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Toscana Strade, Galletti (M5S): ”Emendamento al PRS per avviare un tavolo di confronto in sede istituzionale. Toscani potrebbero pagare la fretta di Giani”

La Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, interviene sul tema della partecipata Toscana Strade e annuncia un emendamento al Piano Regionale di Sviluppo per avviare un confronto in sede istituzionale, come richiesto anche da Assotir oggi in conferenza stampa.

“Dopo la sonora tirata di orecchie della Corte dei Conti riguardo le modalità con cui la Giunta regionale gestisce le partecipate, incluso l’invito a ‘fare i compiti a casa’ per rimediare il prossimo anno, riteniamo opportuno frenare l’eccessivo entusiasmo di Giani nel percorso di costituzione della partecipata Toscana Strade.

Non perché non riconosciamo la serietà del problema e la necessità di una soluzione, ma semplicemente perché, al momento, abbiamo solo informazioni limitate riguardo le intenzioni di questa Giunta: sappiamo soltanto che le entrate per questa nuova partecipata potrebbero ammontare a 15 milioni di euro. Non conosciamo i dettagli riguardo alla governance, non sappiamo quanto organico e di quali risorse dovrà disporre per l’avvio. Non si è mai parlato seriamente, se non a colpi di annunci, delle strategie e delle competenze effettive. Infine, cosa più grave, non sono state opportunamente coinvolte le parti interessate in un serio dibattito in sede istituzionale.

Ciò che vogliamo evitare è che per accontentare la propaganda di Giani, che desidera presentarsi ai toscani con una soluzione già pronta in tasca, in futuro tutte le categorie, anche i comuni pendolari, si trovino costretti a pagare il pedaggio a causa di errori di valutazione da parte di chi governa la Regione con questo stile.

Quello di cui siamo certi oggi è che la soluzione indicata da Giani avrà un riflesso negativo sull’intero tessuto economico dei territori attraversati dalla Fi Pi Li – visto che i costi del pedaggiamento ricadranno inevitabilmente sui beni trasportati -. Riteniamo improbabile che con quei 15 milioni si possa sostenere la manutenzione ordinaria, la costruzione di una terza corsia e gli stipendi dei numerosi dipendenti che dovranno essere assunti da Toscana Strade.

Abbiamo presentato un emendamento al Programma Regionale di Sviluppo, non per bloccare Toscana Strade, ma per aprire un tavolo di confronto al fine di approfondire meglio il progetto della partecipata e valutare i reali benefici e le criticità, coinvolgendo le categorie interessate e le parti sociali. Una decisione presa in solitaria e frettolosamente potrebbe tradursi in un pedaggio per tutti, non solo per i trasportatori.
Siamo sicuri che la nostra è una proposta di buon senso, vedremo come deciderà di votare la maggioranza nella discussione odierna di Consiglio.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Corte dei Conti, Galletti (M5S):”Nessun passo in avanti rispetto al 2021: Regione stroncata nuovamente nella gestione dei conti e del servizio sanitario”

La presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, commenta il giudizio della Corte dei Conti in merito al rendiconto generale della Regione Toscana per l’esercizio 2022.

Per Galletti “Appare evidente anche alla Corte dei Conti che la Regione Toscana su molti aspetti, soprattutto quelli legati alla programmazione e all’impegno di risorse, naviga a vista. Molte delle decisioni assunte spesso sono fortemente criticabili. E a volte neanche riesce a prenderle. Ad esempio, un richiamo – condiviso dal M5S ed espresso più volte in varie sedi – è l’abitudine di rinviare o rimodulare determinati investimenti programmati e finanziati con la legge di bilancio e sistematicamente deprogrammati e definanziati con le successive leggi di variazione. Questo ogni volta che si manifesta l’esigenza di reperire ulteriori risorse da destinare ad altri interventi, a cominciare dal ripiano dei disavanzi del Servizio sanitario regionale. Questo è stato fatto anche per gli interventi relativi alla realizzazione della Darsena sul Porto di Livorno, al raddoppio della linea ferroviaria Pistoia-Lucca e per i lavori sul porto di Marina di Carrara.”

