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CONTRO OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE NOI CI SIAMO!

Le istituzioni di ogni livello, i partiti di ogni colore e i cittadini tutti hanno il dovere civico e morale di combattere ogni forma di discriminazione e razzismo. La nostra azione è sempre stata e sempre continuerà a essere fedele ai princìpi della costituzione e ai valori fondanti la Repubblica nata dalla Resistenza al nazifascismo.

DEPOSITATA NUOVA INTERROGAZIONE UE SULLA CHIUSURA DEGLI STABILIMENTI DELLA BEKAERT

“In seguito alla risposta data dalla Commissione Europea alla mia interrogazione sulla decisione della multinazionale belga Bekaert di chiudere lo stabilimento di Figline e Incisa Valdarno, stanno emergendo nelle ultime settimane ulteriori dettagli circa le intenzioni di delocalizzare non solo in Romania ma anche in Repubblica Ceca” lo dichiarano Laura Agea, capodelegazione M5S all’Europarlamento, Fabio Massimo Castaldo e Dario Tamburrano, eurodeputati M5S, Irene Galletti, Consigliere regionale Toscana, Tommaso Pierazzi, consigliere comunale M5S di San Giovanni Val D’Arno, Yana Ehm e Gloria Vizzini, Deputata M5S alla Camera dei Deputati,  Lorenzo Naimi, Consigliere comunale Figline e Incisa Val D’Arno e Roberto Grandis, consigliere Comunale Reggello.

“Grazie alla grande collaborazione a tutti i livelli istituzionali è emerso come il piano di
trasferimenti sia ben più ampio e strutturato di quanto prospettato, ulteriore affronto nei confronti dei sindacati, delle Istituzioni e soprattutto dei 318 operai e delle loro famiglie che, da un momento all’altro, rischiano di perdere il proprio lavoro”.

“Nella sua risposta la Commissaria Marianne Thyssen ha dovuto ammettere la gravità degli effetti della ristrutturazione industriale in atto, ribadendo l’importanza di attenersi alle buone pratiche in materia di gestione socialmente responsabile di questo tipo di ristrutturazioni e ricordando l’obbligo per i datori di lavoro di consultare i rappresentanti dei lavoratori su come attenuare le conseguenze dei licenziamenti collettivi” spiega l’eurodeputata umbra.

SCANDALO NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA TOSCANI, CHI NON HA VIGILATO È COMPLICE

La vicenda dei centri di accoglienza per i richiedenti asilo è emblematica ed emerge in tutta la sua gravità anche nella regione Toscana.
“Lo diciamo da sempre: niente – spiega il consigliere regionale del M5S, Andrea Quartini – può essere più nauseante che lucrare sul dolore e sul disagio delle persone. Approfittare delle fragilità umane e abusarne è insopportabile”.
Il modello di accoglienza diffusa mostra, da tempo, drammatiche lacune. L’ultima notizia, l’arresto di due sospetti “prenditori” dei centri di Lastra a Signa, che pare coinvolgere, peraltro, il consorzio Co&so, lascia davvero indignati.
“Abbiamo emesso molti atti che chiedevano conto della gestione dei Cas e degli Sprar toscani. Un’interrogazione – prosegue Quartini – riguardava proprio l’appalto da 6,6 milioni di euro degli Sprar del Fiorentino vinto da Co&so con un iter cucito su misura in cui il consorzio era l’unica realtà partecipante con i requisiti richiesti. Appalto aggiudicato con un’offerta al ribasso scandalosa di un centesimo in meno per ogni categoria di soggetto da accogliere.
Facemmo anche un sopralluogo nei Cas Multicons, altra vicenda salita agli onori delle cronache nazionali”.
Oggi scoppia un altro caso di sospetta gravissima mala gestione dei richiedenti asilo in Toscana.
“Ci pare lecito pensare – sottolinea l’esponente del M5S – che anche nella nostra regione il sistema dell’accoglienza faccia acqua da tutte le parti e che sia altrettanto lecito denunciare il sospetto di collusioni – se coscienti o meno lo stabilirà la magistratura – tra potere politico e appalti”.
Un modus operandi che, purtroppo, fa ipotizzare che non vi siano differenze qualitative tra gli alfaniani Cara ed il tanto decantato quanto deficitario e oscuro modello toscano.
“Non fa piacere dover fare i conti con queste notizie, ma ci pare il minimo sindacale denunciare l’incuria totale di chi dovrebbe predisporre controlli e vigilare, almeno sul rispetto della dignità umana. Chi non lo ha fatto – conclude Quartini – è moralmente complice di chi ha lucrato e di chi sta lucrando sul dolore e la disperazione di soggetti fragili. E questo è intollerabile. Chiederemo di nuovo conto alle amministrazioni pubbliche, a partire dalla Regione, di riferire immediatamente”.

