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STUDENTI NON PAGHINO PASTICCIO AMMINISTRATIVO DSU. NO AUMENTI TARIFFE MENSA

Oggi l’assessora all’istruzione e vicepresidente della Regione, Monica Barni, ha risposto alla nostra interrogazione sulla richiesta monstre avanzata dall’Agenzia delle Entrate alla nostra Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (DSU).

Barni ha detto in sintesi che

  • “In attesa che si chiarisca la vicenda a livello giudiziario, Ardsu accantonerà i fondi necessari a coprire i maggiori costi di gestione. Quelli stimati per il 2017, 2,8 milioni, saranno coperti con fondi regionali per due milioni e, per i restanti 800mila euro, con una revisione marginale delle tariffe mensa per gli studenti più abbienti
  • “Ammesso e non concesso che la posizione dell’Agenzia delle entrate sia confermata in giudizio, la restituzione dei rimborsi dal 2011 ad oggi ammonta a 19,5 milioni che potranno essere ripartiti almeno su cinque anni”
  • “Il problema non è solo toscano per questo abbiamo coinvolto anche il Ministero”
  • “Ad oggi l’Agenzia delle entrate ha richiesto, per il 2011, 4,2 milioni di rimborso Iva, cui si somma una sanzione da 4.5 milioni. Questo è quanto dovrà essere accantonato per il momento. Faremo fronte, ove necessario, agli accertamenti che seguiranno”.

Il pasticcio amministrativo sugli arretrati IVA non deve finire in conto agli studenti. Ci conforta sapere che l’assessora Barni abbia sollecitato anche il Ministero alla soluzione di un problema che non è solo toscano.

Ma sapere che la soluzione trovata al momento passa dall’accantonare 8,7 milioni, di cui 2,8 sul solo 2017 tra fondi regionali e revisione tariffe mensa, ci preoccupa. C’è un bilancio da chiudere e una programmazione da assicurare.

IRENE GALLETTI

EDILIZIA POPOLARE: PRESIDENTE PROVINCIA DI SIENA A GIUDIZIO PER ESPOSTO M5S

Il Sindaco di Castelnuovo Berardenga, Presidente della Provincia di Siena, finirà a processo per una vicenda riguardante l’assegnazione di case popolari. Il rinvio a giudizio deciso dal GUP arriva al termine di un percorso d’indagine, partito da un esposto sottoscritto dai consiglieri comunali M5S di Castelnuovo Berardenga.

Il 97% delle famiglie bisognose di una casa popolare continua a restare senza alloggio per una gestione inqualificabile del tema da parte dei partiti di maggioranza. Nel frattempo il caso Nepi ci racconta un inquietante sottobosco, diffuso, dove la politica bypassa le norme che si è data sulle assegnazioni, col risultato di favorire qualcuno a discapito di qualcun altro secondo logiche estranee alla buona amministrazione e al buon governo. In attesa della legge regionale, noi abbiamo le nostre proposte di indirizzo per affrontare con serietà un tema cruciale che riguarda 25mila famiglie toscane.

Ne parleremo domani in conferenza stampa (diretta fb ore 12:30) io e Patrizia Trevisiol Gabbrielli, portavoce M5S a Castelnuovo Berardenga.

INQUIETANTE NO PD AD INDAGINE SU SICUREZZA INFRASTRUTTURE VIARIE, NONOSTANTE ARRESTI ANAS. SU E45 REGIONE CI DEVE COMUNQUE RISPOSTA

Mentre la cronaca ci consegna altri 8 arresti per gli appalti ANAS toscani – frutto, secondo i magistrati, di un sistema dove era “regola” il 3% di tangenti su interventi come “l’innalzamento del livello di sicurezza dell’Aurelia” o il sovrappasso ferroviario sulla Grosseto Fano, a discapito della correttezza di tali gare – e l’Ente nazionale per le strade finisce sotto inchiesta anche per 280 incidenti avvenuti sulla E45 regionale, il Partito Democratico si permette di dire no ad un’indagine da noi richiesta sulla sicurezza delle infrastrutture viarie toscane.

Sono innumerevoli i casi di viadotti in precarie condizioni, una gran parte dei quali reggono la E45 nel tratto regionale. Buon senso avrebbe invitato il Consiglio regionale ad esigere quantomeno un monitoraggio puntuale sullo stato di queste infrastrutture sulle quali transitano ogni giorno centinaia di migliaia di cittadini. Scongiurare un ‘Fossano toscano’ era una priorità ma evidentemente per il Partito Democratico conta più non disturbare il gigante ANAS che la sicurezza dei cittadini.

