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PARCO ALPI APUANE, NO AL PUTAMORSI-BIS. NOSTRA LETTERA A ROSSI

Ho scritto una lettera ad Enrico Rossi per evitare la riconferma dell’attuale Presidente del Parco Alpi Apuane.

Mi unisco così all’azione promossa da molte associazioni ambientaliste apuane, affinché Rossi non confermi l’attuale Presidente del Parco regionale delle Alpi Apuane.

L’approvazione del Piano del Paesaggio ha rappresentato e rappresenta un fondamentale momento per tutta la Toscana in quanto raffigura un vero strumento di tutela per i nostri paesaggi ed i nostri ambienti.

A maggior ragione per le Alpi Apuane, in quanto si erge a nuovo modello di sviluppo per un’area che, da troppi anni, è stata solo oggetto di sfruttamento. L’attuale Presidente del Parco, al di là della retorica che accompagnò la sua nomina, ha caratterizzato il suo operato per un forte rifiuto delle direttive e delle prescrizioni contenute nel Piano paesaggistico, tanto è vero che ancora ad oggi la situazione sulle Alpi Apuane sembra essere quella precedente all’approvazione definitiva dell’integrazione al PIT.

Auspichiamo quindi che la scelta del Presidente della Regione ricada verso una persona che sappia tutelare le risorse ambientali, paesaggistiche e naturalistiche del Parco, serve una vera e propria discontinuità rispetto al passato, così da iniziare un nuovo percorso istituzionale che renda le prescrizioni e gli indirizzi presenti nel Piano del Paesaggio concrete azioni di governo del territorio.

Giacomo Giannarelli

GRAZIE A EMENDAMENTO DELL’ORCO (M5S): 1 MLN IN TRE ANNI ALLA TOSCANA PER LA SICUREZZA DEI CICLISTI

Dopo quasi 4 anni di battaglia parlamentare e mediatica, Delrio ha dovuto rendere operativi i fondi sul Decreto del Fare 2013 per la sicurezza dei ciclisti, reperiti dall’emendamento del nostro deputato Michele Dell’Orco. Per la sola Toscana significano 1.033.950,34 euro in tre anni.

Vigileremo affinché la Regione Toscana spenda questi soldi, conquistati dai cittadini nell’istituzione, per lo scopo definito: la sicurezza di chi utilizza le due ruote. D’altronde è nostro l’unico intervento del Consiglio Regionale sul tema: la proposta approvata 11 mesi fa dell’Istituzione di un Ufficio Regionale per la Mobilità Ciclistica, tradotto dalla Giunta in un gruppo di lavoro per la mobilità sostenibile, quale cabina di regia volta a coordinare i progetti presentati dagli enti locali.

Prima di questo infatti l’assenza di coordinamento portava a risultati incomprensibili per il cittadino come la ciclopista di San Piero a Grado (PI), che negli intenti doveva portare al mare e nei fatti si è fermata 6 km prima.

BOLKENSTEIN AMBULANTI “REGIONE VIGILI: NESSUN COMUNE DEVE ATTIVARE I BANDI SFRUTTANDO TEMPI DI RICONVERSIONE DEL MILLEPROROGHE”

Sarà votata martedì in Consiglio Regionale la nostra mozione sulla proroga delle concessioni inerenti il commercio in aree pubbliche.

Il decreto “milleproroghe” allontana le gare sulle concessioni per il commercio ambulante (al 31 dicembre 2018), ma l’insidia dei tempi di conversione dell’atto sta consentendo ad alcune amministrazioni poco lungimiranti di lanciare comunque i bandi di concessione.

La Regione deve e può vigilare su questo in forza alle sue deleghe sul commercio. Ricordiamo che la Toscana contribuisce al 10% dell’imprenditoria ambulante italiana, una spina dorsale della nostra economia fatta di microimprese, perlopiù familiari, che di tutto hanno bisogno tranne che di ritrovarsi a competere con le multinazionali per un posteggio in un mercato cittadino toscano.

Certo esprimiamo il consueto disappunto per il modus operandi del PD che non avendo il coraggio necessario per votare la nostra proposta di legge di esenzione del commercio ambulante dall’applicazione della c.d. Direttiva Bolkenstein, si nasconde dietro il classico provvedimento all’italiana: la proroga. Noi non vogliamo per i nostri ambulanti un altro anno di ansie e lotte per quanto buon senso e buon governo suggeriscono: il suolo pubblico non è equiparabile ad una spiaggia, cioè non è una “risorsa naturale” come definita dalla Direttiva UE. La nostra proposta è chiara: estromissione degli ambulanti dalla Direttiva e società di capitali tenute lontane da un settore da sempre curato da imprese individuali e familiari. Infine le licenze siano decennali appurati i requisiti fondamentali, cioè occupazione reale dei posti e rispetto della normativa sull’abusivismo.

