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VITTORIA M5S: REGIONE SCHIERATA PER EVITARE CHIUSURA DISTACCAMENTI POLIZIA STRADALE DI VIAREGGIO E PORTOFERRAIO

Approvata la nostra mozione per evitare la chiusura dei distaccamenti di polizia stradale di Viareggio e Portoferraio.

La Regione Toscana andrà in Conferenza Stato Regioni a chiedere con forza al Governo di mantenere i distaccamenti della Polizia Stradale di Portoferraio e Viareggio. Una vittoria dei cittadini ottenuta tramite la presenza del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.

Ci auguriamo che l’azione della giunta regionale raggiunga l’obiettivo. L’estate è alle porte e l’Isola d’Elba, da sola, raggiunge picchi di 300mila persone al giorno. Non sarebbe tollerabile esporle ad un problema di sicurezza. Ricordiamo che la polizia stradale ha un’azione deterrente cruciale non solo nel controllo sullo stato dei mezzi. Quando verifica le temperature dei camion frigo dove si trasportano alimenti sta prevenendo un problema di salute e quando mostra la sua presenza a bordo strada dissuade chi vorrebbe guidare senza l’opportuna lucidità ad evitare di farlo per non incorrere in sanzioni.

In attesa del responso finale dal Governo ricordiamo che esiste un nulla osta tecnico al trasferimento del distaccamento di polizia stradale presso il palazzo della Viceprefettura di Portoferraio. Il tutto a costo zero.

Ci spiace che l’unanimità raccolta oggi dalla nostra mozione in Commissione non abbia potuto godere anche del voto del commissario della Lega Nord, Claudio Borghi, oggi assente. Siamo certi, avendo letto di un atto analogo al nostro presentato successivamente da quel gruppo politico, che sarebbe stato d’accordo.

ENRICO CANTONE

A COSA DESTINARE I RISPARMI DEI PORTAVOCE TOSCANI? – VOTA ORA SU ROUSSEAU

Oggi 3 maggio gli iscritti del Movimento 5 Stelle in Toscana possono decidere online su Rousseau la destinazione dei 120.000 euro risparmiati dai portavoce in Regione. Le votazioni saranno aperte dalle 10 alle 19. Chiediamo a tutti gli iscritti toscani di scegliere la destinazione per questi soldi che sono dei cittadini e ai cittadini devono tornare. La Toscana ha molti problemi. Tra quelli cui possiamo intervenire con le nostre restituzioni ne abbiamo individuati cinque prioritari. E su ciascuno di questi vi daremo alcuni dati, per aiutarvi nella scelta.

1.EDILIZIA SCOLASTICA
L’80% delle scuole toscane non rispetta le norme antisismiche, circa la metà degli istituti è senza certificazione antincendio e ancora oggi in alcune zone della regione gli studenti fanno lezione nei container. Abbiamo istituti dove non si possono sbattere le porte perché altrimenti l’amianto si disperde nell’aria e strutture dove studenti, docenti e personale ATA convivono con transenne e aree inagibili. Ho personalmente realizzato decine di sopralluoghi nelle strutture e come Movimento 5 Stelle abbiamo ottenuto un’importante vittoria politica nel riconoscimento dell’edilizia scolastica come priorità regionale. Purtroppo ad oggi ancora rimasto perlopiù disatteso. Le scuole hanno bisogno di fondi, solo l’11% delle richieste inoltrate al governo dai dirigenti scolastici sono rimaste soddisfatte e un nostro contributo potrebbe essere di aiuto.