Sulla E45 comunque noi non molliamo: attendiamo risposte dalla giunta sullo stato di degrado di questa infrastruttura, il ritardo grave nell’emanazione del bando di gara per aumentare la sicurezza dei viadotti “Melello” “Zonchi” “Cappella” e “Mangiacore” e le sollecitazioni necessarie per renderla definitivamente una strada sicura.

GIACOMO GIANNARELLI
ENRICO CANTONE

PREOCCUPATI PER CADUTA PATRIMONIALE FONDAZIONE CR LUCCA. STORIA DI MPS NON HA GENERATO ANTICORPI A PARTITOCRAZIA

Siamo preoccupati per la caduta patrimoniale della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e per le risultanze della discutibile gestione Lattanzi. Quel ‘meno 119 milioni’ del patrimonio netto sarebbe di per sé allarmante, ma potrebbe risultare persino ottimista: quando 95mila azioni Monte dei Paschi acquistate a 18 milioni vengono valutate a bilancio poco meno di 7 c’è sì un calo sensibile, ma inferiore a quello reale. Perché oggi quel pacchetto azionario vale sui mercati 1,4 milioni, 5 volte meno.

Abbiamo appreso da un articolo de La Verità che da due anni si protrae l’ispezione ministeriale sulla Fondazione CR Lucca, senza vedere una fine. Non vorremmo mai che come accaduto in passato la conclusione di queste indagini tecniche sia guidata da logiche elettorali. Se le segnalazioni dell’ex presidente della Cassa di risparmio di Lucca sono corrette, non si attenda oltre a prendere gli opportuni provvedimenti.

Per parte nostra solleciteremo la giunta regionale a risposte su questa situazione se non altro ambigua. Sin d’ora possiamo però affermare che la storia di MPS non ha generato i necessari anticorpi alla partitocrazia che entra tramite le nomine nella gestione delle Fondazioni bancarie. Con esiti tutt’altro che positivi.

GIACOMO GIANNARELLI

AFERPI: IMPEGNI VAGHI, UN SOLO DATO DI FATTO: ACCORDO 2014 UN FALLIMENTO. URGE CHIAREZZA SU QUANTO ACCADRA’ DAL 1 LUGLIO

Siamo ancora agli impegni troppo vaghi da parte di Aferpi. Di certo l’accordo firmato da Cevital e dal commissario straordinario nel 2014, davanti a Renzi e Rossi, ha dimostrato di essere un fallimento. E l’entusiasmo di Rossi e PD per l’arrivo di Rebrab era sicuramente ingiustificato.

Ieri al MISE si è consumata l’ennesima fumata nera. Centinaia di lavoratori hanno aspettato con apprensione l’esito del confronto tra proprietà, rappresentanza sindacale e istituzioni locali di fronte al Ministero, dopo mesi di stallo e anni di smantellamento lento ma costante del sito produttivo, senza piani di riqualificazione del territorio che possano dar speranza a migliaia di famiglie, la città di Piombino sta a poco a poco morendo.

Già dal 2013 appena entrati in Parlamento ci siamo occupati della Ex Lucchini e nel 2015 con una interrogazione al Ministro dello sviluppo economico, chiedemmo accesso completo agli atti riguardanti l’accordo tra Governo e Cevital. Tuttavia questa richiesta, nonostante successivi solleciti e ulteriori interrogazioni (l’ultima presentata il 1° agosto 2016) non ha mai avuto risposta.

Dopo l’incontro di ieri anche le massime istituzioni hanno riconosciuto che la società guidata da Issad Rebrab, presidente di Cevital, ancora una volta non ha portato alcuna proposta concreta per il rilancio del sito produttivo. Con ritardo si inizia a parlare di inadempienza contrattuale e di prolungamento del periodo di sorveglianza per altri due anni. Adesso aspettiamo la risposta di Aferpi. Di certo, comunque vada, è necessario scongiurare un contenzioso legale con Rebrab che immobilizzerebbe ulteriormente le sorti dello stabilimento.

