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MANCANO CASE PER L’EDILIZIA POPOLARE

Battuta d’arresto nel percorso di approvazione della legge sull’Edilizia residenziale pubblica in Regione. Il percorso legislativo si è interrotto alla discussione dell’articolo 8 della pdl: nella conferenza dei capigruppo era stato deciso che la sessione del Consiglio avrebbe dovuto chiudere i lavori alle 13 di oggi.

“Il Movimento 5 stelle onora il mandato conferito dagli elettori. Anche in aula, seppur nel rispetto delle decisioni prese, abbiamo ribadito l’impegno a proseguire a oltranza il dialogo sulla proposta di legge. Ma tant’è. Il presidente del Consiglio Eugenio Giani _ insieme ad altre forze politiche _ ha tirato dritto: chiusura dei lavori alle 13. Del resto, questa proposta legislativa nasceva male ed è comunque destinata a finire male.

“Non viene per nulla affrontato il tema centrale: poter contare su risorse certe per soddisfare il bisogno abitativo di circa 25mila famiglie che ne avrebbero diritto e delle altre 50mila che le abitano, spesso in condizioni di fatiscenza, ma che per governo incerto o per mancanza di finanziamenti non ricevono le necessarie attenzioni”.

Quello dedicato alle case popolari sarebbe dovuto essere un testo unico capace di: “mettere ordine su un tema sensibile e delicato come il contrasto al disagio abitativo affrontando i temi della organizzazione gestionale del patrimonio Erp (governance); dettare linee d’indirizzo e intervento sui piani per le nuove costruzioni e per il ripristino degli oltre 2mila alloggi sfitti; affrontare equamente il tema delle alienazioni, inserire percorsi per limitare le crescenti tensioni sociali legate alla guerra tra poveri che le scarse risorse investite generano. Ebbene niente di tutto questo è avvenuto, tranne l’approvazione degli ordini del giorno che abbiamo presentato: cosa che apprezziamo, ma che non avendo potere di legge, riteniamo comunque insufficiente”.

Gran parte della Pdl deve essere ancora discussa. “E auspichiamo si possa ancora migliorare. Ma l’opposizione ai nostri principali emendamenti sulla necessità dei bandi aperti, sul dare maggior valore ai territori, sullo stabilire in legge la necessità di risorse certe nei bilanci regionali destinati alle case popolari, non sta promettendo granché. Il rischio reale è di aver perso una grande occasione di concertazione per riscrivere insieme a sindacati, inquilini, comuni, gestori e consiglio regionale una buona legge. Insomma, la solita operazione gattopardesca”.

LICEO MARCONI DI SAN MINIATO, ERRORI SU ERRORI. ADESSO LA POLITICA SI DIA UNA MOSSA

“Bruciate vagonate di soldi pubblici

Il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Irene Galletti interviene riguardo la vicenda legata al liceo scientifico Marconi di San Miniato. La struttura originaria _ pagata nel 2009 circa 8 milioni di euro dalla Provincia _ è dichiarata inagibile nell’ottobre 2016 per problemi strutturali e quasi 600 studenti piombano nel limbo delle decisioni mai prese.

“I ragazzi attendono una sede scolastica idonea alle loro esigenze e definitiva. La politica, dopo errori su errori, si dia una mossa – tuona Galletti -. Di soldi pubblici attorno al Marconi ne sono stati bruciati a vagonate. E, di sicuro, non per colpa di scolari e docenti”.

Lo spettacolo non è dei migliori. “Assistiamo – spiega la portavoce del M5S di San Miniato, Chiara Benvenutia un continuo variare di sedi che crea non pochi disagi a chi nella struttura lavora e a chi deve frequentare le lezioni”.

Eppure i soldi necessari ad aprire una possibile soluzione della faccenda ci sono. O almeno c’erano: 400mila euro della Regione. E le autorità competenti avevano anche un’idea precisa di destinazione.

“Peccato – prosegue Benvenuti – che l’area prescelta, in località Fontevivo, fosse tra quelle considerate come semi alluvionali, acquitrinose”.

L’alternativa è stata riversare tutti in un immobile preso in affitto da privati in località La Scala.

Una struttura – evidenziano Galletti e Benvenuti – che non ha vocazione scolastica e che ci costa la bellezza di oltre mille euro al giorno d’affitto. E dal prossimo anno la quota è destinata a crescere”.

Il Movimento 5 stelle ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale: obiettivo sapere se i 400mila euro stanziati a suo tempo dall’Ente siano stati al momento bloccati.

