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“Legge Salvamare, ora il progetto del dissalatore a Mola non può derogare alla VIA”

Il DDL che precede l’approvazione della legge cosiddetta “Salvamare” è stato licenziato ieri alla Camera dei Deputati, quindi la richiesta di proroga per l’esclusione dalla procedura di valutazione di impatto ambientale del dissalatore di Mola diventa a questo punto un passaggio che ci mette in contraddizione con le previsioni normative nazionali in via di conferma al Senato. Regione Toscana e ASA intendono procedere in questa pericolosa direzione?”: a riproporre la domanda è Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.
Si apprende infatti che la Regione ha scritto agli enti interessati, fra cui i Comuni di Capoliveri e Porto Azzurro e al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, di inviare eventuali osservazioni o motivi contrari in merito a tale proroga.

“Abbiamo già espresso le ragioni della nostra contrarietà a un progetto così concepito, come già avevamo ricordato la direzione che il governo nazionale stava assumendo in materia di dissalatori e VIA. Quella stessa VIA che, se la legge fosse già stata approvata, oggi ci potrebbe dire se i nostri timori sull’impatto ambientale sono reali o meno, e a cui invece ASA chiede ancora una volta di rinunciare. In questo senso non posso che condividere l’appello del consigliere del Parco Nazionale Barbetti all’indirizzo del presidente della Comunità del Parco: sarebbe assurdo arrivare a una conclusione simile per uno sfortunato intreccio di competenze e tempistiche, a causa delle quali lo specchio di mare investito dall’opera non è ancora area marina protetta. Il “corto circuito istituzionale” ravvisato dal consigliere finirebbe per travolgere anche la Comunità e il Parco, e al netto degli inevitabili dissidi istituzionali che ne nascerebbero, i veri danneggiati sarebbero l’ambiente marino dell’isola d’Elba e di conseguenza i suoi abitanti. Rinnovo quindi il mio invito a rinunciare all’istanza di proroga: non è più tempo di tecnicismi ma di ragionevolezza”.

Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.

PNRR e pianificazione regionale, Galletti (M5S) “Semplificare non significa che la Regione debba rinunciare al controllo. PD e IV rivedano le loro proposte”

PNRR e pianificazione regionale, l’analisi del Movimento 5 stelle sugli effetti di due proposte di legge che approderanno a breve in Consiglio regionale e che in pochi anni potrebbero cambiare irrimediabilmente il Paesaggio toscano.

“L’azione di progressivo indebolimento della legge Marson in Regione Toscana continua con una nuova proposta di legge presentata dai consiglieri del Partito Democratico. Mentre la proposta di legge di Italia Viva si pone almeno il condivisibile impegno di semplificare la vita ai piccoli comuni – introducendo però un articolo non accettabile, che trasforma in regola l’eccezione in quanto riguarda tutti quelli che rientrano nei 5mila abitanti, ovvero la maggioranza – la revisione della proposta originaria è persino peggiorativa della prima stesura.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, che precisa:

“La pdl 92 fa emergere infatti una logica retrostante non solo deleteria, ma contro la quale anche il governo nazionale stesso si era raccomandato: che è quella per cui, pur di intercettare più fondi possibile dal PNRR, si stravolgono deliberatamente e in modo mirato quei principi di tutela del paesaggio e ambiente che nel 2014 la Giunta aveva meritoriamente realizzato e che erano un vanto tra tutte le regioni.

Sintetizzando in poche frasi le ragioni principali della nostra totale contrarietà, affermiamo che in linea di principio dobbiamo difendere l’autonomia e i poteri statuali delle amministrazioni locali: non è accettabile che un semplice progetto di fattibilità possa ridurre un consiglio comunale a dover prendere semplicemente atto di quanto accadrà sul suo territorio, esprimendo al più un parere politico non vincolante.

