“Condividiamo in pieno i contenuti della lettera aperta sulla Conferenza regionale della caccia 2019 inviata all’assessore Marco Remaschi dal delegato toscano del Wwf Roberto Marini e dal presidente Legambiente Toscana Fausto Ferruzza. Così la consigliera regionale del Movimento 5 stelle Irene Galletti a margine dell’uscita apparsa sul Tirreno di stamani.

“Marini e Ferruzza – spiega – illustrano molto bene l’atteggiamento che l’assessorato ha tenuto in questi anni, una totale chiusura di fronte non solo alle istanze ambientaliste ma anche alle evidenze scientifiche di cui non si è voluto tenere conto riguardo gli abbattimenti massivi. Tutto ciò ha spinto le politiche di settore al fallimento cui assistiamo oggi, in primis con l’affondo della legge Obiettivo firmata Remaschi. Il risultato – prosegue Galletti – è una diffusa insoddisfazione tra chi si ritrova a dover fare i conti con i problemi di sempre, in alcuni casi addirittura inaspriti. Agricoltori, ambientalisti, animalisti e cacciatori: nessuno plaude con convinzione alla gestione regionale, e i problemi restano ancora irrisolti a danno di ambiente ed economia rurale”. 

Nel dettaglio, parlando di abbattimenti di ungulati, la consigliera del M5S sottolinea ancora una volta che “È chiaro: la riduzione del numero di questi animali non può prevedere soluzioni univoche o prove muscolari di qualunque tipo. A maggior ragione in assenza di un ampio e reale confronto tra ambientalisti, animalisti, agricoltori e cacciatori”.

Galletti denuncia, invece, come Remaschi abbia scelto di “Appoggiare incondizionatamente solo alcuni portatori d’interesse e il risultato è quello che tutti possono vedere, con una spaccatura evidente tra le varie anime che compongono la questione”. Il Movimento 5 stelle ha più volte richiesto anche un nuovo piano faunistico venatorio: “Dall’assessorato guidato da Remaschi abbiamo ricevuto – insiste – sempre e solo risposte evasive. Adesso, mentre sta per terminare l’esperienza di questa giunta regionale, siamo a chiedere di nuovo conto della situazione. E una cosa è certa: non ci accontenteremo – conclude Galletti – di risposte accompagnate da pochi dati interpretati in modo strumentale dalla Giunta”.