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Lavoratori SEI Toscana, Giannarelli (M5S): “Troppe esternalizzazioni, urge riaprire confronto sulle stabilizzazioni”

“Nonostante l’accordo sulle assunzioni firmato in data 29 Ottobre 2018, accordo che ha permesso la stabilizzazione di 150 lavoratori, l’azienda SEI Toscana ricorre continuativamente e non temporaneamente all’impiego di personale somministrato per lo svolgimento di mansioni a carattere strutturale così come è evidente il protrarsi degli affidamenti.

Occorre quindi riaprire un tavolo di confronto con SEI Toscana per rivalutare condizioni e termini di applicazione dell’accordo sulle stabilizzazioni e relativa graduatoria.

Io stesso ho chiesto con una lettera a SEI Toscana un’informativa sulle esternalizzazioni, al fine di avere dati precisi in merito. In alcuni cantieri sembra, infatti, che il ricorso ai lavoratori di cooperative arrivi anche al 50% del personale. È inaccettabile che un’azienda a maggioranza pubblica ricorra all’inclusione sociale per svolgere servizi strutturali regolati dal bando di gara e dal CCNL di settore. Chiedo pertanto a SEI Toscana di fornire i dati delle esternalizzazioni e di riaprire un confronto sulle stabilizzazioni, a partire dalla graduatoria allegata all’accordo di Ottobre 2018.”

Caso Matilde Biancamano, Quartini (M5S): “Regione disumana, rispetti le sentenze e consenta le cure necessarie.”

La famiglia Biancamano
La famiglia Biancamano

Matilde Biancamano è una ragazza di tredici anni tetraplegica per un’asfissia neonatale. Diverse sentenze, tra cui anche la Corte di Cassazione, hanno riconosciuto a Matilde il diritto di essere curata negli Stati Uniti – attrezzati per casi del genere – a spese del servizio sanitario nazionale.

Queste cure sono indispensabili affinché la ragazza possa sopravvivere. La Regione però non ha ancora provveduto al pagamento delle spese, impedendo di fatto a Matilde di sottoporsi al ciclo di cure. Questo atteggiamento della Regione è disumano e incomprensibile. Pur di non pagare le spese mediche, che esulano comunque dal risarcimento che i genitori hanno ricevuto per la asfissia neonatale di Matilde, la Regione ha trascinato per tredici lunghi anni i genitori in tribunale, rimanendo però alla fine sconfitta.

Adesso rispetti la sentenza della Cassazione e consenta finalmente a Matilde di sopravvivere”.

Servizio Report su spiagge bianche Solvay, l’intervento di Giannarelli (M5S)

Lavoro e tutela ambientale devono diventare compatibili. La Regione supporti le aziende nella riconversione industriale verso la tutela ambientale.

“Lavoro, ambiente ed industria sono ambiti che meritano equità e attenzione e possono coesistere. La Regione Toscana deve però attivarsi al fine di supportare le aziende nei percorsi di riconversione industriale, sostenibile sul piano sociale e ambientale, così come nelle attività di bonifica del territorio.

Innumerevoli le battaglie del Movimento 5 Stelle su questo tema e con particolare riferimento anche all’area Solvay. Da tempo chiediamo un percorso di bonifica del territorio per una diversa presenza dell’industria, che possa essere ancora più ambientalmente compatibile, riducendo al massimo ogni scarico inquinante. Nella mia ultima interrogazione ho chiesto quali azioni ed opere di risanamento e messa in sicurezza delle aree adiacenti l’impianto di Rosignano siano state poste in essere negli anni e quali azioni prese al fine di ridurre significativamente lo smaltimento di sostanze tossiche in aria e nelle acque.

La storia dell’azienda si è sempre mossa sul filo teso tra benefici occupazionali e impatti ambientali. La multinazionale dà lavoro a 450 persone, più un migliaio nel resto dell’indotto. Ma non produce solo lavoro: Arpat ha certificato che la contaminazione da mercurio del mare, per un tratto di 10 chilometri è stata influenzata “in maniera determinante, dal contributo antropico dovuto alla presenza dello stabilimento Solvay”.

E poi c’è il tema degli ingenti consumi di acqua. Oggi, si legge nel ricorso al Tribunale delle acque, il 90 per cento dell’acqua utilizzata dall’azienda proviene dal mare. Peccato però che le percentuali da sole non riescano a dare l’idea della situazione: quel 10 per cento di acqua dolce rimasto vale, secondo una delibera del 2014 della Regione Toscana, oltre 10 milioni di metri cubi all’anno. Più o meno l’acqua consumata ogni anno da 50mila famiglie.