A una prima superficiale valutazione, questo spossessamento di funzione potrebbe sembrare ragionevole nella prospettiva di non perdere risorse importanti per i territori, ma la realtà è che questi apparenti alleggerimenti nascondono anche interessi privatistici non sempre in linea con le priorità del PNRR. Non si può ignorare infatti che le “opere di pubblica utilità oggetto di finanziamento” anche parziale al PNRR citate nell’articolo 1 possono essere anche di considerevole entità e di grande impatto ambientale: pensiamo a infrastrutture come un aeroporto o un tratto autostradale, che in virtù della loro complessità necessiterebbero un’attenzione particolare piuttosto che un’imprudente semplificazione. Proseguendo con l’analisi, pensare di ricorrere al silenzio assenso qualora la conferenza di copianificazione non riesca ad esprimere un giudizio entro trenta giorni, magari su progetti di grande complessità, è oggettivamente insostenibile.

A convincerci nel rifiuto della proposta nella sua interezza infine è l’articolo 2, che specifica come la Valutazione Ambientale Strategica non debba più essere necessaria per la localizzazione delle singole opere; concetto singolare visto che la VAS è nevralgica nello stabilire quali interferenze potrebbero provocare certe opere in combinazione tra di loro in uno specifico territorio, magari già fortemente impattato dalla concentrazione di attività antropiche.

Comprendiamo e condividiamo la volontà di questa Giunta e della maggioranza di capitalizzare al massimo i soldi in arrivo con il PNRR, ma per noi resta un mistero come un soggetto politico che è stato in grado di essere la forza propositrice di una legge moderna ed ambientalmente evoluta come la legge Marson possa rinnegare se stessa proprio mentre l’Europa intera sta finalmente mettendo la giusta attenzione alla sostenibilità ambientale e all’appropriatezza degli investimenti sui territori.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Guardie volontarie venatorie, Galletti (M5S): “la Regione blocca il loro intervento”

“Ancora una volta la Regione Toscana sembra considerare le guardie venatorie volontarie un intralcio più che un prezioso patrimonio umano in tutela dell’ambiente e dell’ecosistema: questa volta lo fa con delle modifiche inspiegabili al regolamento, che chiederemo di visionare formalmente con un immediato accesso agli atti”. È il commento di Irene Galletti, Capogruppo del M5S in Regione Toscana alla notizia delle modifiche alle regole sul servizio di vigilanza da parte delle Guardie Venatorie e Ittiche Volontarie. “Sarebbe inaccettabile poi che un documento del genere fosse stato redatto senza i necessari confronti col mondo associativo, chiederemo chiarimenti anche su questo aspetto”.

“Apprendiamo infatti da un comunicato congiunto di WWF, ENPA, LAC, LAV, Legambiente e LIPU di una serie di modifiche al regolamento che indebolirebbero pesantemente l’attività dei volontari, vanificandone di fatto l’operato. Un intervento così sistematico sembra a tutti gli effetti un bastone tra le ruote a quelle persone che, con impegno e dedicando il loro tempo libero, contribuiscono a sopperire alla mancanza cronica di controlli da parte delle forze provinciali, numericamente sempre più ridotte già da anni. Giova ricordare un nostro intervento nel 2019, quando la Regione “dimenticò” di rinnovare la convenzione con le polizie provinciali, che hanno invece il compito di coordinare l’attività di vigilanza dei volontari delle associazioni”.

“Impedire ad esempio alle guardie volontarie di utilizzare dispositivi di registrazione audio/video di persone se non per il rilievo di stato di fatto e luoghi significa impedire di fornire alle autorità elementi di indagine e di prova, così come obbligarli a poter svolgere l’incarico solo in una provincia: di fatto si limita la loro attività, e in violazione di normative nazionali per giunta. Insomma, tutto appare finalizzato a rendere impraticabile l’attività di sorveglianza, a discapito di un servizio che l’Unione Europea ci ha più volte attenzionato per la repressione dei reati contro la fauna selvatica e non solo. Per questo stiamo interessando anche i nostri europarlamentari a riguardo”.

