“Siamo profondamente preoccupati per le possibili ripercussioni che il nuovo piano per la riduzione dei costi presentato dalla multinazionale Continental potrebbe avere sul destino di 500 lavoratori nel Pisano”. Così la consigliera regionale del Movimento 5 stelle, Irene Galletti. “Da tempo seguivamo con attenzione la vicenda, grazie al prezioso contributo di operai e sindacalisti. Il mantenimento dei livelli occupazionali – spiega – è un nodo essenziale che deve essere incluso nelle strategie imprenditoriali della Continental”. Galletti ricorda che il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli proprio in questi giorni ha annunciato la convocazione di un tavolo ministeriale dedicato al comparto auto: “Ovviamente – prosegue Galletti – l’iniziativa coinvolge tutto il settore dell’automotive e rappresenta, dunque, un primo importante segnale della grossa attenzione che questo governo ha deciso di convogliare su questo prezioso settore. Da parte nostra, riguardo la vicenda Continental, presenteremo un atto ad hoc in Regione, così che prosegua e si intensifichi il monitoraggio della situazione. Cercheremo, inoltre, di favorire e seguire in modo costante un positivo collegamento tra il ministero, i vertici regionali, l’azienda e le rappresentanze sindacali, in modo da rendere un servizio utile ai lavoratori coinvolti e a tutto il territorio pisano”.
Piano sanitario e sociale integrato della Toscana – Quartini (M5S): “Documento deludente”
“Un piano deludente, autocelebrativo e privo di sostanza. Siamo molto amareggiati: i toscani meritano di meglio”. Così il consigliere del Movimento 5 stelle Andrea Quartini in una nota a margine della discussione del Pssir in commissione regionale
“Non poteva – attacca Quartini – essere altrimenti: questo piano è in linea coerente con la contestata riforma sanitaria voluta dalla maggioranza a guida Pd sul finire del 2015. Una riforma frutto di una strategia politica dai contenuti democraticamente opachi: si voleva evitare il referendum toscano che avrebbe consentito ai cittadini di esprimere la loro opinione riguardo lo smantellamento del servizio sanitario”.
Oltre al merito, Quartini critica anche il metodo: “Il Piano 2018/20 è stato presentato alla commissione preposta a inizio 2019, con un ritardo inaccettabile che non ha smentito le brutte abitudini già evidenti in passato. Eppure – insiste – il Pssir dovrebbe essere scritto e discusso a inizio legislatura, quando si pianifica la strategia dei cinque anni di governo”. L’affondo più pesante Quartini lo sferra andando a incidere sulla mancata sfumatura sociale del piano: “Il tema del contrasto alla povertà – sottolinea – viene affrontato solo marginalmente. Senza considerare – prosegue – la deriva che un piano di questo genere va delineando verso una sanità sempre più aziendalizzata e sempre meno vicina agli ultimi, alle persone comuni che non possono permettersi di pagare salate prestazioni in cliniche private o attendere lo smaltimento di liste d’attesa infinite. L’opera del ministro Giulia Grillo – evidenzia Quartini – è meritoria, ma da sola non può bastare: le regioni, nel nostro caso la Toscana, devono e possono fare di più per diminuire le disuguaglianze tra cittadini ed evitare l’amplificazione a dismisura di tensioni sociali”.
Il M5S alcune battaglie è riuscito a inserirle nel testo del Pssir. “Parliamo – spiega Quartini – di temi che portiamo avanti da anni, come la riduzione dei tempi delle liste d’attesa grazie al monitoraggio dei percorsi diagnostici e terapeutici assistenziali tramite indicatori di performance e di risultato, un crono programma da inserire nel fascicolo sanitario elettronico. Così come siamo soddisfatti dell’accoglimento del nostro emendamento al Pssir in merito al trattamento dei disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia)”. Tra gli emendamenti del M5S accolti anche l’identificazione e il riconoscimento delle aree particolarmente disagiate, “Questo – spiega Quartini – rinforzerà la nostra azione a tutela della parità di trattamento e condizioni per tutti i toscani a partire, per esempio, dalla montagna pistoiese”.