C’è poi la questione dell’impatto sulla salute dei cittadini che occorre approfondire: in considerazione del fatto che la Solvay non è stata dichiarata Sin o Sir, non sono state fatte recentemente indagini epidemiologiche, l’ultima risale addirittura al 1978.”

Trasformazione del Parco Regionale Montemarcello Magra in Parco Interregionale Liguria-Toscana. Giannarelli oggi a Sarzana per incontro pubblico

Oggi 21 ottobre alle 17.30, presso la Sala della Repubblica di Sarzana (via Falcinello 1), in collaborazione con il Gruppo 5 Stelle in Regione Liguria, è organizzato un incontro pubblico aperto alla cittadinanza, a tutte le associazioni del territorio e a tutte le forze politiche, liguri e toscane, per lavorare insieme all’avvio delle procedure per la trasformazione del Parco Regionale Montemarcello Magra in Parco Interregionale Liguria-Toscana.

Giacomo Giannarelli, Presidente del Gruppo regionale del Movimento 5 Stelle in Toscana, parteciperà all’incontro per illustrare le ragioni naturalistiche, ambientali, socio economiche e istituzionali al fine di impegnare le due Amministrazioni regionali ed i relativi Consigli ad avviare la procedura di istituzione del nuovo Parco Interregionale.

“Mi sono già attivato nel luglio 2018 – afferma Giannarelli – con una mozione approvata dal Consiglio regionale della Toscana. Non vogliamo certo creare un nuovo ‘poltronificio’, bensì rilanciare un territorio a vocazione turistica nella tutela dell’ambiente. Solo così e possibile evidenziare il valore del Parco sul territorio.”

Quando il divertimento diventa morte, Quartini (M5S): “Viviamo in una società “dopata” e iper performante”

Dopo la straziante tragedia di questo fine settimana relativa alla morte di una ragazza di diciannove anni in una discoteca di Vinci, dobbiamo porci certe domande e alcune possibili risposte.

È del tutto inaccettabile che un luogo di divertimento si trasformi in un tragico momento di morte. Dove stiamo andando? Come è possibile che la convivialità, un momento di gioia condivisa tra amici, soprattutto tra giovani, diventi terreno di distribuzione di strumenti di morte? Cosa stiamo sbagliando?

Ce lo dobbiamo chiedere come società, soprattutto noi adulti, come ex-giovani. Era davvero così diverso quando avevamo vent’anni noi?

I miei ricordi vanno molto lontano, ad una generazione che ha conosciuto l’epidemia di eroinopatia (si moriva di overdose, per risse sotto l’effetto di alcol, in quei tempi nacquero le epidemie di AIDS e di epatite virale per l’uso promiscuo di siringhe). Anche allora ci ponevamo la domanda su cosa c’era di sbagliato in noi!

È vero, l’adolescenza è sempre stata, ieri come oggi, la fase di ricerca dei propri limiti, ricerca il più delle volte legata ai tentativi di mettersi alla prova attraverso il rischio. Ma è altrettanto vero che i messaggi proposti oggigiorno vanno nella continua direzione di superarli quei limiti, in una sorta di orgia di cultura iperperformante, che schiaccia chi soggettivamente ha la sensazione di non farcela: ecco quindi il doping dell’anima!

È una società “dopata” la nostra, mai sobria. Dopata di immagini forti, dopata di ricerca di successo: da quello dei likes, a quello delle migliaia di amicizie virtuali. Successi effimeri, mai corroborati dal confronto, dall’ascolto, dal sentirsi accolti e amati a prescindere. Una società che corre, veloce, aggressiva, rapida, maniacale, che ci fa dimenticare l’importanza stessa di strategie di contenimento dei rischi.

Penso per esempio a chi, preso dal business, fa fatica ad implementare strategie di riduzione dei consumi di bevande alcoliche, non solo nei locali; o alla superficialità legislativa che non ha imposto, ad oggi, l’obbligo dei defibrillatori nelle discoteche (luoghi dove si fanno attività fisiche, spesso più intense che nelle palestre).

Penso che dove c’è mercato, c’è anche la merce, sia legale che illegale, e che su entrambe non ci siano sufficienti controlli. Penso che i luoghi di divertimento dovrebbero cominciare a dotarsi di codici etici di autoregolamento ed avere l’obbligo di formare i propri lavoratori al riconoscimento delle situazioni critiche.

