Ecco gli spunti principali della conferenza stampa di oggi.

“Il nuovo aeroporto di Firenze descritto nel Masterplan non si farà. Qualcuno vorrebbe far credere ai cittadini che è realizzabile un’opera per la quale la Commissione VIA nazionale indica 140 prescrizioni. Oggi vi dimostreremo perché si sta sbagliando e lo faremo soprattutto con l’ausilio di tre tecnici qualificati.

In ottica di governance regionale abbiamo appena speso 72 milioni di euro sul People Mover, per velocizzare lo spostamento dall’aeroporto alla stazione. Firenze quindi ha già, oltre ad un Peretola da mettere in sicurezza, l’aeroporto strategico nazionale di riferimento, ad un’ora di distanza da Santa Maria Novella. La prossima Regione a Cinque Stelle ha questa visione, in linea con le prescrizioni europee che indicano una distanza di 200 km tra gli aeroporti strategici. Se è preoccupazione delle imprese fiorentine ridurre i tempi, miglioreremo i collegamenti veloci da Pisa a Firenze, senza sperperare centinaia di milioni per un’opera inutile, pericolosa e scellerata perché capace di aggravare la situazione sanitaria in quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la seconda piana più inquinata d’Europa“.

GIACOMO GIANNARELLI

MASTERPLAN / STADIO / RISCHIO INCIDENTE
Il masterplan è compatibile col nuovo stadio della Fiorentina? Nessuno sa, e forse non lo sanno nemmeno loro, se i due progetti possono coesistere, in base alle zone di sicurezza previste intorno agli aeroporti che impediscono la costruzione di fabbricati ad alta densità abitativa come scuole, ospedali, centri commerciali e stadi.

Dal 2006 ENAC aveva chiesto al Comune l’adozione delle zone di rischio, spazi dove evitare grandi assembramenti di persone come uno stadio. Abbiamo fatto un esposto per questa inadempienza ed è stato archiviato perché il Comune di Firenze, dopo dieci anni, “stava inserendo” nel Regolamento Urbanistico queste zone, forse mosso dal nostro esposto. Ecco vedendo dove le hanno collocate risultano interessate le popolazioni dei borghi storici – Peretola, Motrone – ad oggi non avvisate dal Comune. Un problema se si considera che negli ultimi anni il numero dei voli è incrementato del 40%. Quindi l’aeroporto sarebbe a rischio già così. Figurarsi usando le moderne curve di isorischio, più precise nell’analisi dei fattori di pericolo.

SILVIA NOFERI

“Ancora una volta noi tuteliamo la salute dei cittadini e il territorio. Le priorità di ogni azione politica secondo il Movimento 5 Stelle. Purtroppo il Partito Democratico che oggi governa nazione, regione e Comune di Firenze invece di tutelarli pensa a quanto devono essere sacrificati in nome di progetti che di regola non capisce nessun cittadino.

Rileviamo poi il paradosso di un Partito Democratico che non riesce a chiudere la procedura di VIA su questo progetto, perché nessuno tra Galletti e Franceschini vuole rimanere col cerino in mano nel pubblicare un esito che dice: questo nuovo aeroporto, così, non è fattibile. E nel frattempo i cittadini devono scoprire se faranno o meno un aeroporto dalla stampa perché Franceschini non firma un parere con già 140 prescrizioni gravi e serie tra le quali la sicurezza del volo. I Ministri PD firmino questo atto e pubblichino questo documento così tutti potranno capire la follia delle scelte del Partito Democratico.

Noi siamo compatti a tutti i livelli istituzionali e infatti siamo qui con tutti i nostri rappresentanti. Ma nel condurre questa lotta non portiamo avanti un’opinione che è del Movimento 5 Stelle, noi portiamo avanti la voce dei cittadini e di quelle eccellenze tecniche che devono avere voce in capitolo nelle scelte politiche. Questo metodo lo abbiamo solo noi, è la nostra rivoluzione. Nell’Italia dove sindaci e presidenti di Regione sono tuttologi e spendono opinioni su traffico, mobilità, salute senza averne cognizione, noi diamo voce ai tecnici per arrivare dopo ad una scelta politica. Il caso stadio di Roma dimostra come noi nel perimetro del possibile, quando governiamo, determiniamo dei cambiamenti fondamentali. Abbiamo dimostrato all’intero paese che l’economia non detta le condizioni alla politica, ma il contrario.

ALFONSO BONAFEDE

PAROLA AI TECNICI
Le principali criticità tecniche sono state riassunte da Fabio Zita, ex dirigente Regione Toscana ed ex membro Commissione VIA Nazionale, Luciano Battisti, Generale dell’Aeronautica Militare, e Gianfranco Ciulli, portavoce Comitati della Piana.

