Il 3 settembre 2015 segnalammo alle autorità alcuni sversamenti sospetti di fanghi nei terreni agricoli delle campagne toscane. Qualcuno ci dette degli “allarmisti” ma ieri gli inquirenti hanno notificato la chiusura delle indagini sul tema e sono coinvolte 59 persone e 20 aziende. Il nostro plauso alla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze per aver approfondito il caso ed aver iniziato il procedimento. Auspichiamo si faccia piena chiarezza su quanto emerso.

Dal canto nostro non possiamo che ribadire che i nostri sospetti erano leciti e che l’indifferenza delle Istituzioni alle nostre prime segnalazioni, le minacce di querela per procurato allarme e danno d’immagine, non ci hanno fermato né ci fermeranno in futuro, tanto che a gennaio apriremo una commissione d’inchiesta regionale proprio su queste questioni. In tutto questo ci sconcerta in particolar modo apprendere di imprese toscane, citate vent’anni fa dal camorrista pentito Carmine Schiavone come co-responsabili della contaminazione della Terra dei Fuochi campana, ancora coinvolte nell’inchiesta che oggi riguarda la Toscana.

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