Irene Galletti

NERO ALLE CAVE: 130 MLN SOTTRATTI ALLO STATO, QUINDI AI CITTADINI, IN SOLI 2 ANNI. REGIONE CON COMUNE E AUTORITA’ PORTUALE POSSONO INVERTIRE LA ROTTA, MA SERVE VOLONTA’ POLITICA

Sarà discussa mercoledì in Consiglio Regionale la nostra mozione sul contrasto dell’evasione ed elusione fiscale nel distretto del marmo.

L’ex assessore all’urbanistica regionale lo disse pubblicamente il 29 aprile 2014: “un’economia in buona parte in nero con esportazione prevalente di materiali estratti e senza più nemmeno filiere di trasformazione locale non costituisce vantaggio per nessuno”. Forse anche per questo non è stata riconfermata da Rossi, ma noi condividiamo questa linea di pensiero e pensiamo che lo Stato debba fermare un’emorragia che secondo l’inchiesta Black Marble ha sottratto ai cittadini 130 milioni in soli 2 anni.

La chiave è una collaborazione concreta tra Regione, Comune e Autorità portuale controllante il Porto di Marina di Carrara, perché senza un sistema di monitoraggio reale di quanto prende la via del mare verso l’estero ogni sforzo di controllo sarà vano. Serve la volontà politica per farlo, noi l’abbiamo.

Aspettiamo al voto le altre forze politiche che finora sul tema hanno fatto per decenni orecchie da mercante.

Giacomo Giannarelli

SALA OPERATORIA (CISANELLO, PI). RIMANDANO A CASA IL PAZIENTE GIA’ SEDATO PERCHE’ … MANCA IL SANGUE!

A settembre denunciammo il rischio carenza di sangue per l’improvvido protagonismo della giunta – Rossi su tutti – di far risultare la Toscana prima nella “gara di solidarietà tra regioni di donatori” (tutta nella mente dei politici) per le popolazioni terremotate.

Avevamo ragione e questa incapacità del sistema sanitario nella programmazione delle donazioni in eccesso ha causato una carenza di sangue intero quando quello donato e mai arrivato alle popolazioni terremotate (perché già servite dai territori limitrofi) è scaduto.

Come conseguenza immediata di questo malgoverno nella gestione della generosità dei donatori molto di questo sangue, generosamente donato dai toscani, è stato buttato e come si sapeva benissimo non era possibile – per motivi sanitari – richiedere prima di mesi un ulteriore contributo ai cittadini della regione.

A distanza di mesi ecco l’ultima conseguenza pratica di questo errore da malgoverno sanitario: un cittadino si è recato a Cisanello per un intervento programmato di asportazione di un tumore. Dopo essere stato sedato l’intervento è stato rinviato ma la massa tumorale era sempre lì. Il motivo? Mancava il sangue per l’intervento.

Ci siamo attivati immediatamente per trovare una soluzione pratica al problema del cittadino, ma soprattutto perché quanto accaduto sia classificato come evento sentinella. È scandaloso che chi ci governa si sia fatto propaganda con il buon cuore dei cittadini e che poi si debbano pagare prezzi altissimi per incapacità di programmazione e di governo.

Andrea Quartini

REGIONE DIA CONTRIBUTO AD ARTIFICIERE FERITO A CAPODANNO, COME ACCADUTO CON GIANGRANDE E GANGALE. POI SI AVVII RIFLESSIONE SULLA COPERTURA ASSICURATIVA NOSTRE FORZE DELL’ORDINE

Mario Vece si è ferito nell’esercizio della sua funzione pubblica, perdendo la mano sinistra e rischiando anche l’occhio destro.

Con stupore e indignazione è emerso come il contratto di lavoro dell’artificiere non preveda copertura assicurativa delle spese mediche sostenute, un aspetto increscioso cui porre rimedio quanto prima a livello parlamentare.

Nel frattempo però la Regione potrebbe replicare con Vece quanto già sperimentato ad esempio con Giuseppe Giangrande, il carabiniere gravemente ferito in servizio a Roma: un contributo di solidarietà di 20mila euro risparmiabile qualora la Polizia di Stato dovesse ufficialmente confermare la volontà di farsi carico di tali spese mediche.

Il tema della copertura assicurativa delle nostre forze dell’ordine ci sta molto a cuore. Purtroppo non lo stesso si può dire sempre del Partito Democratico che, dopo aver votato a favore della nostra proposta di riconoscimento della causa di servizio per la Polizia Municipale, ha poi bocciato l’atto in cui chiedevamo di passare dalle parole ai fatti copiando quanto fatto dalla Regione Lazio: la convenzione con INAIL in tal senso.

