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TAGLIO DEGLI STIPENDI DEI CONSIGLIERI REGIONALI M5S: 160 MILA EURO DESTINATI ALLE SCUOLE TRA 2017 E 2018

Si è conclusa ieri alle 19 la votazione su Rousseau legata al progetto Facciamo scuola.

Sono 40mila gli euro frutto del taglio d’indennità e rimborsi dei consiglieri regionali toscani del M5S nel 2018. Soldi che finiranno in progetti per la sicurezza, la crescita di aree per lo studio, la promozione dell’educazione alimentare e ambientale.

Sono state oltre 3mila 200 le preferenze espresse dai cittadini toscani. Nelle prossime settimane, sulla base dei voti raccolti, sarà formata una graduatoria per l’assegnazione dei finanziamenti sino a esaurimento dei fondi. Ogni singolo progetto sarà sostenuto con un intervento fino a 10mila euro.

Le province coinvolte sono quelle di Firenze, Massa Carrara, Pisa, Arezzo, Grosseto, Livorno e Lucca. Forte è stato il coinvolgimento di studenti e famiglie, tratto distintivo della campagna Facciamo scuola.

Le somme erogate – così come ricordato sul Blog delle stelle – dovranno intendersi esclusivamente quali donazioni volontarie finalizzate al raggiungimento degli obiettivi preposti dagli stessi istituti.

Grazie a questi ulteriori 40mila euro in via di destinazione sale dunque a 160mila il totale degli euro donati dal M5S Toscana per iniziative dedicate all’universo scolastico nell’ultimo biennio: lo scorso anno furono 120mila, infatti, gli euro raccolti grazie al taglio degli stipendi e dei rimborsi non rendicontati.

“Sicurezza, cura ed efficienza degli spazi in cui crescono i nostri giovani e in cui lavorano ogni giorno formatori e addetti è una priorità. Per questo siamo ancora una volta orgogliosi di dare il nostro contributo che vuole essere un gesto di attenzione civica e, al tempo stesso, dimostrazione di come sia possibile fare bene politica sul territorio anche con meno soldi”.

SEI TOSCANA BLOCCA IL RINNOVO DEI CONTRATTI INTERINALI, INDEGNA STRUMENTALIZZAZIONE DEL DECRETO DIGNITÀ

È in atto una strumentalizzazione del decreto dignità a danno dei lavoratori del comparto rifiuti. Sei toscana sta lasciando a casa decine di dipendenti con contratti di durata. La società, ormai è chiaro a tutti, vuole spingere i lavoratori verso le cooperative sociali per poi riassumerli abbattendo i costi.
Sei Toscana, che in questi anni ha attuato un sistema di gestione del personale basato sulla precarizzazione – vi sono interinali che lavorano in azienda da anni con contratti di somministrazione costantemente rinnovati – oggi, invece di procedere finalmente alla sacrosanta stabilizzazione di quei dipendenti, ferma i rapporti in essere e punta sulle cooperative di tipo b.

“L’impressione è che si voglia sostituire il personale somministrato con quello, meno pagato, delle cooperative sociali per risparmiare su stipendi e contributi. Temiamo che per avviare questa operazione i vertici dell’azienda abbiano messo le mani avanti iniziando a scaricare le responsabilità su di un atto governativo, in corso di approvazione, che ha invece come obiettivo la contrazione del lavoro precario”.
Ma non è tutto. Sei Toscana sta anche promuovendo delle nuove linee industriali che mirano al sacrificio della raccolta porta a porta, così come ventilato dall’amministratore delegato della società, Marco Mairaghi.
L’Ad di Sei Toscana, annunciando la virata verso i cassonetti “intelligenti”, si arroga la facoltà di decidere quali siano le buone pratiche di gestione dei rifiuti in Ato Sud, compito che non gli spetta. Ma soprattutto dimentica quanto il Movimento va dicendo da molto tempo: il sostegno alla pratica di raccolta porta a porta estesa a tutta la Toscana garantirebbe un sistema virtuoso di gestione e darebbe vita, così come evidenziato nel piano regionale rifiuti, a mille e cinquecento nuovi posti di lavoro. Una vera e propria boccata d’ossigeno per migliaia di famiglie toscane.
Il Movimento 5 stelle proseguirà dunque la propria battaglia affinché chi di dovere sia spinto ad assicurare un’alta efficienza dei servizi e un sempre maggiore risvolto occupazionale.