SECONDO VOI COME SI MANGIA NEI NOSTRI OSPEDALI?

La qualità del cibo servito nei nostri ospedali è pessima. Non lo dice il Movimento 5 stelle, lo dicono i cittadini. Eppure, l’importanza di una corretta e buona alimentazione dovrebbe essere chiara a tutti. Temperatura del cibo, servizio, orario di somministrazione, sapore, porzioni, igiene: in una struttura sanitaria ogni fattore è rilevante per la salute del paziente. Eppure l’impressione è che su questo punto non vi sia un supporto adeguato.

La sottovalutazione aziendale dell’importanza dell’alimentazione unita alla scarsa conoscenza della funzione che il cibo ospedaliero ha rispetto a quello consumato a casa o in locali esterni è una condizione intollerabile. Per questo ci siamo attivati presentando un’interrogazione a risposta orale alla giunta.

Vogliamo sapere se nella nostra regione esiste un sistema di linee guida globale ed evoluto che mira a rispettare certi requisiti cardine della buona pratica medica e assistenziale, laddove la qualità del cibo e il suo costo siano solo una parte del sistema alimentare composto da molti altri fattori: coinvolgimento del medico e di un dietologo nella preparazione di una scheda alimentare personalizzata e adeguata alla patologia, acquisizione di alimenti in base a tali indicazioni e consegna del cibo in tempi e modi adeguati.

Un modus operandi che dovrebbe prevedere anche un idoneo monitoraggio del mancato consumo di cibo. Domando alla giunta se vi sia sufficiente personale formato e disponibile nell’alimentare correttamente i pazienti con problemi fisici o psicologici, così come vorrei avere chiara l’eventuale esistenza di uno studio comparativo che punti a verificare l’effetto di una catena del cibo ideale paragonata alla pratica invece oggi in vigore”.

SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE, IL PD HA LA FACCIA COME IL BRONZO

È davvero encomiabile l’attenzione che la maggioranza riversa sul territorio con l’odierno annuncio dell’avvio di una scrupolosa messa sotto monitoraggio di tutti i ponti e tutte le infrastrutture in cemento armato. Peccato che come gruppo consiliare del Movimento 5 stelle avessimo chiesto da tempo il controllo di viadotti, ponti, strade.

Lo avevamo fatto con un’apposita mozione, discussa in aula il 12 aprile del 2017 e bocciata con i voti del Pd. Lo stesso Partito democratico che sino a ieri ha avallato scelte e privatizzazioni a dir poco discutibili e che oggi veste i panni del buon padre di famiglia, attento allo stato delle infrastrutture e alla sicurezza dei cittadini. Il Movimento, a differenza degli altri partiti, è sempre stato in prima fila nel garantire l’incolumità e il benessere delle persone.

L’atto presentato dal nostro gruppo poneva l’accento proprio sulla necessità di un’indagine puntuale e accurata, così da predisporre una mappa in cui fossero chiare carenze infrastrutturali e interventi manutentivi ordinari e straordinari da realizzare. Una volta terminata l’indagine conoscitiva sulla viabilità sarebbe poi stato necessario – e lo avevamo messo nero su bianco nella mozione – dar vita ad un crono programma per la messa in sicurezza. Tutto questo, nell’aprile del 2017, per il Pd non andava bene. Nell’agosto 2018, all’indomani della tragedia di Genova, invece, ci si rimbocca le maniche senza batter ciglio. Come se nulla fosse, senza neppure sentire la necessità di dire che forse, al tempo, qualcosa si era sbagliato e che quell’atto presentato dal Movimento doveva essere sostenuto. Insomma, hanno la faccia come il bronzo.

