Blog Pagina 101

MANOVRA IN CONSIGLIO REGIONALE, MANCANO MISURE DI VERO SOSTEGNO ALLE IMPRESE

Conferenza stampa Quorum zero

“La Toscana resta ancorata alla nostalgia di un passato che non esiste più e scommette tutto su di un modello di sviluppo pachidermico. Una linea che ci ha portati, in un decennio, ad avere oltre 160mila poveri. Mancano misure di vero sostegno alle imprese, così come è assente ogni forma di rinnovamento, prospettiva, ricerca. Il governo nazionale ha tracciato una nuova strategia che guarda al futuro. La maggioranza che regge la Regione ha invece deciso di lasciare i toscani nell’ombra di politiche figlie dell’austerità”.

PIÙ SICUREZZA E TUTELE PER I LAVORATORI DEL TPL

“Salvaguardare incolumità lavoratori e passeggeri”

“La situazione non è più sostenibile. Occorre un radicale cambiamento nelle politiche associate ai lavoratori del trasporto pubblico locale su gomma”. Così in una nota il presidente del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, Giacomo Giannarelli, interviene a margine dei continui disagi segnalati nelle zone tra Pisa e Massa Carrara.

“Molti, troppi sono i casi che evidenziano la mancanza di sicurezza: dipendenti del Tpl toscano si sono rivolti a noi denunciando tentativi di aggressione. Senza considerare lo stato dei mezzi: Spesso ritenuti pericolosi da chi deve manovrarli”.

Il Movimento 5 stelle richiede siano implementati i controlli al parco macchine, così come “è evidente la necessità di dar vita a tutta una serie di accorgimenti che mirino alla salvaguardia dell’incolumità di autisti, personale viaggiante e passeggeri”.

Intanto questo pomeriggio a palazzo Panciatichi il presidente del gruppo M5S Giacomo Giannarelli ha incontrato i rappresentanti del sindacato Slm Fast Confsa Ataf. Seguiranno altri incontri con rappresentanti di sigle sindacali e lavoratori dell’area Toscana.

QUALITÀ DELLA VITA, FIRENZE CROLLA

Tonfo di Firenze nella classifica della Qualità della vita stilata dal Sole24Ore. Secondo l’indagine pubblicata dal più autorevole quotidiano economico italiano l’area di Firenze perde ben dieci posizioni rispetto allo scorso anno. “Ogni numero – spiegano i consiglieri regionali del M5S Giacomo Giannarelli, Andrea Quartini, Gabriele Bianchi, Irene Galletti e il consigliere comunale di Firenze Arianna Xekalos – va preso con le giuste cautele e tutto è interpretabile, ma il dato di fatto resta: Firenze e le sue periferie soffrono una evidente e preoccupante retromarcia nella qualità della vita. Questo, a nostro avviso, non può che essere figlio di scelte amministrative sbagliate. I fiorentini meritano scelte di ampio respiro. Decisioni dettate dal buonsenso e dalla capacità amministrativa d’interpretare i bisogni della gente e dare risposte puntuali. Per fortuna – concludono – tra pochi mesi si vota”.

UNA CERTEZZA: SULLA QUESTIONE AEROPORTI IL MOVIMENTO 5 STELLE NON SI FARÀ INTIMIDIRE

Il presidente del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle in Regione Toscana, Giacomo Giannarelli, interviene sul caso Peretola

“Dopo il clamore suscitato dalle scomposte reazioni di molti attori della scena regionale _ politici e non _ ritengo doverose alcune precisazioni. Toscana aeroporti sta gestendo al meglio le proprie competenze e non è mai stata in alcun modo accusata di nulla. Il procedimento autorizzativo relativo all’aeroporto di Peretola è in fase avanzata: dopo i due pareri positivi espressi dai precedenti governi a guida Renzi e Gentiloni adesso l’attesa è tutta sull’esito dell’analisi costi-benefici seguita, in primis, dal ministero guidato da Danilo Toninelli. La conferenza stampa terminata nell’occhio del ciclone è stata indetta conseguentemente alle allarmanti parole del sindaco di Firenze Dario Nardella che ha ricordato come ogni anno vengano cancellati circa mille voli a causa della nebbia. Credo sulla faccenda debbano parlare i tecnici. Ed è quel che abbiamo voluto fare davanti alla stampa. La posizione politica del Movimento 5 stelle Toscana, che non teme intimidazioni di alcun tipo, è sempre la stessa: sì al potenziamento dello scalo di Pisa e al suo collegamento veloce con il city airport di Firenze. Trovo assurdo e indegno il killeraggio mediatico cui sono stato sottoposto. Una cosa è certa. E cioè che noi continueremo a lavorare nell’interesse del nostro unico punto di riferimento: i cittadini”.