Tuteliamo i lavoratori della Magna Closures
Sia garantita ai nuovi assunti della Magna Closures un’adeguata contrattazione lavorativa: questa la richiesta che emerge dall’azione del consigliere regionale del Movimento 5 stelle Gabriele Bianchi che ha predisposto un’interrogazione in Regione proprio dedicata all’azienda di Collesalvetti. “Vorrei sapere – spiega – se i vertici regionali sono o meno a conoscenza del fatto che alla Magna Closures spa è in corso un contratto di solidarietà difensivo dal 29 ottobre scorso e che terminerà il 28 ottobre del 2020. La situazione del mercato dell’automotive in Toscana – prosegue – è critica e rischia di trascinare verso situazioni difficili migliaia di cittadini che lavorano nell’indotto”. Sono oltre 560 gli addetti della sola Magna Closures. “Persone – insiste Bianchi – su cui aleggiano preoccupanti nubi, anche e soprattutto tenuto conto delle recenti informative sulle prospettive di produzione e occupazionali del settore”. Ed infatti Bianchi ricorda che già si parla di una rimodulazione degli assetti “Con l’accordo preso tra azienda e rappresentanze sindacali unitarie che prevede l’assunzione di sessanta nuove persone a condizione però, proprio per favorire la competitività, dell’abbassamento del costo del lavoro, ossia di non applicare la contrattazione di secondo livello a questi nuovi lavoratori in ingresso. Una scelta – evidenzia – obbligata per le Rsu: se l’accordo proposto dalla direzione aziendale non avesse trovato terreno fertile si sarebbe giunti con ogni probabilità alla chiusura dello stabilimento”. Bianchi invita tutte le sigle sindacali in questo momento delicato “a garantire il coinvolgimento e l’ascolto di tutte le istanze in modo trasversale per avere un unico obiettivo comune a tutela di tutti i lavoratori”. Il consigliere del M5S, inoltre, coinvolgerà la Regione affinché sia chiara la posizione dell’ente e le possibili azioni a tutela del comparto e dei lavoratori.
SALE OPERATORIE FERME PER GUASTI A CISANELLO IL M5S ANNUNCIA: INTERROGAZIONE ALLA GIUNTA
Desta preoccupazione la notizia legata allo stop delle attività chirurgiche in cinque sale operatorie dell’ospedale Cisanello di Pisa: il Movimento 5 stelle Regione Toscana annuncia un atto ad hoc per andare in fondo alla vicenda.
Il blocco, per quel che viene comunicato dall’Azienda ospedaliero universitaria pisana, sarebbe dovuto a un guasto all’impianto di condizionamento e ricircolo dell’aria a servizio del blocco operatorio del reparto cardio toraco-vascolare. “È nostro dovere – spiega il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Andrea Quartini – capire bene cosa sia accaduto e mettere in piedi ogni possibile attività in grado di evitare il ripetersi di tali criticità. Per questo motivo presenteremo un’interrogazione alla giunta”.
BORGHI CI RICASCA. EPIC FAIL IN AULA SU RIMBORSI E TIRENDICONTO M5S
Purtroppo Claudio Borghi ci è ricascato. Dopo la pubblicazione di un comunicato stampa, dove è riuscito a raccontare 7 falsità sulla nostra proposta di reddito di cittadinanza (da noi svelate puntualmente qui), pensavamo avesse toccato il fondo. Ma è riuscito a far di peggio.
Nell’ultima seduta del Consiglio regionale l’esponente della Lega Nord, noto opinionista tv e responsabile economico della Lega Nord, si è lanciato in un siparietto sul nostro “Tirendiconto” raccontando una serie di bugie imbarazzanti.
Ci permettiamo di segnalare le principali.
RIMBORSI “ZERO” DICE BORGHI, PECCATO SIA FALSO
Borghi asserisce di non prendere alcun rimborso dal Consiglio Regionale della Toscana. Peccato che questo sia falso: ciascun consigliere regionale riceve il rimborso spese per l’esercizio di mandato, a sua volta suddiviso in due voci: quota fissa e quota variabile.
La quota fissa è di 1925 euro a Consigliere, che salgono a seconda della carica ricoperta:
– 1.988 euro per vicepresidenti e segretari di commissione o vicepresidenti di un gruppo (come il solo PD) con almeno 13 consiglieri
– 2.100 euro per presidenti di commissione e presidenti di gruppo consiliare
– 2.140 euro per consigliere segretario del Consiglio e portavoce dell’opposizione (caso di Claudio Borghi)
– 2.203 euro per i vicepresidenti del Consiglio
– 2.523 euro per i componenti della Giunta
La quota variabile invece dipende soprattutto dalla distanza tra il luogo di residenza e la sede del Consiglio Regionale, unita ad un calcolo astruso realizzato dai politici di professione nel 2012 per ottenere il massimo dei soldi dei cittadini anche in questo caso.
Il risultato di tutto questo pastrocchio è che ogni Consigliere Regionale ogni mese riceve un rimborso spese composto da due voci, la somma delle quali varia a seconda del suo ruolo e della distanza tra la sua casa e la sede del Consiglio Regionale oltre a, e meno male, una eventuale decurtazione se non si presenta a sedute di Consiglio, Commissione e conferenza programmazione lavori. Tradotto: se non vieni ti tolgono 50 euro e il 5% della quota variabile. Da qualche parte in Toscana si direbbe “asciugati…”.