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SIENA, AREZZO, GROSSETO: LA GESTIONE DEI RIFIUTI È UN DISASTRO

Il 31 agosto è in programma la riunione del Cda di Sei Toscana per l’approvazione del nuovo piano industriale. A ridosso di quest’importante appuntamento ci troviamo dinanzi a uno scenario tutt’altro che rassicurante.

Tariffe salate, servizio pessimo. “Il gestore – spiega il consigliere regionale del M5S, Giacomo Giannarelli – ha un contratto fino al 2034, con un appalto da circa 3,5 miliardi di euro, scarica ogni costo facendo lievitare le tariffe imposte ai cittadini, opera in condizioni di monopolio e non deve affrontare alcun rischio d’impresa. Eppure Sei è riuscita a maturare un disavanzo di circa 4,5 milioni. Ci domandiamo come sia possibile e vorremmo che i vertici della società spiegassero questo disastro ai cittadini”.
Anche sulla linea da seguire nelle scelte aziendali qualcosa non quadra. Il M5S chiede al gestore che ha in carico il servizio integrato dei rifiuti nelle province di Siena, Arezzo e Grosseto un cambio di direzione rispetto al percorso intrapreso.

Scelte inopportune. “Le parole dell’Ad Marco Mairaghi riguardo la necessità di puntare sui cassonetti cosiddetti intelligenti a discapito di un investimento sulla raccolta dei rifiuti porta a porta – prosegue Giannarelli – ci hanno lasciati basiti: non solo si tratta di un errore madornale, così come ampiamente dimostrato dai numeri legati a costi e risultati, ma non è neppure lontanamente nelle competenze del gestore che dovrebbe limitarsi a svolgere il proprio compito senza interferire su scelte che invece sono di completo appannaggio delle istituzioni e degli organi preposti. Sindaci sino a oggi troppo silenti. Stessa linea adottata da Ato, realtà che avrebbe dovuto sin da subito rivendicare il proprio ruolo di ente regolatore e controllore del servizio. In compenso, nel corso degli anni, sono stati sempre bene attivi i partiti, con manovre sotto traccia e politici passati di poltrona in poltrona, personaggi riciclati in un sistema che non si è curato di un servizio che diveniva sempre più costoso e inefficiente”.

Nodo lavoratori. Resta inoltre aperto il fronte a tutela dei lavoratori.
“La politica contrattuale del gestore dei rifiuti fatta di blocchi, licenziamenti e concrete possibilità di dover subire variazioni di stipendio al ribasso – sottolinea il deputato del M5S, Luca Migliorino – è contraria ai principi di buonsenso imposti dal decreto Dignità. Atto che è stato strumentalizzato da chi aveva la sola intenzione di penalizzare i lavoratori scaricando la responsabilità dell’accaduto sul governo. Un modo di fare che mortifica la vita di centinaia di famiglie e che non può più essere tollerato”. Inoltre, il ventilato passaggio di alcuni lavoratori sotto la gestione delle coop sociali ha in sé ampi limiti oggettivi. “Le attività che possono essere svolte dalle coop – spiega l’avvocato Donella Bonciani – sono molte. Tuttavia, l’oggetto di un’eventuale convenzione sembra non poter essere costituito dall’esecuzione di lavori pubblici, né dalla gestione di servizi pubblici locali di rilevanza economica. Così come indicato dalla delibera 32 dell’Autorità nazionale anticorruzione”.

La proposta. La soluzione al caos rifiuti c’è. E il Movimento 5 stelle lo dice da anni: “Occorre – conclude Giannarelli – dar vita a un nuovo piano regionale che superi gli interessi dei proprietari d’inceneritori e discariche, attribuendo ai comuni solo le funzioni di raccolta e spazzamento con un controllo diretto dei cittadini”.

Diretta Conferenza Stampa

LUNIGIANA DIMENTICATA, 7 ANNI SONO TROPPI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA SP67

Giacomo Giannarelli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e Vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, era oggi in Lunigiana per verificare lo stato di degrado della strada provinciale SP67 nel tratto che collega il capoluogo di comune Bagnone con la frazione di Corlaga.