Enrico Cantone

AL VOTO MARTEDI’ NOSTRA PROPOSTA SULLE TERME DI MONTECATINI. PD SCELGA BELLEZZA DI UNA SFIDA PUBBLICA DI RILANCIO

Sarà discussa martedì 17 gennaio in Consiglio Regionale la nostra mozione sulle Terme di Montecatini.

La Regione Toscana possiede il 67% di Terme di Montecatini spa, una società da anni in perdita che ritiene non strategica. Questo è vero perché manca una visione a proposito, oltre i meri calcoli ragioneristici.

I nostri consiglieri comunali hanno realizzato uno straordinario percorso dal basso con tecnici del settore e cittadini desiderosi di ridare alle Terme lo spazio che meritano nel quadro di una proposta vincente del turismo cittadino e quindi anche toscano. Auspichiamo che il PD martedì scelga la bellezza di una sfida pubblica di rilancio quale quella da noi presentata.

Ad oggi infatti la Regione ha tenuto un atteggiamento da curatore fallimentare poco assennato, (nonostante ripensamenti per ora rimasti solo a livello di dichiarazioni stampa) quando parliamo di un patrimonio straordinario che ha solo bisogno di una visione integrata. Dai documenti regionali sulla dismissione delle quote di Terme di Montecatini spa risulta un tavolo tecnico dove i due soci, Regione e Comune, dovrebbero discutere del metodo di uscita della Regione. Spiace rilevare che il tavolo si doveva insediare a febbraio 2015, ad oggi non sappiamo se si è mai riunito né quali siano le strategie emerse, tranne la ricerca di qualche investitore privato.

Il progetto M5S per le Terme divide il patrimonio strategico, da tenere in mano pubblica e rilanciare, da quanto può essere correttamente venduto. La gestione della parte pubblica potrebbe essere affidata con gara ai privati, una volta terminate le necessarie ristrutturazioni. Terme di Montecatini spa diventerebbe in questo modo un’immobiliare proprietaria solo di questi immobili cardine, mentre gli altri sarebbero dismessi, anche, perché no, tramite le società dedicate degli Istituti di Credito più grandi. L’operazione avrebbe il pregio di fornire liquidità per le ristrutturazioni, da unire ad un investimento pubblico finalmente preciso e avveduto, monitorato da un tavolo di controllo che, perché no, potrebbe vedere finalmente una chiara presenza di cittadini interessati, slegati dall’appartenenza politica.

La Toscana ha bisogno di sogni tradotti in progetti, che partano dal riconoscere la nostra bellezza e scelgano finalmente di scommettere lì le nostre energie e risorse.

Gabriele Bianchi

GARA SOSPESA ATO COSTA (RIFIUTI). BORCHI CHIEDE QUALE SIA IL MODELLO ALTERNATIVO? LEGGA NOSTRA PROPOSTA DI LEGGE, DAL 10 NOVEMBRE E’ DEPOSITATA IN CONSIGLIO REGIONALE

Leggiamo sulla stampa che il direttore generale di ATO Costa ignora ad oggi quale sia il modello del Movimento 5 Stelle alternativo alla gestione per macro ATO e al piano unico della sua organizzazione per gestire in futuro i rifiuti del territorio di Livorno, Pisa, Massa Carrara e Lucca. È scritto nero su bianco e protocollato da novembre in Consiglio Regionale, PDL 140 “Economia circolare per una Toscana a Rifiuti Zero”. Può leggerlo e ci rendiamo disponibili a spiegarlo a tutti i Sindaci della Costa che non si sono opposti, diversamente da Filippo Nogarin, all’ennesimo scempio targato PD sulla pelle e le tasche dei cittadini. In un mondo normale pagherebbero questi sindaci lo scotto di 4,5 milioni di euro buttati al vento per tenere in piedi un’organizzazione, l’ATO Costa, rivelatasi ad oggi inutile.

La nostra è la prima legge di gestione dei rifiuti nata dai cittadini per i cittadini, con un ultimo passaggio tra i nostri iscritti appena concluso sul portale Rousseau, dal quale sono emersi alcuni spunti che saranno integrati nel testo.

Borchi e i Sindaci PD insistono nel distrarre i cittadini sugli unici dati di fatto che rendono chiare le loro scelte: sui rifiuti il modello regionale ha fallito ogni obiettivo, i cittadini pagano in media troppo un servizio incapace di raggiungere obiettivi minimi ormai datati e nel caso di ATO Sud sono arrivate pure le manette.