2.ASSEGNI DI RICERCA UNIVERSITARI
Come Movimento 5 Stelle riconosciamo all’Università, e quindi al pensiero scientifico, un ruolo cruciale nel governo della comunità. Abbiamo portato decine e decine di professori e ricercatori in audizione nelle Commissioni, per consentire alla parte politica di ascoltare il pensiero scientifico prima di decidere le sorti di numerose questioni. Vorremmo che le tre Università toscane aumentassero i contributi verso il Consiglio regionale e più in generale le istituzioni pubbliche, focalizzando la loro attenzione sulle sfide dell’autonomia energetica 100% da fonti rinnovabili, della bonifica dei siti inquinati, dell’automazione dei processi industriali …. Per questo serve investire in ricerca, invertendo il trend che vede la nostra regione destinarvi circa la metà della spesa media europea (1,22% del PIL contro il 2,01% della media UE). Se gli iscritti sceglieranno questa priorità attiveremo alcune borse di studio dedicate ad ambiti di ricerca vicini al nostro programma elettorale.

3.MANUTENZIONE STRADE PROVINCIALI
Grazie all’assurda riforma delle province, rimaste in piedi con sempre meno risorse, i cittadini toscani si trovano con l’80% delle strade provinciali bisognose di interventi urgenti. Un problema di sicurezza grave per il quale mancano all’appello 50 milioni. La situazione è ancor più drammatica per quei cittadini che vivono in zone montane, dove l’eventuale inagibilità di una strada significa fermare o ritardare l’intervento di un mezzo di soccorso. Abbiamo tentato più volte di sollecitare il Consiglio regionale ad impegni precisi sul tema, ma li hanno sempre bocciati. Un nostro contributo potrebbe accelerare la manutenzione straordinaria di una di queste strade di montagna, lasciate nell’incuria dall’attuale governo provinciale e regionale.

4.FONDO PER AUTORITA’ PARTECIPAZIONE
La Regione Toscana ha una legge sulla partecipazione, sistematicamente aggirata dal PD (e Art. 1) con la scusa del “non ci sono i soldi”. Mentre trovano sempre i soldi per pagarsi stipendi indegni, guarda caso questi mancano sempre per i percorsi partecipativi. Se sceglierete questa destinazione per il nostro Restitution potremmo magari aiutare alcuni dei percorsi partecipativi rimasti fermi per assenza di risorse, come ad esempio quello sul nuovo aeroporto di Firenze o il sottoattraversamento TAV di Firenze o il raddoppio ferroviario tra Pistoia e Lucca.

5. TUTELA E VALORIZZAZIONE BENI MONUMENTALI
La Regione Toscana possiede un patrimonio culturale tra i più importanti al mondo. Parliamo di 20mila beni monumentali censiti: musei, teatri, edifici religiosi di interesse storico, circa 5mila dimore storiche e 4mila castelli e fortificazioni, oltre a 450 aree archeologiche. Purtroppo una buona parte di questo patrimonio versa oggi in condizioni precarie e comporta il fatto che la Toscana non sia la principale meta turistica italiana. Noi chiediamo da sempre alla giunta regionale di puntare sulla valorizzazione di questo patrimonio, ma la risposta più comune è “non ci sono i soldi”. Per questo includiamo la tutela e valorizzazione dei beni monumentali toscani tra le alternative sottoposte al voto degli iscritti per il nostro Restitution.

Riassumendo quindi vi chiediamo di scegliere a quale delle seguenti priorità vogliono destinare la nostra prossima restituzione

1. Edilizia scolastica
2. Assegni di ricerca universitari
3. Manutenzione strade provinciali
4. Fondo per autorità partecipazione (promozione percorsi partecipativi)
5. Tutela e valorizzazione beni monumentali

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PROPOSTA M5S SULLE NOMINE: RIVOLUZIONE MERITOCRATICA, STOP A LOTTIZZAZIONE E SCELTE PER TESSERA

Abbiamo preparato una proposta di legge sul sistema delle nomine. Una piccola rivoluzione meritocratica.