ZITA “RISCHIO INCIDENTE, TERRE DI SCAVO E AVIFAUNA”
“La Commissione VIA segnala un problema di rischio incidente aereo e definisce la necessità di affidare ad un organismo terzo, che non sia il proponente ENAC, uno studio sugli scenari probabilistici sul rischio incidenti aerei perché ENAC non l’ha ancora realizzato. Poi il problema terre e rocce da scavo: il progetto prevede di movimentarne 3 milioni di metri cubi ma la legge prescrive che la VIA possa concludersi solo dopo la consegna del Piano di utilizzo riguardante, cioè l’analisi di queste terre; un documento mai consegnato dal proponente. Manca inoltre qualsiasi garanzia in merito alla sicurezza del volo legata all’avifauna. Inoltre resta la prescrizione riguardante il lago di Peretola, sito di interesse comunitario che per prima di essere asfaltato deve essere ricreato altrove anche in termini di habitat come prescrive la Direttiva UE. Feci parte della Commissione VIA sulla Tirrenica e ricordo allora il procedimento si concluse con parere favorevole e 165 prescrizioni, qualcosa di simile al caso masterplan. Mi risulta che ancora l’opera non sia stata realizzata” ha detto Fabio Zita.

BATTISTI “DELLA SICUREZZA DEL VOLO NON GLIENE FREGAVA NIENTE A NESSUNO”
“Nella mia consulenza sul progetto, per conto della Regione Toscana, mi sono impegnato nell’ottica di aiutare una soluzione in piena sicurezza, economicamente valida e che non impattasse troppo sul territorio. Dopo due anni di consulenza mi sono reso conto che non gliene fregava niente a nessuno della sicurezza del volo e di altre problematiche. Tra queste sia i costi dell’opera sia la questione Stadio. Sia il codice della navigazione sia il Regolamento per la costruzione degli aeroporti individua le aree di tutela per i terzi sorvolati dove non è possibile fare qualcosa ad elevato affollamento, ad esempio uno stadio. In parte di quest’area c’è il Mercafir” ha aggiunto Luciano Battisti, Generale dell’Aeronautica Militare.

In merito alla sicurezza del volo ha precisato: “il documento 2012 inserito nel PIT da ENAC non parla di sicurezza del volo, nel Masterplan c’è di tutto ma non c’è niente sulla sicurezza del volo. Poi durante la VIA, l’ENAV ha inserito un documento dove per la prima volta si cita la parola “safety” (sicurezza del volo) e lì si pongono dieci quesiti, con relative indicazioni risolutive per le quali la decisione spetta ad ENAC che che ben si guarda dal dar risposte, nonostante il doppio ruolo di controllore e proponente”.

A riguardo del rischio incidenti causati dai volatili, tema importante per la sicurezza del volo, il Generale Battisti ha puntualizzato “parliamo di una zona acquitrinosa, piena di fauna e si arriva ad ignorare la loro stessa documentazione presentata che dice: Fosso Reale deviato per 3 km, all’esterno del Fosso Reale un nuovo canale di raccolta acque basse per altri 3 km e intorno alla recinzione aeroportuale ci sarebbe un fosso di guardia, poi una cassa di espansione e zona Osmannoro una cassa di laminazione, quindi altre due aree umide; sopra l’area continuano fossi e canali, sotto l’oasi di Fortugnano. Quindi dove la spostano l’avifauna? Resterà lì”.

Da ultimo Battisti si è soffermato sulle stime economiche. “siamo a livello di quelle offerte commerciali con l’asterisco. Nel Masterplan scrivono “Stima costi: 334 mln”, “più 31 mln per la manutenzione”. Ma nella pagina dopo c’è una postilla, scritta in piccolo, “gli interventi sono al netto dell’iva e al lordo dei ribassi d’asta e non tengono conto di imprevisti e costo legato alle terre”. Quindi a monte delle dune e di altre prescrizioni arriviamo già a 700 milioni di euro, senza considerare che con 140 prescrizioni gli imprevisti faranno lievitare enormemente la cifra”.

CIULLI “COMMISSIONE DI VIA HA ESAUTORATO ENAC, SERVE EASA di COLONIA”
Gianfranco Ciulli, portavoce e tecnico dei Comitati della Piana, ha precisato un punto sul rischio incidente aereo “L’approvazione della VIA è avvenuta in un giorno e mezzo, dal 1 al 2 dicembre. In questo tempo c’è stato il gruppo di coordinamento, la sottocommissione di VIA e la plenaria finale che ha licenziato parere favorevole con tutte queste prescrizioni. Ora dopo 90 giorni non ci si venga a dire che non sanno come fare il decreto di VIA. Il problema è del soggetto che deve avere il cerino in mano, prima dell’approvazione del Ministero Infrastrutture e Trasporti che è soggetto preposto dalla 250/97 ad indirizzo e controllo di ENAC. La vera questione è che la Commissione plenaria di VIA ha bocciato ed esautorato ENAC nella linea tecnica di approvazione della valutazione del rischio rimandando a soggetto tecnico terzo. Questo è il problema: è come se il Ministro Lorenzin esautorasse l’Istituto Superiore di Sanità. Addirittura qui il Ministero dell’Ambiente ha esautorato l’ente tecnico del Ministero dei Trasporti. E il fatto che in maniera bonaria abbiano detto che il soggetto che deve fare valutazione di rischjio dev’essre pubblico e terzo superiore ad ENAC, quindi le EASA di Colonia, European Safety Agency

Sono intervenuti anche i consiglieri comunali M5S di Prato, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, rispettivamente Gabriele Capasso, Niccolò Rigacci e Pietro Cavallo, presentando le ragioni del no territoriale all’opera.