Stamattina abbiamo effettuato un sopralluogo presso la discarica di Scapigliato. Presenti durante la visita l’Amministratore unico Giari e il Direttore Monti, che ci hanno illustrato il progetto di ampliamento attualmente sottoposto ad autorizzazione VIA presso la Regione Toscana.

La discarica di Scapigliato è una delle più grandi d’Italia ed è presente in questo territorio dal 1982 ciononostante il progetto di ampliamento chiede autorizzazione per conferirvi fino a 460.000 tonnellate anno di rifiuti fino al 2031. Tutto ciò insieme alla richiesta per il raddoppio del biodigestore anaerobico attualmente autorizzato per la componente FORSU di 90.000 tonnellate anno per la produzione di di biometano e compost e la realizzazione di 2 celle per la messa in discarica di rifiuti contenenti amianto.

Un progetto costoso – 92 milioni di euro in 15 anni di investimento di cui quasi un terzo per costruire il solo biodigestore anaerobico – che omette ogni riferimento alla chiusura e messa in sicurezza della discarica, due aspetti che invece erano scritti nero su bianco sulla attuale Autorizzazione Integrata Ambientale. Un atto dove di qui al prossimo anno le ulteriori 600mila tonnellate da conferire sarebbero state le ultime.

Con la nostra proposta di legge sull’Economia Circolare il destino di questa discarica sarebbe stato ben diverso, con un chiaro percorso di chiusura dovuto all’aumento della raccolta differenziata. Purtroppo da mesi il duo PD-Rossi evita il dibattito di questa importante riforma in Consiglio regionale e nel frattempo dà il disco verde ad un progetto di ampliamento come questo dove manca qualsiasi riferimento alla riduzione dei conferimento di rifiuti. Praticamente l’attestazione del fallimento delle politiche PD-Rossi sulla gestione dei rifiuti urbani.

Nello specifico il progetto prevede quattro fasi gestionali che verranno predisposte in tempi successivi, consentendo lo smaltimento di ulteriori 5.030.000 metri cubi di rifiuti non pericolosi. La realizzazione di una cella dedicata allo smaltimento di rifiuti contenenti amianto da suddividere in due fasi gestionali, ognuna composta da due moduli costruttivi. I moduli dedicati a questi rifiuti verranno realizzati tra il corpo di discarica più antico e la parte di ampliamento attualmente in gestione. Con l’intervento si renderanno disponibili 112.000 metri cubi da destinare allo smaltimento di rifiuti contenenti amianto.

L’incremento della capacità volumetrica della discarica esistente si svilupperà sia per sopraelevazione sulla discarica in esercizio, sia per ampliamento, con l’occupazione di nuove aree di sedimenti che attualmente sono zonizzate come “Zone E2: Aree a tipologia paesaggistica e di protezione territoriale a prevalente funzione agricola.

Il sopralluogo ha consentito di visionare tutti gli impianti e l’effettuazione di una visione diretta del lotto di discarica attiva e del lotto 1 e 2 esauriti e messi in sicurezza. Ringraziamo la dirigenza REA per la disponibilità concessa con questa visita. Resta da valutare attentamente il Piano economico finanziario, attualmente in gestazione, e la Convenzione redatta tra la Rea e l’Ato Costa per il conferimento dei rifiuti in discarica ed il relativo costo. Di certo restano forti dubbi su un progetto che si basa su un proseguimento “a vita” della discarica basato comunque sul conferimento in discarica di notevoli quantità di rifiuti, seppur abbinato alla costruzione di impianti che andranno a trattare la Forsu e il sottovaglio, senza indicare una data certa della sua chiusura.

GIACOMO GIANNARELLI