“In Europa soffia il vento del riarmo e il governo Meloni–Crosetto spiega le vele, rilanciando un progetto pericoloso nel cuore di Firenze. Non possiamo restare in silenzio di fronte all’ennesima imposizione calata dall’alto: una base NATO da 27 milioni di euro in un’area residenziale, senza alcun coinvolgimento dei cittadini e in totale spregio delle reali priorità dei toscani.”

A dichiararlo è Irene Galletti, Presidente del Movimento 5 Stelle Toscana, che annuncia la presentazione di un’interrogazione urgente alla Giunta regionale per chiarire il ruolo della Regione e conoscere la posizione ufficiale del Presidente Eugenio Giani sull’opera prevista presso la caserma Predieri di Rovezzano, a Firenze.

Alle sue parole si uniscono quelle del deputato fiorentino Andrea Quartini:

“Dopo il progetto della base militare nell’area ex Cisam, all’interno del Parco di San Rossore–Migliarino–Massaciuccoli, già duramente contestato dalla comunità pisana, ora anche Firenze si trova a subire una scelta scellerata, imposta senza trasparenza né confronto pubblico. La Toscana rischia di trasformarsi in una piattaforma militare permanente, tradendo la propria vocazione civile e pacifica.”

Anche Lorenzo Masi, Capogruppo M5S in Consiglio Comunale a Firenze, ribadisce la propria contrarietà al progetto: “Diciamo no al riarmo del Paese in ogni sua forma e difendiamo il diritto dei residenti fiorentini della zona di Rovezzano a vivere tranquilli. Invitiamo l’Amministrazione comunale a mettere a disposizione di tutte le forze presenti in Consiglio i documenti in proprio possesso, e siamo pronti a presentare un’interrogazione per difendere e tutelare i residenti e i comitati di cittadini che hanno a più riprese denunciato le proprie preoccupazioni.”

Il Movimento 5 Stelle Toscana condanna congiuntamente e con forza l’assenza di un dibattito pubblico su un’opera ad altissimo impatto e denuncia la direzione politica presa dal governo:

“Si taglia sulla sanità, si abbandonano le scuole, si ignorano i salari da fame e le difficoltà di famiglie e imprese strozzate dal caro bollette – attaccano i Cinque Stelle – ma si trovano risorse e urgenza per alimentare un’economia di guerra. È una scelta inaccettabile che respingiamo con determinazione.”

“Chiediamo alla Regione Toscana di uscire dal silenzio e di schierarsi chiaramente dalla parte dei cittadini, della partecipazione democratica e della pace, opponendosi a questa logica di militarizzazione. La nostra richiesta sarà formalmente trasmessa anche alla Giunta comunale di Firenze e al Parlamento.”

“Difendere la Toscana significa difendere i suoi valori: dialogo, rispetto del territorio e scelta nonviolenta delle soluzioni ai conflitti. La guerra non può diventare la nuova normalità.” – concludono gli esponenti M5S.