Borghi, nel suo show in Consiglio, dice che i suoi rimborsi sono “ZERO”. Mentre noi ci intascheremmo, a suo dire, più del dovuto.
Torniamo a suggerirgli un consulto da uno bravo o quantomeno di leggersi i documenti pubblicati dal Consiglio regionale sui suoi emolumenti mensili (2015 – 2016 – 2017) prima della prossima sparata. Capiamo che per uno che a inizio mandato diceva di avere avuto nella sua vita una dichiarazione dei redditi da 540.000 euro (evidentemente asciugatasi molto negli ultimi anni, visto quanto dichiarato nel 2015 e 2016) non ci sia bisogno di capire le voci che compongono quei 12 mila euro lordi mensili dei cittadini toscani versati in buona parte nel suo conto per svolgere il mandato, ma forse prima di dichiarare il falso su se stessi e sugli altri conviene informarsi.
Da quando è in carica nel Consiglio regionale della Toscana Claudio Borghi ha preso 79.061,72 euro solo di rimborsi per l’esercizio del mandato (tutto pubblico e consultabile qui: 2015, 2016, 2017). Una bella sommetta, resa più tonda dal fatto che il consigliere regionale toscano Borghi prende il massimo del rimborso variabile – tranne nei casi in cui non si presenta alle sedute istituzionali – perché domiciliato a Milano. Liberi i cittadini toscani elettori della Lega Nord di scegliersi un milanese come consigliere regionale e libero lui di prendere il massimo del rimborso consentito dalla legge toscana, ma almeno abbia la decenza di non rinnegarlo.
Anche se un dubbio ci viene: se Borghi non ha mentito consapevolmente, cioè ha detto quanto pensa sia vero, allora è analfabeta funzionale. Cioè non sa leggere una tabella (quella dei suoi emolumenti). Un dubbio sorretto dall’ultima parte del suo EpicFailShow.
EPIC FAIL SUL TIRENDICONTO M5S
Le balle infatti non sono finite qui. Borghi infatti ha preso anche una spiacevole cantonata sul nostro “Tirendiconto“.
Diversamente dall’esponente della Lega Nord e da tutti gli altri consiglieri regionali, noi del Movimento 5 Stelle tratteniamo solo i rimborsi spese effettivamente spesi per il mandato, restituendo ai cittadini la differenza. Il principio è semplice: noi non vogliamo più rimborsi di quanti ci servono per espletare al meglio il nostro incarico e come strumento di verifica ci impegniamo a tenere tutti i giustificativi di spesa (scontrini, fatture ecc.) che attestino tali spese. Questo metodo è scritto pubblicamente dal 2015 sul nostro sito, ripreso da numerose testate stampa e replica il metodo utilizzato dal Movimento 5 Stelle a livello nazionale, ampiamente raccontato sui nostri canali e dai media mainstream. Questo per dire che difficilmente chi vive sulla terra ed è interessato al tema può sostenere di non aver avuto sufficiente informazione su questo metodo Cinque Stelle di interpretare la questione rimborsi spese.
Siccome Borghi non ci risulta residente sulla Luna (ma a Milano) e si accredita come esperto economista, non sappiamo come spiegarci, senza sollecitare nell’interpretazione qualche bravo analista in merito al suo analfabetismo funzionale, quanto è successo martedì in Consiglio.
Borghi è arrivato infatti a dire davanti a tutta l’aula e in diretta streaming che Giacomo Giannarelli “si intasca 1400 in più” di lui, in riferimento ai rimborsi spese. La balla è talmente grossa che qualcuno potrebbe pensare ad uno scherzo, ma no, è tutto vero. L’ha detto lui. E senza alcun imbarazzo ha appesantito la figura barbina con una giustificazione dell’affermazione a dir poco imbarazzante. I “1400 euro in più” Borghi li ha dedotti dal fatto che sul Tirendiconto di ottobre 2016 di Giacomo alla voce “totale rimborsi rendicontati” sono riportate 3.424,59 euro e il Totale della restituzione è 2.001,77 euro. Questo sedicente esperto di economia ha quindi sottratto dal totale dei rimborsi rendicontati (3.424,59 euro) il totale della restituzione di Giacomo (2.001,77 euro) pensando che 1.400 euro siano quanto Giacomo si terrebbe in tasca.
Al netto dello stupore, ci spiace dopo aver dovuto spiegare a Borghi cosa sia l’ISEE, doverci trovare a spiegargli anche le somme e le sottrazioni.