La Presidente M5S pone l’attenzione su di un aspetto tecnico sollevato dalla Corte e che può essere sintomo di difficoltà nella programmazione degli interventi. Si riferisce al “Caricamento del Fondo spese impreviste (FSI) con ingenti risorse” per la Cinquestelle “Un altro segnale delle difficoltà vissute da chi amministra la Toscana, che per semplificarsi la vita sottrae risorse dall politiche regionali ordinarie.”

Spostandosi sul capitolo sanità “È stato Inoltre rilevato che l’imputazione sistematica delle spese derivanti dai mutui sul fondo sanitario indistinto da parte della Regione produce effetti distorsivi sulla gestione contabile, rendendo difficile capire quanti di questi soldi siano effettivamente serviti a restituire prestazioni e servizi in salute ai cittadini toscani.”

Per quanto riguarda Arpat, “L’agenzia si alimenta finanziariamente quasi esclusivamente grazie al Fondo Sanitario Indistinto: 44,57 milioni, il 93% del finanziamento totale.” Secondo la Cinquestelle “Anche questo è un segnale dell’incapacità programmatica e gestionale di chi governa.”

Riguardo alle spese per le attività legate all’Agenzia regionale per la protezione ambientale, Galletti sottolinea come “Più volte, negli anni, il Movimento 5 stelle ha sollevato la problematica relativa al crollo dei controlli ambientali effettuati dall’agenzia toscana, individuando la principale problematica nella carenza di risorse e personale. Una situazione denunciata anche dalle parti sociali.”

Tuttavia, diversamente da quanto si potrebbe supporre, la Corte dei Conti ha rilevato per Arpat un’eccessiva liquidità di cassa a fine esercizio, che presenta mediamente valori superiori al 50% del contributo necessario per il normale funzionamento. Per I magistrati questa circostanza è sintomo di un possibile sovrafinanziamento con risorse che non si traducono in servizi per la collettività in coerenza con la natura pubblica delle funzioni esercitate. Per il Movimento 5 Stelle “Questa circostanza conferma una inadeguata amministrazione delle risorse pubbliche. Mai vorremmo sentirci dire che questi soldi possono essere destinati ad altro perché non necessari. Se le risorse rimangono inutilizzate e Arpat appare come un ente in dismissione, di chi potrebbe mai essere la colpa se non di chi governa con questi risultati?” Si domanda Galletti.

“Oltretutto – incalza la consigliera regionale – Arpat giocherà un ruolo centrale nelle azioni di monitoraggio e controllo ambientale per le opere del Pnrr che si avvieranno nei prossimi mesi. Il minimo sindacale che possiamo aspettarci dalla Giunta è che metta l’Agenzia nelle condizioni ottimali per affrontare il carico di lavoro che la attende.”

Infine, la più sonora tirata di orecchie al Presidente Giani arriva per le partecipazioni societarie. In questo ambito la Corte dei Conti evidenzia “l’incapacità della Regione di indirizzare in maniera incisiva l’operato delle società e di ottenere una inversione di tendenza sulla profonda crisi strutturale del settore ‘partecipazioni’”. In tal senso, i magistrati portano all’attenzione le forti perdite di esercizio che caratterizzano due importanti società partecipate: Fidi Toscana Spa che registra una perdita di 1,5 milioni di euro e Firenze Fiera Spa che chiude con una perdita di 4,2 milioni di euro.