Siamo l’unico gruppo politico ad aver rinunciato alla lottizzazione delle partecipate e agenzie regionali. Ogni volta leggiamo i curriculum dei cittadini che si propongono alla Regione per la nomina e scegliamo tra questi chi ha più titoli di merito per l’incarico, certi che questo metodo assicuri l’interesse generale. Puntualmente però passano davanti a queste persone qualificate i nominati dai partiti secondo logiche di tessera. Dopo quasi due anni abbiamo deciso di provare a fermare questo scempio con una rivoluzione meritocratica tradotta in proposta di legge.

BASTA NOMINE PERSONALI, POTERE ALLE ASSEMBLEE
La prima novità che proponiamo è sostanziale: chi nomina dev’essere sempre un’assemblea rappresentativa e deve utilizzare un criterio meritocratico. Stop quindi alle nomine individuali del Presidente, sostituite da quelle della Giunta, e transizione di nomine oggi in capo a questa verso il Consiglio. È finita l’illusione che le scelte migliori vengano dagli uomini soli al comando, serve allargare la partecipazione.

MAGGIORANZA AMPIA SCEGLIE SU GRADUATORIA DI MERITO
Basta poi con lo strapotere della maggioranza, ogni nomina deve scaturire da un accordo largo – 3/4 dei voti – e su una graduatoria prodotta tra liberi candidati, senza raccomandazioni sottoscritte da presidenti dei gruppi politici o semplici consiglieri. Alla politica, ad esempio la Commissione consiliare competente sul tema, il compito di scegliere – anche a maggioranza semplice – i requisiti per le figure oggetto di nomina e i punteggi assegnati ad ogni requisito. Poi tutto deve procedere come nelle gare pubbliche: i candidati manderanno il loro curriculum, i tecnici assegneranno i punteggi per i requisiti richiesti dalla politica e su quella graduatoria prodotta si dovrà trovare un consenso largo (3/4 appunto) o procedere con estrazione a sorte.

OBBLIGO DICHIARARE APPARTENENZA ASSOCIAZIONI SEGRETE
Altra novità la dichiarazione obbligatoria dell’appartenenza ad associazioni segrete. Oggi possiamo sapere se il Presidente della partecipata regionale x ha la tessera ARCI, ma non è tenuto a dirci se è parte di una loggia massonica. Un problema di trasparenza tutt’altro che trascurabile nella nostra Regione.

STOP CONFLITTO DI INTERESSE
Inoltre introduciamo una stretta sul conflitto d’interesse: oggi non può fare il Revisore dei conti di Fidi Toscana il nipote di un funzionario della Regione che vigila sui suoi conti, ma può finirci la moglie del Direttore Generale. Un contro senso cui mettere fine.

PARITA’ DI GENERE E PREVENZIONE PATRONAGE
Infine inseriamo la parità di genere anche per gli organi di controllo contabile – dove mancava – e imponiamo lo stop di almeno cinque anni a nuovi incarichi nello stesso ente per chi ha fatto due mandati consecutivi. Un modo per prevenire il patronage: quello scambio clientelare dove a fronte di favori si danno magari posizioni amministrative che di certo non tutela l’interesse generale. Anche per questo a chi si dimostra non adeguato per l’incarico, oltre alla revoca aggiungiamo la possibilità di una sanzione pecuniaria. Perché vogliamo costruire davvero una Toscana fondata su legalità e merito.

La proposta di legge sarà per i prossimi sessanta giorni su Rousseau per la discussione tra gli iscritti. Intervenite numerosi. La democrazia diretta è la nostra forza.

GABRIELE BIANCHI

FIDI E SVILUPPO TOSCANA UNITE PER RISPARMIARE E RISPETTARE NORMATIVA

Nell’ultimo bilancio noto Fidi Toscana ha perso 13,9 milioni, costringendo la Regione – quindi i cittadini toscani – ad una rimessa di 6.451.673,58 euro.