E dire che l’excel del Tirendiconto è molto semplice e chiaro. Riprendiamo il caso citato da Borghi per andare incontro alle difficoltà di comprensione del cittadino medio e per comodità ci rivolgeremo ad un ipotetico Claudio:
– Stipendio netto ricevuto dalla Regione (cioè l’importo del bonifico arrivato a Giacomo dal Consiglio regionale per l’attività compiuta ad ottobre 2016) = 8.691,20 euro
– Stipendio netto Portavoce Movimento 5 Stelle (cioè quanto i consiglieri regionali M5S possono trattenere dell’importo di cui sopra, riferito all’indennità) = 3.264,84 euro
– Totale rimborsi rendicontati (cioè effettive spese di mandato sostenute da Giacomo a ottobre 2016) = 3.424,59 euro
– Totale restituzione (cioè quanto Giacomo Giannarelli NON “si è intascato” tra indennità e rimborsi) = 2.001,77
Capito Claudio? C’è un importo ricevuto che noi per ‘Codice di comportamento‘ (un documento sottoscritto, Claudio, un foglio di carta con scritti degli impegni … ok? Ci sei?) ci impegniamo a restituire in un modo semplice: togliamo la parte legata all’indennità di funzione (quindi Claudio devi mettere il meno, togliere dal primo importo capito? Ci sei?), perché noi la rifiutiamo, poi togliamo la parte dell’indennità di carica eccedente il tetto stabilito (tradotto per te Claudio significa che noi al massimo possiamo trattenere per noi 3.264,84 euro nette al mese, quindi da quell’importo di prima devi togliere l’eccedenza. Ok Claudio?). Ecco se sei arrivato fino a qui adesso fai l’ultimo sforzo: oltre a quei 3.264,84 euro noi possiamo anche trattenere quanto speso per l’esercizio del mandato. Capiamo che la frase per te possa essere difficile, quindi te la spieghiamo con calma.
Hai presente quando Borghi dice “questa acqua l’ho presa coi miei soldi”? Ecco, bravo: adesso seguici, per noi quella spesa, con tanto di scontrino tenuto (altrimenti non vale!), è una spesa per il mandato perché l’acqua a quanto pare la stai bevendo in aula, e la potresti portare a rendicontazione, sempre che tu abbia tenuto lo scontrino. Per il nostro mandato Claudio abbiamo bisogno di spostarci, fare telefonate, mandare mail, mangiare, stampare materiale informativo. Ecco tutte queste spese sostenute nell’esercizio del mandato, se associate a giustificativo di spesa (gli scontrini Claudio, o le fatture. Ok?), noi le possiamo pagare con i rimborsi forniti a tutti i consiglieri (anche te Borghi, Claudio, lo abbiamo spiegato prima, lui li prendeva a sua insaputa … pace, ora lo sa lui e lo sai te). Siccome i rimborsi forniti a noi consiglieri dal Consiglio Regionale sono più alti rispetto a quanto veramente necessario (perché non sono mica scemi questi politici di professione … fino a quando li votano) NOI restituiamo la differenza (quanto non abbiamo effettivamente speso Claudio, ok: ci danno 100, spendiamo 80, restituiamo 20. Ti torna?). Quindi NOI DEI RIMBORSI NON INTASCHIAMO NIENTE. Li spendiamo per il mandato Claudio. Ok?
Da quel bonifico che ogni mese arriva sul conto, se tu Claudio fossi del Movimento 5 Stelle, dovresti togliere la differenza tra lo stipendio netto consentito a noi M5S (3.264,84 euro) e quanto invece ti arriva per l’indennità, PIÙ (Claudio seguici … non ti perdere, ce la puoi fare) quanto dei rimborsi tu non hai speso per il mandato e non ci accontenteremmo di un numero dato sulla fiducia (figurati Claudio, sappiamo che sei un signore …) ma dovresti produrre gli scontrini e le fatture a giustificativo.
Pensa te Claudio che se Borghi ci avesse copiato in questo, avrebbe restituito una buona parte delle circa 200 mila euro che si è messo – legittimamente – “in tasca” da quando è entrato nel Consiglio regionale della Toscana. Tra l’altro vista la sua bassa attitudine a sopralluoghi in suolo toscano, avrebbe sicuramente avuto spese molto più basse ad esempio di uno come Giacomo che in meno di due anni ha già girato la Toscana tra scuole disastrate, discariche autorizzate e non, dighe, ponti, stazioni incautamente dismesse, aree sin, strade da ripristinare per il cicloturismo, impianti geotermici … e ci fermiamo perché ne ha fatte davvero troppe (tutto pubblico, Claudio, puoi vederlo su questo sito).
Ma vedi Claudio, Borghi non è un Cinque Stelle. Troppo dura la vita del Cinque Stelle.
Meglio comunque Claudio. Con noi non avrebbe resistito un mese. Toccava persino ascoltare i cittadini, poi uno vale uno … meglio così.