CAOS PARCHEGGI A CISANELLO, ADESSO VOGLIAMO RISPOSTE

Presso l’Ospedale Santa Chiara di Pisa i dipendenti lavoratori, inclusi studenti, specializzandi o altro, per parcheggiare sono costretti a pagare un abbonamento mensile di convenzionato di circa 26 euro. Si tratta di una situazione transitoria, auspicabilmente risolvibile con il trasferimento del Santa Chiara a Cisanello, anche se non si sa quando, visto la crisi finanziaria di Inso

Il problema maggiore rimane quello degli stalli auto a Cisanello. Il piano parcheggi a regime ne prevede solo 4mila, a fronte di 14mila lavoratori, a cui si sommano altrettante migliaia di utenti quotidiani. Di questi 4mila e 400 stalli non è chiaro quanti siano gratuiti e quanti (gratuiti e non) siano ad uso anche degli utenti del presidio sanitario. La situazione collocamento parcheggi a Cisanello, al di là del loro numero, è un’altra questione da affrontare. Questi sono a una distanza di circa un chilometro in linea d’aria dall’ala estrema dell’ospedale. Questo tragitto costringe il personale sanitario che si reca al lavoro a perdere ogni giorno, tra il traffico interno e la cadenza delle navette, dai 30 ai 40 minuti a viaggio.

Il piano B che molti lavoratori escogitano è quello di parcheggiare nella zona di via Bargagna, oppure nella zona dei condomini di via Mezzana e via Pera “creando tensioni con i residenti. Inoltre, pur parcheggiando in quelle zone, i lavoratori sono costretti ad aggirare gran parte del perimetro del presidio alla ricerca dell’unico varco pedonale autorizzato. Tutta questa centralizzazione degli accessi non produce maggiore sicurezza perché il varco del parcheggio a pagamento C1 e C2 rimane aperto anche in orario notturno, mettendo a rischio il personale che rimane di guardia attiva.

Infine c’è la situazione delle lavoratrici Dussmann, costrette ad andare a piedi, anche in orario notturno, fino ad un container-spogliatoio collocato vicino Ponte alle Bocchette, “senza che sia stata creata ancora la corsa notturna delle navette, esponendole così al freddo stagionale e ad un reale rischio per la loro sicurezza.

AMBITI TURISTICI, CCIAA SIA CAPOFILA

Diversi Ato ancora senza guida. Fondi e attività di promozione ancora bloccati.

Nel dibattito in Commissione Costa interviene Irene Galletti, consigliera regionale M5S, riguardo la gestione della promozione turistica nell’ottica del nuovo brand Costa Toscana.

“Come previsto in molti ambiti non si riesce a raggiungere l’accordo per individuare il comune capofila: è il caso di Pisa e la Versilia. La soluzione di puntare _ e, se necessario, imporre un soggetto terzo _ è l’ipotesi migliore. In particolare se tale soggetto ha in sé tutte le competenze e la conoscenza delle realtà economiche territoriali. Per questo ripropongo con più forza le Camere di Commercio come realtà capofila laddove non si riesce a individuarne uno”.

Durante la seduta della commissione è stato evidenziato come siano 2,5 milioni gli euro stanziati per l’avvio degli ambiti. Soldi a oggi bloccati. Galletti valuta positivamente che “Ci sia stato uno stop all’accorpamento tra le Camere di Pisa, Lucca e Massa Carrara. La legge voluta da Renzi è stata dannosa per questi enti: ha imposto il dimezzamento delle risorse a loro disposizione e l’accorpamento, nonostante non abbiano mai gravato sulla finanza in quanto enti autonomi”.

Il prezzo è stato lo sradicamento dai territori e minori interventi a favore delle imprese. Una scelta giunta “proprio in un momento storico in cui ne hanno grande bisogno. La Cciaa di Pisa è tra le più  apprezzate in ambito regionale, ma sono sicura che anche le altre saprebbero assumere questo ruolo di coordinamento a beneficio dei comuni. Municipi che troverebbero in esse tutto l’expertise necessario. Da parte loro, infine,  le Camere di commercio tornerebbero a esercitare il ruolo che corrisponde alla loro naturale vocazione. Per questo avanzerò presto una proposta alla giunta regionale”.