EQUILIBRIO AMBIENTALE A RISCHIO A POGGIBONSI, PRESENTEREMO UN’INTERROGAZIONE REGIONALE

I lavori di riqualificazione di piazza Mazzini prevedono l’abbattimento di alberi e la conseguente distruzione di un’area di nidificazione di specie animali tutelate. I consiglieri Irene Galletti e Gabriele Bianchi:Azione grave. Stop alle opere e nuovo progetto nel rispetto delle leggi.”

“Vogliamo chiarezza – spiegano i consiglieri Gabriele Bianchi e Irene Galletti – riguardo le opere di riqualificazione di quell’area. Abbiamo fondato motivo per credere che si stiano verificando gravi mancanze in merito alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico ambientale. Chiediamo quindi lo stop immediato dei lavori e una riconsiderazione del progetto che preveda il pieno rispetto delle normative.”

La legge regionale 30 del 2015 elenca in modo chiaro quali siano le specie arboree di pregio presenti nella piazza della cittadina senese. Piazza Mazzini costituisce un luogo storico del centro urbano di Poggibonsi, nonché, grazie alla presenza di numerose essenze tra cui cedri, lecci, ippocastani, un importante sito di riposo e nidificazione di differenti specie di avifauna. Sono ben 15 le specie individuate nel corso del tempo, tra cui il colombaccio, il merlo, la tortora dal collare, la capinera, il verdone e il verzellino.
I lavori di riqualificazione della zona, portati avanti dal Comune, prevedono l’abbattimento delle sopra ricordate essenze arboree con conseguente distruzione dell’area di nidificazione delle specie animali.Si tratta di un’azione grave. La questione – proseguono i consiglieri 5 stelle – è già sul tavolo europeo grazie alla nostra europarlamentare Eleonora Evi. L’Europa, infatti, dà indicazioni ben precise riguardo la salvaguardia di delicati equilibri ambientali, così come indicato sia nell’allegato numero due della Convenzione di Berna, sia richiamato dal Dpr 357 del 1997. Per le specie animali ed arboree sopra elencate, infatti, è vietato sia il deterioramento dei luoghi, sia la distruzione dei siti di riproduzione o di riposo”.

CONSEGUENZE INCENDIO DI PONTENUOVO (LU) CITTADINI SIANO INFORMATI CON CHIAREZZA E TEMPESTIVITÀ


Appello del Movimento 5 stelle regionale e locale

“È di ieri la notizia dell’avvenuto spegnimento dell’incendio che ha divorato il capannone di una ditta edile in località Pontenuovo, nel territorio comunale di Pietrasanta.
Ai soccorritori accorsi sul posto e a chi ancora lì lavora nelle fasi post emergenza va il nostro sincero ringraziamento.
Ora dobbiamo comprendere bene cosa sia successo e continuare a tenere alta l’attenzione: attendiamo le analisi di Arpat che dovrà darci un quadro su quelle che sono le possibili conseguenze dell’enorme nube di fumo nero che si è innalzata dall’edificio in fiamme destando la preoccupazione di molti. Per il momento restiamo in prudente attesa, consapevoli che i residenti del luogo abbiano il pieno diritto di essere informati con chiarezza e tempestività.
La salvaguardia dell’ambiente è una delle prerogative del M5s sia a livello nazionale, con il neo ministro Sergio Costa, che a livello regionale e locale: i cittadini ci troveranno sempre pronti ad ascoltare i loro rilievi e le loro preoccupazioni”.

– Movimento 5 stelle Regione Toscana
– I consiglieri comunali Simone Lunardi; Renato Pini; Massimiliano Bindocci; Davide Giannini; Annamaria Pacilio; Nicola Briganti; Niccolò da Prato; Daniele Bernardi.

SALE OPERATORIE FERME PER GUASTI A CISANELLO IL M5S ANNUNCIA: INTERROGAZIONE ALLA GIUNTA

Desta preoccupazione la notizia legata allo stop delle attività chirurgiche in cinque sale operatorie dell’ospedale Cisanello di Pisa: il Movimento 5 stelle Regione Toscana annuncia un atto ad hoc per andare in fondo alla vicenda.
Il blocco, per quel che viene comunicato dall’Azienda ospedaliero universitaria pisana, sarebbe dovuto a un guasto all’impianto di condizionamento e ricircolo dell’aria a servizio del blocco operatorio del reparto cardio toraco-vascolare. “
È nostro dovere – spiega il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Andrea Quartini – capire bene cosa sia accaduto e mettere in piedi ogni possibile attività in grado di evitare il ripetersi di tali criticità. Per questo motivo presenteremo un’interrogazione alla giunta”.

