Italia Viva ormai, anche in Toscana, è in rotta con il centrosinistra ed è sempre più vicina alle posizioni di Matteo Salvini e di Fratelli d’Italia. Oggi un consigliere regionale del partito di Renzi ha infatti deciso di sposare il modello di sicurezza urbana adottato a Cascina e ha provato a estenderlo a tutta la regione, fortunatamente senza riuscirci.
Un modello fallimentare, fatto di viglantes privati chiamati ad affiancare la polizia municipale.
E’ il segno di una deriva protoleghista che sta creando non poche frizioni all’interno dell’alleanza che sostiene il candidato governatore del Pd, Eugenio Giani. Mi auguro che questo seme piantato da Renzi non contamini irrimediabilmente il centrosinistra toscano”.

Così Irene Galletti, candidata governatore della Toscana per il Movimento 5 stelle commenta lo scontro tra Pd e Italia Viva andato in scena oggi in Consiglio regionale nel corso della discussione sulla uova legge sulla sicurezza urbana.

“E’ un peccato che si sia arrivati a discutere di una norma così importante solo a fine legislatura – aggiunge Galletti –. Come movimento abbiamo scelto di astenerci perché ci sono alcuni passaggi poco chiari come quello relativo alla sicurezza partecipata che andrà declinato meglio in sede di discussione sul regolamento. Ma una cosa è certa: per noi la sicurezza urbana deve essere gestita dal pubblico e non può essere privatizzata, come vorrebbero fare i Consiglieri di Italia Viva e del centrodestra. Là dove ci sono carenze di organico, la Regione può e deve intervenire a supporto dei Comuni, ma certo non si può pensare di ricorrere ai vigilantes o alle ronde, fosse anche per una questione di sicurezza partecipata. Sarebbe una resa da parte delle istituzioni”.