La Presidente M5S rileva come “Ancora una volta la Corte dei Conti stronca la Regione nella gestione dei conti, rendendo evidente come queste difficoltà siano strettamente legate all’incapacità di programmazione da parte dell’amministrazione toscana.” Per Galletti la prova più emblematica è “L’appunto mosso riguardo al ritardo della presentazione del Piano Regionale di Sviluppo 2021-2025 (ben oltre il termine di sei mesi dall’insediamento previsto dalla legge), adottato dalla giunta il 7 dicembre 2021 e ancora in attesa di approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale. Da oltre un anno chi governa la Regione lo sta facendo senza aver spiegato ai toscani quali linee programmatiche intende seguire. Se questo non è navigare a vista allora ci dica Giani di cosa si tratta.”

Conclude Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Borsellino, Galletti (M5S): “Sacrificio degli eroi antimafia ha risvegliato le coscienze dall’indifferenza”

“In questa giornata dedicata al ricordo, desidero esprimere il mio profondo cordoglio e la mia vicinanza ai familiari di Paolo Borsellino e degli altri coraggiosi servitori dello Stato che hanno sacrificato la propria vita per difendere la nostra libertà.

Il tragico evento avvenuto in via D’Amelio a Palermo ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore della nostra nazione. Non soltanto abbiamo perso un magistrato valoroso, la cui opera ha segnato la storia dell’antimafia, ma anche altri cinque fedeli servitori dello Stato: Emanuela Loi, una delle prime donne poliziotto assegnate al servizio scorte, e purtroppo la prima agente ad essere caduta in servizio, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, tutti martiri laici, che hanno perso la vita nell’adempimento del loro nobile dovere. Oggi, le istituzioni democratiche li ricordano con profonda e immutata gratitudine.

Quella barbarica tragedia, perpetrata con estrema crudeltà, ha ferito profondamente tutti noi e continua a essere impressa nella nostra memoria collettiva. Paolo Borsellino, insieme a Giovanni Falcone, resta un simbolo di forza e coraggio grazie agli importanti risultati delle loro indagini e dei processi che hanno svelato per la prima volta l’organizzazione criminale della mafia. La loro lezione è stata chiara: la mafia poteva essere combattuta e sconfitta. Il loro sacrificio ha risvegliato le nostre coscienze dall’indifferenza. Il loro insegnamento oggi ci sprona più che mai a costruire una società più solidale, fondata sulla cultura della legalità, e consapevole che la mafia può essere sconfitta con determinazione e coesione.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 stelle in Regione Toscana in un post pubblicato su Facebook.

Galletti e Quartini (M5S) sull’emergenza temperature e lavori a rischio: “La Toscana segua l’esempio delle regioni più attente al dramma delle morti sul lavoro per il caldo eccessivo”

Il M5S esprime profondo cordoglio e grande preoccupazione per il dramma dei lavoratori morti a causa delle temperature torride che stanno affliggendo l’Italia in queste settimane. Irene Galletti, presidente del gruppo regionale e membro della Commissione Lavoro, lancia l’allarme anche per la Regione Toscana, e segnala l’esempio di altre regioni in cui si sta affrontando la questione con ordinanze ad hoc.

“Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature ha messo nero su bianco un dato allarmante: il caldo estremo registrato nell’estate 2022 avrebbe causato oltre 60mila decessi in Europa, quasi un terzo dei quali solo in Italia. Siamo estremamente preoccupati per i lavoratori che in queste giornate torride si trovano a lavorare nei campi o sulle strade in condizioni estreme: tre giorni fa nella nostra regione un operaio di 61 anni è morto di ipertermia, accusando un malore mentre stava pulendo un magazzino alla periferia di Firenze assieme ad un collega, e questo non è accettabile in una Repubblica fondata sul lavoro” dichiarano Quartini, medico deputato e membro della Commissione di inchiesta sulla sicurezza nel lavoro, e Galletti.

“Venerdì 14 luglio, il giorno del decesso del lavoratore, nel capoluogo toscano si sono registrate punte di quaranta gradi e la temperatura percepita era persino superiore: lavorare in queste condizioni è inaccettabile, lesivo dei diritti e della sicurezza dei lavoratori. È necessario pertanto intervenire subito, sulla scia di quanto fatto in Puglia, Calabria e Basilicata, cioè con una ordinanza ad hoc che fermi le attività lavorative a rischio nelle ore più calde, dalle 12,30 alle 16 fino al 31 agosto, come queste regioni hanno già fatto, e non solo in Toscana ma su tutto il territorio nazionale”.