Al posto di un sonoro mea culpa la risposta di Rossi, sposata dagli esecutori Marras Monni e Mazzeo, è ad oggi “facciamo un grande ATO unico regionale per rifiuti e acqua”. Un abominio e una truffa colossale sia del risultato referendario che di ogni dato scientifico sui modelli gestionali di questi servizi di base.

È per questo che probabilmente Borchi ha fermato la gara per il socio privato in ATO Costa. Mirano ad un gestore unico regionale, privato. Come per MPS il trucco PD è sempre il solito: sbagliare, far finta di nulla, e poi alla chetichella farla ancora più grossa.

Giacomo Giannarelli

MONITORAGGIO SITI INQUINATI. ALTRE REGIONI HANNO CONVENZIONE CON REPARTO AEREO GUARDIA DI FINANZA. SI ATTIVI ANCHE QUI

Sarà discussa nel prossimo Consiglio Regionale la nostra proposta di istituire anche in Toscana una convenzione tra Regione e Guardia di Finanza per il monitoraggio e controllo dei siti inquinati.

La Toscana è purtroppo ricca di siti inquinati molti dei quali non censiti: discariche abusive, spesso con sversamento di sostanze che minano la salute dei cittadini e del nostro territorio. Altre regioni, ad esempio la Puglia, hanno già sperimentato con successo i risultati di una convenzione che coinvolga tutti gli attori del duro lavoro di identificazione e controllo dei siti inquinati: il Comando regionale della Guardia di Finanza, col suo reparto aereo in prima fila, il braccio operativo regionale in tal senso, cioè l’ARPAT, e il CNR. La Toscana manca di questo strumento e noi vogliamo superare questa situazione deficitaria.

La collaborazione consentirebbe di tenere sotto controllo sia i siti inquinanti già identificati nel Piano regionale dei rifiuti e delle bonifiche, sia soprattutto di identificare eventuali nuove discariche abusive prima ignote alle autorità. In questo modo la Regione riuscirebbe a realizzare una programmazione aggiornata delle opere di bonifica più urgenti, intervenire con tempismo e, non trascurabile, la diffusione di questo accordo potrebbe scoraggiare quanti ancora oggi fanno della pratica illecita di abbandonare i rifiuti, spesso pericolosi, persino un business.

La Toscana può e deve rimettere al centro del suo percorso legalità, benessere dei cittadini e salvaguardia del suo territorio. Questa iniziativa di governo va esattamente in tale direzione.

Giacomo Giannarelli

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AGGIORNAMENTO: atto approvato dal Consiglio Regionale il 1 febbraio 2017New-Animate

PD POKERISTA SULLA POVERTA’. DA OGGI SCUSE A ZERO, NOSTRA PROPOSTA SU REDDITO DI CITTADINANZA E’ AGLI ATTI

Abbiamo depositato oggi la proposta di legge per l’introduzione del Reddito di cittadinanza regionale.

155 mila famiglie toscane aspettano di uscire dalla povertà. Il nostro reddito di cittadinanza è l’unica soluzione seria ed immediata per raggiungere questo obiettivo di civiltà: una Toscana a povertà zero, assistendo il ricollocamento lavorativo di chi è in povertà con un contributo economico capace di assicurare a queste persone e alla loro famiglia un reddito di dignità.

Leggiamo sulla stampa di esponenti PD che scoprono ora il problema povertà in Toscana, pur militando in un partito che governa qui da sempre. Meglio tardi che mai ma non accettiamo atteggiamenti da poker su questo argomento.

Da oggi le scuse stanno a zero, la nostra proposta è agli atti ed è l’unica scritta nero su bianco in Consiglio Regionale. Giocare con le parole e i numeri sulla pelle di chi soffre è immorale e intollerabile. A noi interessa la sostanza della nostra proposta se il PD vuol chiamare questo Reddito di Solidarietà si accomodi pure. Basta capirsi e smetterla di prendere in giro i cittadini per marketing elettorale: perché se le loro ipotesi parlano di una misura aperta solo a chi ha un ISEE sotto quota 3000 stanno bluffando. Esiste già la social card di Renzi che ha chiamato SIA (Sostegno all’Inclusione Attiva). Facile promettere quanto esiste già.

Ricordiamo che ad oggi il PD insiste in Parlamento nel ritardare il dibattito sulla nostra proposta nazionale, che se approvata eviterebbe alla Toscana l’intervento proposto. In mancanza l’urgenza di dare un aiuto immediato e concreto ci obbliga ad agire da soli. In questo la Toscana potrà davvero essere un traino per altre Regioni che finora hanno presentato iniziative più di forma che di sostanza.