La “Fase 2” dell’emergenza Coronavirus pone alcune limitazioni agli spostamenti tra regioni. E’ consentito spostarsi da una regione all’altra ma per farlo ci vogliono motivazioni specifiche, come ad esempio per lavoro, per assoluta urgenza e per salute. Non è dunque possibile andare a trovare congiunti, fare la spesa o spostarsi per altri motivi da una regione all’altra. Questo vale anche per i cittadini che abitano proprio a ridosso del confine regionale.

“In vista della progressiva riapertura di tutte le attività economiche e sociali ad oggi è consentito, per fare un esempio, percorrere gli oltre 300 chilometri che separano Orbetello da Carrara ma non si possono effettuare spostamenti “oltre confine”, con tragitti più brevi andando, di fatto, a bloccare la mobilità tra realtà produttive e socio-culturali molto più coese a livello territoriale. Penso per fare qualche esempio, alla impossibilità per gli Apuani, di Carrara, di spostarsi nei territori confinanti liguri, per i Lunigianesi verso l’Emilia Romagna, per gli abitanti di Chiusi di spostarsi in Umbria o agli abitanti dell’Amiata di andare nel Lazio. Per questo motivo abbiamo proposto di rivedere i limiti inserendo distanze massime chilometriche” – afferma Giacomo Giannarelli, Presidente del Gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle – .

“l confini regionali sono oramai superati dagli scambi sociali ed economici. Molti comuni toscani confinanti con altre regioni, (i confini regionali terrestri sono oltre i 550 km circa), intrattengono da sempre importanti scambi sociali, economici e demografici con i territori confinanti. Occorre dunque pensare, per la nuova fase, ad un allargamento di queste possibilità di spostamento per i cittadini confinanti, inserendo limiti chilometrici di distanza massima, azione a mio avviso fondamentale dal punto di vista sociale e decisiva per la ripresa economica. Questa situazione di disagio per molti cittadini potrebbe essere superata con un riconoscimento di spostamento quantomeno nei territori dei Comuni situati all’interno delle provincie confinanti, anche oltre il confine regionale. Tale riconoscimento, peraltro, anche se esteso a livello nazionale riguarderebbe un numero di persone limitato, con un impatto contenuto anche in riferimento al contenimento del contagio.”

“Presenterò pertanto un atto in Consiglio regionale affinchè la Regione avanzi questa richiesta in sede di Conferenza Stato-Regioni e per attuare protocolli d’intesa interegionale.”