“Purtroppo questa Commissione di Inchiesta ha in gran parte mancato i propri obiettivi, e questo a causa di un comportamento quantomeno poco rispettoso del lavoro dei commissari da parte di questa Giunta regionale.” Lo ha detto Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, in occasione della conferenza stampa per la presentazione della Relazione finale delle opposizioni relativa alla Commissione di Inchiesta su infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata in Toscana.”

“In questi mesi – evidenzia Galletti – abbiamo cercato di individuare quali fossero le falle all’interno del sistema di prevenzione della corruzione e delle infiltrazioni da parte delle organizzazioni malavitose, in tutto quello che riguardava l’attività della Regione Toscana e quelle degli enti collegati. Ma di fatto, ad ogni proposta avanzata in Commissione e che richiedeva uno sforzo collegiale di cui tutti abbiamo cercato di farci carico, rispondeva a stretto giro la Giunta con provvedimenti improvvisi, restituendo la sensazione di voler anticipare il lavoro della Commissione. E questo in più occasioni con proposte simili a quelle provenienti dalle nostre sedute, tra l’altro secretate.”

“Questo naturalmente ha portato alla scrittura finale di due distinti documenti: da un lato quello della maggioranza, che per i contenuti – osserva la cinquestelle – sembra riferirsi ad una storia diversa rispetto a quella raccontata in Commissione; dall’altro quello delle opposizioni, che con uno sforzo condiviso nel cercare di citare puntualmente gli accadimenti – e tenendosi il più lontano possibile dalla vicenda giudiziaria e dalle persone coinvolte – è stato scritto con la volontà di portare alla luce i meccanismi che facilitano il lavoro alle mafie, indicando al contempo le azioni ritenute utili per contrastarle.”

“Uno degli aspetti che personalmente ho tenuto a sottolineare – precisa la Capogruppo M5S – e che è stato sollevato anche dalle associazioni per la legalità e dagli stessi addetti ai lavori, è la necessità di rafforzare Arpat. Nel corso degli anni l’ente ha visto diminuire sempre più il numero dei propri dipendenti, dei fondi a disposizione e delle strutture assegnate. Questa sottovalutazione dello stato di salute dell’Agenzia, che ha portato al crollo dei controlli ambientali negli ultimi 5 anni, è stato probabilmente uno degli errori più gravi compiuti dalla Regione Toscana nell’ultimo decennio.”

“Le nostre istanze – ricorda Galletti – sono state accolte, e solo in parte, dopo quasi un anno da quegli accadimenti. C’era la possibilità di intervenire con largo anticipo e ben prima dello scoppio dello scandalo Keu, se ci fosse stata maggior collaborazione.

Ci auguriamo – conclude – che con lo scandalo Keu la Giunta regionale abbia imparato la lezione e intervenga urgentemente per fornire ad Arpat le risorse umane e strumentali, nonché una maggior autonomia nello svolgimento delle proprie attività, necessarie per vigilare sulle opere del PNRR e proteggerle dagli appetiti delle mafie.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.