FIDI TOSCANA, IL GOVERNATORE ENRICO ROSSI RIFERISCA SUBITO IN AULA

L’assemblea (di cui la Regione è prima azionista) ha proposto l’aumento fino al 120% dei gettoni per il Cda.

Il governatore Enrico Rossi venga a riferire in aula riguardo la proposta di aumento dei gettoni di presenza per il Cda di Fidi Toscana. Questa la richiesta del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle che vuole andare sino in fondo alla vicenda.

“La Regione – chiariscono dal Movimento – è prima azionista dell’assemblea dei soci di Fidi. La stessa assemblea che ha lanciato la proposta dell’aumento _ tra il 50 e il 120 per cento _ dei gettoni di presenza ai componenti del consiglio di amministrazione di Fidi. Il governatore Rossi – proseguono dal 5 stelle – appresa la notizia, è caduto dalle nuvole.

Delle due l’una: o Rossi non è a conoscenza delle decisioni che suoi uomini, dall’assessore Ciuoffo in giù, portano avanti negli organi in cui la Regione ha partecipazioni _ come nel caso di Fidi _ o prima avalla certe scelte e poi, una volta preso in castagna, fa marcia indietro”.

Nel merito, il Movimento 5 stelle reputa scandaloso il tentativo di andare a raddoppiare compensi per chi guida un soggetto con bilanci in rosso.

“Mentre migliaia di famiglie toscane non arrivano neppure alla terza settimana del mese c’è chi si prende cura di rimpolpare le tasche di alcuni e questo è inaccettabile”.

Nel metodo, invece, come detto, “Restiamo in attesa di risposte puntuali. E che chi di dovere prenda consapevolezza della gravità dei fatti e faccia un passo indietro. Non si può fare di giorno gli amici degli ultimi e di notte i Robin Hood al contrario. È questa l’idea di sinistra che hanno Rossi e i suoi compagni di viaggio del Pd?”.

MANCANO CASE PER L’EDILIZIA POPOLARE

Battuta d’arresto nel percorso di approvazione della legge sull’Edilizia residenziale pubblica in Regione. Il percorso legislativo si è interrotto alla discussione dell’articolo 8 della pdl: nella conferenza dei capigruppo era stato deciso che la sessione del Consiglio avrebbe dovuto chiudere i lavori alle 13 di oggi.

“Il Movimento 5 stelle onora il mandato conferito dagli elettori. Anche in aula, seppur nel rispetto delle decisioni prese, abbiamo ribadito l’impegno a proseguire a oltranza il dialogo sulla proposta di legge. Ma tant’è. Il presidente del Consiglio Eugenio Giani _ insieme ad altre forze politiche _ ha tirato dritto: chiusura dei lavori alle 13. Del resto, questa proposta legislativa nasceva male ed è comunque destinata a finire male.

“Non viene per nulla affrontato il tema centrale: poter contare su risorse certe per soddisfare il bisogno abitativo di circa 25mila famiglie che ne avrebbero diritto e delle altre 50mila che le abitano, spesso in condizioni di fatiscenza, ma che per governo incerto o per mancanza di finanziamenti non ricevono le necessarie attenzioni”.

Quello dedicato alle case popolari sarebbe dovuto essere un testo unico capace di: “mettere ordine su un tema sensibile e delicato come il contrasto al disagio abitativo affrontando i temi della organizzazione gestionale del patrimonio Erp (governance); dettare linee d’indirizzo e intervento sui piani per le nuove costruzioni e per il ripristino degli oltre 2mila alloggi sfitti; affrontare equamente il tema delle alienazioni, inserire percorsi per limitare le crescenti tensioni sociali legate alla guerra tra poveri che le scarse risorse investite generano. Ebbene niente di tutto questo è avvenuto, tranne l’approvazione degli ordini del giorno che abbiamo presentato: cosa che apprezziamo, ma che non avendo potere di legge, riteniamo comunque insufficiente”.

Gran parte della Pdl deve essere ancora discussa. “E auspichiamo si possa ancora migliorare. Ma l’opposizione ai nostri principali emendamenti sulla necessità dei bandi aperti, sul dare maggior valore ai territori, sullo stabilire in legge la necessità di risorse certe nei bilanci regionali destinati alle case popolari, non sta promettendo granché. Il rischio reale è di aver perso una grande occasione di concertazione per riscrivere insieme a sindacati, inquilini, comuni, gestori e consiglio regionale una buona legge. Insomma, la solita operazione gattopardesca”.