EX LAVORATORI TMM FIRMANO DAL NOTAIO, OGGI NASCE LA COOPERATIVA

“Siamo felici che oggi vi sia stata la firma dal notaio per la nascita della cooperativa creata da alcuni ex lavoratori Tmm di Pontedera. Apprendiamo con soddisfazione che la Regione ha dato la sua disponibilità a sostenere questa nuova realtà tramite corsi di formazione. È straordinario come questi operai, licenziati dalla Tmm, siano riusciti – anche con l’aiuto dei sindacati – a reagire in modo così volenteroso e a diventare artefici del proprio destino. Alla Regione Toscana, con la nostra mozione approvata ieri in aula consiliare, chiediamo di proseguire nel lavoro di sostegno agli ex lavoratori dell’azienda Tmm di Pontedera e di estenderlo agli ex lavoratori Tmm non rientranti in suddetta cooperativa, prevedendo equivalenti forme di sostegno formativo e non anche a loro. È importante che nessuno resti indietro e che tutti abbiano gli aiuti di cui hanno bisogno in pari misura. Ci auguriamo di vedere la stessa attenzione ed efficacia per tutti i lavoratori di aziende grandi e piccole della  nostra regione”.

AFFARI DI SANGUE #5

La fine del monopolio Kedrion farà risparmiare più di 3 milioni di euro all’anno ai cittadini toscani. Andrea Quartini (M5S): “Presenteremo interrogazione urgente, vogliamo chiarezza sulle assegnazioni passate

“Ci siamo già occupati delle gare multiregionali per l’assegnazione quinquennale del servizio di lavorazione del plasma donato dai cittadini. Tutta l’Italia ha vissuto, dal 98 a oggi, di proroga in proroga, nel monopolio di Kedrion. Dopo il decreto ministeriale del 5 dicembre 2014, la Toscana si è mossa con grave ritardo nel bandire la doverosa gara (a tal proposito, presentammo un’interrogazione mirata) e ha dovuto prorogare la convenzione con Kedrion perché, come ci rispose l’assessore Saccardi il 3 luglio 2017: “nessun altro soggetto era in condizioni di poter garantire l’esecuzione del servizio in oggetto senza alcuna soluzione di continuità”.
La gara è stata finalmente bandita nel novembre del 2017. E la Toscana si è svincolata dal capofila Veneto (a cui si era affidata sin dal 98) per unirsi ad altre regioni (Lazio, Campania e Marche) nel consorzio Planet. Nel frattempo, la gara multiregionale bandita dal capofila Veneto (che prevedeva un rapporto qualità-prezzo 30/70) è stata vinta da un’altra ditta (Csl Behring, con un risparmio stimato di 55 milioni di euro) e, nonostante innumerevoli ricorsi da parte di Kedrion, a marzo 2018 il Consiglio di Stato ha autorizzato la ditta aggiudicataria a iniziare i lavori.
Ora la sorpresa toscana, pubblicata lo scorso 20 luglio da Estar: anche la gara multiregionale toscana, che aveva un rapporto qualità prezzo opposto a quella del Veneto, ovvero 70/30, ha visto nuovamente la vittoria di un’azienda diversa da Kedrion: la Rti Baxter-Baxalta. Società la cui offerta è stata evidentemente giudicata superiore a quella di Kedrion sia in relazione ai contenuti che al prezzo. L’offerta è stata infatti inferiore di 15 milioni di euro, con un risparmio per il consorzio di 42 milioni di euro + Iva. Tradotto: per i cittadini toscani ne deriverà un risparmio annuo di oltre 3 milioni e 300mila euro + Iva (16,5 milioni di euro + Iva nei 5 anni di fornitura) equivalenti, tanto per capirci – e ci si augura che il denaro risparmiato sia in tal senso impiegato, a doppio vantaggio per i cittadini toscani – all’assunzione di almeno 60 medici negli ospedali toscani; niente male considerando il momento storico in cui, per ridurre le ormai chilometriche e vergognose liste di attesa in sanità, e dopo molti tentativi non andati a buon fine in tal senso, la Regione ha scelto di finanziare l’intramoenia perché “non può assumere”.
Vigileremo dunque affinché le risorse risparmiate vengano investite in tal senso, nell’interesse esclusivo dei cittadini. Ma resta una domanda: per quale motivo chi ha scritto il capitolato tecnico ha ritenuto che il fabbisogno toscano di emoderivati (oltre 37 milioni di euro in 5 anni) fosse pressappoco equivalente alla somma dei fabbisogni di Lazio e Campania, laddove i cittadini toscani sono 3,7 milioni contro gli 11,7 milioni delle altre due regioni?”.