Come uomo, come genitore, come ex-giovane, sono costernato. Straziato dalla notizia. Tutti noi che facciamo politica, invece, dobbiamo sentire la responsabilità di cambiare i paradigmi culturali e sociali, e proporre soluzioni sobrie ad una società “dopata” nell’anima”.

Economia circolare e residui industriali: opportunità per le imprese toscane

Il Presidente del Gruppo regionale del Movimento 5 Stelle Giacomo Giannarelli ha partecipato oggi come relatore al convegno sull’economia circolare organizzato a Cecina da CPTM. Il convegno, con interventi di carattere generale e la presentazione di casi di successo in alcuni settori industriali, ha fornito una panoramica delle potenziali opportunità offerte dalla recente normativa per sfruttare in termini di competitività investimenti in innovazione finalizzati alla valorizzazione di scarti e residui dei processi produttivi.

“L’economia circolare – afferma Giannarelli – è una battaglia storica del Movimento 5 Stelle che ho portato avanti negli anni con innumerevoli atti e proposte di legge. L’economia circolare può infatti rappresentare la risposta alla crisi occupazionale della nostra regione. Già oggi questo settore rappresenta 88 miliardi di fatturato e 22 miliardi di valore aggiunto, pari all’1,5 per cento del Pil nazionale. Sono oltre 575mila gli addetti in un settore che si mostra sempre più competitivo per i giovani in cerca di occupazione e per profili professionali più specializzati.”

“I distretti per l’economia circolare e la diffusione delle buone pratiche – conclude Giannarelli – sono anche stati un punto di convergenza, di cui vado veramente orgoglioso, nella recente relazione conclusiva della Commissione d’inchiesta sui rifiuti da me presieduta in Consiglio regionale. Anche il Governo nazionale – conclude il Presidente penta stellato – è impegnato nella realizzazione di una vera economia circolare, l’unica via in grado di coniugare sviluppo economico, occupazione e sostenibilità ambientale e sociale.”

Blatte morte nella mensa che rifornisce le scuole, lo sconcerto di Irene Galletti (M5S): “La Giunta comunale di Cascina ha delle responsabilità”

La notizia del ritrovamento da parte del Nas di Livorno di alcune blatte morte presso il centro cottura di una mensa a Cascina che rifornisce i pasti di nove istituti scolastici trova lo sconcerto e l’indignazione della Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Irene Galletti.

“Quanto vale la salute nel piatto dei nostri figli? – si chiede Galletti – Siamo di fronte ad un episodio gravissimo, e riguarda una questione di cui mi sto occupando in modo approfondito da diversi anni, anche con atti rivolti alla Giunta regionale per le mense ospedaliere. A Cascina la vicenda ha un’aggravante che ricade interamente sulla Giunta leghista. Il perché è presto detto. Il centro cottura di Cascina – spiega la Consigliera pentastellata – nasce dalla volontà dell’ex sindaco Carlo Cacciamano. Si tratta di una struttura per la preparazione dei pasti in autonomia, non in appalto. Il personale e lo chef erano dipendenti comunali assunti con regolare concorso.

Con la Giunta Franceschini avviene la costituzione di una società pubblico/privata, a maggioranza pubblica. Una scelta tutto sommato ragionevole – insiste Galletti – perché permetteva una maggior elasticità di gestione ed il Comune manteneva un potere di controllo. Con la cessione invece ad uno dei colossi italiani della ristorazione collettiva, siamo infine finiti fuori ogni logica di qualità, focalizzando tutto sul fattore economico.”

Perché la giunta non ha mai spiegato le vere ragioni di questo passaggio? – attacca Irene Galletti – C’era forse una cattiva gestione precedente? Si volevano ridurre i costi? E di quanto poi, e a scapito di che cosa? Davvero per questa Giunta comunale leghista la salute dei nostri ragazzi vale un risparmio sul bilancio? Di tutto questo dovranno rispondere ai ragazzi e alle loro famiglie.”

Mense in ospedali, scuole e case di riposo, il M5S chiede maggiore qualità e controlli

I consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Irene Galletti e Andrea Quartini hanno presentato un ordine del giorno dedicato alle mense scolastiche e ospedaliere in Toscana.

“Chiediamo – spiegano – la promozione e il rafforzamento di percorsi alimentari, così come indicato nelle linee guida nazionali e regionali, tramite la scelta di prodotti rigorosamente di filiera corta e di produzione biologica per le mense pubbliche a gestione diretta o indiretta”.

