“Quando hai vissuto l’inferno e visto come opera la morte nulla fa’ più paura. Viareggio 29giugno 2009 , un dolore che resta immutato nel tempo.
Siamo rinati quella notte per un motivo, continuiamo a pretendere giustizia per quei figli che non sono più tra noi.
Il fischio dei treni oggi ci accompagnerà per tutto il giorno ed a ogni fischio un brivido, ricordo bene quella notte il fischio lo stridere del treno sulle rotaie un sibilo disperato prima che esplodesse l’inferno, le urla di dolore che hanno fatto spazio alla disperazione.
Poi il silenzio, un quartiere dilaniato e noi superstiti. Surreale , incomprensibile, la rabbia per le istituzioni e la loro indifferenza di fronte all’orrore ed al dolore di chi ha perduto per sempre una parte di vita che non tornerà mai più , la mercificazione dei sentimenti in quell’aula asettica priva di umanità, orrore e dolore ancora a braccetto.
Viareggio Non Dimentica !!

Così ha scritto una nostra attivista, testimone dell’orrore della Strage di Viareggio e ci sentiamo di ribadire in questo post.

Oggi ricorrono 9 anni da quel giorno terribile e come Movimento 5 Stelle Toscana esprimiamo ancora una volta la massima solidarietà ai familiari delle vittime della strage, a Viareggio e a tutti coloro che hanno subìto questo dramma umano.

Il 31 gennaio scorso è arrivata la sentenza di primo grado. Mancano ancora due gradi di giudizio, le condanne quindi non sono definitive, ma nelle 1021 pagine della sentenza abbiamo quello che giustamente qualcuno ha definito un “manuale della sicurezza sui luoghi di lavoro e sul trasporto ferroviario“.

Un manuale prodotto dal dibattito processuale dove tutte le società condannate, al pari delle persone, hanno potuto difendersi. Lo hanno potuto fare Gatx Austria e Gatx Germania, società austriaca proprietaria delle cisterne, Officina Junghenthal, controllata da Gatx che avrebbe dovuto fare manutenzione, Ferrovie dello Stato spa come società holding che racchiude altre coinvolte, RFI spa proprietaria delle rotaie, Trenitalia spa proprietaria della locomotiva che trainava le cisterne, FS Logistica spa, lo “spedizioniere” del trasporto e Cima riparazioni spa che avrebbe dovuto curare la manutenzione in Italia del convoglio.

Tutte queste società sono state condannate, insieme ad alcune persone, proprio per errori legate alla sicurezza sui luoghi del lavoro, treni e stazioni lo sono, e sul trasporto ferroviario.

Bene ricordare almeno un fatto: il convoglio che è deragliato a Viareggio aveva 14 cisterne piene di GPL che da Trecate (NO) andava a Gricignano di Aversa, in Campania. Quindi doveva andare dal Piemonte fino in Campania, carico. Poco prima della stazione di Viareggio l’assile 98331 si è spezzato, il primo vagone si è appoggiato al marciapiede poi ha trovato il cosiddetto passaggio a raso, si è ribaltato e dopo qualche centinaio di metri si è squarciato facendo uscire il gpl che ha preso fuoco generando l’inferno e 32 vittime.

Tramite il processo abbiamo scoperto che se non si rompe la condotta dell’aria nessun macchinista ha oggi a disposizione un segnale qualsiasi di un deragliamento in atto. Con un dispositivo esistente in altri paesi, il detettore di svio, la storia sarebbe andata diversamente.

Eppure gli incidenti proseguono e ad oggi ancora si è fatto poco. Pochissimo. Noi ci adopereremo affinché Governo e Parlamento imparino la lezione della strage di Viareggio e assumano i provvedimenti scritti in sentenza per rendere più sicuri i luoghi di lavoro e il trasporto ferroviario.

E contemporaneamente continueremo a sollecitare entrambe queste istituzioni sulla riforma della prescrizione dei reati. Quella grande vergogna nazionale che ha segnato anche la storia del processo Viareggio e non dovrebbe continuare a farlo in futuro.