Il Movimento 5 Stelle deposita un’interrogazione urgente sul caso Federsanità-Toscana (federazione regionale di Federsanità-ANCI). L’organizzazione avrebbe preso in carico, a pagamento, la riorganizzazione degli ambiti territoriali per zone distretto, già lamentata da numerosi sindaci e contestata dal M5s. Nel “Rapporto per il supporto alla programmazione territoriale – Val di Cornia/Bassa Valdicecina”, approvato dalla Società della Salute (SdS) Bassa Val di Cecina, è citato il costo di 35mila euro sul progetto di zonizzazione. La riforma PD ne prevede 26, per una spesa totale potenziale di 910mila euro.

“Parliamo di una gestione quantomeno maldestra del denaro pubblico. Entro marzo le conferenze dei Sindaci dovevano avanzare proposte sulle Zone Distretto e non l’hanno fatto. La Giunta regionale doveva predisporre uno studio apposito sugli accorpamenti entro giugno e ancora non l’ha fatto. Poi scopriamo che Federsanità prima ha stilato una relazione intitolata “Processo di zonizzazione – Viaggio per la Toscana”, con autorizzazione della Giunta Rossi, e poi ha presentato a marzo un rapporto contenente proprio la proposta di riorganizzazione che serviva. Secondo il Rapporto per Val di Cornia/Bassa Val di Cecina questa consulenza costerebbe alle casse pubbliche 35mila euro. Moltiplicati per le 26 zone distretto previste dalla riforma Rossi-Saccardi fanno 910mila euro di commessa potenziale per Federsanità. Quasi un milione di euro per un’analisi che la Regione poteva tranquillamente curare in autonomia tramite ARS o il Management e Sanità del Sant’Anna. Se proprio non si fidava di tutto il personale ASL pagato dai cittadini proprio per fare questo tipo di studi”.

“Il conflitto di interessi è evidente: Federsanità è presieduta da Enrico Desideri, attuale Direttore Generale Azienda USL Area Vasta Sud – Est, suo vice è Edoardo Majno, Direttore della programmazione di area vasta Nord.Ovest e prima Direttore Generale AUSL 4 di Prato. E parliamo di persone che dal 2005 conoscevano la legge regionale 40, dove si citano proprio le aree vaste. Mai fatto uno studio in materia, pagato con la retribuzione ordinaria? Ma a prescindere la sanità toscana pubblica, pur avendo tutte le competenze per pianificare i servizi sanitari previsti dalla riforma PD, perché sente il bisogno di affidarsi ad un soggetto esterno come Federsanità?”.

“La giunta ci dovrà rispondere martedì. A parte il possibile spreco di denaro pubblico, chi sta pianificando quelle ipotesi di accorpamento territoriale che alcuni Sindaci contestano inascoltati? Pensiamo solo all’accorpamento critico tra Valtiberina e Casentino, con operatori che di fatto devono gestire due valli. I Sindaci toscani, nelle Conferenze, dovevano concertare insieme una soluzione. Oggi scopriamo che la si sta delegando a un’organizzazione esterna presieduta da nominati dalla Giunta Rossi”.
Andrea Quartini

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