“Vorremmo inoltre capire – sottolinea Galletti – con quale criterio la Regione abbia previsto un finanziamento senza che in precedenza fossero state accertate le condizioni di fattibilità del progetto. A oggi – conclude – l’unica certezza che rimane sono i soldi spesi e l’incognita sul destino di studenti e insegnanti del Marconi”.

OPERAI EX TMM, SIAMO AL LAVORO PER UNA SOLUZIONE. LE PASSERELLE LE LASCIAMO AL PD

“Stop alla causa contro i lavoratori. Avanti con il dialogo col Mise”

Un appello alla vecchia proprietà Tmm, una stoccata al Pd e alla Piaggio e una rassicurazione agli operai: non vi lasceremo soli. Così la consigliera regionale del Movimento 5 stelle, Irene Galletti, interviene sulla vicenda dei ventisei della cooperativa nata dopo la chiusura della sede pontederese dell’azienda .

“Rinunciate alla causa di richiesta danni nei confronti degli operai” è l’appello dell’esponente cinque stelle nei confronti della proprietà, che ha ancora una unità produttiva nel torinese. Galletti, che ieri ha incontrato un gruppo di operai, ha confermato loro vicinanza e sostegno nelle loro richieste “Sono impegnata nel far proseguire il dialogo già avviato dallo scorso anno tra lavoratori e Mise: la trattativa deve andare avanti alla ricerca di nuovi sbocchi, ora che alcuni sostenitori del progetto, compresi i soggetti pubblici, non danno più nemmeno risposta alle chiamate, come mi è stato riferito”.

L’esponente regionale del Movimento non risparmia una stoccata al Partito Democratico e al governatore Enrico Rossi: “Abbiamo assistito a troppe passerelle. Parole e comparsate cui non sono poi seguiti fatti. Ora che le cose più difficili, chi prima dava apparente segno di vicinanza agli operai e partecipava a picchetti di protesta si defila”. Infine un appunto alla Piaggio, rea di non mostrare segni di responsabilità sociale. Un sostegno da parte del Gruppo Piaggio “potrebbe risolvere questa situazione, salvare il lavoro di ventisei persone e il futuro di altrettante famiglie”.

START-UP INNOVATIVE, LA TOSCANA PUÒ ESSERE UN’ECCELLENZA

Prosegue il tour tra le imprese del consigliere regionale Giacomo Giannarelli cui ha preso parte anche il consigliere comunale di Firenze, Arianna Xekalos. Molte le attività visitate nelle ultime settimane.

“Di recente – spiega Giannarelli – ho presentato una proposta di legge in consiglio regionale a sostegno delle start-up innovative. Ho chiesto l’erogazione di un milione e mezzo di euro a fondo perduto, soldi per creare e sviluppare imprese toscane di prodotti o servizi all’avanguardia e ad alto valore tecnologico”.

Il Movimento 5 stelle ritiene necessario offrire supporto a chi possiede idee di spessore. “Chiediamo con forza – prosegue Giannarelli – che questa proposta, le cui risorse finanziarie sono già state individuate, sia discussa prima della fine dell’anno. La Toscana deve divenire la prima regione in Italia per numero di start-up innovative create”.

Giannarelli punta il dito anche sul malfunzionamento dei bandi regionali: “Esistono alcune migliorie, in particolare al Por Creo (programma operativo regionale obiettivo competitività regionale e occupazione): a oggi non è possibile rendicontare le spese per lo sviluppo software fatto da programmatori che non hanno dottorato di ricerca. Un autogol inspiegabile. Presenteremo una mozione in Regione affinché anche i bandi Porcreo siano adattati alle esigenze delle imprese innovative nel solo interesse di dare spazio alle idee più brillanti”.

LEGIONELLA NELLA PISCINA ACQUA E SPORT, ABBIAMO PRESENTATO UN ATTO IN REGIONE

“Palesi difetti nella comunicazione ai cittadini, attendiamo provvedimenti”

Negli scorsi mesi si è verificato un caso di contaminazione da legionella nella piscina Acqua e sport del Comune di Castelfranco. A questo riguardo il Movimento 5 stelle, intervenuto prontamente in sede comunale, ha anche presentato un atto ad hoc in Regione. La data dell’ottenimento del risultato delle analisi da parte dell’azienda sanitaria locale è del 6 settembre, ma il tutto viene comunicato al municipio solo cinque giorni più tardi.

“Ci domandiamo – spiegano i consiglieri regionali Irene Galletti e Andrea Quartiniin che modo l’Asl stia pensando, oggi, di agire nei confronti del Comune di Castelfranco per la mancata ottemperanza alla proprie prescrizioni. Il difetto di comunicazione ai cittadini è palese. Così come è evidente la scarsa attenzione dimostrata da Comune e Asl ed evidenziata in un’interrogazione al sindaco depositata dal M5S locale”.