Secondo gli esponenti del Movimento 5 Stelle, “è necessaria una maggiore attenzione nei confronti dei lavoratori che svolgono la loro attività all’esterno, come quelli impiegati nel comparto agricolo, che, rispetto ad altre categorie, sono particolarmente esposti ai rischi legati al caldo eccessivo durante le giornate estive. Deve essere pertanto vietato il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle 12:30 alle 16:00, con efficacia immediata fino al 31 agosto 2023, nell’intero territorio regionale. Questa limitazione dovrebbe essere applicata nei giorni in cui la mappa del rischio, consultabile sul sito apposito e relativa ai ‘lavoratori esposti al sole’ con ‘attività fisica intensa’, segnali un livello di rischio classificato come ‘Alto’.”

In tal senso Galletti e Quartini chiariscono che “Esistono già una serie di normative e raccomandazioni da parte di INPS, INAIL e Ispettorato del lavoro, volte rispettivamente a tutelare la salute dei lavoratori e a concedere di usufruire in cassa integrazione in caso di temperature eccezionalmente elevate. Ma anche la Regione deve fare la sua parte.”

“Come M5S chiediamo al Presidente Eugenio Giani di emettere con urgenza un provvedimento che vieti il lavoro sui luoghi più a rischio nelle ore più calde della giornata, per tutelare la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Non possiamo assolutamente permettere che venga messa a repentaglio la salute e la vita delle persone che ogni mattina si recano al lavoro rischiando di non fare più ritorno a casa dai propri cari, morendo di fatica e di caldo. Confidiamo che questo nostro appello sia accolto con favore dal presidente e dalla giunta regionale tutta: senza la dignità del lavoro e la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori non possiamo definirci un paese democratico” concludono i due esponenti Cinquestelle, annunciando un loro impegno in questo senso.

Morosità incolpevole, il Consiglio Regionale approva la mozione del Movimento 5 Stelle

“Il Consiglio Regionale ha approvato la nostra mozione riguardante il rifinanziamento dei fondi destinati alla morosità incolpevole e ai contributi per l’affitto. Un risultato che conferma l’impegno del Movimento 5 Stelle nel tutelare e supportare i cittadini più vulnerabili.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale.

“Con la legge di Bilancio per il 2023 – ricorda la Presidente M5S – il Governo ha incomprensibilmente eliminato fondi di sostegno all’affitto e alla morosità incolpevole. Questo significa che i cittadini in difficoltà abitativa non potranno più contare sull’aiuto dello Stato e che circa 23 mila famiglie, solo in Toscana, correranno il rischio di perdere la propria casa, anche perché in assenza di un finanziamento statale diventa complicato, da parte delle Regioni e dei Comuni, sostenere il fondo con adeguate risorse.”

Per Galletti “Gli effetti del mancato rifinanziamento dei fondi affitto si sommeranno a quelli della cancellazione del Reddito di Cittadinanza, aggravando ulteriormente una situazione già drammatica per chi fatica ad arrivare alla fine del mese.” Secondo la consigliera regionale “Questo governo ha favorito una frammentazione estrema dei sostegni economici per i più bisognosi, vantandosi, perfino, di misure che renderanno più difficile l’accesso a tali sostegni per una considerevole platea di famiglie vulnerabili. Queste persone – attacca Galletti – saranno costrette a trascorrere ore in un Patronato per capire effettivamente a quali aiuti hanno diritto. In questo scenario è importante ricordare che il Reddito di Cittadinanza era un provvedimento completo, che comprendeva anche una componente per l’affitto, mirata in parte anche alla ricollocazione delle persone.” Questo marcando le differenze tra le misure promosse dal M5S e le forme di assistenzialismo praticate dal centrodestra, che umiliano i più poveri facendoli sentire ingiustamente colpevoli della loro situazione.

