Dal 2012 l’Interporto “A. Vespucci” di Guasticce, gestito da una partecipata regionale, ammette funzioni produttive di tipo artigianale-industriale accanto a quelle logistiche per cui è nato. La Regione rilevò la necessità di approfondimenti sugli effetti territoriali ambientali e paesaggistici prodotti da tale modifica del piano strutturale originario, ma a distanza di 3 anni non si hanno informazioni a riguardo. La questione è complicata dalla presenza di finanziamenti ricevuti dall’Unione Europea per la vocazione logistica originale dell’Interporto e la collocazione dell’Interporto nell’area S.I.N. di Livorno. Il Movimento 5 Stelle chiede chiarimenti tramite un’interrogazione a firma Enrico Cantone, vicepresidente della Commissione Toscana Costiera e Arcipelago.

“L’Interporto “Vespucci” è importante per il consolidamento della logistica costiera e la possibilità di utilizzare parte delle sue superfici ad attività produttive, slegate da questa vocazione, deve essere oggetto di attenzione e soprattutto monitoraggio degli effetti: produttivi per il territorio, ambientali e paesaggistici. Purtroppo dal 2013 ad oggi sono rimasti lettera morta gli “specifici approfondimenti” a riguardo chiesti da Regione Toscana all’interno del Protocollo d’Intesa del 2013 con Provincia di Livorno, Comune di Collesalvetti e Interporto Vespucci SpA, società che, lo ricordo, al 23,6% è della stessa Regione”.

“L’Interporto fu realizzato con 26 milioni di contributo ministeriale e sostenuto con finanziamenti comunicati dedicati all’incremento del trasporto delle merci e del potenziamento delle infrastrutture per i sistemi produttivi, un’azione di evidente sostegno della logistica. Ci chiediamo quindi se l’ampliamento delle funzioni consentite nell’area metta a rischio l’Italia di una procedura d’infrazione sull’uso di questi fondi. Ipotesi da scongiurare assolutamente, ma da non ignorare considerato che l’Italia è maglia nera in Europa per multe ricevute a causa del suo malgoverno”.

“A prescindere dal destino di questa verifica possibile, ci interessa sapere gli effetti di questa novità, a 3 anni dall’avvio. Anche in funzione del leggere i bilanci dell’ennesima partecipata regionale che ha chiuso in perdita l’ultimo esercizio: 399mila euro”.

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