Intanto la piscina è stata chiusa, ma, almeno ufficialmente, solo per motivi di carattere tecnico, con una ristrutturazione in corso. Galletti e Quartini chiedono che azienda sanitaria e Regione valutino, in caso d’inerzia da parte del Comune nell’emissione dell’ordinanza e rettifica delle notizie fornite, “Di sostituirsi allo stesso o comunque agire in modo che l’ordinanza di chiusura per legionella sia emessa comunque”.

Il tutto in un’ottica di rispetto del procedimento amministrativo e della normativa. “Vorremmo infine sapere – proseguono i consiglieri del M5S di Castelfranco Cristina De Monte e Luca Trassinellise l’Asl ha informato anche i medici di base del comprensorio circa la presenza del batterio della legionella nella piscina Acqua e sport”.

ASSI VIARI DI LUCCA, VENT’ANNI DI CHIACCHIERE E PER IL PD, ORA, LA COLPA È DEI 5 STELLE

“Sono trascorsi oltre vent’anni da quando la politica ha iniziato a discutere di come migliorare la viabilità attorno alla città di Lucca, principale distretto cartaio italiano. Il problema c’è. Ed è molto sentito dai residenti e dai turisti che si ritrovano, chi tutta la vita, chi pochi giorni, a dover fare i conti con un traffico sproporzionato alle dimensioni delle strade lucchesi e della città in generale. 

Dalla fine degli anni Novanta a oggi si sono susseguite le promesse, accavallate le idee, aggrovigliate le proposte. Tutto, però, è sempre rimasto fermo. Immobile. 

Adesso, con il Movimento 5 stelle al governo del paese da pochi mesi, tutti si sono svegliati: vogliono una soluzione immediata, efficace, definitiva. Non fosse argomento serio verrebbe da sorridere. Sì, perché gli stessi signori che per anni hanno fatto e disfatto la tela dei progetti oggi si stracciano le vesti urlando all’immobilismo governativo. Ci troviamo davanti a una narrazione surreale, da commedia. Il Partito democratico recita il ruolo di protagonista: convinto sponsor degli assi viari, trova nel presidente della provincia e sindaco di Capannori, Luca Menesini, un acerrimo nemico dell’asse Nord-Sud. Insomma, neppure loro sanno da che parte stare. Neppure loro hanno un’idea chiara. Anzi, forse sì. Forse una ce l’hanno: attaccare il Movimento 5 stelle che è al governo. E poco importa se l’Esecutivo del 5 stelle è in carica da pochi mesi. 

Noi siamo persone serie, con idee chiare. Il traffico, a oggi, può essere spostato lungo la linea dell’autostrada A11. Mentre per il prossimo futuro l’obiettivo è far crescere il trasporto su ferro e abbandonare quello su gomma troppo inquinante e poco vantaggioso. Chi parla di assi viari da oltre vent’anni getta fumo negli occhi dei cittadini lucchesi: un gioco a cui noi non prenderemo mai parte”.

ANFITEATRO VOLTERRA: NO DELLA MAGGIORANZA A CONTRIBUTO A TRE ANNI DALLA SCOPERTA

Tre anni fa la sensazionale scoperta di un anfiteatro imponente a Volterra, seguita da sopralluogo della Seconda Commissione. Dopo, il nulla. E il M5S richiama la Regione alle sue promesse.

“L’ordine del giorno che ho presentato per l’anfiteatro di Volterra è stato bocciato dal PD con una scusa ma non ci arrendiamo: dal sopralluogo della commissione nel 2015 la Regione sembra essersene completamente dimenticata. Inaccettabile, dopo le promesse che sono state fatte questa che è stata riconosciuta come una delle scoperte archeologiche più importanti al mondo di quell’anno” dichiara la consigliera regionale Irene Galletti dopo che l’atto a favore dell’archeologia volterrana è stato respinto.

“Non vorremmo che accadesse come per le antiche navi di Pisa, che attesero anni e rischiarono di andare distrutte prima che si intervenisse a salvarle e valorizzarle. Alla Regione chiediamo solo un contributo per rendere visitabili i saggi di scavo fatti finora: 250mila euro che metterebbero al sicuro il lavoro fatto finora e permetterebbe a Volterra di avere un altro bene archeologico con cui arricchire la sua offerta turistica. Per completare l’intero scavo sarà poi importante l’aiuto da parte dello Stato con un necessario coordinamento, ma questo è un passaggio che richiederà i necessari tempi istituzionali. Il contributo che chiediamo alla Regione invece può e deve essere immediato, e i benefici per la comunità volterrana lo saranno altrettanto”.