Comunque speriamo Claudio che Borghi faccia a te e al resto dei toscani un piacere: lasci perdere astruse proposte di legge per ridefinire gli emolumenti dei consiglieri sulla base di algoritmi che evidentemente sono così poco seri da non averli adottati dove la Lega Nord governa (e fai bene a chiederti come mai quando il Responsabile economico della Lega Nord si inventa un metodo per associare gli emolumenti dei consiglieri al benessere dei cittadini non lo sperimentano dove governano) e inizi ad impegnarsi un pochino di più.
O forse no, come dice Borghi: saranno gli elettori a giudicarlo al prossimo giro. Noi ci siamo permessi di dargli qualche informazione. Per un voto più consapevole.
IRENE GALLETTI
ANDREA QUARTINI
ENRICO CANTONE
GABRIELE BIANCHI
GIACOMO GIANNARELLI
Galletti (M5S): “Mozione in Toscana per proteggere i Vigili del Fuoco dai PFAS. Pisa tra i comandi coinvolti nell’indagine”
“La Toscana non può ignorare un’emergenza sanitaria che coinvolge anche i Vigili del Fuoco del nostro territorio. Serve un intervento tempestivo”, dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo M5S in Consiglio Regionale, annunciando il deposito di una mozione ispirata all’iniziativa già avviata in Liguria dal collega Stefano Giordano, capogruppo M5S e Vigile del Fuoco.
La proposta nasce a seguito dei risultati diffusi da USB Vigili del Fuoco e Greenpeace Italia, che segnalano la presenza di PFAS – sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene – nei dispositivi di protezione individuale e nel sangue di 16 Vigili del Fuoco italiani. Tra loro anche operatori del comando di Pisa, confermando il coinvolgimento diretto della Toscana nell’indagine sulla contaminazione.
“Non è accettabile che chi garantisce ogni giorno la nostra sicurezza, rischiando la propria vita per motivi di servizio, sia esposto anche a sostanze pericolose, che mettono a rischio la loro salute, senza adeguati controlli. Chiediamo un biomonitoraggio specifico per i Vigili del Fuoco toscani, compresi volontari e pensionati, l’analisi delle attrezzature e sedi operative, e l’avvio di una transizione verso dispositivi PFAS-free”, spiega Galletti.
La mozione chiede inoltre che la Regione si attivi per il riconoscimento della categoria come esposta a rischio professionale, con l’inserimento nei parametri INAIL per malattie correlate.
“È una battaglia di civiltà – conclude Galletti – che riguarda la salute dei lavoratori e la responsabilità delle istituzioni. Pisa è già coinvolta, dobbiamo investigare anche nei comandi delle altre province. La Toscana non può restare a guardare.”
Tenda per la Palestina, Galletti (M5S): “Nomina Carrai al Meyer incompatibile con i valori della tutela dell’infanzia”
“Affidare la presidenza della Fondazione Meyer a una figura che rappresenta ufficialmente uno Stato, il cui governo è attualmente oggetto di indagine presso la Corte Penale Internazionale per presunti crimini di guerra e contro l’umanità, è una scelta profondamente inopportuna. Incarichi tanto simbolici e sensibili devono riflettere valori coerenti con la missione dell’ente che si va a guidare, in questo caso la tutela dell’infanzia.”
Lo dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana, intervenuta oggi alla Tenda per la Palestina.
“Non si tratta solo di una questione formale – sottolinea Galletti – ma di coerenza tra ruoli pubblici e valori. La Fondazione Meyer rappresenta un presidio etico e sanitario dedicato all’infanzia: chi la guida deve incarnare principi di tutela, neutralità e credibilità. Questa nomina invece rischia di compromettere l’immagine dell’istituzione.”
“La Giunta regionale – conclude – ha scelto di defilarsi, attribuendo ogni responsabilità alla direzione generale dell’ASL, dimenticando però che si tratta di una figura di nomina politica. Davanti a temi che toccano la pace e i diritti fondamentali, l’indifferenza istituzionale equivale alla complicità.”
Fine Vita, M5S: “Difendere la legge toscana fino a una norma nazionale. Massima vicinanza a Cappato e Maltese”
“La vicenda di Daniele Pieroni dimostra che la legge toscana sul fine vita è uno strumento giusto, umano e conforme ai principi costituzionali. Va difesa con fermezza, almeno fino a quando non ci sarà finalmente una legge nazionale che garantisca a tutti, in modo uniforme, il diritto a una morte dignitosa”.
Lo dichiara Irene Galletti, presidente del M5S Toscana, commentando il primo suicidio medicalmente assistito avvenuto nella regione, reso noto dall’Associazione Luca Coscioni.
“La scelta del Governo di impugnare la legge toscana è ideologica e priva di fondamento giuridico. Non possiamo permettere che cittadini come Daniele siano lasciati soli in momenti così drammatici. La Toscana ha colmato un vuoto legislativo con una normativa che pone soluzione adeguata, e noi continueremo a sostenerla”.