“Chiediamo alla Meloni – ribadisce la Cinquestelle – di porre fine a questa guerra ai poveri, e lo facciamo concretamente, attraverso una proposta approvata oggi dal Consiglio e che impegna la Giunta regionale ad avviare le necessarie interlocuzioni presso le istituzioni competenti, in particolare nella Conferenza Stato-Regioni e in coordinamento con l’ANCI, al fine di richiedere al Governo il rifinanziamento dei fondi stabiliti dalla Legge nazionale n° 124 del 2013 per la morosità incolpevole e dalla Legge nazionale n° 431 del 1998 per i contributi all’affitto, nonché per il recupero del patrimonio Erp.”

Chiarita l’impegnativa dell’atto approvato oggi, Galletti sposta poi il suo ragionamento sulle mancanze di chi governa la Toscana: “Anche la Giunta regionale ha le sue responsabilità. In una Regione che lo scorso anno ha registrato un aumento degli sfratti del 30%, con 180 mila famiglie in situazioni abitative precarie e un tasso di assegnazione degli alloggi Erp fermo al 4,8%, nonostante gli oltre 4 mila alloggi popolari vuoti, si può tranquillamente affermare che se non sia per una scarsa attenzione verso il problema che ci troviamo in queste condizioni, è probabilmente per una evidente incapacità di gestire adeguatamente il fenomeno.”

“Come nota a margine dobbiamo infine rilevare la curiosa posizione della Lega, che in Consiglio Regionale ha dichiarato di non poter votare la nostra proposta perché nell’atto veniva citato il Reddito di cittadinanza, misura che abbiamo promosso congiuntamente durante il Governo Conte I. Fortunatamente il Partito Democratico, ai tempi implacabile oppositore della proposta, oggi si dichiara un convinto sostenitore del Reddito di Cittadinanza e della necessità di reintrodurlo”, Conclude Galletti.

Legge sulla partecipazione, le osservazioni del M5S al Documento preliminare presentato dalla Giunta toscana

Il commento della Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, Irene Galletti, riguardo al Documento preliminare relativo alle modifiche della legge regionale nr. 46 del 2 agosto 2013, che tratta del dibattito pubblico regionale e della promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali.

“Questo documento preliminare arriva con qualche anno di ritardo rispetto a quando il Movimento 5 Stelle si era posto il problema ed aveva presentato una proposta di legge per modificare in senso migliorativo la legge regionale sulla partecipazione. Ma si può certamente dire che arrivati al 2023 sia stata fatta dalla Giunta regionale una riflessione più che attenta sul tema, raccogliendo anche diversi aspetti che avevamo proposto nel 2018 e che ritroviamo in questo testo.”

“Tuttavia, leggiamo in questo testo che “La legge toscana ha raggiunto il suo principale obiettivo: quello di essere, innanzitutto, un canale e uno strumento per attivare processi partecipativi in qualche modo legati ad un’effettiva policy e per sperimentare metodologie innovative di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche; ma anche per diffondere una “cultura della partecipazione”.

“La prima cosa che viene da domandarsi è come sia stato effettivamente misurato questo raggiungimento dell’obiettivo e se i risultati siano in linea con le aspettative dei toscani, perché leggendo quotidianamente i giornali, sul tema, rileviamo ben altre impressioni. Le principali lamentele mosse da soggetti terzi a questa Giunta, tra cui Comitati, Associazioni e a volte anche Enti locali, sono quelle di calare le decisioni dall’alto, lasciando poco potere ai diretti interessati sulle decisioni finali.”

