Sarà votata martedì in Consiglio Regionale la nostra mozione sulla proroga delle concessioni inerenti il commercio in aree pubbliche.

Il decreto “milleproroghe” allontana le gare sulle concessioni per il commercio ambulante (al 31 dicembre 2018), ma l’insidia dei tempi di conversione dell’atto sta consentendo ad alcune amministrazioni poco lungimiranti di lanciare comunque i bandi di concessione.

La Regione deve e può vigilare su questo in forza alle sue deleghe sul commercio. Ricordiamo che la Toscana contribuisce al 10% dell’imprenditoria ambulante italiana, una spina dorsale della nostra economia fatta di microimprese, perlopiù familiari, che di tutto hanno bisogno tranne che di ritrovarsi a competere con le multinazionali per un posteggio in un mercato cittadino toscano.

Certo esprimiamo il consueto disappunto per il modus operandi del PD che non avendo il coraggio necessario per votare la nostra proposta di legge di esenzione del commercio ambulante dall’applicazione della c.d. Direttiva Bolkenstein, si nasconde dietro il classico provvedimento all’italiana: la proroga. Noi non vogliamo per i nostri ambulanti un altro anno di ansie e lotte per quanto buon senso e buon governo suggeriscono: il suolo pubblico non è equiparabile ad una spiaggia, cioè non è una “risorsa naturale” come definita dalla Direttiva UE. La nostra proposta è chiara: estromissione degli ambulanti dalla Direttiva e società di capitali tenute lontane da un settore da sempre curato da imprese individuali e familiari. Infine le licenze siano decennali appurati i requisiti fondamentali, cioè occupazione reale dei posti e rispetto della normativa sull’abusivismo.

Irene Galletti