“Ribadiamo inoltre la massima vicinanza e solidarietà a Marco Cappato e a Felicetta Maltese, il cui impegno civile rappresenta un presidio fondamentale di libertà e dignità per tutte e tutti”, conclude Galletti.
Caso Carrai, M5S Toscana: “Presidenza in aperto contrasto con i valori della Fondazione Meyer. La Giunta elude il tema, ma la politica deve recuperare dignità e responsabilità”
“La risposta della Giunta è stata evasiva e inadeguata. Il caso Carrai è evidentemente troppo scomodo per essere affrontato con il coraggio politico che richiederebbe.” Così Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, interviene sul doppio incarico di Marco Carrai come Console onorario di Israele e Presidente della Fondazione Meyer.
Al centro della questione, una profonda incompatibilità etica e istituzionale: “La presidenza della Fondazione Meyer – sottolinea Galletti – non può essere ricoperta da chi rappresenta ufficialmente un governo, quello israeliano, attualmente sotto inchiesta presso la Corte Penale Internazionale per presunti crimini di guerra, contro l’umanità e genocidio. È un evidente cortocircuito con lo statuto e il codice etico del Meyer, che richiamano in modo inequivocabile la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, prevedendo esplicitamente il divieto di qualsiasi legame con soggetti coinvolti in attività antisociali o criminali.”
“La Giunta regionale – prosegue – si è limitata a scaricare ogni responsabilità sulla direzione generale della Asl, ammettendo la propria irrilevanza e omettendo che il il direttore generale è nominato dal presidente stesso della Giunta. Ma in democrazia non è possibile voltarsi dall’altro lato quando sono in gioco valori fondanti come la pace e la tutela dell’infanzia: restare in silenzio equivale a essere complici.”
Il 7 giugno, a Roma, una manifestazione partecipata da M5S, sindacati, partiti e realtà sociali ha dato voce a testimonianze drammatiche: “Abbiamo ascoltato storie toccanti di palestinesi che, tornando nei loro quartieri a Gaza, non riconoscevano nemmeno le strade in cui erano cresciuti, rase al suolo dai bombardamenti. Davanti a tutto questo – afferma Galletti – è impossibile restare neutrali.”
“C’è un timore reverenziale che incombe nella politica toscana – conclude – di fronte a poteri forti e di natura economica che sembrano esercitare un’influenza crescente sull’operato delle istituzioni e dei partiti politici: niente di nuovo, gli stessi lo hanno dimostrato anche questi giorni. Ma proprio per questo serve una politica che ritrovi coraggio, autonomia e senso del dovere verso i cittadini. Il silenzio non è neutralità: è rinuncia, e il M5S non intende arretrare”.
Carrai al Meyer: il M5S interroga Giani. Galletti (M5S): “Ruolo di console di Israele compatibile con i valori di pace e tutela dell’infanzia? La Giunta chiarisca”
Il Movimento 5 Stelle ha protocollato un question time urgente per chiedere al Presidente della Regione Eugenio Giani di chiarire pubblicamente la propria posizione sul caso di Marco Carrai, presidente della Fondazione Meyer nonché Console onorario di Israele a Firenze.
Marco Carrai, figura centrale nel sistema di potere toscano, ricopre oggi ruoli strategici come la presidenza di Jsw Steel Italy, di Toscana Aeroporti e della Fondazione Meyer. La sua vicinanza politica a Matteo Renzi e a Italia Viva è ben nota, ma è il suo ruolo di rappresentanza dello Stato di Israele – il cui governo è oggi coinvolto in un conflitto che ha provocato oltre 18.000 vittime tra i minori palestinesi – a suscitare una profonda riflessione etica e politica, specie alla luce del suo incarico ai vertici di un’eccellenza pediatrica come il Meyer.
“Non possiamo accettare ambiguità. Dopo il passo indietro del console onorario della Federazione Russa, ci aspettiamo lo stesso da Carrai – dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo M5S in Consiglio regionale –. Il ruolo che ricopre è incompatibile con il messaggio di pace e tutela dell’infanzia che la Fondazione Meyer dovrebbe incarnare”.
La richiesta del M5S arriva a pochi giorni dalla presentazione di una mozione, seguita anche da una simile presentata dalla maggioranza, e che chiede l’interruzione dei rapporti istituzionali tra la Regione Toscana e il Governo israeliano, in segno di dissenso verso l’aggressione di carattere genocida in corso a Gaza.
Referendum Sanità Toscana, il M5S “Grazie ai comitati e a tutta la rete civica: con questa iniziativa i cittadini tornano protagonisti della sanità pubblica”
Con la consegna dei nuovi moduli, prende ufficialmente il via l’ultima fase della raccolta firme per il referendum consultivo sulla sanità toscana. Il Movimento 5 Stelle Toscana esprime pieno sostegno all’iniziativa e ringrazia i comitati promotori e tutta la rete civica che ha lavorato con serietà e passione per costruire questo importante strumento di partecipazione democratica.
