Abbiamo portato in Consiglio regionale il caso di Valerio Dainelli raccontato oggi da Il Tirreno. Il giovane livornese, iscritto all’Università di Pisa, non ha potuto presentare la domanda per ottenere borsa di studio e mensa gratuita dall’Azienda regionale DSU perché i termini scadevano il 15 settembre, quattro giorni dopo la terribile alluvione che ha devastato la sua casa. Da venti giorni Valerio Dainelli vive con la famiglia in un alloggio d’emergenza messo a disposizione dal Comune di Livorno. Di tutto certo poteva aver bisogno tranne che del nonsenso di vedersi rifiutata la domanda perché i termini erano scaduti e la richiesta doveva arrivare on.line. Crediamo si sia chiesto “con quale pc connesso la facevo la domanda mentre spalavo il fango da casa?”.

La gestione commissariale regionale – guidata da Enrico Rossi – ha commesso un errore, possibile in questi casi, da risolvere quanto prima. Per questo stamattina abbiamo presentato una mozione, al voto nel prossimo Consiglio, che impegna la giunta a deliberare quanto prima la riapertura del bando per borsa di studio e mensa gratuita dell’Azienda regionale DSU, indicando come requisito d’accesso l’essere cittadini colpiti dall’evento alluvionale del 9 e 10 settembre scorso o aver prestato aiuto volontario alle comunità colpite nei giorni successivi a questo.

Crediamo opportuno che la riapertura del bando arrivi dopo il 15 ottobre, data limite entro la quale i cittadini vittime dell’alluvione potranno dichiarare i danni subìti.

Ci auguriamo che il Consiglio regionale approvi l’atto all’unanimità. Ringraziamo Valerio Dainelli per aver raccontato la sua piccola odissea burocratica e il Tirreno per averla pubblicata. Siamo certi che non si tratti di un caso isolato e che le istituzioni possano recuperare la fiducia dei cittadini evitando situazioni come queste o, nel peggiore dei casi, risolvendole con massima tempestività.

GABRIELE BIANCHI

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