FANGHI DI DEPURAZIONE, APPROVATA MOZIONE M5S

Il presidente Giacomo Giannarelli:“È un’emergenza. Occorre un’immediata risposta dalla Regione.” Approvata ieri in consiglio regionale la mozione presentata dal Movimento 5 stelle sui fanghi di depurazione in Toscana.

“La questione è delicata e necessita di un’immediata risposta. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto un impegno da parte dell’ente regionale che dovrà intervenire immediatamente con un provvedimento transitorio finalizzato al superamento dell’attuale stato di emergenza. Il tutto nell’attesa che il ministero di riferimento metta in piedi le misure che riterrà più opportune per tutelare la salute dei cittadini”.

I fanghi di depurazione civile hanno un alto potenziale inquinante e necessitano di trattamenti adeguati. A oggi la totalità degli scarti derivanti dai reflui urbani filtrati va fuori regione – prevalentemente in Lombardia – per lo smaltimento: la Toscana, infatti, non è in grado di trattare i fanghi in un regime sostenibile e a chilometro ridotto. Tutto questo finisce per creare un duplice danno ai cittadini, sia in termini di cura ambientale che di costi in bolletta, oggi stimati attorno ai 20 milioni di euro annui.

Quello della gestione dei fanghi in Toscana è un argomento di rilievo anche per le dimensioni del fenomeno stesso: la nostra regione, infatti, con circa 270mila tonnellate all’anno prodotte incide per quasi il 10 per cento sul totale nazionale.

“È per tutte queste ragioni che occorre fare presto e tirare fuori i toscani da quello che è uno stato di forte criticità”.

CACCIA, DEFINIZIONE AREE VOCATE AL CINGHIALE “ASSESSORATO REMASCHI NEL CAOS PIU’ ASSOLUTO, OCCORRE PRIMA APPROVARE IL PIANO FAUNISTICO”

Dichiarazione della Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Irene Galletti, a margine dell’approvazione in Consiglio regionale della PDD 357 “Revisione delle aree vocate e non vocate alla specie cinghiale in regione Toscana ai sensi della legge regionale 9 febbraio 2016, n. 10”.

“La maggioranza del Partito Democratico approva una delibera che ridefinisce le aree vocate e non vocate al cinghiale senza che vi sia ancora un Piano Faunistico regionale, base legale per qualunque attività di caccia o di gestione in merito. E’ assurdo che in assenza di esso si definiscano le aree. La legge Remaschi stessa all’articolo 3 prevede il piano stralcio, e sentir dire oggi all’Assessore che questa delibera equivarrebbe ad una specie di piano stralcio lascia quantomeno perplessi.”

“E’ la prova che nel Settore caccia ormai navigano a vista, senza alcuna strategia e pianificazione seria. Pensare di mettere aree vocate in prossimità di quelle agricole, magari anche con produzioni pregiate, significa quantomeno non mettere la tutela dell’attività agricola al primo posto tra gli interessi da tutelare. Per noi del Movimento 5 Stelle invece vengono per primi, assieme alla tutela ambientale.”

GRILLO IN TOSCANA, RISPONDIAMO ALLE POLEMICHE SOLLEVATE DAL GOVERNATORE ROSSI

Bene ha fatto il ministro Giulia Grillo a venire in Toscana a sottolineare l’importanza di procedere rapidamente a una produzione adeguata della cannabis terapeutica. Altrettanto bene ha fatto a sottolineare le ormai conclamate criticità di ospedali costruiti in project financing visitando l’ospedale di Prato. Lì la carenza cronica dei posti letto, prevedibile sin dalla nascita di quella struttura, ha generato e continua a generare disagi a tutti gli utenti, basti pensare alla perenne congestione del pronto soccorso.Non a caso, dopo tante sollecitazioni da parte nostra, anche il Partito democratico si è svegliato dal sonno e ha compreso le enormi difficoltà della sanità pratese cercando di correre ai ripari.

Tutto questo è più che sufficiente per rispondere alle solite auto celebrazioni narcisistiche del presidente Rossi: il governatore non ha trovato nulla di meglio da fare che dar vita a una polemica centrata su quella che invece è stata una visita di grande significato. Il ministro Grillo, che non ha bisogno di difensori d’ufficio, ha dimostrato profonda e consapevole attenzione nei confronti del sistema sanitario regionale toscano. Quella stessa attenzione che i piani alti della giunta hanno fatto mancare per anni.