Lo sviluppo industriale della città Piombino ha da sempre ruotato intorno all’acciaieria che negli anni ha fornito la principale fonte di occupazione. Si tratta di un settore strategico perché Piombino è sempre stata una realtà leader nella produzione di acciai lunghi di qualità, in grado di rispondere al fabbisogno nazionale per esempio per le commesse di FS. La priorità è tutelare i posti di lavoro di acciaieria e indotto, per questo chiediamo che vengano fugati presto i dubbi circa quanto accadrà il 1° luglio 2017, quando Aferpi non avrà più obblighi di legge sui livelli occupazionali. Noi del Movimento 5 Stelle saremo sempre al fianco di questi lavoratori e delle loro famiglie.

SARA PAGLINI
IRENE GALLETTI

VITTORIA M5S. CASO VIAREGGIO HA FATTO SCUOLA: PORTIAMO A CASA IMPEGNO SU ANTICIPAZIONE DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIA

Approvata in Consiglio regionale la nostra mozione in merito alla tempistica della documentazione antimafia.

Grazie alla nostra iniziativa la giunta regionale andrà in Conferenza Stato Regioni a chiedere una modifica antimafia significativa nell’iter amministrativo degli appalti: l’anticipazione dell’informativa antimafia sull’azienda che si presenta alla Pubblica Amministrazione per gare o concessioni.

Avremmo preferito ottenere l’obiettivo più alto, cioè che questa documentazione fosse nella disponibilità della Pubblica Amministrazione all’avvio dell’iter istruttorio, ma nella mediazione col PD quanto raggiunto era il massimo risultato ottenibile per veder approvare un atto importante.

Il caso Viareggio, dove solo grazie alla nostra azione di sensibilizzazione si è bloccato il primo parere favorevole dell’Autorità Portuale regionale sul recupero immobiliare in area demaniale avanzato da una società collegabile ad ambienti mafiosi, non è accaduto invano.

ENRICO CANTONE

REGIONE TOSCANA DIFENDA AUTONOMIA NEL COMBATTERE ‘AZZARDOPOLI’. ROSSI PORTI VOCE DEL CONSIGLIO IN CONFERENZA STATO REGIONI

Oggi nella Conferenza unificata Stato Regioni il governo ritenta il blitz su azzardopoli. Al primo punto all’ordine del giorno c’è infatti di nuovo l’intesa tra Stato, Regioni ed Enti Locali sui “Punti gioco”. Risiamo al tentativo di scalfire l’autonomia di Comuni e Regioni sul tema? Rossi difenda l’indirizzo unanime del Consiglio Regionale: la Regione Toscana deve preservare la sua autonomia in materia di contrasto al gioco d’azzardo patologico, una piaga che affligge 20mila cittadini toscani.

La bozza prodotta dal Governo non è stata discussa pubblicamente con la miriade di associazioni che seguono il tema ludopatia. Un segnale inquietante: Regioni e Comuni devono poter continuare a combattere la piaga di azzardopoli con regolamenti che limitino orari e soprattutto vietino slot, vlt e centri scommessi nelle vicinanze di luoghi sensibili come scuole, edifici religiosi e ospedali.

La diffusione di massa di slot, vlt, giochi online e scommesse in questi ultimi quindici anni ha alimentato illusioni e aumentato la crisi economica del nostro Paese. Senza considerare che questo gioco “legale” fa fare ingenti affari anche alle mafie, come certificato dall’ultima relazione della Commissione bicamerale antimafia. Lo Stato deve chiudere i rubinetti a questa azzardo poli che vive dell’illusione del ‘tentar la sorte’: un’illusione che annualmente costa all’erario oltre 4 miliardi di mancata Iva sui consumi, con decine di miliardi di euro che anziché nel piccolo commercio, nei negozi, nell’economia reale finiscono quasi tutti al banco.

ANDREA QUARTINI
IRENE GALLETTI

CECCARELLI VS CECCARELLI, QUAL È QUELLO VERO? RISPETTI GLI ATTI UFFICIALI. MAREMMANI NON SONO CITTADINI DI SERIE B

Apprendiamo con preoccupazione sul tema Memorario che l’assessore Ceccarelli o non ricorda quanto dichiara in atti pubblici o soffre di uno sdoppiamento della personalità. Il 1 febbraio scorso il Consiglio regionale si espresse all’unanimità sulla nostra proposta di attivare il Memorario anche alla tratta ferroviaria Livorno-Grosseto, principale nervo scoperto di una servizio di rete ormai capillare all’80% su tutta la Toscana. Un atto di buon senso e buon governo per non far sentire i cittadini maremmani di serie B.