“Un atteggiamento del genere è ancora più paradossale se si osservano i dati la fiducia degli italiani riguardo la capacità dello Stato di garantire un adeguato controllo sull’attività venatoria al fine di prevenire gli illeciti: secondo un sondaggio del WWF infatti il 58% pensa che le sanzioni previste in Italia per contrastare il bracconaggio e la caccia illegale siano insufficienti e addirittura il 71% considera che le forze dell’ordine e la Magistratura non siano sufficientemente a conoscenza degli impatti generati da questi crimini di natura. Una riflessione che a quanto pare non sfiora minimamente la Regione Toscana”.

 
Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Scomparsa di Cesira Pardini, sopravvissuta alla strage di Sant’Anna di Stazzema: il cordoglio di Irene Galletti (M5S)

“La scomparsa di Cesira Pardini ci affida un altro pezzo di dolorosa memoria di questo paese, da portare in eredità alle generazioni future perché siano consapevoli degli orrori senza fine che può causare una guerra. Cesira è stata ambasciatrice di pace e non si è mai sottratta alla narrazione di quei ricordi così dolorosi e così facendo ha seminato in tutti coloro che la ascoltavano un seme di speranza e cosapevolezza, così importante nei tempi difficili che stiamo vivendo. Il suo ricordo, come quello di Enrico Pieri, anche lui recentemente scomparso e delle 560 vittime di quello spaventoso eccidio, sarà sempre un monito per la ricerca della pace tra i popoli”.

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Dissalatore di Mola, Galletti “Nessuna proroga per l’impianto. Regione accolga le indicazioni del Ministero”

“Tra pochi giorni scadrà la deroga con cui la Regione Toscana ha escluso da Valutazione di impatto ambientale il dissalatore di Mola. Per la Giunta regionale si prospetta una buona occasione per recuperare i rapporti con la popolazione dell’Isola del’Elba, incrinati da un progetto che col passare del tempo si è rivelato inadeguato alle reali necessità idriche e inviso alla popolazione locale per gli effetti che l’impianto produrrebbe in un territorio naturalisticamente e paesaggisticamente rilevante, e caratterizzato da una forte vocazione turistica.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.

Secondo Galletti “I costi di realizzazione e di mantenimento energetico di tale impianto, che graverebbero in maniera significativa in bolletta ma che non risolverebbero i problemi di approvvigionamento idrico – visto anche il pessimo stato delle condotte elbane -, devono essere riconsiderati ed indirizzati verso soluzioni più sostenibili. In merito – ricorda – sono state sollevate alcune osservazioni dal Comune di Capoliveri, mentre grazie all’intervento della società civile, nell’ambito del convegno “L’acqua che c’è” tenutosi lo scorso gennaio a Portoferraio, sono state individuate diverse soluzioni, compatibili con l’ambiente e condivise dall’opinione pubblica. Un prezioso contributo che le istituzioni non possono ignorare.”

“Inoltre – chiarisce la consigliera regionale – è attualmente in corso l’iter di conversione in legge del DDL n. 1571 “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare”, emanato dal Governo e conosciuto dai cittadini « legge SalvaMare ». Nello specifico, tra le altre previsioni, all’articolo 11, comma 1 (Criteri generali per la disciplina degli impianti di desalinizzazione) si dispone: “Al fine di tutelare l’ambiente marino e costiero, tutti gli impianti di desalinizza­zione maggiormente impattanti sono sotto­posti a preventiva valutazione di impatto ambientale”. Uno specifico passaggio che contrasta con una eventuale proroga del provvedimento di non assoggettabilità alla VIA del progetto per il dissalatore di Mola, che se accolta ci porrebbe in contraddizione con le previsioni normative nazionali in materia.”

“La mozione che abbiamo già protocollato e che porteremo presto all’attenzione dell’Aula – conclude – impegna la Giunta ad un’opera di responsabilità e al rispetto di un suo preciso dovere: rinunciare alla proroga dei procedimenti che escludono da Valutazione di impatto ambientale il dissalatore di Mola e recepire le raccomandazioni del Governo indicate nella Legge SalvaMare. Questo le darebbe anche il tempo di verificare soluzioni alternative per favorire l’approvvigionamento idrico dell’isola visto che dal 12 aprile, data di scadenza della deroga alla VIA, per gli effetti delle normative che tutelano la stagione balneare non sarebbe possibile portare avanti alcun tipo di lavoro necessario alla realizzazione dell’opera.”

Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.

Tribunale Elba, Galletti (M5S): “Distaccamento di Portoferraio va mantenuto. Mozione in Consiglio Regionale”

“La sezione distaccata a Portoferraio del tribunale di Livorno deve restare ed essere stabilizzata: l’accesso alla giustizia è uno dei servizi essenziali che non può e non deve essere tagliato. Ho presentato per questo una mozione in consiglio regionale, in supporto di quella presentata dalla conferenza dei capigruppo del Comune di Portoferraio che verrà discussa oggi. Nello specifico, chiederemo alla Giunta regionale di attivarsi a sua volta presso il Governo e il Ministero della Giustizia per il mantenimento della sezione distaccata di Portoferraio del Tribunale di Livorno, rendendo tale sezione stabile e dotata di sufficienti risorse economiche e di personale” ha dichiarato la Capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione Toscana Irene Galletti, dopo gli allarmi lanciati da Ancim, l’associazione che raggruppa le isole minori italiane e l’ordine degli avvocati.

“Le motivazioni a fondamento della richiesta di stabilizzazione – chiarisce Galletti – esistono ancora oggi e sopperiscono a compensare la mancata continuità territoriale. Il sì unanime alla Camera dei Deputati, avvenuto nella giornata di ieri, sulla proposta di legge costituzionale per la modifica all’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità e già approvata in prima deliberazione dal Senato, conferma ancora una volta questo principio.”

Così Irene Galletti, Capogruppo M5S in Consiglio regionale.

Sanità, Galletti (M5S) “Caschi refrigeranti salvacapelli per pazienti sottoposti a chemioterapia in tutti gli ospedali toscani”

“Dotare tutti i presidi sanitari toscani dove si praticano terapie oncologiche di caschi refrigeranti per prevenire la caduta dei capelli. Protocollata la mozione che impegna la Giunta regionale a provvedere all’acquisto di questi preziosi strumenti.” Ad annunciarlo è Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale che afferma “Lo strumento allevia la sofferenza psicologica che i pazienti, soprattutto donne, si trovano a dover affrontare a causa degli effetti della chemioterapia: mi riferisco in particolare alla caduta dei capelli.

“L’utilizzo di questi farmaci – ricorda Galletti – può provocare l’atrofia totale o parziale della radice del capello lasciando per sempre sulle persone i segni della malattia. Prevenire o ridurre la caduta dei capelli tramite questi caschi è senza dubbio un valore aggiunto che la sanità toscana può e deve offrire a chi, nel corso della terapia, ha la possibilità di trarre giovamento e sostegno all’autostima anche dal semplice fatto di non dover poi fare i conti con l’aspetto estetico del tumore”.

Secondo Galletti si tratta di “un’esperienza non nuova per la Toscana: a febbraio 2019 la Ausl Toscana Centro ha potuto dotare il nosocomio di Prato del casco anticaduta grazie alla donazione di 41.785 euro da parte della Fondazione Sandro Pitigliani. Nel marzo dello stesso anno la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra ha donato due caschi refrigeranti all’Ospedale Santa Maria Maddalena. Mentre il Day Hospital Oncologico del San Giuseppe di Empoli ha festeggiato i 150 trattamenti oncologici in un anno, grazie alla generosità dell’Associazione Astro. Infine, a novembre 2021, tali strumentazioni sono entrate nelle disponibilità dei pazienti oncologici di Pistoia e Pescia, grazie ad una donazione della M.G.M. Motori Elettrici di Serravalle Pistoiese.”

“La generosità di privati e associazioni ha già fatto molto ed è sicuramente un incentivo all’azione del pubblico, anche se in una Regione efficiente dal punto di vista sanitario dovrebbe avvenire esattamente il contrario. Ma non è troppo tardi – osserva Galletti e conclude – con un voto favorevole il Consiglio può rimediare con un impegno tutto sommato modesto e dare sollievo ai migliaia di pazienti oncologici che, purtroppo, ogni anno si trovano costretti a dover affrontare la malattia e tutte le sue conseguenze”.