Nel particolare Galletti e Quartini pongono l’accento sulle somministrazioni che avvengono Nelle mense degli ospedali, delle residenze per anziani e nei centri scolastici. Secondo gli esponenti del Movimento 5 stelle è importante “Promuovere menu vari e tipici della tradizione alimentare locale mediterranea, impegnando le mense a servire pietanze di alta qualità e prodotti di stagione freschi in quantità adeguate e sempre seguendo le prescrizioni mediche e dei nutrizionisti”.

Inoltre, per Galletti e Quartini è importante che la Regione si impegni a controllare, tramite verifiche condotte dalle Asl, che i cibi servizi a scuola e in ospedale e i prodotti impiegati per la loro preparazione “Provengano effettivamente da agricoltura e zootecnia biologica e a filiera corta. Per questo – insistono – occorre che gli enti preposti controllino scrupolosamente la corretta compilazione dei capitolati di gara e il rispetto dei disciplinari da parte delle ditte appaltatrici, così come è importante verificare l’applicazione delle penali laddove si presentino evidenti criticità sollevate dagli utenti”.

Lotta all’obesità, Andrea Quartini (M5S): “Sostegno alla battaglia del ministro Fioramonti”

L’obesità infantile è un’emergenza da contrastare”. Così il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Andrea Quartini.

“Non voglio sentir parlare riduzione del danno, ma perlomeno di riduzione del rischio. In Italia – sottolinea Quartini – quasi 37 bambini sopra i 5 anni su cento sono in sovrappeso, un dato che ci fissa ai primi posti a livello mondiale e con un forte aumento negli ultimi trent’anni.  Occorre dunque contrastare la sedentarietà e lanciare messaggi inequivocabili, in particolare modo nei confronti di famiglie e bambini, sull’assoluta necessità di prevenire sovrappeso e obesità tramite la riduzione di zuccheri, compresi quelli aggiunti nelle bibite e nel cibo.

Quartini sposa le parole del ministro Lorenzo Fioramonti: Una corretta educazione alimentare è indispensabile, come ha evidenziato il ministro dell’Istruzione ingiustamente deriso da molti, compresi coloro che hanno conflitti d’interesse. Occorre un messaggio educativo. Per questo motivo, proprio in quest’ottica annuncio fin da ora la stesura di una mozione in Consiglio regionale affinché la linea del ministro Fioramonti trovi seguito.

Quartini fa un richiamo alle parole del presidente Unicef Italia, Francesco Samengo: “Malnutrizione non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato e malsano”.

Il consigliere M5S assicura infine battaglia sui conflitti d’interessi: “Anche in questo settore – conclude – vi sono storture da correggere. Occorrono politiche di assoluta trasparenza che costringano politici e consulenti a dichiarare fondi e sponsorizzazioni, anche indirette, ricevuti da parte dei colossi dell’industria alimentare”.

Centri per l’impiego, Galletti (M5S): “Tutele per i lavoratori del consorzio esterno”

La consigliera del Movimento 5 stelle Irene Galletti ha presentato un’interrogazione per avere alcuni chiarimenti riguardanti il destino dei lavoratori del consorzio che opera in appalto esternalizzato presso l’Agenzia regionale toscana per l’impiego.

Galletti, già in passato, aveva chiesto tutele per chi aveva maturato professionalità all’interno del circuito Arti e, in seguito alla riorganizzazione in atto, essendo assunto tramite appalti e contratti precari rischiava il posto. “Appelli – spiega – che sono caduti nel vuoto. Sì, perché nei concorsi messi in campo non vi è traccia delle tutele richieste, tanto che adesso la preoccupazione è ancora più forte: se la Regione dovesse avocare a sé tutte le competenze relative al circuito dei Centri per l’impiego cosa ne sarebbe dei lavoratori rimanenti che prestano servizio tramite realtà esterne?”.

L’esempio dell’ultimo concorso indetto, quello per 49 dipendenti, è significativo: “Alcune tipologie di lauree e percorsi formativi un tempo richiesti per le assunzioni – spiega – non sono più valutati come titoli utili nei bandi di concorso. Così come l’anzianità valutata per fare punteggio all’interno dei bandi è riferita al periodo dal Primo gennaio 2011 a oggi. Questo – evidenzia la consigliera – penalizza gli operatori più esperti che si presume siano anche quelli più anziani, dunque a maggior rischio esclusione dal mercato del lavoro e che in un concorso potrebbero vedersi scavalcati dai candidati più giovani”.

Galletti chiede dunque alla Regione se sia a conoscenza di queste dinamiche e quali iniziative intenta intraprendere “Così da garantire il servizio e la tutela di professionalità che – conclude – non devono essere in alcun modo calpestate”.