Siamo al quarto risultato negativo consecutivo, cioè la società ha chiuso in perdita per quattro anni consecutivi, requisito che la fa rientrare nel piano di razionalizzazione preteso dal Decreto Madia. Eppure tutto tace in casa PD e ‘Diversamente PD’ Rossi sulla questione. A questo punto viene da chiedersi perché siano molto ligi nell’applicare questa normativa per svendere le Terme ma su Fidi Toscana facciano orecchie da mercante.

Ci sarebbe una soluzione per tenersi Fidi Toscana iniziando a risparmiare qualche spesa di troppo: unirla a Sviluppo Toscana, altra partecipata regionale (al 100%). Eppure nessuno dei documenti di indirizzo promossi dalla maggioranza la contempla. Se è soluzione tabù PD e Rossi ci spieghino perché.

A nostro parere la concessione di garanzie su prestiti erogati dalle banche (quello che fa Fidi Toscana) è una misura di sviluppo (quello che fa Sviluppo Toscana): integrare le due società favorirebbe una razionalizzazione amministrativa e magari smetteremmo di vedere per entrambe il segno meno alla voce utili.

GABRIELE BIANCHI

PESSINA, RENZI, NARDELLA E IL CULTO DEGLI AFFARI

L’Italia è uno stato laico con una Costituzione Repubblicana a garanzia della libertà di culto. Firenze e i fiorentini individueranno un luogo idoneo ad una moschea nel rispetto delle destinazioni urbanistiche esistenti e delle volontà espresse dai cittadini. A noi risulta che sul cosa farne dell’ex Caserma Gonzaga si siano prima espressi i cittadini con un discusso percorso partecipativo pagato dalla Regione Toscana e poi, dalle sue risultanze, sia nato un concorso internazionale di idee, ancora alla fase di preselezione dei 15 progetti pervenuti. I Cittadini hanno individuato tre destinazioni d’uso: social housing, verde pubblico e centri giovanili, senza dare alcuna indicazione sulla moschea.

Ma la vicenda moschea sì o no nell’ex Gonzaga ci sembra appartenere più alla sfera degli affari che a quella della libertà di culto. Considerato l’evidente l’interesse economico dell’investimento dato che si creeranno nuove unità immobiliari, siamo preoccupati dalle ingerenza dell’ex premier Matteo Renzi in questa vicenda.
Come dobbiamo interpretare il diktat di Renzi sulla moschea? Quali interessi sta proteggendo? Perché Renzi interviene sostenendo la linea della strana dichiarazione di Stefanelli, ad di Pessina Costruzioni, che ha parlato con convinzione di un’offerta ancora valida sul progetto di housing sociale nell’ex caserma Gonzaga, sempre che lì ‘il Comune non ci faccia la moschea’?

Ricordiamo che Pessina è da due anni editore dell’Unità ed è stato presentato da Luigi Di Maio un esposto presso la Procura di Roma e Napoli per verificare l’esistenza di reati in capo a Renzi e ai suoi amici sulla scandalosa vicenda del salvataggio dell’Unità svelata da Report la settimana scorsa.

Vigileremo sugli sviluppi della vicenda Ex Gonzaga e faremo di tutto perchè la Regione Toscana torni ad essere una regione dove si rispettano i percorsi partecipativi e le gare internazionali di idee, premiando il merito e non l’appartenenza a determinati sistemi di potere.

GIACOMO GIANNARELLI

PROPOSTA DI LEGGE SULLE NOMINE: LA RIVOLUZIONE MERITOCRATICA IN TOSCANA

Martedì 2 maggio 2017 presenteremo la proposta di legge sulle nomine che sarà sottoposta alla revisione degli iscritti sul portale di democrazia diretta Rousseau per i prossimi 60 giorni.

Da quando siamo entrati in Consiglio regionale abbiamo verificato coi nostri occhi cosa sia la lottizzazione partitica a discapito dei cittadini.

Siamo l’unica forza politica (e sottolineo l’unica) che con orgoglio ha difeso il merito e la terzietà quale via per curare l’interesse generale, scegliendo di non partecipare ad alcuna spartizione tra partiti delle centinaia di nomine regionali.