“Questo referendum nasce da un’esigenza concreta: restituire ai territori un sistema sanitario più vicino, più giusto e realmente accessibile – dichiarano Irene Galletti, presidente del Gruppo regionale M5S, e Andrea Quartini, deputato e medico. – Dopo dieci anni di disagi e criticità, è giusto dare voce ai cittadini e correggere le scelte che hanno allontanato la sanità dalle persone.”
Il Movimento 5 Stelle Toscana sottolinea inoltre la grave responsabilità del governo nazionale, che continua a sottrarre risorse alla sanità pubblica, preferendo altre priorità.
“A fronte di liste d’attesa infinite, pronto soccorso al collasso, carenze gravi di medici, infermieri e posti letto, e crescenti diseguaglianze territoriali, il governo Meloni continua a disinvestire nella sanità pubblica. Mentre la sanità e i servizi sociali soffrono, la spesa militare vive una stagione di espansione e la sanità privata accresce i propri profitti.”
Il Movimento 5 Stelle sarà presente nei territori, a fianco della raccolta firme, per difendere un modello di sanità pubblica, universale e radicato nei bisogni reali delle persone.
Referendum Sanità Toscana: parte ufficialmente la raccolta firme. Il 4 giugno a Firenze la distribuzione dei moduli
Parte ufficialmente l’ultima fase della raccolta firme per il Referendum consultivo sulla sanità toscana, promosso dal Comitato Referendario Sanità Toscana 2025. L’appuntamento è per mercoledì 4 giugno, dalle ore 15.00 alle 18.00, presso la Sala EXPO del Palazzo del Consiglio Regionale, in Via de’ Pucci 16 (angolo Via Cavour, Firenze), dove saranno distribuiti i nuovi moduli ufficiali.
“Completiamo la più importante partecipazione popolare dell’ultimo decennio”, dichiarano i promotori. “Abbiamo pensato a un referendum, abbiamo scritto il quesito, raccolto le firme, superato il vaglio del Collegio di Garanzia e ottenuto la pubblicazione sul BURT. Ora siamo finalmente pronti a distribuire i nuovi moduli per concludere la raccolta”.
Il referendum, sostenuto da una vasta rete di comitati civici e forze politiche, intende rafforzare la sanità pubblica e territoriale in Toscana, riportando al centro il principio costituzionale della tutela della salute come bene primario e universale.
Tra i primi sostenitori, il Movimento 5 Stelle Toscana, con la capogruppo regionale Irene Galletti e il deputato e medico Andrea Quartini, che affermano:
“Nel 2015 ci siamo espressi in modo critico verso la riforma che ha portato all’accentramento delle ASL. A dieci anni di distanza, riteniamo che le difficoltà evidenziate – liste d’attesa sempre più lunghe, servizi territoriali indeboliti, rilievi della Corte dei Conti – confermino la necessità di una riflessione condivisa sul modello organizzativo della nostra sanità. Questo referendum rappresenta uno strumento democratico per restituire voce ai cittadini e avviare un percorso di riavvicinamento tra il sistema sanitario e i territori.”
A tutto questo si aggiunge una responsabilità ancora più ampia, che riguarda le scelte operate a livello nazionale: negli ultimi anni, il governo Meloni ha progressivamente ridotto le risorse destinate alla sanità pubblica, preferendo investire in altri settori, come quello militare. La recente proposta di scorporare le spese per la difesa dal Patto di Stabilità europeo è solo l’ultima conferma di questa impostazione.
Noi crediamo, invece, che sia la salute a dover essere messa al riparo dai vincoli di bilancio. Il referendum è anche questo: un segnale forte, per ribadire che la sanità pubblica non è un costo da contenere, ma un diritto da garantire, in modo equo e vicino ai bisogni delle persone.”
Il Comitato invita tutta la cittadinanza, le associazioni, i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni locali a partecipare attivamente: firmare è un gesto concreto per difendere il diritto alla salute e contribuire a una sanità più giusta, accessibile e radicata nei territori.
Consiglio Regionale, Galletti (M5S): “Basta simboli, per favorire la pace servono atti concreti. Mozione per interrompere i rapporti con Israele”
In un clima internazionale sempre più drammatico e a pochi giorni dalla mobilitazione per la Palestina a Firenze, Irene Galletti, capogruppo M5S in Consiglio regionale, chiede alla Toscana un segnale politico forte e concreto oltre le dichiarazioni simboliche.
