Una legge che valorizza i prodotti a Km 0 e da filiera corta ma che purtroppo esclude le mense ospedaliere. Anche la ristorazione ospedaliera è infatti molto importante, non per ragioni di cultura dell’alimentazione, come nelle scuole, ma per una forma di terapia all’interno dei nosocomi.

La legge prevede poi l’utilizzo, nella preparazione dei pasti, di almeno il 50 per cento di prodotti a chilometro zero, una percentuale che secondo noi poteva essere ancora aumentata. Nonostante tutto, dunque, una legge positiva ma che poteva essere ancora più completa. Occorrerà, nei prossimi anni, vigilare attentamente sull’effettivo rispetto dei requisiti indicati in legge affinché non si ripetano i noti – e meno noti – casi di mense con gravi negligenze alimentari.

Il MoVimento 5 Stelle, già nel suo prossimo programma elettorale, punterà molto affinché vi siano i necessari controlli.”