Questo sistema però deve cambiare e noi abbiamo ben chiaro come.

GABRIELE BIANCHI

REGIONE RIVEDA SCELTA: SERVE FINANZIAMENTO PER SECONDA SQUADRA VVF ALL’ELBA

In Toscana abbiamo una squadra di Vigili del Fuoco ogni 80mila abitanti, un Vigile ogni 14.526 abitanti contro una media europea di uno ogni mille. Questo per tagli governativi indecorosi che espongono indirettamente a pericolo i cittadini toscani e il loro patrimonio.

La situazione elbana vive il paradosso di un’estate 2017 alle porte, ad un anno da una stagione segnata da diversi focolai, dove i Comuni sono costretti ad autotassarsi per permettersi una seconda squadra di Vigili del Fuoco.

Una scelta di necessità, centrata sul contributo di sbarco preteso ai turisti, che nasce – pare – dal taglio dei finanziamenti relativi operato dalla Regione Toscana. Si ponga un limite di decenza: fare dell’economia spiccia sulla sicurezza dei cittadini elbani e delle decine di migliaia di turisti che la affolleranno quest’estate è intollerabile.

La Regione trovi questi 40mila euro necessari e assicuri all’isola la seconda squadra di Vigili del Fuoco. L’arcipelago ha già sopportato l’accettazione del rischio sanitario da parte della maggioranza al potere in Regione.

ENRICO CANTONE

PRESIDENTE PROVINCIA DI SIENA A PROCESSO PER ABUSO D’UFFICIO GRAZIE A NOSTRO ESPOSTO. PD TACE

“Il 4 luglio il sindaco di Castelnuovo Berardenga e attuale Presidente della Provincia di Siena siederà sul banco degli imputati in un processo scaturito da un esposto presentato dal Movimento 5 Stelle locale.

Dovrà difendersi così dall’accusa di abuso d’ufficio in concorso per quanto abbiamo accertato nell’esercizio delle nostre funzioni tramite accessi agli atti, dopo una risposta evasiva di Nepi ad una nostra interpellanza.

Il Sindaco ha infatti assegnato un immobile senza preventiva istruttoria dei servizi sociali ad una persona sprovvista dei requisiti di emergenza abitativa. Questo, come sottolineato dal PM Natalini, avrebbe generato “un ingiusto profitto patrimoniale” e, aspetto per noi ancor più grave, avrebbe arrecato un danno“nei confronti di altri soggetti in condizioni di emergenza socio-abitativa” che si sono visti così scalzati da chi non ne aveva il diritto.

Noi saremo parte civile in quel processo insieme ad uno di questi che già all’epoca dormiva in auto e si era rivolto più volte al Comune chiedendo la disponibilità di alloggi per emergenza abitativa. Onestà e imparzialità nella gestione della cosa pubblica avrebbero preteso che quell’immobile fosse andato a chi aveva i requisiti e invece è stato assegnato a chi ha case nel territorio, una anche all’estero, e un reddito dichiarato superiore ai limiti di legge per chi accede agli alloggi popolari“.

PATRIZIA TREVISIOL
(capogruppo M5S Castelnuovo Berardenga)

“Ringraziamo questi portavoce M5S e il gruppo di Castelnuovo Berardenga per questa dimostrazione del dna M5s: richiesta di verifica e controllo democratico, pretesa di onestà e trasparenza da parte delle istituzioni. Il tutto in una zona dove opera purtroppo un sistema di potere segnato da un sottobosco dove alcuni soggetti si muovono con arroganza e certezza di impunità. Ancor più grave quando avviene nel campo delle assegnazioni di case popolari, dove si pensa di poter danneggiare il più debole perché si è convinti che non avrà modo di contestare la scelta.

Noi ci auguriamo che Nepi sia innocente e comunque sarà la magistratura a giudicarlo. Ma da un punto di vista etico all’interno del m5s chi è rinviato a giudizio è sospeso.