“Inoltre, sono diversi i processi partecipativi che vengono richiesti ma non approvati. Bisogna chiedersi, trovando una chiara risposta, se questo sia da imputare ad una carenza di risorse o a qualche altra formalità. Ricordo che nel 2018 su 470 richieste di processi partecipativi, solamente 228 progetti sono stati effettivamente gestiti, più del 50% delle domande è rimasto senza risposta” sottolinea la Cinquestelle.

“Riguardo alla diffusione della cultura della partecipazione, come è stata gestita? Sono stati presentati progetti nelle scuole, negli enti locali, tramite le associazioni sindacali? Questo aspetto non è chiaro. Ancora una volta riscontriamo un’affermazione che non può essere misurata con certezza. Quindi su quale base si può dire che l’obiettivo della diffusione della cultura della partecipazione sia stato raggiunto?” si domanda Galletti.

“Una cosa che sicuramente riteniamo fondamentale – sottolinea la consigliera regionale – è che la legge venga rifinanziata con adeguate risorse, e siamo favorevoli ad una revisione in senso migliorativo, che permetta ai ai cittadini di avere un peso maggiore nelle decisioni che verranno prese.”

“Leggeremo attentamente le modifiche proposte dalla Giunta e ripresenteremo le nostre, avanzate nel 2018 e rimaste ignorate durante la presidenza del Consiglio di Eugenio Giani, attuale presidente della Regione Toscana. Non dimentichiamo certo infatti la curiosa interpretazione del concetto di partecipazione pubblica espressa dall’allora candidato presidente in una diretta Facebook, cioè che avrebbe metaforicamente fatto ricorso ai “carri armati” pur di realizzare la bioraffineria a Livorno, osteggiata giustamente dalla popolazione e dai comitati locali”

Conclude Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale.

Multiutility, Galletti (M5S): “Cabina di regia sarà utile solo se messa in condizioni di svolgere una vera attività di controllo e monitoraggio”

“Quella che ci è sembrata come una discrepanza sostanziale e macroscopica tra le parole pronunciate dal Presidente Eugenio Giani, in risposta alla nostra precedente interrogazione sulla Multiutility, e quanto dichiarato all’evento organizzato da CISPEL agli inizi del mese di luglio, meritava un chiarimento che tuttavia non è arrivato.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana, commentando la risposta data dal Presidente Eugenio Giani all’interrogazione urgente “In merito alla cabina di regia sui servizi pubblici”.

Secondo Galletti “Da quanto emerge dalla stampa, l’intenzione espressa dal Presidente durante l’evento pare essere quella di invocare un maggior ruolo della Regione nella complessa questione dei servizi pubblici, mentre nella risposta alla mia interrogazione dichiarava di voler coinvolgere maggiormente gli amministratori e comunità locali, prendendo decisioni solo con il loro consenso. Se quest’ultima ipotesi si traducesse nel non prendere decisioni dall’alto – contrariamente a come la maggioranza al governo ci ha abituato – favorendo invece l’ascolto del territorio e dei suoi amministratori, sembrerebbe essere un buon proposito. Tuttavia, se questo dovesse significare ascoltare solamente Firenze e Prato perché sono i comuni più grandi – oltretutto favorevoli alla Multiutility – dimenticandosi dei piccoli comuni, allora questa situazione non sarebbe accettabile.”

“La Cabina di regia, per noi, rappresenta poi un’idea sensata solo nella misura in cui sarà in grado di svolgere una vera attività di controllo e monitoraggio. In caso contrario, sarà solo un’altra scatola vuota. Sarà dunque uno strumento utile per rendere più influenti gli attori pubblici, alcuni dei quali potrebbero preferire alternative di finanziamento anziché rischiare la pericolosa quotazione in borsa?” si domanda Galletti.

“Prendendo spunto dall’esempio positivo di Empoli, dove è stato accettato un referendum sulla revoca dell’adesione al progetto Multiutility, potremmo anche valutare l’opportunità di organizzare un referendum regionale, per comprendere se il pensiero dei toscani è in linea con quello del loro governatore” osserva la Cinquestelle.

