La vigilanza dello spazio marino del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano è un tema importante che la Regione Toscana deve affrontare. Pesca di frodo ed altre forme di attività illecita possono infatti nuocere ad un patrimonio inestimabile. Ad oggi invece gli interventi posti in essere sembrano raccontare quantomeno un certo difetto di governo del problema.

Nel 2009 fu installato a Pianosa un radar a tale scopo, spento sei anni dopo perché inutile: grazie al radar la Capitaneria poteva infatti visualizzare un potenziale trasgressore ma difettava per 9 mesi l’anno di una motovedetta capace di intervenire. Vista la giustificazione ci ha sempre incuriosito il fatto che si sia scelto di spegnere il radar per poi spendere 1 milione di euro in diverse telecamere, alcune delle quali termiche, capaci di fornire l’immagine in tempo reale di quanto stesse avvenendo nell’area. Se infatti il problema era la capacità di intervento, forse sarebbe convenuto più spendere gli importi in tal senso e del resto ancora non ci è chiaro chi stia monitorando queste immagini.

A questo punto vorremmo capire se la Regione, oltre a partecipare alla nomina del Presidente del Parco, presta attenzione alle sue sorti ed in particolare alla questione della sua vigilanza marina. A tal proposito siamo ancora in attesa della risposta della Giunta sulle intense attività dell’imbarcazione NATO, Alliance, a ridosso dell’Isola d’Elba e di Pianosa, dove si incagliò 12 anni fa. Ricordiamo infatti che la Alliance è stata più volte associata alla morte di alcuni cetacei transitanti nell’arcipelago al punto da imporre all’Organizzazione del Patto Atlantico almeno una risposta per la quale chiedemmo verifica.

ENRICO CANTONE