Riapertura centrali a carbone, Galletti (M5S): “Il Governo sta già provvedendo a stoccaggi gas, perché questa decisione affrettata e poco comprensibile?”

La Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, ha presentato una mozione affinché sia riconsiderato dal Governo un passaggio delle recenti disposizioni, che prevederebbe la riapertura in deroga delle centrali a carbone o il loro mantenimento in funzione.
La decisione governativa – nello specifico, un provvisorio programma di massimizzazione dell’impiego degli impianti di generazione di energia elettrica con potenza termica nominale superiore a 300 MW che utilizzino carbone o olio combustibile in condizioni di regolare esercizio, per il periodo stimato di durata dell’emergenza – viene giustificata dalla necessità di garantire per mezzo dei combustibili fossili la possibile carenza di quel 41% di gas proveniente dalla Russia, e che potrebbe essere tagliato in caso di indurimento delle sanzioni da parte dell’Unione Europea a causa del conflitto scatenato in Ucraina.

“La previsione all’articolo 5 del D.l. 14/22, che dispone nel suo complesso di misure preventive necessarie alla sicurezza nazionale del gas, non appare in linea con le rassicurazioni che fin da subito sono giunte dal Governo stesso” sostiene la consigliera regionale. “L’impegno su questo profilo è stato massimo da subito, e grazie agli accordi stabiliti anche recentemente per tramite delle missioni del Ministero degli Affari Esteri, l’Algeria fornirà all’Italia fino a 30 miliardi di metri cubi standard, l’Azerbaijan altri 25 miliardi, gli USA fino a 10 miliardi, mentre il gas nazionale estratto dagli impianti attivi arriverà a circa 8 miliardi. Sommato al gas proveniente da altri fornitori minori, il programma di stoccaggi nazionali vedrà la copertura fino al 90% delle riserve per avere una disponibilità certa di risorse necessarie per il prossimo anno termico 2022-2023, con la conseguenza che a breve e medio termine le scorte di gas naturale non avranno variazioni significative o comunque impattanti nei termini dell’economia nazionale”.

“Se c’è una necessità che piuttosto vedo come più impellente, è sicuramente quella di procedere in modo più spedito possibile alla rimodulazione dell’offerta energetica attraverso un più massiccio utilizzo di fonti rinnovabili, secondo i dettami della transizione ecologica e del risparmio di risorse che si rende necessario. Provvedimenti quali il Superbonus al 110%, fortemente voluto e difeso dal M5S anche contro interessi avversi, sono un volano insostituibile. L’Italia necessita ogni anno di circa 72 miliardi di metri cubi standard di gas, utilizzato al 50% per le utenze domestiche: dobbiamo accelerare l’azione sul risparmio energetico. Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), pubblicato dal Ministero dello Sviluppo e Economico e predisposto con l’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa, recepisce appieno le novità contenute nel Decreto Legge sul Clima nonché quelle sugli investimenti per il Green New Deal previste nella Legge di Bilancio 2020: quella strada tracciata deve essere percorsa fino in fondo e rapidamente”.

“Ho delle fortissime perplessità su questa decisione” conclude Galletti “che frenerebbe il processo di transizione ecologica che l’Italia ha finalmente intrapreso, e per di più al prezzo di costi che ricadrebbero sulla collettività beneficiando i privati. E i costi sono anche ambientali, perché va ricordato che le sette centrali a carbone in Italia sono state classificate come altamente inquinanti e non più rispondenti agli standard di tutela ambientale. Ragione per cui nel 2018 infatti l’allora ministro Sergio Costa aveva stabilito la loro chiusura o riconversione, a spese dei titolari, improrogabilmente entro il 2025. Immagino che la decisione sia stato presa nell’immediato del prospettarsi di una possibile grave carenza energetica, ma ad oggi appare largamente superata. Anche se il procedimento di conversione è già in corso alle Camere, spero si possa essere in tempo per eliminare la previsione di riapertura delle centrali a carbone prevista nell’articolo 5 del decreto, e che la Regione Toscana si faccia portatrice di questa istanza nei tempi più rapidi possibili”.

Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale.

Trasporto di armi su volo civile al Galilei, Galletti (M5S): “Poco interesse della Regione per le vicende che riguardano lo scalo di Pisa”

La Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, commenta la risposta della Giunta regionale all’interrogazione immediata che chiedeva chiarezza sui fatti in merito al trasporto di armi avvenuto su un volo civile presso lo scalo di Pisa.

“La non-risposta del Presidente di Toscana Aeroporti riguardo le ipotetiche autorizzazioni all’utilizzo della zona cargo dell’aeroporto di Pisa per la movimentazione è sorprendente. Tanto più che nell’immediato della notizia, incalzato dai giornalisti durante una conferenza stampa, aveva dichiarato “Non accadrà più”, come ad ammettere che un’anomalia di passaggi era effettivamente avvenuta.”

Dove sta la verità quindi, e dove la trasparenza nell’attività di gestione legata ai trasporti civili e alla tutela degli operatori che si sono trovati a maneggiare questo carico inaspettato?” si domanda la consigliera regionale.

“Certo – attacca – non nelle parole riportate in aula dall’Assessore Stefano Baccelli, che non ha potuto far altro che leggere due scarne note del COVI e di TA che nulla dicevano, limitandosi a riportare aspetti sul versante della difesa – e quindi nazionali – di cui non avevamo fatto richiesta.”

Secondo la Cinquestelle “Ancora una volta la Regione dimostra di essere disinteressata alle vicende che riguardano l’aeroporto di Pisa, limitandosi a qualche parata per inaugurare lavori di ammodernamento nettamente in ritardo sulle esigenze dello scalo e a rimettere tutto nelle mani del privato, in barba al quel pesantissimo 5% di azione che ancora detiene e l’ancor più pesante responsabilità di aver privatizzato le sorti della porta d’accesso più grande della Toscana.”

Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale.

Crisi aziendali, Galletti (M5S) “Dialogo permanente con le Camere di Commercio e investimenti in componenti di microelettronica per rilanciare le imprese toscane”

Comunicazione in Commissione Seconda del lavoro svolto per la risoluzione delle crisi aziendali in corso in Toscana. Il Movimento 5 Stelle per tramite della Capogruppo Irene Galletti avanza le sue proposte.

“Ringrazio il consigliere Valerio Fabiani per la condivisione del lavoro svolto e per la dedizione con la quale sta portando avanti un impegno non semplice. Il quadro prospettato – secondo la pentastellata – ha una complessità che merita di essere approfondita con altri incontri come questo, ma vorrei da subito presentare due proposte per sostenere l’azione della Regione, che sono valide per lavorare su tutti i fronti, pure nelle loro peculiarità. La prima proposta è quella di strutturare in modo permanente una forma di collaborazione con le OCRI, che sono uno degli strumenti principali di prevenzione e composizione delle crisi aziendali delle Camere di Commercio.”

“La seconda – chiarisce Galletti – è quella di elaborare un programma per promuovere l’espansione della produzione di componenti di microelettronica. L’accesso a un numero sufficiente di microchip sta diventando un elemento competitivo per qualsiasi economia globale di successo e l’esempio citato da Fabiani riguardo la camperistica ferma per la mancanza di forniture è emblematico. Uno dei principali strumenti di sussidio dell’UE per stimolare gli investimenti e ridurre la dipendenza dalle importazioni è l’iniziativa ‘Important Projects of Common European Interest’ (IPCEI), sulla quale per esempio il governo tedesco intende investire circa 3 miliardi di euro per bonificare i siti produttivi lungo l’intera catena del valore della produzione di semiconduttori, la cui domanda è cresciuta a dismisura in questi anni ed è parte essenziale della transizione ecologica e dell’industria 4.0.”

“Le sfide ambientali e digitali, insieme all’attrazione di investimenti con una ricaduta duratura sul territorio, passano anche da questo – conclude – e non dobbiamo perdere l’occasione.”

Così Irene Galletti, Capogruppo M5S in Consiglio Regionale della Toscana.