“Una ferita profonda nella Toscana. Serviranno due decenni per far ricrescere i pini”.

Il Presidente del Gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle Giacomo Giannarelli ha visitato oggi la provincia di Grosseto per una serie di sopralluoghi. Accompagnato dai consiglieri comunali pentastellati e dagli attivisti, Giannarelli ha visitato il Tombolo della Feniglia, colpito recentemente dalla tromba d’aria. Successivamente ha potuto constatare anche i danni che il maltempo ha fatto in località Albinia- La Fornace. Infine si è recato nel comune di Scansano nella frazione di Pomonte. Accompagnato dal Presidente della CIA grossetana, ha svolto alcuni sopraluoghi nelle aziende agricole danneggiate dai temporali di novembre, concludendo la sua visita con una riunione con gli agricoltori e gli imprenditori locali.

“I mille pini abbattuti dalla tromba d’aria presso il Tombolo della Feniglia – afferma Giannarelli – rappresentano una ferita profonda per tutta la Toscana. Serviranno 20 anni per rivedere il luogo così come era qualche mese fa. Lo sforzo delle autorità competenti per mettere in sicurezza le zone colpite dal maltempo è enorme. Tanti i danni causati anche ai cittadini ed alle aziende del luogo. Purtroppo i cambiamenti climatici in atto in tutto il mondo ci confrontano sempre più spesso con eventi improvvisi ma molto forti. Possiamo difenderci solo con una forte prevenzione ed un’adeguata manutenzione durante tutto l’anno. Il Governo nazionale ed il Ministro Costa hanno da tempo come priorità la tutela del nostro fragile territorio. È notizia di qualche settimana la firma dello stesso Ministro Costa sul decreto per rendere immediatamente effettivo lo stanziamento di ulteriori 361 milioni di euro per 236 interventi sul territorio nazionale, volti a contrastare il fenomeno del dissesto idrogeologico e rientranti nel ‘Piano operativo sul dissesto idrogeologico per l’anno 2019’. Gli interventi vanno dalla sistemazione di versanti franosi, al consolidamento e alla difesa idraulica, al ripascimento e difesa delle aree costiere, alla messa in sicurezza di abitati. Oltre 11 milioni di euro sono destinati alla sola Toscana, a cui si aggiungono i 5 milioni di euro recentemente stanziati per l’emergenza.

Con riferimento all’entroterra grossetano, la priorità rimane la salvaguardia dell’agricoltura e la tutela delle coltivazioni dai tanti pericoli come ad esempio le esondazioni del reticolo idrico. Gli interventi degli ultimi anni non hanno portato grandi successi in questo campo, tanto che sono ancora forti le richieste degli agricoltori.

Molto rimane poi da fare per migliorare ancora e rendere più sicura la nostra regione. Basti pensare, ad esempio, che in materia di erosione costiera, purtroppo solo il 44% dei finanziamenti va ad interventi, mentre la fetta maggiore è destinata ad una progettazione che spesso ha tempi lunghi. Un terzo delle aree costiere sta subendo processi o è a rischio erosione. Tra il 1997 e il 2011 più di 20 milioni di metri cubi di sabbia sono stati prelevati dai fondali marini per ricostruire centinaia di chilometri di spiaggia. Ma di questi ripascimenti, il 40 per cento è andato perso. Se poi pensiamo che negli ultimi 50 anni la riva in media è arretrata di 25 metri, dobbiamo veramente impegnarci per garantire alle future generazioni la salvaguardia del nostro territorio”.