Perché il PD invece tace? Come abbiano rilevato con la Commissione d’inchiesta sullo scandalo MPS il PD non sa fare passi indietro. Un peccato, noi non rivendicheremmo d’aver avuto ragione e ci fermeremmo ad applaudire la scelta.

Da mesi chiediamo che la revisione testo unico politiche abitative dia risposta a quelle 25mila famiglie, il 97% delle richiedenti aventi diritto, cui ancora oggi la maggioranza PD e ‘Diversamente PD’ non sa garantire un alloggio popolare. In un tema così sensibile qualcuno si sente autorizzato ad assegnare una casa popolare a chi non ha diritto e saltando l’iter di legge?

ANDREA QUARTINI

STUDENTI AVRANNO ANNO DI SPECIALIZZAZIONE IN TRATTAMENTI ESTETICI. VITTORIA M5S E BEFFA SCONGIURATA

Nella regione regina del termalismo, si stava consumando una beffa a danno dei giovani impegnati nel percorso formativo professionale nel settore benessere.

La Regione aveva promosso un corso triennale di formazione professionale denominato “Operatore del Benessere – indirizzo Estetica”, attivato in alcuni Istituti pubblici regionali tra i quali il Santoni di Pisa. Al termine dei tre anni a questi studenti era stata promessa la possibilità di iscriversi ad un quarto anno, di specializzazione previo esame, al fine di assumere l’ulteriore qualifica di Tecnico dei Trattamenti Estetici: un requisito fondamentale per aprire un’attività autonoma nel campo dell’estetica.

A gennaio 2017 però la doccia fredda: niente anno di specializzazione. Una beffa inaccettabile in una regione segnata dal 34% di disoccupazione giovanile e da praterie inesplorate nello sviluppo dei servizi accessori al turismo.

Per questo siamo intervenuti e abbiamo ottenuto – col voto unanime ieri dell’aula alla nostra mozione -l’impegno della giunta a ripristinare per almeno i prossimi tre anni scolastici le risorse destinate a questa formazione specialistica, capace di assicurare una qualifica con validità nazionale.

IRENE GALLETTI

SI ASCOLTINO IMPRESE, MA NECESSARIO INTERVENTO NORMATIVO SU AREE NON IDONEE A GEOTERMIA

Dopo aver ricevuto il loro accorato appello, abbiamo richiesto l’audizione delle imprese dell’indotto geotermico delle province di Pisa, Grosseto e Siena.

La comunicazione tra queste e il Consiglio deve senz’altro migliorare se non hanno chiara la necessità normativa di colmare una lacuna che riguardava il capitolo ‘geotermia’ nel Piano Regionale Energetico: mancava l’allegato aree non idonee presente invece per tutte le altre fonti rinnovabili.

Questa novità porterà a chiarire alcuni iter autorizzativi e soprattutto darà un riferimento di legge sulla base del quale saranno decise le autorizzazioni. Chiudendo così il lungo periodo di discrezionalità del Presidente della Regione sulle autorizzazioni. La geotermia è importante ma per noi va promossa con tre vincoli chiari: promozione di tanti piccoli impianti strategici a bassa entalpia, attivati per soddisfare una domanda esistente o proveniente da progetti di economia circolare, sempre e comunque condivisi dalla popolazione – che deve esercitare potere di veto in tal senso – con la garanzia di emissioni zero.

Crediamo con convinzione che l’indotto possa svilupparsi più da questa visione strategica diffusa e distribuita, che da grandi impianti spesso contestati dalla popolazione. Non dimentichiamo tuttavia che il vero nodo cruciale sulla geotermia sono le concessioni in scadenza. E su queste la Regione dovrebbe aprire quanto prima un dibattito relativo al modello di indirizzo. Finora tutto tace.

GIACOMO GIANNARELLI
IRENE GALLETTI