Da gennaio il Consiglio regionale ha uno strumento di buona amministrazione che deve essere esteso alla giunta regionale e ad ogni ente, azienda o organismo di diritto pubblico dipendente dalla regione. Parliamo del Bilancio finanziario gestionale, uno strumento che fa da pendant col Piano anticorruzione e riesce a programmare l’attività della macchina amministrativa con rigore e trasparenza. L’anticamera necessaria per quel bilancio trasparente che attueremo una volta al governo della regione, dove tutti i cittadini potranno vedere cosa sta facendo l’amministrazione, in tempo reale, fino alla verifica della fattura finale di spesa.

Il Bilancio finanziario gestionale rende chiara la programmazione delle risorse finanziarie affidate alla macchina amministrativa: a cosa servono, come devono essere spesi quei soldi dei cittadini, da chi ed entro quanto tempo. E nel caso del modello adottato dal Consiglio regionale su input della dirigenza al bilancio il dettaglio arriva oltre macrocapitoli dai titoli altisonanti – modello giunta regionale – permettendo un effettivo controllo.

Quello che chiediamo è di far adottare questo modello anche alla giunta, per smetterla di vedere che la Regione spende “1,3 milioni nel capitolo Giovani” ed entrare nel dettaglio di come i giovani toscani possono veramente prendere quel milione e tre, sempre che effettivamente lo prendano.

La storia dei fondi per i giovani agricoltori ci dice infatti che a fronte di roboanti dichiarazioni a mezzo stampa quella parte di ‘vincitori’ di quei bandi li hanno visti anche un anno e mezzo dopo l’ingresso in graduatoria.

GABRIELE BIANCHI