5 Stelle di elaborare una proposta di legge per l’abolizione retroattiva del vitalizio regionale, votando a maggioranza una mozione M5S emendata dal Partito Democratico. I consiglieri regionali Lega Nord si sono astenuti.

“Raccogliamo la sfida e presenteremo entro l’anno la nostra proposta di legge dopo il consueto confronto in rete con gli iscritti” dichiara Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S primo firmatario della mozione.

“Il Partito Democratico ha sottratto a Rossi l’onere di preparare una legge a riguardo, forse per evitargli l’imbarazzo di legiferare contro le sue idee dato che è da sempre difensore di questo privilegio immorale. Salvo voto favorevole del Consiglio Regionale alla nostra proposta, che visto il risultato di oggi auspichiamo scontato, Rossi e gli altri 167 privilegiati continuerebbero infatti a godere del vitalizio, lasciandolo in eredità a mogli e figli. Con 7,3 milioni di euro da saldarsi una tantum possiamo restituire a queste persone i contributi versati durante il mandato consiliare e liberare per sempre i toscani da questa zavorra al bilancio”.

“Ben volentieri saremo noi a presentare una legge regionale che darà il senso della nostra idea di governo: la politica non è un lavoro, va pensata come un’azione civica a tempo determinato. Se Rossi l’avesse pensata come noi non avrebbe bisogno del vitalizio, sarebbe tornato a fare il giornalista dopo 10 anni di politica (e non i 30 anni attuali), e finita la carriera professionale avrebbe preso una pensione come ogni altro cittadino”.