“Infine, non siamo d’accordo con Giani quando afferma, riguardo alla Cabina di regia, “non vorrei dargli carattere vincolante”. Al contrario, chiediamo che sia un tavolo con poteri significativi, in grado di prendere decisioni, e che possa essere utilizzato per perseguire azioni coraggiose: come il processo di ripubblicizzazione dei servizi, in primis l’acqua, nel rispetto del referendum del 2011 e della legge 46/2013 (sulla partecipazione pubblica) di cui discutiamo proprio oggi nel documento preliminare.” Conclude Irene Galletti, Presidente del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana.

Inaugurazione del CMA di Figline Valdarno, M5S: “Inaccettabile smantellamento a fronte di un bisogno sanitario che sarà intercettato dai privati”

“Oltre alla farsa per l’inaugurazione del Centro Medico Avanzato di Figline Valdarno, a breve ci sarà la beffa del trasferimento dei futuri casi da Pronto Soccorso non trattabili dal CMA del Serristori sulla struttura de La Gruccia. Immaginiamoci un flusso medio di 15 caso in più al giorno per il Pronto Soccorso del Valdarno aretino, sarebbero quasi 6.000 in più l’anno. Se pensiamo che i casi annuii ad oggi trattati a La Gruccia sono 38.000 accessi l’aumento sarebbe di oltre il 15%. Siamo preoccupati per l’enorme mole di lavoro che aspetta la Gruccia, già carente di personale, e del disagio che darà alla cittadinanza dell’intera vallata. Se poi pensiamo ai tagli in corso sulle ambulanze già avvenuto a Subbiamo si prospetta un futuro drammatico per la gestione delle urgenze” afferma Tommaso Pierazzi, coordinatore provinciale di Arezzo del M5S.

“In seguito alla derubricazione di fatto dell’ospedale Serristori, nell’area si sono attivati diversi privati che si sono poi in buona parte convenzionati con il Servizio sanitario nazionale. Questo dimostra che c’era e continua ad esserci una domanda di servizi sanitari, confermando l’importanza della presenza del Serristori come struttura ospedaliera, che necessariamente dovrebbe essere dotata di un Pronto Soccorso completamente funzionante. L’annunciata inaugurazione contrasta fortemente con le reali necessità della popolazione e dovrebbe suscitare imbarazzo anziché essere motivo di orgoglio.” affermano Andrea Quartini e Irene Galletti, coordinatore provinciale di Firenze e coordinatrice regionale del M5S.

Multiutility, Galletti (M5S): “Nessuna convergenza politica con chi si dichiara a favore della quotazione in borsa dei servizi locali”

“Esprimiamo soddisfazione nell’apprendere la notizia dell’accoglimento del quesito referendario riguardante l’annullamento dell’adesione al progetto Multiutility da parte del Comune di Empoli.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 stelle Toscana in una nota inviata alla stampa.

“Apprendiamo dalla pagina social del Comitato trasparenza per Empoli che l’altro quesito proposto, quello riguardante il gassificatore, è invece stato respinto e la motivazione addotta lascia intendere molte cose” sottolinea la Cinquestelle. “Il Comitato dei garanti, nominato dal Comune di Empoli, ha spiegato che il referendum non è ammissibile perché può essere indetto solo se l’amministrazione ha un esclusivo ruolo decisionale sulla questione. Nella vicenda in oggetto chi deve decidere riguardo la fattibilità del progetto proposto da Alia è la Regione Toscana, titolare a rilasciarne l’autorizzazione finale.”

“Risulta del tutto evidente che per ciò che concerne il gassificatore” spiega la consigliera regionale ”il Comune di Empoli non ha nessuna voce in capitolo, non avendo nessun tipo di controllo riguardo le scelte operate da Alia e sottoposte a nulla osta da parte della Regione. Quindi, il comune di Empoli può scegliere se entrare o meno dentro la Multiutility, cedendo ad essa le proprie quote, ma non ha nessuna competenza né controllo su di essa per ciò che concerne le scelte industriali e strategiche.”