“A quasi sette anni di distanza dall’alluvione che devastò la Lunigiana, il territorio porta ancora le cicatrici di quel drammatico evento. In diverse zone del Comune di Bagnone continuano ad insistere diverse frane che causano disagio ai residenti e pericolo per la circolazione degli autoveicoli; una situazione che potrebbe essere facilmente superata grazie ai 200 mila euro stanziati in seguito ad un accordo Stato-Regione del 2017.”

“Pare che queste opere di messa in sicurezza siano imminenti, come precisato dal sindaco di Bagnone provvidenzialmente incontrato durante il sopralluogo, tuttavia non viene meno lo scopo della nostra visita ovvero la verifica dello stato dei lavori ed il sollecito ad un rapido intervento risolutivo.”

La vera grande opera utile di cui ha bisogno la nostra regione è la messa in sicurezza del territorio e il risanamento delle infrastrutture esistenti, a partire anche dai piccoli, ma necessari, interventi di ripristino delle strade provinciali, come in questo caso.”

DELEGAZIONE DI PARLAMENTARI NORVEGESI IN CONSIGLIO REGIONALE PER INCONTRARE IL M5S

È stata ricevuta oggi in Consiglio regionale una delegazione di trentatre parlamentari norvegesi guidata da Marit Arnstad, Ministro dei trasporti tra il 2012 e il 2013, e Trygve Slagsvold Vedum leader del Partito di Centro (Senterpartiet, SP). Lo scopo dei parlamentari era quello di approfondire la conoscenza sulle origini del Movimento 5 Stelle e sul funzionamento della piattaforma Rousseau, nonché confrontarsi su temi di interesse comune quali: la democrazia diretta, il concetto di legalità, la lotta ai privilegi e la tutela dell’ambiente. Con l’occasione i consiglieri del Movimento 5 Stelle, per conto del Consiglio Regionale, hanno conferito al capo delegazione norvegese l’onorificenza del Pegaso.

“Italia e Norvegia hanno buoni rapporti commerciali e posizioni spesso convergenti sulla maggior parte delle principali questioni internazionali – spiegano i Consiglieri pentastellati – sui diritti umani, sulla lotta alla povertà, sul disarmo e sulla non proliferazione nucleare. Questi grandi temi, le grandi sfide del mondo contemporaneo, richiedono un approccio post ideologico, molto scientifico, molto umano, democratico e sicuramente non parziale ma un approccio olistico che consideri il tutto. Questo è il vero punto che accomuna la visione del vostro gruppo politico e in generale della Norvegia  con la visione del Movimento 5 Stelle.”

“Il Movimento 5 Stelle è un movimento; non è né di centro, né di sinistra e neppure di destra – proseguono i Cinque Stelle – spesso amiamo definirci oltre, oltre le ideologie, oltre gli slogan, siamo per la democrazia diretta e partecipata, e per guidare la transizione da un economia fondata sul petrolio e sulle fonti fossili ad un economia circolare, al 100% rinnovabile, che migliora la qualità della vita dei propri cittadini. Pensiamo che la nostra unica possibilità come Europa ma sopratutto come Italia sia legata alla valorizzazione delle nostre competenze sostenibili, quali: arte, pensiero, cultura, storia che, così come è stato nel rinascimento, possono essere da supporto ad una nuova ripresa del nostro paese.”

“Per far ciò, bisogna dare libertà alle forze creative e liberare l’individuo dall’assillo dello stipendio come mezzo di sostentamento – incalzano i consiglieri – per esempio introducendo un reddito di base garantito, perché un sistema produttivo che spinge tutti i giovani a studiare solo finanza, ingegneria ed altri mestieri utili ci porta in quell’imbuto competitivo dove altri paese emergenti ancora più competitivi di noi ci schiacceranno. E la Norvegia in tutto questo rappresenta un faro.

“Grazie a Beppe Grillo, nostro fondatore, abbiamo conosciuto il coraggio delle vostre scelte. Spesso sul blog “beppegrillo.it” si parla di voi e delle vostre iniziative. Della scelta di abbandonare il carbone al 2030, di vietare la circolazione delle auto Diesel, di investire sulle navi elettriche e in generale sulla mobilità elettrica e sostenibile, di coprire il fabbisogno elettrico al 100% da fonte rinnovabile. La scelta di affrontare la sfida dei cambiamenti climatici per migliorare la qualità della vita delle generazioni presenti e future. La scelta di investire nel welfare, in sanità e istruzione gratuita fino al livello universitario, la scelta di ridurre l’orario di lavoro.”

