Esattamente come poco prima delle elezioni politiche il Ministro leghista Garavaglia garantì l’intervento del Governo in caso di asta deserta, ovviamente dopo il voto quell’asta andò deserta ma del Governo non si ebbero notizie.
Che per le Terme di Montecatini serva un intervento coordinato Stato-Regione-Comune-Privato non solo lo dico dal primo giorno di mandato ma ci abbiamo anche lavorato come opposizione unita arrivando, grazie all’allora vice ministra Alessandra Todde, a convocare l’AU di Terme al Ministero dello Sviluppo economico.
A bloccare tutto fu proprio la Lega ed il Sindaco che volevano la privatizzazione con il famoso bando dell’assegno fantasma.
L’allora Ministro del Mise era proprio Giorgetti che evidentemente non era così volenteroso.
Il modello Salsomaggiore lo sentiamo ripetere da due anni ma dobbiamo sottolineare che le situazioni sono di quanto più distante ci possa essere. Visto i numeri di immobili da tutelare, la situazione della concessione delle acque, l’entità del debito ed il valore degli interventi di recupero, il tempo impiegato e lo stato giuridico dell’asta, il modello Salsomaggiore non farebbe altro che far fallire la società non salvando niente in città.
Le cifre richiamate dal Ministro e la frase “troveremo i soldi in qualche modo” svelano il bluff
L’intervento pubblico-privato per Montecatini è complesso e necessita di un lavoro di coordinamento impegnativo che Baroncini ha già dimostrato di non sapere condurre. Trovo sinceramente vergognoso che si faccia ancora questo tipo di campagna elettorale sulle Terme e trovo scandaloso che si muova addirittura un Ministro della Repubblica per prendere in giro una città stremata.