Torniamo sul caso “Bulera”, discarica sita nel Comune di Pomarance, dopo la bocciatura in Commissione di atti contrari all’ampliamento.

La giunta PD-Rossi non può autorizzare l’ampliamento richiesto da SCL, lo sviluppo verticale della discarica, al pari della rimozione della vasca di accumulo, sono operazioni non in linea col quadro normativo regionale in materia di paesaggio e soprattutto tardano quella messa in sicurezza e programmazione chiusura: le uniche azioni da intraprendere per un sito che ha già raccolto 2,7 milioni di tonnellate di rifiuti, l’80% delle quali con arsenico. Problema, questo dell’arsenico, che resta irrisolto a 10 anni dall’ammonizione europea sull’inquinamento della acque dell’alta val di Cecina.

La discarica del “Bulera” è una ferita aperta nella ‘Valle della luna, che rappresenta il fallimento pluridecennale delle politiche regionali in materia di gestione rifiuti. Un fallimento superabile solo con un cambio di rotta deciso, come indicato in quella nostra proposta di legge sull’economia circolare che la maggioranza PD-Rossi si ostina a rifiutare.

Si ascoltino i cittadini dell’Alta Val di Cecina, oltre mille dei quali hanno firmato una petizione contro l’ampliamento della discarica del Bulera. E si eviti di far arrivare nella Valle della Luna altri rifiuti pericolosi. Secondo un’inchiesta approfondita de Il Fatto Quotidiano sarebbero già stati “promessi” alla discarica ampliata terre di scavo dei lavori portuali a Piombino e Livorno e della tranvia fiorentina. Diciamo basta a questa distorsione sistemica dove le periferie si devono prendere per qualche posto di lavoro in più gli scarti tossici delle politiche fallimentari decise per le aree più densamente popolate.

GIACOMO GIANNARELLI
IRENE GALLETTI

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