“Per tutto questo vi ringraziamo. Quando la TOSCANA avrà un governo a 5 stelle questa regione diventerà un po’ più norvegese e sarà, ancora di più, il miglior posto dove vivere e dove investire”.

IL MINISTRO DI MAIO INCONTRA GLI OPERAI DELLA BEKAERT – La nota del M5S Toscana

Da tempo il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle Toscana è impegnato su più fronti in difesa del lavoro e dei lavoratori. Un’azione costante mirata a risolvere i problemi di migliaia di famiglie che ogni anno si ritrovano ad affrontare crisi drammatiche.
“Il caso degli operai della Bekaert di Figline Valdarno – spiega il presidente del gruppo M5S Toscana, Giacomo Giannarelli – è un simbolo. Il simbolo di quello che è stato sino a oggi e di quel che, grazie al decreto voluto dal ministro Luigi Di Maio, non sarà più. L’iniziativa del governo ha infatti messo la parola fine alla scellerata politica portata avanti da aziende che assorbono incentivi statali, fanno utili e decidono comunque di chiudere e delocalizzare per una mera logica di profitto”.
Il ministro ha garantito il massimo impegno nella selezione d’investitori affidabili che siano in grado di dar vita alla reindustrializzazione del sito produttivo. Così come resta aperta l’ipotesi della cassa integrazione.
“Ai lavoratori della Bekaert – conclude Giannarelli – assicureremo, in futuro così come avvenuto sino a oggi, il pieno sostegno di tutto il Movimento 5 stelle affinché possa essere trovata una soluzione che rispecchi princìpi di dignità, diritto al lavoro e correttezza tra le parti”.

BANDI PERIFERIE, FACCIAMO CHIAREZZA

Riguardo al decreto Milleproroghe legato ai bandi sulle periferie vi è molta confusione e cattiva fede. Anche in Toscana è forte il caos ed è bene fare chiarezza.
L’iniziativa del precedente governo, quella che era stata rivenduta come una pioggia di denari per i sobborghi delle nostre città, è stata bocciata dalla sentenza 74/2018 della Consulta che ha sancito l’illegittimità costituzionale dell’atto tanto pubblicizzato dal Pd.
Il governo Conte ha dato attuazione alla sentenza della Corte costituzionale e deciso, al tempo stesso, di avviare un percorso che fosse in grado di offrire un contributo reale ai territori.
Grazie all’emendamento _ tra l’altro approvato all’unanimità, dunque anche con i voti del Pd e dello stesso Renzi che in queste ore tanta polvere sollevano _ sono stati allentati i vincoli che non consentivano d’investire gli avanzi di amministrazione: tutti i sindaci dei comuni virtuosi avranno quindi la possibilità d’individuare priorità ed espandere la spesa a beneficio del territorio.
Anche in Toscana saranno dunque molte le realtà che potranno gestire al meglio le proprie risorse senza più essere imbrigliate da lacci e lacciuoli frutto di una politica degli annunci. Parliamo di un miliardo di euro a livello nazionale dilazionato nei prossimi quattro anni: soldi che andranno a migliorare nel concreto la vita dei cittadini.
Nell’iniziativa dell’attuale governo è anche garantito l’immediato finanziamento per i primi 24 progetti. Dunque anche nella nostra regione vi saranno alcune idee premiate.
Per gli altri municipi inizialmente coinvolti, vista la sentenza della Consulta, è necessario verificare quali idee hanno una concreta funzione di rilancio delle periferie. Ed è fondamentale distinguere tra i comuni in cui si sono avviati progetti già esecutivi e su cui si è già investito per far ripartire i sobborghi e quelli dove, invece, si vuole utilizzare questi fondi per progetti di facciata.
Le spese progettuali già sostenute verranno rimborsate. E soprattutto nessuno sarà più illuso con progetti tanto reclamizzati quanto illegittimi e privi di buona parte delle coperture come invece accaduto con i bandi periferie.

Il gruppo consiliare M5S Toscana