INTERVENTO IN CONSIGLIO

CASE POPOLARI, FARSA LEGISLATIVA

È scontro sui punteggi per le graduatorie di accesso alle case popolari. “Tra centrodestra e centrosinistra siamo alla farsa” attacca il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Andrea Quartini. Quartini che interviene a margine di quella che definisce una “Pantomima messa in piedi dagli altri partiti sulla stampa e in commissione consiliare”. Per l’esponente del Movimento il vero problema resta che “Su 25mila cittadini aventi diritto a un’abitazione decente soltanto il 3 per cento vede soddisfatto questo bisogno primario: è una vergogna. Allo stesso tempo – prosegue Quartini – non si è mai voluto affrontare il tema della governance del sistema dell’edilizia residenziale pubblica. La scelta è stata quella di puntare su di una pagliacciata legislativa che di fatto boicotta una riforma possibile”. Altro punto che non è stato ritenuto degno di discussione è quello delle alienazioni: “Un processo – afferma il consigliere penta stellato – che se ben governato potrebbe garantire il mantenimento e la crescita dell’attuale patrimonio Erp, tramite ricavi vincolati al ripristino e alle nuove costruzioni”. Non affrontare il tema della alienazioni “Significa negare a molte famiglie qualunque ipotesi di emancipazione sociale in chiave abitativa. Tutto questo – conclude – non è tollerabile: ci faremo sentire, in aula così come sul territorio. Per troppi anni la politica è stata deficitaria e intellettualmente disonesta. È ora che la gente abbia delle risposte adeguate alle proprie necessità. Noi del Movimento 5 stelle non ci volteremo dall’altra parte”.

S.S. AURELIA: TRA GROSSETO E CAPALBIO RIQUALIFICAZIONE STRAORDINARIA E NIENTE PEDAGGIO. TUTTO IN MANO AD ANAS

“Partirà un piano di riqualificazione straordinaria della strada statale Aurelia nel tratto tra Grosseto e Capalbio, sino al Lazio. Un adeguamento che avevamo annunciato da tempo e che permetterà di salvare centinaia di vite e rendere migliore il collegamento _ anche a fini commerciali _ tra il nord e il sud del Paese. Questa arteria inoltre rimarrà senza pedaggio. Sat sarà dunque esclusa dal procedimento e tutto sarà in capo a Anas”.
Così il presidente del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle in Regione Toscana, Giacomo Giannarelli, dopo aver discusso l’argomento con i vertici del ministero.

FONDAZIONE MAGGIO MUSICALE FIORENTINO, CENTINAIA DI MILIONI BRUCIATI

La Fondazione del Maggio musicale fiorentino è stata foraggiata con centinaia di milioni di euro, tra contributi e beni immobili, nell’arco di dieci anni grazie a una politica che ha pensato a tutto tranne che all’interesse dell’arte e dei dipendenti del Maggio, compresi quegli artisti che decretano la qualità dell’offerta di spettacoli. Nel 2014, sotto il Governo Pd, lo Stato italiano donò perfino il Teatro dell’Opera, per un valore di circa 280 milioni di euro (la stima iniziale era di 80 milioni). Con tutto questo sostegno e una gestione attenta si sarebbe già dovuto ripianare il debito e ripatrimonializzare l’ente, e invece da questa variazione di bilancio regionale esce ancora un milione per quest’ultima.

Nella relazione semestrale 2018 sulle fondazioni lirico sinfoniche in dissesto, il Commissario straordinario del governo ha espresso enorme preoccupazione per la Fondazione del Maggio Musicale fiorentino per il grave indebitamento in cui versa da troppi anni per 63,3 milioni, tanto da risultare la Fondazione lirico sinfonica più indebitata d’Italia. Vogliamo capire con esattezza dove sono andati a finire tutti i soldi pubblici provenienti dalla Regione, visto che arrivano dalle nostre tasche e che progetti e prospettive ci sono per questa Fondazione.

Far sopravvivere la Fondazione, tecnicamente ormai fallita, ha portato sicuramente vantaggi al Pd dei sindaci Renzi e Nardella che ha così evitato ricadute negative nell’opinione pubblica. Adesso, con il concreto aggravarsi del tonfo occupazionale e d’immagine siamo arrivati al termine di un pessimo spettacolo che si è trascinato fin troppo a lungo. Per questo motivo chiederemo in Consiglio regionale quali siano stati i controlli sui fondi pubblici destinati al Maggio e quale sia il futuro di questa fondazione: i toscani hanno il diritto di sapere dove sono finiti i loro denari.