A tempo record Ceccarelli ci inviò la nota di attuazione dell’impegno raccolto dal Consiglio, mettendo nero su bianco in carta intestata del suo assessorato il fatto che “nell’accordo quadro sottoscritto fra Regione Toscana e RFI il 1 aprile 2016 è già prevista una potenziale riorganizzazione con estensione del cadenzamento nella filosofia del Memorario” per la tratta tirrenica a sud di Livorno. Aggiunse poi che dal 20 febbraio era attivo un “tavolo tecnico-politico per raccogliere dati e proposte dalle comunità locali ed il progetto verrà quindi sviluppato in piena condivisione” nonostante di fatto si tratti di “un processo complesso di riorganizzazione” che “richiede tempi adeguati per la completa attuazione”.

A casa nostra questo si chiama: realizzare il Memorario e rispettare l’impegno.

Ci chiediamo però se quel Ceccarelli che ha indicato tutto questo in un atto ufficiale e pubblico sia lo stesso che oggi, a mezzo stampa, dichiara l’esatto contrario sostenendo che “la scelta di non attivare sulla Tirrenica una programmazione con cadenzamento mnemonico Memorario risale a molti anni fa e fu fatta non per carenza di risorse, bensì sulla base delle esigenze di servizio sulla linea per le quali un sistema come Memorario non sarebbe risultato adeguato” (Fonte Il Tirreno, cronaca Grosseto).

Non accetteremo dietrofront sull’impegno votato dall’aula. Ceccarelli risolva i suoi conflitti e segua l’unica linea politica che gli hanno dato i toscani con un voto unanime del Consiglio.

GIACOMO GIANNARELLI

SANITÀ APUANA: SOLUZIONI CINQUE STELLE

Venerdì 21 aprile sopralluogo alle strutture ospedaliere di Massa Carrara. La delegazione sarà composta da Sara Paglini e Laura Bottici, Luana Mencarelli e Francesco De Pasquale, i nostri Giacomo Giannarelli, Andrea Quartini, Gabriele Bianchi e Enrico Cantone.

A 15 mesi dalla sua inaugurazione il NOA ha mostrato i limiti che avevamo previsto, resi ancor più evidenti da un’offerta sanitaria territoriale che PD e ‘Diversamente PD’ Rossi non hanno saputo organizzare sulla base dei reali bisogni dei cittadini. Da forza di governo non ci basta aver avuto ragione, ma vogliamo risolvere quanto si è generato.

PROGRAMMA
Ospedale monoblocco di Carrara, ore 15
Nuovo Ospedale delle Apuane, ore 16:30

Conferenza stampa M5S “SANITÀ APUANA: SOLUZIONI CINQUE STELLE”
Autorità Portuale di Carrara, Sala conferenze
ore 18

Interverranno

FLOP CARTA ETICA DELLO SPORT: 5% DI ADESIONI, SITO WEB E PAGINA FB FERME AL 3 DICEMBRE 2013. PERCHÉ?

Dopo aver scoperto che ad oggi nel bilancio regionale non ci sono risorse per l’impiantistica sportiva, ci siamo imbattuti nell’ennesimo spreco della maggioranza sul tema sport.

Nel 2011 la Regione Toscana approvò e presentò in pompa magna la “Carta Etica dello Sport”, ‘quindici articoli chiari e concisi’ con cui si affermava il diritto di tutti a fare Sport per stare bene, si definiva la pratica dello Sport quale “componente essenziale nel processo educativo” e la lealtà (il c.d. fair play) fondamentale sia a livello dilettantistico che professionistico. Tutto bello, ma a 6 anni di distanza sono poche le Pubbliche Amministrazioni aderenti (meno del 5%) e i due strumenti di comunicazione sull’iniziativa – sito web www.sportetica.it e la pagina facebook relativa – sono fermi al 3 dicembre 2013.

A questo punto ci chiediamo quanto sia costato quel progetto editoriale web che è durato un anno, per poi restare lì in bella mostra a segnalare quanto poco eccellente sia il governo della Regione Toscana, se non altro per tempismo di intervento. Nel frattempo abbiamo visto che il dominio www.sportetica.it è stato rinnovato il 7 giugno scorso, a spese dei cittadini toscani, senza però alcun aggiornamento contenutistico.

In attesa di sapere dalla giunta PD e ‘Diversamente PD’ Rossi a chi dobbiamo l’ennesimo errore di programmazione, auspichiamo in un rilancio serio delle Carta Etica dello Sport, magari con un orizzonte comunicativo superiore all’anno o al tempo della prossima conferenza stampa di presentazione.

ANDREA QUARTINI