LICEO MARCONI DI SAN MINIATO, ERRORI SU ERRORI. ADESSO LA POLITICA SI DIA UNA MOSSA

“Bruciate vagonate di soldi pubblici

Il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Irene Galletti interviene riguardo la vicenda legata al liceo scientifico Marconi di San Miniato. La struttura originaria _ pagata nel 2009 circa 8 milioni di euro dalla Provincia _ è dichiarata inagibile nell’ottobre 2016 per problemi strutturali e quasi 600 studenti piombano nel limbo delle decisioni mai prese.

“I ragazzi attendono una sede scolastica idonea alle loro esigenze e definitiva. La politica, dopo errori su errori, si dia una mossa – tuona Galletti -. Di soldi pubblici attorno al Marconi ne sono stati bruciati a vagonate. E, di sicuro, non per colpa di scolari e docenti”.

Lo spettacolo non è dei migliori. “Assistiamo – spiega la portavoce del M5S di San Miniato, Chiara Benvenutia un continuo variare di sedi che crea non pochi disagi a chi nella struttura lavora e a chi deve frequentare le lezioni”.

Eppure i soldi necessari ad aprire una possibile soluzione della faccenda ci sono. O almeno c’erano: 400mila euro della Regione. E le autorità competenti avevano anche un’idea precisa di destinazione.

“Peccato – prosegue Benvenuti – che l’area prescelta, in località Fontevivo, fosse tra quelle considerate come semi alluvionali, acquitrinose”.

L’alternativa è stata riversare tutti in un immobile preso in affitto da privati in località La Scala.

Una struttura – evidenziano Galletti e Benvenuti – che non ha vocazione scolastica e che ci costa la bellezza di oltre mille euro al giorno d’affitto. E dal prossimo anno la quota è destinata a crescere”.

Il Movimento 5 stelle ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale: obiettivo sapere se i 400mila euro stanziati a suo tempo dall’Ente siano stati al momento bloccati.

“Vorremmo inoltre capire – sottolinea Galletti – con quale criterio la Regione abbia previsto un finanziamento senza che in precedenza fossero state accertate le condizioni di fattibilità del progetto. A oggi – conclude – l’unica certezza che rimane sono i soldi spesi e l’incognita sul destino di studenti e insegnanti del Marconi”.

OPERAI EX TMM, SIAMO AL LAVORO PER UNA SOLUZIONE. LE PASSERELLE LE LASCIAMO AL PD

“Stop alla causa contro i lavoratori. Avanti con il dialogo col Mise”

Un appello alla vecchia proprietà Tmm, una stoccata al Pd e alla Piaggio e una rassicurazione agli operai: non vi lasceremo soli. Così la consigliera regionale del Movimento 5 stelle, Irene Galletti, interviene sulla vicenda dei ventisei della cooperativa nata dopo la chiusura della sede pontederese dell’azienda .

“Rinunciate alla causa di richiesta danni nei confronti degli operai” è l’appello dell’esponente cinque stelle nei confronti della proprietà, che ha ancora una unità produttiva nel torinese. Galletti, che ieri ha incontrato un gruppo di operai, ha confermato loro vicinanza e sostegno nelle loro richieste “Sono impegnata nel far proseguire il dialogo già avviato dallo scorso anno tra lavoratori e Mise: la trattativa deve andare avanti alla ricerca di nuovi sbocchi, ora che alcuni sostenitori del progetto, compresi i soggetti pubblici, non danno più nemmeno risposta alle chiamate, come mi è stato riferito”.

L’esponente regionale del Movimento non risparmia una stoccata al Partito Democratico e al governatore Enrico Rossi: “Abbiamo assistito a troppe passerelle. Parole e comparsate cui non sono poi seguiti fatti. Ora che le cose più difficili, chi prima dava apparente segno di vicinanza agli operai e partecipava a picchetti di protesta si defila”. Infine un appunto alla Piaggio, rea di non mostrare segni di responsabilità sociale. Un sostegno da parte del Gruppo Piaggio “potrebbe risolvere questa situazione, salvare il lavoro di ventisei persone e il futuro di altrettante famiglie”.