I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno realizzato una mozione per impegnare la giunta regionale affinché in tre mesi garantisca ai cittadini toscani, a titolo gratuito, il livello minimo di acqua necessario a soddisfare i bisogni essenziali.

Nel 2010 l’ONU dichiarò l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari un “Diritto fondamentale dell’Essere Umano”. Il Contratto Mondiale per l’Acqua indica 50 litri come la quantità minima giornaliera per soddisfare i bisogni essenziali di un essere umano e il Parlamento Europeo con la sua risoluzione dell’8 settembre ha confermato questa valutazione di principio sostenendo che l’acqua è un diritto.

Purtroppo la privatizzazione del servizio idrico operata in Toscana ha consentito una violazione di questo principio, con gestori che hanno interrotto l’erogazione dell’acqua per morosità degli utenti, violando di fatto un diritto umano. Il Parlamento UE ha indicato chiaramente che gli Stati membri devono porre un freno a questo fenomeno, perché all’aumento delle famiglie in povertà in periodo di crisi non può corrispondere una diminuzione conseguente dell’accesso all’acqua. I poveri devono poter bere e lavarsi, senza se e senza ma. Per questo il pagamento del servizio, dice l’UE, dev’essere commisurato al reddito e comunque non oltre il 3% del reddito stesso. 

Noi sosteniamo la legge di iniziativa popolare che prevede il diritto umano non revocabile né sospendibile di vedersi garantito un quantitativo minimo vitale giornaliero, gratuito, pari a 50 litri d’acqua a persona. E chiediamo che la Toscana abbracci questo principio da subito, in tre mesi, consentendo con una norma precisa il riconoscimento del principio che l’acqua è un diritto. 50 litri d’acqua a persona devono essere gratuiti e garantiti, senza se e senza ma. Rossi sarà con noi in questa battaglia di civiltà?”.