Il Comitato Trasparenza per Empoli lo spiega chiaramente nel proprio comunicato: “Questo é un fatto grave che trova in questo parere del comitato dei garanti l’ennesima conferma al fatto che ALIA, gia adesso, è completamente fuori dal controllo dei comuni e agisce di fatto come un soggetto completamente privato seguendo esclusivamente i propri interessi commerciali”.

“Come M5S” ricorda Galletti “abbiamo sempre sostenuto che i servizi pubblici locali, proprio per l’importanza che rappresentano anche nella lotta alle diseguaglianze sociali, devono essere in mano ai soggetti pubblici che ne indirizzano le scelte e ne determinano i piani industriali. Scegliere di ricorrere alla borsa esponendo beni essenziali come l’acqua e la gestione dei rifiuti alla speculazione finanziaria significa acuire le diseguaglianze, andando ad incrementare i profitti dei fondi speculativi che hanno come unico scopo quello di garantire sempre maggiori dividendi ai loro azionisti, senza nessun riguardo per la qualità del servizio e per la tutela dei cittadini.”

“Ci opporremo in ogni modo a quello che ci appare uno scellerato atto predatorio verso servizi pubblici locali, lavorando in ogni sede per restituire la sovranità delle scelte in mano ai cittadini, sempre più trattati alla stregua di semplici consumatori da sfruttare anziché utenti da proteggere e salvaguardare.”

“E sia chiaro” conclude la Presidente M5S ”che non sarà possibile alcuna convergenza politica con chi si dichiara favorevole all’ingerenza dei privati nella gestione delle utility pubbliche; a chi impone il proprio volere senza il coinvolgimento attivo della cittadinanza come recentemente avvenuto ad Empoli in occasione dell’impianto gassificatore con il grottesco e imbarazzante rimpallo di responsabilità fra la sindaca Barnini ed il presidente Giani; a chi non sostiene pubblicamente che solo i soggetti pubblici sono in grado di garantire basse tariffe e servizi di qualità senza rispondere ad amministratori delegati che rispondono solo alle necessità di garantire utili ai soci privati.” Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.

Galletti (M5S): “Le scelte su Santanchè confermano che IV non può stare in coalizioni che si definiscano attente alle disuguaglianze e ai bisogni dei più poveri”

“Le ultime scelte di posizionamento di Italia Viva rispetto alla vicenda della ministra Santanchè segnano un confine netto entro il quale disegnare un fronte progressista alternativo alla destra: fronte che, nell’ottica delle prossime elezioni comunali e regionali, non può certo contemplare il partito di Renzi tra le forze progressiste e che anzi entra a pieno titolo in quello della destra”. È quanto afferma Irene Galletti, coordinatrice regionale del M5S in Toscana, commentando la posizione tenuta da Italia Viva sulla vicenda della ministra Santanchè.

“Come M5S abbiamo sempre ribadito la necessità di compiere scelte nette, nel rispetto dei valori per i quali ci battiamo e rispetto ai quali costruiremo i nostri programmi e le nostre alleanze. Chi sceglie di sedersi al tavolo con gli stessi che rifiutano di sottoscrivere il disegno di legge sul salario minimo ed è contrario alla richiesta di dimissioni di rappresentanti delle istituzioni che lucrano sulla pelle dei lavoratori non potrà condividere il proprio cammino assieme a noi” afferma, lanciando un chiaro segnale a chi nel PD ipotizza accordi di larga scala, che l’esponente 5s definisce “irrealistici”.

La coordinatrice conclude delineando nettamente i confini del dialogo possibile per il M5S: “La serietà, la trasparenza, la lotta alle diseguaglianze, la legalità sono valori non negoziabili e nessun accordo politico può essere stretto facendo venir meno i capisaldi sopra i quali è stato costruito il M5S”.