“L’iniziativa della Regione Toscana, presentata dal Presidente Giani, di chiedere un impegno al Governo per la cessazione delle ostilità e il riconoscimento dello Stato Palestinese è condivisibile nelle intenzioni, ma ricordiamo che è già contenuta nella mozione approvata nella scorsa seduta di aula, con la firma e il voto favorevole del M5S. Ora serve però mettere in campo atti concreti, propri del livello istituzionale che ci compete, come recentemente hanno fatto Puglia ed Emilia-Romagna”, sostiene la consigliera Irene Galletti.
“Per questo motivo” – puntualizza – “come Movimento 5 Stelle abbiamo deciso di presentare una mozione che, oltre alla condanna genocida del governo israeliano, impegni la Giunta e il Presidente della Regione Toscana a interrompere tutti gli scambi commerciali e i progetti di cooperazione con lo Stato di Israele.”
Secondo Galletti, il popolo toscano ha sempre dimostrato una profonda sensibilità verso i diritti umani e il rispetto del diritto internazionale, al pari di quanto già fatto in Emilia-Romagna e in Puglia. Tuttavia, la sola espressione di principio non è più sufficiente.
“Occorre un gesto forte, che vada oltre il messaggio politico. Interrompere le relazioni istituzionali, commerciali e progettuali con il governo israeliano è un atto politico necessario per testimoniare da che parte sta la Toscana: dalla parte del diritto, della pace e dell’umanità.”
La mozione del Movimento 5 Stelle sarà discussa nella prossima seduta del Consiglio regionale.
Mozione contro Decreto Sicurezza, Galletti (M5S): “Il Governo Meloni è autoritario e reazionario. Lo contrasteremo in ogni sede”
“Il Movimento 5 Stelle ha votato a favore della mozione che attacca frontalmente il cosiddetto decreto sicurezza del Governo Meloni – dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo M5S in Consiglio regionale della Toscana – Un provvedimento che crea più problemi di quelli che pretende di risolvere e che svela, senza più maschere, la natura autoritaria e reazionaria di questo esecutivo.”
“Con la scusa della sicurezza pubblica, si restringono gli spazi di democrazia, si criminalizzano le manifestazioni di dissenso e si attacca il diritto dei cittadini a esprimere liberamente il proprio pensiero. È un salto indietro sul piano dei diritti e della partecipazione, degno delle peggiori pagine della storia repubblicana.”
“Gravissimo anche il passaggio che colpisce la filiera della canapa – aggiunge Galletti – un settore agroindustriale innovativo, sostenibile, già sostenuto dal Movimento 5 Stelle e dalla Regione Toscana nella scorsa legislatura. Colpirlo significa ostacolare uno sviluppo economico e responsabile, per pura ideologia.”
“Noi del Movimento 5 Stelle – conclude – ci opporremo con forza a questa deriva autoritaria. Difendere la Costituzione, i diritti civili e il futuro del Paese è una battaglia che porteremo avanti con determinazione, dentro e fuori le istituzioni.”
Canoni livellari: approvata oggi in Consiglio Regionale la legge M5S per l’affrancazione. Ora la parola al Parlamento
Il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato oggi la proposta di legge del Movimento 5 Stelle che apre la strada all’affrancazione dai canoni livellari, con l’obiettivo di liberare centinaia di famiglie toscane da un peso economico e burocratico, fino a poco tempo fa nascosto.
Un risultato importante, frutto del lavoro costante e determinato del gruppo consiliare M5S, che ha dato voce a un’esigenza reale e diffusa. La legge riconosce l’urgenza di superare un istituto giuridico antiquato e impegna formalmente la Regione Toscana a promuovere presso il Parlamento una riforma nazionale. L’obiettivo è chiaro: abolire definitivamente il sistema livellario e consentire l’affrancazione dei canoni al costo più basso possibile, nel pieno rispetto della legge.
“È un atto di giustizia sociale – dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle – che risponde al bisogno concreto di tanti cittadini, a cui è stato chiesto di pagare canoni su terreni che ritenevano liberi da vincoli, ignari dell’esistenza di un balzello feudale. Con questa legge la Toscana fa da apripista: ora tocca al Parlamento raccogliere il testimone e restituire equità a migliaia di famiglie.”
La proposta sarà ora trasmessa al Senato per proseguire il suo iter a livello nazionale. È doveroso ricordare che il provvedimento è stato approvato con i soli voti contrari della Lega, che ora dovrà assumersi la responsabilità politica di spiegare ai cittadini – in particolare a quelli di Cascina – perché ha scelto di ostacolare una soluzione concreta, dopo aver alimentato aspettative che rischiano di restare soltanto promesse.
Il Movimento 5 Stelle continuerà a vigilare con attenzione sul percorso parlamentare, facendosi portavoce di chi da anni attende una risposta chiara, definitiva e senza ambiguità. Con l’approvazione della legge regionale, si apre una nuova fase: la palla passa ora al Parlamento.